Può un sacerdote dare la sua benedizione a un'unione che la Bibbia considera peccaminosa?”. Per poi rispondere: “È una domanda retorica; si chiede la benedizione per sanare una rottura della situazione di vita, non per perpetuare una situazione disordinata. Non puoi respingere il giudizio e le richieste morali di Dio e continuare a fare appello alla Sua misericordia”.
COMUNICATO
STAMPA
Roma,
27 maggio 2024
È insolito che interi
episcopati, autorevoli cardinali e vescovi, professori di teologia morale e di
diritto canonico, innumerevoli sacerdoti impegnati nella pastorale e fedeli
cattolici sparsi nei cinque continenti reagiscano negativamente a un documento
ufficiale della Santa Sede.
Tali reazioni hanno posto
il cardinale Fernández e lo stesso Pontefice nella necessità di offrire
chiarimenti e precisazioni, che in generale non hanno fatto altro che accrescere
perplessità e confusione. Infatti, fintanto che non venga cancellato quanto
esplicitamente scritto nel documento, per la maggior parte della gente appare
poco significativo quel che viene detto con linguaggio incerto, a volte inedito
e improvvisato. Ad esempio, quando si fanno artificiosi distinguo tra la coppia
omosessuale e l'unione omosessuale.
Nel contesto di questa
controversia internazionale senza precedenti sollevata da Fiducia
Supplicans, mancava uno studio approfondito su come, da diversi
decenni, si sia insediata una potente lobby LGBT all’interno della Chiesa
cattolica. Una lobby che ha saputo operare abilmente sia nel campo
dell'attivismo sociale sia in quello accademico e teologico, con l'obiettivo di
eliminare dalla dottrina cattolica il carattere gravemente peccaminoso che la
Chiesa attribuisce agli atti omosessuali e, addirittura, di farli approvare
come segni autentici dell'amore cristiano.
Per colmare questa lacuna esce oggi il libro La Diga Rotta – La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale (in sette lingue, tra cui l’italiano, a cura di Tradizione Famiglia Proprietà) degli studiosi José Antonio Ureta e Julio Loredo. Le sue 117 pagine, agili ma seriamente documentate, dimostrano in modo attendibile che l'arrivo del prelato argentino alla testa del DDF e la sua clamorosa dichiarazione Fiducia Supplicans, non costituiscono altro che il coronamento del suddetto progetto di apertura all’omosessualità attentamente portato avanti all'interno di settori significativi della Chiesa e chiaramente denunciato dall’arcivescovo di Kansas City Joseph N. Naumann :
"Gli attivisti per i diritti degli omosessuali hanno chiesto con forza che la società secolare concedesse loro lo stato coniugale civile. Questi stessi attivisti hanno anche chiesto alla Chiesa la benedizione delle unioni omosessuali come affermazione della correttezza della loro attività sessuale e come passo finale per concedere il riconoscimento matrimoniale delle loro relazioni".
Nella prefazione al libro,
mons. Rob Mutsaerts, vescovo ausiliare di 's-Hertogenbosch, nei Paesi Bassi, si
chiede: “Può un sacerdote dare la sua benedizione a un'unione che la Bibbia
considera peccaminosa?”. Per poi rispondere: “È una domanda retorica; si chiede
la benedizione per sanare una rottura della situazione di vita, non per
perpetuare una situazione disordinata. Non puoi respingere il giudizio e le
richieste morali di Dio e continuare a fare appello alla Sua misericordia”.
La Diga Rotta – La resa di Fiducia
Supplicans alla lobby omosessuale sarà
disponibile online in inglese in diverse piattaforme tra le quali Amazon Kindle Downloads con il titolo The
Breached Dam – The Fiducia Supplicans Surrender to the Homosexual
Movement a partire da oggi alle 9 del mattino (orario della costa est
degli Stati Uniti) e in lingua italiana, sempre nella stessa data, sulla
piattaforma ISSUU.
Dopo pochi giorni, sarà
disponibile, per chi vorrà sollecitarla, la versione cartacea del saggio nei
siti della Associazione TFP - Italia
(www.atfp.it) e della American Society
for Defense of Tradition, Family and Property (www.tfp.org).
*
La Chiesa e
l'omosessualità: storia di una capitolazione
Luigi Casalini
È stato per paura o per complicità ideologica - o per entrambe le cose - che il cardinale V. M. Fernández, con l'appoggio di Papa Francesco, ha pubblicato Fiducia Supplicans?È impossibile non porsi questa domanda dopo aver letto il breve saggio di José Antonio Ureta Julio Loredo La Diga Rotta - Fiducia Supplicans si arrende alla lobby LGBT. Gli autori non sollevano questa spinosa questione. Si limitano a fornire un resoconto documentato del
braccio di ferro tra il Vaticano e la lobby omosessuale, da quando quest'ultima, negli anni '70, ha cercato di costringere la Chiesa a cambiare la sua dottrina sull'attrazione per lo stesso sesso (qualificata come "oggettivamente disordinata") e sulle relazioni omosessuali (ritenute "intrinsecamente disordinate" e persino "depravate"). Di conseguenza, la Chiesa dovrebbe fare una "rilettura" aggiornata della Bibbia alla luce di Freud, il grande profeta della sessuologia contemporanea.In Una
breccia nella diga, Ureta e Loredo sostengono che i cattolici devono
rimanere fermi in un inflessibile non
possumus, perché "dobbiamo obbedire a Dio piuttosto che agli
uomini" (Atti 5:29). A loro avviso, se questa resistenza alle autorità ecclesiastiche
porterà a una spaccatura della Chiesa, "non sarà colpa di chi vuole
mantenere intatto il deposito della fede, ma piuttosto di chi cerca di "reinterpretarlo"
sulla base dei cosiddetti sviluppi della scienza moderna e dell'"evoluzione"
antropologica dell'umanità".
Paura o complicità? O entrambe? Sta a voi dirlo, una volta che lo avrete letto. Quel che è certo è che il nuovo libro di Ureta e Loredo, già tradotto in sette lingue e destinato a essere distribuito in tutti e cinque i continenti, scatenerà una polemica altrettanto accesa del loro precedente lavoro Il processo sinodale : un vaso di Pandora (http://unbouncepages.com/processo-sinodale/).
La quinta colonna teologica che ha aperto le
prime crepe non è passata in sordina nel volumetto. Il gesuita McNeill, i
sacerdoti Charles Curran e André Guindon OMI, sostennero apertamente che era
Dio il diretto responsabile dell'attrazione omosessuale e dell'amore che ne
deriva. La Chiesa non poteva quindi che benedire l'unione stabile di partner
omosessuali, specchio della premura di Dio verso l'umanità. Un cappuccino
olandese meno noto, Herman van de Spijker, si spinse oltre, attribuendo ai
fugaci incontri notturni nel parco il merito di aver messo a tacere le tensioni
personali e di aver contribuito notevolmente alla maturazione degli omosessuali
praticanti.
Ma l'ignominia definitiva va a padre Guindon,
che riesce nella prodigiosa impresa di giustificare i rapporti pedofili, che
sarebbero traumatici per il bambino solo a causa della reazione isterica di
genitori ossessionati dal pregiudizio e dal loro atteggiamento possessivo! Una
connivenza con la pedofilia rilanciata poi da un annuncio su Kerk en Leben, il settimanale dei
vescovi fiamminghi, con la complicità del cardinale Daneels - grande elettore
di Papa Francesco e membro della mafia di Sankt-Gall - che ha girato la testa
dall'altra parte. Non sorprende che abbia fatto lo stesso quando il suo buon
amico il vescovo Roger Vangheluwe è stato accusato di aver abusato sessualmente
di un nipote per tredici anni, da quando il bambino ne aveva solo cinque.
Tutti questi scritti nauseabondi vengono rapidamente
passati in rassegna, insieme alle attività pseudo-pastorali di personaggi come
padre Robert Nugent e suor Jeannine Gramick, che arrivano a dire che solo gli
omosessuali che aderiscono all'insegnamento tradizionale sono tenuti a
confessare i loro peccati contro il sesto comandamento. Per il loro gregge nei
gruppi Dignity e New Ways Ministry che hanno abbracciato la identità LGBT, è
sufficiente confessare le loro violazioni volontarie dell'impegno fondamentale
di vivere una vita di amore disinteressato...
Un lungo capitolo di Una breccia nella diga racconta la controffensiva della
Congregazione per la dottrina della fede, quando era guidata dal cardinale
Joseph Ratzinger, contro tutte queste aberrazioni dottrinali che si facevano
beffe dei chiarissimi testi della Scrittura e del costante insegnamento del
Magistero. Particolare attenzione viene data alla Lettera Homosexualitas Problema"sulla cura pastorale delle persone
omosessuali", pubblicata nel 1986, che chiedeva ai vescovi di tutto il
mondo "di essere particolarmente vigili nei confronti di programmi che
tenderebbero, anche fingendo a parole di non farlo, a esercitare pressioni
sulla Chiesa affinché cambi la sua dottrina". Il volume ricorda le
successive condanne degli autori eterodossi e il divieto imposto a padre Nugent
e a suor Gramick di continuare la loro attività all'interno dei gruppi di cui
erano cappellani, in considerazione del fatto che si erano ricusati di firmare
una dichiarazione che confermava la loro adesione interna all'insegnamento
della Chiesa sull'omosessualità.
Loredo e Ureta si propongono anche di
sviscerare il binomio "sfida-ricatto" utilizzato dalla lobby
omosessuale per forzare la mano ai vescovi, sia rivelando il loro orientamento
sessuale, sia costringendoli a prendere pubblicamente le distanze dalle
posizioni della Santa Sede, pena forzarli alla "uscita allo
scoperto". Il caso più emblematico è quello del cardinale Basil Hume, allora
arcivescovo di Westminster, che si affrettò a scrivere una lettera in cui
affermava che l'amicizia omosessuale poteva essere "un modo di amare"
e che non bisognava generalizzare nell'attribuire una colpa soggettiva agli
atti genitali omosessuali. L'attivista di OutRage
Peter Tatchell ha potuto vantarsi
sulNew York Times: "Abbiamo stabilito l'agenda".
La breccia aperta da Papa Francesco è stata
rapidamente attraversata dai vescovi tedeschi e belgi, che hanno promosso
cerimonie liturgiche per benedire le unioni omosessuali, e ancora dal cardinale
Schonborn, che vuole niente di meno che concedere a tutte le coppie
"irregolari", comprese quelle di partner dello stesso sesso, lo
status teologico che il Vaticano II ha concesso ai "fratelli
separati". Secondo l'arcivescovo di Vienna, che ha approfittato della
festa dell'Assunzione per benedire la coppia dell'amico XX alla fine del
pranzo, le unioni civili includono aspetti positivi di impegno reciproco, più
solidi di quelli di una semplice convivenza e che le avvicinano al matrimonio
sacramentale. Il teologo svizzero Daniel Bogner si spinge oltre. Ritiene che
"sia necessario ripensare il sacramento del matrimonio e liberarlo dal suo
guscio di perfezione", liberandolo da "una logica a due livelli che
distingue tra un sacramento 'a pieno titolo' e un'offerta di benedizione a buon
mercato per forme d'amore 'inferiori'".
Se la cosiddetta "benedizione
pastorale" di Tucho Fernández ha suscitato tanto scalpore in Africa e
altrove, non è facile immaginare quale convulsione scuoterà la Chiesa cattolica
se dovesse approvare, come hanno già fatto molte denominazioni protestanti, uno
pseudo matrimonio omosessuale. Oppure ci sarà una modifica del Catechismo della Chiesa Cattolica per
dire che l'orientamento omosessuale non è disordinato, ma "diversamente ordinato",
come auspica padre James Martin S.I..
Infatti, la dottrina che rifiuta
l'omosessualità fa parte del magistero ordinario universale della Chiesa e,
come tale, è irreformabile. Di conseguenza, l'idea che le relazioni omosessuali
possano avere qualcosa di degno di essere santificato almeno con una benedizione,
come credono Hollerich, Schönborn, Fernández & Co con l'appoggio di Papa Francesco,
ciò che cercano di imporre è assolutamente inaccettabile.
Alcuni troveranno che quest'opera non è
abbastanza approfondita, perché si limita a raccontare le offensive della lobby
LGBT e dei suoi complici negli ambienti cattolici e le risposte, prima più
forti e poi più deboli o addirittura conniventi, del Vaticano e dei vari
episcopati, senza fornire un'analisi dettagliata di ogni argomento o episodio.
Altri troveranno, al contrario, che non è scritto con una penna agile, come se
fosse un romanzo, per l'evidente preoccupazione degli autori di rimanere
obiettivi e ben documentati.
In ogni caso, ai lettori più anziani, la
lettura del libro ricorderà alcuni episodi che li hanno fatti infuriare
all'epoca, ma che poi sono svaniti dalla memoria, come la scandalosa
dichiarazione di Mario Mieli, fondatore di FUORI (Fronte Unitario Omosessuale
Rivoluzionario Italiano), sul contributo dato all'emancipazione umana da perversioni
sessuali come sadismo, masochismo, pederastia, gerontofilia e zoofilia. I
lettori più giovani, invece, che non hanno vissuto le turbolenze dell'era
post-Sessantotto, troveranno una prospettiva storica che li aiuterà a capire
fino a che punto la Fiducia Supplicans rappresenti
una tremenda capitolazione del Vaticano di fronte alle pressioni del movimento
omosessuale sia all'interno che all'esterno della Chiesa.
La vrrsione italiana del libro è solo leggibile e non scaricabile dal sito da voi indicato.
RispondiEliminaUn GRAZIE a Jose Antonio Ureta e Julio Loredo per questo libro!!
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