E' da poco terminato novembre. L'occasione ci ricorda un brano tratto da "I conti con me stesso" di Indro Montanelli che riporta la data "30 novembre 1969".
A noi interessa una sua classica osservazione fulminea e calzante sulla riforma liturgica (pag. 121) a seguito di una partecipazione alla Messa (nuova) in San Gottardo a Milano.
Montanelli mi pare proprio l’ultima persona qualificata a parlare di messa e liturgia. Al massimo possiamo prendere per quel che è un suo giudizio estetico. Però mi piacerebbe chiedergli cosa significa “leggeva come se fosse lui stesso San Paolo”? Se quel testo l’avesse mormorato il prete in latino senza che gli astanti sentissero o capissero alcunché, sarebbe stato meglio?
RispondiEliminaMontanelli, da sempre conservatore, ovviamente si oppone ad ogni innovazione. Ma è una presa di posizione ideologica, non sostanziale. Mi pare di ricordare che non fosse uno da chiesa, nemmeno prima.
RispondiEliminaMontanelli qui come altrove è più brillante che profondo. Laico per laico Sciascia scrisse cose più interessanti sul traumatico rinnovamento liturgico. Semmai va riconosciuto che l'agnosticismo di Montanelli non gli impedisce di stimare crdenti e sacerdoti. È nota la sua ammirazione per p. Gheddo.
RispondiEliminaCerto non sapete più a cosa attaccarvi....
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