Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 28 marzo 2023

La liturgia tradizionale a sorpresa sui muri romani: la rassegna stampa per "La libertà per la Messa in latino"

Cari Amici,

l'iniziativa di sensibilizzazione a favore della liturgia tradizionale, di cui vi abbiamo parlato poche ore fa (ved. qui), sta trovando una vasta eco nella stampa e nella blogosfera.

Qui i riscontri della stampa (che non sempre ha capito i toni e il senso dell'iniziativa). 

Italiana:

Affaritaliani "Papa Francesco contro il latino: roma si tappezza di manifesti contro di lui" (di G. Vatinno, 28.3.23);

Barbadillo, "Chiesa cattolica. Mobilitazione per la "Messa in Latino a Roma" (28.3.23);

Campari & de Maistre "Messa in latino libera! Manifesti intorno al Vaticano" (del Comitato promotore, 28.3.23);

La Catholica e la sua contimnuità "La Messa proibita, una campagna per la tradizione a Roma" (28.3.23);

CNSP: La spiegazione dei testi scelti per i manifesti (31/03/2023)

Chiesa e postconcilio, "La Messa proibita: una campagna per la tradizione a Roma" (28.3.23);

Dagospia, "Ite missa est. intorno al Vaticano sono comparsi alcuni poster in difesa della Messa in latino" (28.3.23);

Duc in altum di A. M. Valli,"I manifesti per la Messa tradizionale: far sentire la voce di chi non ha voce"1 (28.3.23)   e "Da oggi a Roma una campagna per la liturgia tradizionale" 2, (28.3.23); 

Il faro on line: "Roma tappezzata con manifesti contro Papa Bergoglio e la stretta sulla Messa in latino" (28.3.23);

Il faro di Roma: ""In zona Vaticano sono comparsi alcuni manifesti a favore della Liturgia tradizionale. Un brutto segnale, la Chiesa non è un partito" (di S. C., 28.3.23);

Il fatto quotidiano, "Vaticano Manifesti contro Papa Francesco e la sua scelta di proibire la Messa in latino" (28.3.23);

iGiornale online "Basta guerra alla Messa in latino" (di N. Spuntoni, 28.3.23);

Inside the Vatican, "Lettera 78/2023, Messa antica (28.3.23);

Korazym "La Messa proibita: una campagna per la tradizione a Roma" (28.3.23);

Libero online "Roma, manifesti chiedono a Bergoglio la Messa Antica. Ma il problema è un altro" (A. Cionci, 28.3.23)

il Messaggero online "Messa in latino, spuntano i manifesti choc contro l'abolizione voluta da Papa Francesco" (di F. Giansoldati, 28.3.23) ;

La Nuova bussola quotidiana "Libertà per la Messa in latino" (S. Chiappalone, 28.3.23);

Il nuovo Arengario, "I manifesti per la libertà di celebrare in Vetus Ordo" (di M. Tosatti, 28.3.23)

Il Pensiero Cattolico, "Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso" (28.3.23);

il Sismografo "La Liturgia tradizionale a sorpresa sui muri romani! (di MiL 28.3.23);

Stilum Curiae (di M. Tosatti) "Messa antica: manifesti attorno al Vaticano" Galleria1 e 2, (28.3.23); qui in spagnolo;

il Tempo "Vaticano sputano i manifesti per la Messa in latino: chi esce allo scoperto contro Papa Francesco" (28.3.2023);

Il Timone "Si salvi la Messa tradizionale dalla sua estinzione programmata" (28.3.23); 

La Verità "A Roma i manifesti anti Bergoglio per difendere la Messa tradizionale (30.03.2023);



Straniera 

ABC News"Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown (di APnews, 28.3.23)

AGENCIA EFE, "La decisión del papa de limitar la misa en latín despierta polémica" VIDEO su YOUTUBE (del 28.3.23)

AP News, "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown (N. Winfield, 28.3.23)

Brújula Cotidiana "Carteles en el Vaticano: "Libertad para la Misa en latín" (S. Chiappalone, 29.3.2023)

Caminante Wanderer, "En defensa de la Mesa tradicional" (del CNSP, 28.3.23);

Cath .ch, "Rome: une discrète campagne d'affichage défend la messe tridentine" (29.3.23);

CNA - Catholic News Agency, ‘For love of the pope’: Latin Mass supporters post billboards near Vatican" (d. H. Brockhaus, 28.3.2023);

CNA - Catholic News Agency, ""Aus Liebe zum Papst": Anhänger der lateinischen Messe hängen Plakate in Vatikannähe auf" (29.3.23);

Crux, "New pro-Latin Mass posters build on a long Roman tradition" (di J. L. Allen jr, 29.3.23);

Domradio. de, "Einschränkung von Franziskus lockern? Traditionalisten werben für alte lateinische Messe" (29.3.23);

Fraternité St. Pie X FSSPX.NEWS "Rome, une campagne d'affichage pour la messe traditionnelle (29.3.23);

Gloria .tv, "Lateinische Messe: Dutzende von Plakaten in Rom blamieren Franziskus" (28.3.23);

the Independent"Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown (di APnews, 28.3.23);

InfoCatólica, "Federico Catani analiza la campaña en Roma: por amor al Papa y la libertad de la Misa tradizional" (di J. Navascués, 29.3.23);

info Vaticana: (28.3.23);

kath-net, "Rom: ein Manifest "Pro Missa Tridentina - Pro Libertate" und gegen die Verfolgung" (28.3.23);

Katholisch .de, "Traditionalisten starten Kampagne für Erhalt der Alten Messe." (28.3.23);

Kathpress, "Katholische Traditionalisten werben für alte lateinische Messe" (29.3.23);

KTVZ News Channel 21, "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown (di AP, 28.3.23)

Larazon, Carteles en el Vaticano en contra de limitar la misas en latín (di EFE, 29.3.2023) J. CARABAÑA 28.3.23);

López-Dóriga, "Papa Francisco desata polémica por decisión de limitar la misa en latín" (d

LifeSiteNews, "Billboards promoting "the liberty of the TLM" erected around the Vatican (di M. Haynes, 28.3.23);

Mdz, "Vaticano: protestas contra el papa Francisco en los alrededores de la Santa Sede" (28.3.23);

Memo, "Ultraconservadores lanzaron campaña contra el papa Francisco en las calles de Roma" (29.3.23);

MY McMurray, "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP, 28.3.23);

National Catholic Register: "Billboard posters defending the Traditional Liturgy appear on streets of Rome" (di E. Pentin, 28.3.2023);

Riposte Catholique, "Une campagne d'affichage pour la Messe traditionnelle à Rome" (28.3.23);

Rorate Caeli, "Dozens of billboards go up around Rome in defense of TLM" (28.3.23);

le Salon Beige "Campagne publicitaire près du Vatican pour la promotion de la Messe traditionnelle (di M. Janva, 28.3.23);

San Francisco Chronicle "Postes near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP, 28.3.2023);

Secretum meum mıhı, "Por Amor Al Papa. Por La Paz Y La Unidad De La Iglesia. Por La Libertad De La Misa Tradicional Latina" (EFE, 28.3.2023);

Swissinfo"Aparecen carteles contra la decisión del papa de limitar la misa en latín (di EFE 28.3.23);

Taiwan News"Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP, 28.3.23);

the Telegraph "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP, 28.3.23);

Toronto Star "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP, 28.3.23)

la Vanguardia "Aparecen carteles contra la decisión del papa de limitar la misa en latín" (28.3.23)

The Washington Post "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP, 28.3.2023);

Wral News, "Posters near Vatican urge pope to stop Latin Mass crackdown" (di AP,28.3.23);


Da sottolineare il bel pezzo de La nuova bussola quotidiana, che coglie appieno il senso dell'iniziativa. Ve lo proponiamo per intero.


Manifesti in zona Vaticano: "Libertà per la Messa in latino" 
di Stefano Chiappalone

Da questa mattina a Roma una serie di affissioni in difesa della liturgia tradizionale attirerà l'attenzione dei passanti e soprattutto di prelati e monsignori che entrano ed escono dalle sacre mura. Il comitato promotore chiede al Santo Padre di guardare anche a quelle "periferie liturgiche" che da tempo "non si sentono più ben accette nella Chiesa".

A partire da questa mattina lo sguardo dei passanti nei pressi del Vaticano sarà attirato da una serie di manifesti che non pubblicizzano prodotti o candidati, ma vogliono invece levare la voce in difesa di qualcosa che proprio da quelle parti appare minacciato: la liturgia tradizionale, la Messa cosiddetta “in latino”.

L’affissione, iniziata oggi, durerà per le prossime due settimane. Con l’auspicio che prelati e monsignori che ogni giorno entrano ed escono dalle sacre mura prestino attenzione alla frase che campeggia su tutti i manifesti: «Per amore del Papa. Per la pace e l’unità della Chiesa. Per la libertà della Messa tradizionale latina». Ciascuna delle quattro versioni riporta poi una citazione e l’immagine di uno dei pontefici che più direttamente hanno avuto a che fare con la liturgia tradizionale, quali San Pio V, San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – a cominciare dalla “frase simbolo” con cui quest’ultimo restituiva piena cittadinanza a quella forma liturgica: «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso». Proprio quello che, inspiegabilmente, sta avvenendo con le recenti misure vaticane che mirano a soffocare e porre fine a quel rito come se non fosse più «sacro e grande» e addirittura sia da considerarsi, appunto, «dannoso».

Non vi sono sigle poiché tutti i promotori «partecipano a titolo personale pur provenendo da diverse realtà cattoliche (come i blog Messainlatino e Campari & de Maistre, e le associazioni Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum e Ass. San Michele Arcangelo)», informa il comunicato stampa, in italiano e inglese, diffuso in concomitanza con l’affissione. Oltre a spiegare le ragioni dell’iniziativa il testo (così come lo slogan) offre un ulteriore contributo a sfatare quella narrazione diffusa, forse anche nelle sacre stanze, che tende a dipingere i fedeli tradizionalisti come una manica di ribelli, retrogradi e – manco a dirlo – nemici del Papa. I promotori agiscono invece «per amore del Papa, affinché sia paternamente aperto alla comprensione di quelle periferie liturgiche che da qualche mese non si sentono più ben accette nella Chiesa». Insomma, una richiesta filiale, da parte di “figli” della Chiesa che ultimamente vengono trattati da “figliastri”, a partire dal motu proprio Traditionis Custodes del 2021, ma con particolare recrudescenza dopo che il cardinale Arthur Roche, prefetto del Culto Divino, ha emanato misure ancor più restrittive per legare le mani a quei vescovi che ancora si mostrassero troppo benevoli verso questa parte bistrattata del loro gregge.

Non contro ma pro, dunque – e d’altra parte a dichiarare guerra non sono stati certo i fedeli tradizionalisti. È persino curiosa l’ostinazione della gerarchia che suona le campane a morto per un rito antico e venerabile in nome della (pretesa) unità della lex orandi e al contempo sembra dar spazio a ben altre sperimentazioni liturgiche. Per esempio, la diocesi messicana di San Cristobal promuove l’inserimento di riti maya nella celebrazione della Messa e confida di ricevere l’approvazione romana. Adattamenti già ufficializzati per il rito congolese, che Papa Francesco ha pubblicamente e ripetutamente lodato, considerandolo un battistrada per il rito amazzonico. E d’altra parte in Belgio si sperimenta a un livello ulteriore, promuovendo apposite liturgie per la benedizione di coppie omosessuali e altre coppie irregolari. Il Santo Padre, stando alle recenti dichiarazioni pubbliche di mons. Johan Bonny, vescovo di Anversa, non avrebbe posto obiezioni: «Il Papa non ha detto né sì né no. “È la vostra competenza”». In breve: tutto appare lecito tranne ciò che la Chiesa ha proclamato e celebrato fino all’altro ieri.

A maggior ragione suona quantomeno bizzarro considerare un rito “scaduto” allo scoccare del Concilio Vaticano II. Ma è proprio ciò che pensa il cardinal Roche, affermando alla BBC che la liturgia tradizionale non va più bene perché «la teologia della Chiesa è cambiata». Eh già: la teologia di ieri, di oggi, di domani (che sarà superata dopodomani), risponderebbe il fedele medio delle “periferie tridentine”, immedesimandosi nello sfogo cinematografico (colmo di ruspante ma innegabile sensus fidei) di Mario Brega di fronte al prete parolaio che pontificava sulla «Chiesa de ieri, de oggi, de domani...». Al contrario, proprio richiamandosi alla frase di Benedetto XVI sopra citata, il comunicato afferma che «la crescente ostilità nei confronti della liturgia tradizionale non trova giustificazione né sul piano teologico, né su quello pastorale». Un conto è lo sviluppo organico, ben altro è segnare una cesura tra una Chiesa pre e una Chiesa post. A meno di non voler rifondare la Chiesa da zero, assumendosi così prerogative che in teoria spetterebbero a Nostro Signore.

Una ulteriore spallata alla “narrazione” ecclesially correct viene dai frutti, così sintetizzati: « Le comunità che celebrano secondo il Messale del 1962 non sono ribelli alla Chiesa; al contrario, benedette da una costante crescita di fedeli e di vocazioni sacerdotali, costituiscono un esempio di salda perseveranza nella fede e nell’unità cattoliche, in un mondo sempre più insensibile al Vangelo, e in un tessuto ecclesiale sempre più cedevole a pulsioni disgregatrici». Per esempio, oltralpe (e non solo) i seminari tradizionali si riempiono laddove quelli diocesani si svuotano. Oppure guardiamo ai giovani e giovanissimi che ogni anno affollano il pellegrinaggio Parigi-Chartres, scandito proprio da funzioni in rito antico. È a questi frutti che i vescovi avranno guardato rispondendo per circa due terzi favorevolmente, o al massimo chiedendo qualche aggiustamento, in merito all’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, come ha ricostruito la giornalista Diane Montagna. Ma quel sondaggio fu “sapientemente” sintetizzato, per dire il meno, in funzione del Traditionis Custodes (cioè l’anti-Summorum Pontificum), che ha spazzato via tutto.

Ma nonostante l’«acerbo dolore» e la «grave ingiustizia», il comunicato esprime speranza, tanto più che «nella Chiesa dei nostri giorni, in cui l’ascolto, l’accoglienza e l’inclusione ispirano ogni azione pastorale», anche i fedeli e i sacerdoti che amano la liturgia tradizionale confidano di essere ascoltati, accolti e inclusi. «Chi va alla “Messa in latino” non è un fedele di serie B, né un deviante da rieducare o una zavorra di cui liberarsi». Avanzerà qualche grammo di sinodalità anche per loro?

2 commenti:

  1. Gesu proteggera La Sua Chiesa -- e la lingua nostra Latino-- Nessun clerico - puo andare contro la Chiesa stessa... i figli della Chiesa Madre, difendera la Madre - sempre! e prima di tutto difendiamo nostro Gesu Cristo --

    RispondiElimina
  2. Complimenti per lo splendido articolo, spero che la gerarchia ancora dotata di senso comune colga il messaggio. Forse il prossimo Papa ci lascerà un po' di respiro. Spero si sbagli chi dice che sopprimeranno il rito, i programmi sono sicuramente questi ma i piani del Signore potrebbero essere altri

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione