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venerdì 3 marzo 2023

"El pueblo unido, nunca el mismo rito!" I vescovi messicani propongono al Vaticano di introdurre il "rito maya" nella Chiesa.

Riprendiamo l'articolo di Infovaticana (QUI).

Ormai vale tutto tranne quello che è sempre stato.

Ringraziamo l'amico Michelangelo per la segnalazione e traduzione.

Claudio


I vescovi messicani propongono al Vaticano
di introdurre il "rito maya" nella Chiesa

La diocesi di San Cristobal, in Chiapas, proporrà al Papa di includere nelle messe cattoliche i riti indigeni maya, come la danza, la musica e la partecipazione delle donne. Ad eccezione del
rito tridentino, qualsiasi rito vale.

L'altro giorno abbiamo parlato delle dichiarazioni liriche di Francesco sul "rito congolese" della Santa Messa, dichiarazioni in cui anticipava la preparazione di un rito amazzonico. E, naturalmente, anche in Messico vogliono il loro rito, perché tutto sembra essere valido purché non ci ricordi il modo in cui è stato celebrato per secoli.


Mentre Roche continua a opporsi alla celebrazione della Messa tradizionale, appellandosi all'unità della "lex orandi" della Chiesa, sempre più popoli sono decisi a incorporare il loro folklore nazionale, più o meno autentico, in nuovi riti. L'ultimo caso è quello dei vescovi del Messico meridionale e della loro idea di creare un rito maya.


L'agenzia di notizie EFE riferisce che il cardinale Felipe Arizmendi Esquivel, coordinatore di questa iniziativa, ha annunciato che la proposta sarà presentata in aprile all'assemblea della Conferenza episcopale messicana, e in maggio sarà presentata a Roma dall'arcivescovo di Puebla, Víctor Sánchez, presidente della Commissione pastorale liturgica.

Aurelio García Macías, sottosegretario del Dicastero vaticano per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nonché sacerdoti e catechisti indigeni, si sono incontrati questa settimana in Chiapas.

Il vescovo di San Cristobal, Rodrigo Aguilar Martínez, si rallegra e dice che "ci sono già queste celebrazioni a Tzeltal e Tzotzil", ma, aggiunge, "sono approvate dal vescovo e dalla comunità, e ora vogliamo che sia un'approvazione di Roma, della sede apostolica per la Chiesa universale".

I nostri nonni potevano viaggiare dal Giappone all'Alaska o al Congo e assistere alla stessa celebrazione della Santa Messa. I nostri genitori hanno visto cambiare le lingue e noi e i nostri figli, se viaggeranno, potremo assistere a riti molto diversi da luogo a luogo, in qualsiasi lingua purché non sia il latino, con qualsiasi gesto del sacerdote purché non volti le spalle alla "comunità".

21 commenti:

  1. POVERO GESU', CHE QUESTI INFEDELI UOMINI DI CHIESA, ASSOMIGLIANTI AGLI SCRIBI E AI FARISEI CHE LO CONDANNARONO A MORTE DUE MILA ANNI FA, LO STANNO CROCEFIGGENDO. ORA COMPRENDO LA RAGIONE PER LA QUALE MOLTI FEDELI STANNO ABBANDONANDO LA CHIESA CATTOLICA. MA QUESTI SIGNORI VESCOVI NE RISPONDERANNO DAVANTI A DIO DOPO LA MORTE.

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    1. Molta gente abbandona la Chiesa perché non si sente accolta ma giudicata
      Non per queste cose

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    2. Certo che ne risponderanno.

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    3. Chi abbandona la Chiesa perche "si sente giudicato" e' chi non intendeva mai conformarsi alla norma del Vangelo ma pretendeva che la Chiesa la conformasse alla loro maleducazione.

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  2. La leggenda voleva che un cattolico potesse entrare in una chiesa a Manhatran oppure in Manciuria e comunque . La liturgia stava al di sopra della cultura [...]. La realtà era meno spettacolare della pretesa ecclesiologica. La liturgia restava distaccata da qualunque gruppo La stesse celebrando, pronunciata in un linguaggio estraneo alla lingua madre di tutti i presenti. La pretesa di restare separata dalle culture locali nascondeva il fatto che essa era un'espressione molto particolare della cultura d'élite dell'Italia barocca, e pertanto si trattava di una cultura che subentrava, in stile coloniale,a tutte le altre.

    Thomos O'Loughlin, Riti corretti

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    1. Grandissime parole!

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    2. Grazie per la segnalazione del libro! Già ordinato e non vedo l’ora di leggerlo.

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    3. Le culture locali come la Pachamama?Comunque se lo dice O Lauglin in Riti corretti(?) gli crediamo......

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    4. 11.57, puoi confutare la cosa? O non ti va bene perché l’autore scrive dopo il concilio, quindi è da buttare a prescindere?

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    5. il titolo italiano è infelice per la stessa ammissione di quelli che hanno curato l'edizione italiana, in quanto quello originale è 'The rites and wrongs of liturgy', ovvero un gioco di parole intraducibile. il sottotitolo comunque è 'perchè celebrare bene conviene'
      comunque lui parla del fatto che essendo spesso la liturgia prodotto di una precisa comunità e poi viene trasferita ad altre succede che celebranti ed assemblea procedano su due binari distanti, spesso celebrando due riti completamente distinti. a pag. 64 da un esempio estremo

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  3. Ah, quindi: riti nuovi inventati sì ma la messa tridentina no... ma quando finirà questo incubo?

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    1. I maya già da secoli hanno una spiritualità loro che è sincretica
      Ergo non c'è da inventare niente, Vi è semplicemente da prendere atto della realtà

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    2. Anche la messa tridentina è stata inventata. Cosa credi? Che nell’ultima cena Gesù parlasse latino?

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    3. più correttamente la Messa Tridentina è un'evoluzione della liturgia preesistente

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    4. <>. Certo. Una religione animista e pagana, che includeva come espressione di suprema religiosita' la decapitazione ed estrazione del cuore della vittima sacrificale.

      Ma mi faccia il piacere mi faccia...

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    5. Gli antichi romani (pagani) , davano fuoco ai cristiani o li davano in pasto ai leoni. Eppure, la romanità forma parte integrante del cattolicesimo occidentale ancora oggi.
      Quale sarebbe il problema di incorporare parti della cultura maya laddove quegli elementi sono ancora parte della cultura di oggi?

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  4. La messa secondo l’uso del Messale Zairese è semplicemente splendida! Se una cosa simile porterà ad un rito inculturato in Messico non potrà che far bene alla Chiesa.


    Io, invece, mi chiederei che devono aver pensato i missionari dell’epoca quando imposero ai maya di dire le preghiere in latino!

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    1. La liturgia sacra non e' materia di fabbricazione e manipolazione. E' opera d'arte scolpita nel marmo della simbologia sacra da secoli di santita' e devozione. L'inculturazione non la si puo' iniettare come marmellata nelle ciambelle. Chi come lo scrivente ha avuto modo di assistere a riti orientali (melchita, slavonico, maronita...) ed anche a celebrazioni liturgiche adulterate dalla presenza di elementi e musiche e danze di questa
      o quella "cultura", puo' testimoniare che i frutti dell'inculturazione autentica sono ottimi, quelli dell'inculturazione moderna forzata sono pessimi.

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    2. In base a quali elementi fa questa valutazione?

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  5. Ultimamente sto andando a quella in aramaico che si celebra la domenica a Roma. Dove c'è la questione del ritorno al latino c'è il potere e la polemica. La bellezza del rito tridentino non è di certo per la lingua latina, anzi.

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    1. Io frequento volentieri la messa in Cinese e, a volte, in Coreano.

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