Un'utile, e terribile, traduzione di Sabino Paciolla.
Luigi
Di Sabino Paciolla, Maggio 12, 2022
Il sito web del Sinodo sulla sinodalità ha promosso una delle tre storie di adozione di coppie omosessuali come “una sessualità che dà la vita”. Rilancio un articolo di Emily Mangiaracina pubblicato su Lifesitenews. La traduzione è mia.
In un netto e monumentale allontanamento dall’insegnamento della Chiesa cattolica, il Vaticano ha celebrato le “testimonianze” di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali e l’omosessualità stessa.
Il sito web del Sinodo sulla sinodalità, supervisionato dalla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, venerdì ha evidenziato come lodevoli tre storie di adozione omosessuale che sono state condivise da Noelle Therese Thompson, leader sinodale della parrocchia dell‘Immacolata Concezione di Hendersonville, nella Carolina del Nord.
La prima, intitolata “La storia pro-vita di Parker”, racconta di come una donna che era sul punto di abortire decise di dare il suo bambino in adozione quando vide che un suo amico, che aveva una relazione omosessuale, voleva un figlio. Il racconto attribuisce alla relazione omosessuale il merito di aver salvato la vita del bambino, concludendo: “Oggi Parker è un bambino di otto anni con due genitori amorevoli, Karl e Diego, la cui relazione ha salvato questo bambino dall’aborto”.
Il secondo, intitolato “La storia di una sessualità che dà la vita”, racconta come una coppia omosessuale “sposata” abbia adottato adolescenti locali con disabilità mentali. È degno di nota, considerando che è impossibile che una sessualità gravemente disordinata “dia la vita”, che la stessa pagina web chiarisca a proposito delle storie: “I titoli sono nostri”.
L’ultima storia racconta di come un uomo che insegna in una scuola cattolica e il suo compagno “sposato” “decidono di adottare, amare e dare in affidamento bambini piccoli a livello internazionale e, così facendo, li sottraggono alla povertà estrema”.
La “più grande tristezza dell’insegnante è che deve nascondere la sua sessualità per mantenere il suo lavoro in un’istituzione ecclesiastica e che non si sente ben accetto nella Chiesa cattolica proprio a causa della sua sessualità che considera donata da Dio, e questo nonostante il suo tentativo di amare i poveri e gli indigenti attraverso la sua decisione pro-vita di adottare”, conclude la storia.
La rappresentazione di storie di adozioni omosessuali in una luce positiva da parte di un portavoce del Vaticano è gravemente scandalosa, in parte perché avalla uno dei “particolari peccati mortali che sono così malvagi da essere detti peccati che gridano vendetta al cielo”, come afferma il Catechismo cattolico – vale a dire la sodomia (Gen 18,20-21, cfr. CCC #867).
Appoggiando la genitorialità omosessuale, la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, che è “direttamente soggetta al Romano Pontefice”, ammassa uno scandalo sull’altro, uno scandalo che condona la “violenza” ai bambini, secondo l’insegnamento dottrinale del Vaticano stesso.
La Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha dichiarato, secondo l’allora prefetto della CDF Joseph Cardinal Ratzinger, che “permettere che i bambini siano adottati da persone che vivono in unioni [dello stesso sesso] significherebbe in realtà fare violenza a questi bambini” mettendoli “in un ambiente che non è favorevole al loro pieno sviluppo umano”.
I ricercatori Robert Oscar Lopez e Brittany Klein, entrambi cresciuti da coppie dello stesso sesso, si sono espressi su quelli che considerano gli effetti dannosi dell’adozione omosessuale, che avvertono come un “abuso sistematico dei bambini”, ha osservato Church Militant. Hanno pubblicato uno studio del 2016, basato sulle testimonianze di bambini adottati da coppie dello stesso sesso, intitolato “Jephthah’s Children: The Innocent Casualties of Same-Sex Parenting“.
Klein, che è stata cresciuta da lesbiche, ha definito la genitorialità omosessuale una privazione dei bambini. “Non si tratta di quello che succede tra due adulti. Si tratta di un intero Paese che si rende complice nel rendere le donne allevatrici di bestiame per soddisfare i capricci di un gruppo di uomini, negando poi ai bambini creati come merce da vendere il diritto fondamentale a una madre e a un padre”, ha scritto nello studio.
“Un bambino merita una madre e un padre. Questo è un diritto umano fondamentale. La genitorialità non è un diritto. … Nessuna omofobia al mondo può competere con questa disumanizzazione socialmente accettata dei bambini”.
Church Militant ha anche osservato che la Segreteria generale del Sinodo dei vescovi sembra sostenere l’omosessualità in molti altri modi attraverso la sua newsletter, lanciata nel gennaio 2022.
Ad esempio, in un numero del 6 maggio della newsletter si parla della “Fondazione per l’emancipazione gay”, fondata da padre Jan Veldt, e si sottolinea una delle “reazioni” al Sinodo da parte di “gruppi di credenti – raccolti da Veldt – che hanno espresso la speranza che “l’emancipazione gay nella Chiesa può forse essere promossa parlandone il più possibile, nei media e soprattutto nella Chiesa stessa”.
In una dichiarazione pubblicata sul sito web del Sinodo, la Fondazione ha scritto che vede le “riunioni di consultazione preparatorie” del Sinodo sulla sinodalità “come una buona opportunità per regolare ulteriormente la posizione della Chiesa cattolica romana riguardo all’omosessualità”.
La Fondazione ha inoltre celebrato l’appoggio di Papa Francesco alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, notando che nel documentario Francesco “il Papa ha detto di ritenere che le coppie omosessuali dovrebbero essere autorizzate a contrarre un’unione registrata”.
Il sostegno di Francesco alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, che contraddice l’insegnamento della Chiesa cattolica che vieta esplicitamente tali unioni, è stato subito dopo utilizzato per giustificare la genitorialità omosessuale.
La CBS di Boston ha riferito che una donna con un “matrimonio” omosessuale “vede l’approvazione come un messaggio ai suoi figli: la loro famiglia è benvenuta e la fede cattolica è un dono che possono condividere insieme”.
Mentre la Segreteria generale del Sinodo dei vescovi ha dipinto positivamente le relazioni omosessuali gravemente peccaminose come “vivificanti” e preziose, il sito web include una nota di esclusione di responsabilità: “La pubblicazione di qualsiasi contributo non deve essere intesa come un’approvazione del suo contenuto; né nessuno deve interpretare tale pubblicazione come un atto di riconoscimento formale da parte della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi del gruppo o della comunità che presenta il contributo”.