"A coloro che [...] vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall'approvazione o dalla legalizzazione del male. In presenza del riconoscimento legale ["copertura legale"] delle unioni omosessuali, oppure dell'equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest'ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva" (Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra le persone omosessuali del 3 giugno 2003, Memoria dei Santi Carlo Lwanga e Compagni, Martiri [perché s'erano opposti e avevano resistito alle pretese sodomitiche del re]).
Undici domande al S. Padre, pubblicate da Stilum Curiae, sulle ultime vicende delle dichiarazioni pro gay del Papa.
A lato il Papa che festeggia il compleanno del regista.
QUI un interessante articolo pubblicato originariamente da Crisis Magazine sullo stesso argomento. Da leggere.
QUI alcuni passi dei Padri della Chiesa sulla sodomia.
QUI la Dichiarazione dell'Osservatorio Card. Van Thuan.
Luigi
[...]
11 DOMANDE SULLA VICENDA DEL DOCUMENTARIO “FRANCESCO” E SUE IMPLICAZIONI
- La Santa Sede conferma che la frase, riferita a persone omosessuali, “quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile. In questo modo sono protetti legalmente” , contenuta nel documentario “Francesco” del regista russo Evgeny Afineevsky sia stata effettivamente pronunciata da Papa Francesco? Se sì quando, e in quale occasione?
- Se è vero che: a. la frase di cui sopra sia stata in origine contenuta in un’intervista rilasciata il 31 maggio 2019 da Papa Francesco alla giornalista messicana Valentina Alazraki; b. successivamente la succitata frase sia stata rimossa dalla versione definitiva. Si chiede inoltre, qualora la risposta al punto b) sia affermativa, chi ha deciso il taglio e perchè, e se la Santa Sede era informata e d’accordo;
- Se il Vaticano ha collaborato, e in caso affermativo in che misura, con quali contributi e in quali tempi, con il registaEvgeny Afineevsky per la preparazione del documentario “Francesco”;
- Se la Santa Sede è a conoscenza di come e quando il regista Evgeny Afineevsky sia entrato in possesso del frammento con la frase “quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile. In questo modo sono protetti legalmente” , poi confluita nel documentario “Francesco”;
- Se il Pontefice e altri suoi collaboratori abbiano visionato in anteprima il documentario “Francesco”, e quando;
- Se, in caso il documentario “Francesco” sia stato visionato in anteprima, il Pontefice e i suoi collaboratori non abbiano ritenuto opportuno che non uscisse nella versione in cui è stato presentato al Festival del Cinema di Roma;
- Se la Santa Sede ritenga casuale che il documentario sia stato presentato nel mentre sono in corso il Sinodo tedesco e le indagini relative all’affaire Becciu;
- Se il Papa fosse al corrente del fatto che Andrea Rubera – che compare nel documentario “Francesco” e con il quale Egli parlò telefonicamente a seguito di una lettera recapitatagli dallo stesso Rubera – insieme a Dario De Gregorio ha avuto 3 bambini ricorrendo alla pratica della “gestazione per altri” meglio nota come “utero in affitto”;
- Se, alla luce del n. 2357 del Catechismo della Chiesa Cattolica, il Papa ritiene che i succitati Andrea Rubera e Dario De Gregorio, che il documentario in questione sembra raccontare interessati a che i loro figli abbiano un’educazione cattolica, possano assolvere a tale compito qualora vivano la loro unione anche carnalmente;
- Se il Papa fosse al corrente del fatto che nel corso della trasmissione “Fuori Onda” del 31/01/2016 il succitato De Gregori disse testualmente: “la madre non esiste, la madre è un concetto antropologico, non c’è” (in riferimento ai succitati bambini, ndr), e come mai il Papa non abbia ritenuto di sottolineare ai signori Andrea Rubera e Dario De Gregori l’importanza per un bambino di crescere con un padre e una madre;
- Come valuta il Papa la legge 20 maggio 2016, n.76 che regolamenta in Italia le unioni civili (cosiddetta legge Cirinnà) alla luce della visione cattolica della famiglia? La trova coerente con l’esigenza da Lui espressa nel corso dell’intervista alla giornalista Valentina Alazraki di proteggere legalmente gli omosessuali? La Chiesa italiana e/o la Santa Sede ebbe un ruolo attivo nel processo che portò all’approvazione della suddetta legge?
Domande precise, ben formulate e circostanziate... Quindi, non otterrete risposta.
RispondiElimina