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martedì 26 maggio 2020

Breaking news: Enzo Bianchi allontanato da Bose

La rivoluzione mangia i suoi figli...
Da tempo MiL aveva notizie di rumores in tal senso e di probabile allontanamento del fondatore.
QUI alcuni vecchi post di MiL sul Priore di Bose, tra cui una vecchia lettera che ci scrisse nel 2012.
Tra i ricordi di chi scrive ce n'è uno che testimonia il "carattere" di Enzo Bianchi: alcuni anni fa tentò di far chiudere un piccolo monastero perchè, a suo dire, i monaci erano gli autori di un libro in cui lui era citato negativamente. Per fortuna il vescovo resistette alle pressioni.
QUI e sotto il Comunicato ufficiale di Bose: "Poiché, tuttavia, a partire dalla notifica del decreto, l’annunciato rifiuto dei provvedimenti da parte di alcuni destinatari ha determinato una situazione di confusione e disagio ulteriori, si ritiene necessario precisare che i provvedimenti di cui sopra riguardano Fr. Enzo Bianchi, Fr. Goffredo Boselli, Fr. Lino Breda e Sr. Antonella Casiraghi, i quali dovranno separarsi dalla Comunità Monastica di Bose e trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti"
Luigi
Aggiornamento mercoledì 27 maggio ore 10.10: da circa un'ora il sito di Bose è diventato inaccessibile.Temiamo stiano volando gli stracci...

Riccardo Maccioni, 26 maggio 2020, Avvenire
La decisione della Santa Sede al termine della visita apostolica iniziata sei mesi fa. Problemi di rapporti con il nuovo priore

Enzo Bianchi deve lasciare la comunità monastica di Bose che egli stesso ha fondato a metà degli anni 60 del secolo scorso. Questa la decisione maturata al termine della visita apostolica indetta dalla Santa Sede e che ha iniziato i suoi lavori sei mesi fa per verificare l’andamento della vita comunitaria «nel momento di un passaggio che non può non essere delicato e per certi aspetti problematico per quanto riguarda l’esercizio dell’autorità, la gestione del governo e il clima fraterno».
Il riferimento era al cambio alla guida della comunità con fratel Luciano Manicardi subentrato al fondatore a inizio 2017. Una convivenza rivelatasi complicata per la difficoltà del nuovo priore a esercitare la propria autorità senza interferenze da parte di una personalità così forte come quella di Bianchi. Il provvedimento, confermato dal sito internet di Bose prevede che Bianchi debba «trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti». Con lui anche due confratelli e una consorella.
La decisione è stata accolta con amarezza da Bianchi che nel suo ultimo tweet scrive: «Ciò che è decisivo per determinare il valore di una vita non è la quantità di cose che abbiamo realizzato ma l’amore che abbiamo vissuto in ciascuna delle nostre azioni: anche quando le cose che abbiamo realizzato finiranno l’amore resterà come loro traccia indelebile».
[...]

Speranza nella prova
Come da noi annunciato a suo tempo, in seguito a serie preoccupazioni pervenute da più parti alla Santa Sede che segnalavano una situazione tesa e problematica nella nostra Comunità per quanto riguarda l’esercizio dell’autorità del Fondatore, la gestione del governo e il clima fraterno, il Santo Padre Francesco ha disposto una Visita Apostolica, affidata al Rev.do P. Abate Guillermo León Arboleda Tamayo, OSB, al Rev.do P. Amedeo Cencini, FDCC e alla Rev.da M. Anne-Emmanuelle Devéche, OCSO, Abbadessa di Blauvac.

Tenendo conto della rilevanza ecclesiale ed ecumenica della Comunità di Bose e dell’importanza che essa continui a svolgere il ruolo che le è riconosciuto, superando gravi disagi e incomprensioni che potrebbero indebolirlo o addirittura annullarlo, con la Visita Apostolica il Santo Padre ha inteso offrire alla medesima Comunità un aiuto sotto forma di un tempo di ascolto da parte di alcune persone di provata fiducia e saggezza.

La Visita Apostolica si è svolta dal 6 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 e, al termine di essa, i Visitatori hanno consegnato alla Santa Sede la loro relazione, elaborata sulla base del contributo delle testimonianze liberamente rese da ciascun membro della Comunità. Dopo prolungato e attento discernimento e preghiera, la Santa Sede è giunta a delle conclusioni — sotto forma di un decreto singolare del 13 maggio 2020, a firma del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità e approvato in forma specifica dal Papa — che sono state comunicate agli interessati alcuni giorni fa dal Rev.do P. Amedeo Cencini, nominato Delegato Pontificio ad nutum Sanctae Sedis, con pieni poteri, accompagnato da S.E. Mons. José Rodriguez Carballo, OFM, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, e da SE Mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo Metropolita di Vercelli.

Tale comunicazione è avvenuta nel massimo rispetto possibile del diritto alla riservatezza degli interessati. Poiché, tuttavia, a partire dalla notifica del decreto, l’annunciato rifiuto dei provvedimenti da parte di alcuni destinatari ha determinato una situazione di confusione e disagio ulteriori, si ritiene necessario precisare che i provvedimenti di cui sopra riguardano Fr. Enzo Bianchi, Fr. Goffredo Boselli, Fr. Lino Breda e Sr. Antonella Casiraghi, i quali dovranno separarsi dalla Comunità Monastica di Bose e trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti.

Con lettera del Segretario di Stato al Priore e alla Comunità, inoltre, la Santa Sede ha tracciato un cammino di avvenire e di speranza, indicando le linee portanti di un processo di rinnovamento, che confidiamo infonderà rinnovato slancio alla nostra vita monastica ed ecumenica.

In questo tempo che ci prepara alla Pentecoste invochiamo una rinnovata effusione dello Spirito su ogni cuore, perché pieghi ciò che è rigido, scaldi ciò che è gelido, raddrizzi ciò che è sviato e aiuti tutti a far prevalere la carità che non viene mai meno.

8 commenti:

  1. Solo problemi di governo o di intesa col successore? O c'è altro peggio?

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  2. Un verminaio. Un'attualizzazione del peggior farisaismo con tendenze così fameliche da risultare auto-distruttive.

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  3. Umanamente dispiace per l'età e per gli acciacchi dell'anziano fondatore icona pellegrina in Italia dei più accesi veescovi progressisti.
    Dispiace, per quel vincolo di umanità che deve contraddistinguere tutti i cristiani, per le amarezze che l'anziano "patriarca" della modernità ecclesiale deve sopportare.
    Cosa c'è dietro tutto questo?
    Per ora non ci è dato di saperlo.
    Così come non sapremo mai il trattamento che è stato riservato in modo crudele e spietato ai Francescani dell'Immacolata ( particolarmente al venerando Fondatore ) e alla Familia Christi ( tanto per citare due realtà ecclesiali prima commissariate e poi strangolate).
    Rispetto per l'anzianità del fondatore della comunità di Bose e l'augurio che i membri di quella comunità possano testimoniare con maggiore audacia quel salutare "sentire cum Ecclesia" che conraddistingue ogni buon cattolico.

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  4. Le vicende del noto agriturismo e del suo ragioniere capo non ci interessano. Preoccupa l'idea che qualcuno potrebbe trovare analogie con il comportamento vaticano nei confronti del Padre (veramente) Manelli e dei Francescani dell'Immacolata. Direte: e che c'entra ? Niente, ma Colpiscine Uno per Educarne Cento.

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    1. Concordo. Poi non c'è mai da rallegrarsi per una sentenza punitiva.

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  5. "Cosa c'è dietro tutto questo?"
    Una convivenza rivelatasi complicata tra il vecchio e il nuovo priore?
    Tenuto conto dell'alta considerazione in cui il vecchio priore è (era?) tenuto nelle alte e altissime sfere, viene da chiedersi come mai a sloggiare non sia stato il nuovo priore. No, c'è qualcosa di grave sotto questo evento! Ma era ora che si verificasse! Troppo a lungo lo status del priore di Bose è stato tenuto nell'equivoco!

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    1. chissà quale sarà questo equivoco.Speriamo che questo nipass39 ce lo riveli presto

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