Ci segnalano, e ne siamo grati, che sul sito del Distretto italiano della FSSPX è stato pubblicato oggi un
articolo sull'inserimento della lettera di papa Francesco ai vescovi
argentini negli AAS. Quasi a ufficializzare lo stravolgimento che i mitrati sudamericani hanno voluto dare, per evidente piaggeria, al testo già ambiguo di Amoris Laetitia e alla spallata che il papa ha dato alla dottrina.
Le conclusioni a cui giunge il Rev.do sacerdote don Angelo Citati sono molto simili a quelle a cui il "nostro" sacerdote, don Alfredo Maria Morselli, è più volte giunto nei suoi dotti studi sulla stessa Amoris Laetita.
Proponiamo di seguito l'interessante saggio di don Citati dal seguente titolo:
Punti Fermi sul Magistero.
di don Angelo Citati
Sta facendo molto discutere di sé la recente inserzione negli Acta Apostolicæ Sedis della risposta di papa Francesco ai Vescovi della regione di Buenos Aires nella quale il Pontefice ha lodato l’interpretazione che i Prelati argentini hanno dato dell’esortazione postsinodale Amoris lætitia, secondo la quale detto documento avallerebbe in modo definitivo ed inequivoco la possibilità di amministrare il sacramento dell’Eucaristia ai divorziati risposati civilmente.
La lettera del Pontefice è
stata rubricata addirittura sotto la voce «Magistero autentico». E
questo ha portato non pochi cattolici a porsi la domanda: ma è
sufficiente appuntare in calce ad un testo, a prescindere dal suo
contenuto, la qualifica di «Magistero» perché esso lo sia realmente e si
imponga così quale norma prossima della fede alla coscienza del
credente?
Data l’attualità del tema, non
sarà senza interesse ribadire qualche punto fermo a cui è bene attenersi
nella presente crisi nella Chiesa, che è in primo luogo una crisi
dell’autorità magisteriale.
1. Una vetta e due estremi
Per illustrare il fatto che la
verità si trova sempre tra due estremi – non però nel senso volgarmente
inteso di via mediana tra due posizioni opposte – padre Réginald
Garrigou-Lagrange, una delle figure di maggior rilievo del neotomismo
del Novecento, ricorre ad un’immagine di estrema efficacia, quella della
vetta di un monte che si erge tra gli errori: «La verità», dice il
teologo domenicano, «si eleva come eccelsa vetta in mezzo a questi due
estremi, che rappresentano le deviazioni contrarie dell’errore»[1].
L’immagine di Garrigou trova applicazione anche nel nostro caso. Il problema del Magistero,per continuare a leggere, cliccare qui
La sintesi è presto fatta: Ognuno fa quello che gli pare e tira a campà ... tanto oramai non si capisce più niente e quello che è peccato in kazachistan è pia pratica in argentina e quello che non si fa nella diocesi di vattelappesca si può fare in quella di canicattì.
RispondiEliminaLo sbrago è servito e quando arriveranno anche i preti con mogli e figli, le diaconesse
che officiano i matrimoni, i battesimi, le prime comunioni e i funerali, quando
in Chiesa faranno i funerali ai cani, quando convoleranno bendette le coppie di invertiti, quando celebreranno riti pagani, quando in sacris faranno messa coi luterani,
quando l'apostasia e l'eresia avranno devastato tutto... allora inizierà il conto alla rovescia... e Cristo tornerà a riprendersi la Sua Chiesa abbandonata in mano all'impostura e all'eresia di falsi papi, falsi vescovi e falsi pastori.
Il tempo stà finendo e se non si interviene subito a cacciare l'impostore dal trono di Pietro, saranno guai seri.
"I figli devoti del Papa sono quelli che obbediscono alla sua parola ed in tutto lo seguono, e non coloro, che studiano i mezzi per eluderne gli ordini, o per obbligarlo con insistenze degne di miglior causa ad esenzioni o dispense tanto più dolorose quanto più sono di danno e di scandalo". (S. PIO X)
RispondiEliminahttp://www.sodalitium.biz/discorso-tenuto-san-pio-x-ai-cardinali-al-concistoro-27-maggio-1914/
Mi rallegro con voi per la ritrovata identità. Complimenti a Papa Francesco per aver contribuito a svelare la vera natura di questo blog... lefebvriano!
RispondiEliminaBeh ... e allora?
EliminaE io mi rallegro per la tua rosicata. Grazie.
Elimina"Quando il legittimo detentore dell’autorità esprime delle semplici opinioni personali (anche se lo fa in contesti che di norma, tradizionalmente, dovrebbero servire piuttosto a trasmettere un insegnamento), queste non possono assumere autorità magisteriale per il solo fatto che poi, in seconda battuta, si cerca di imporle e di presentarle come obbligatorie[13]. L’autorità magisteriale non va quindi confusa con l’autoritarismo coercitivo degli scribi e dei farisei (di ieri e di oggi) col quale si pretende, approfittando della funzione che si ricopre, che i fedeli aderiscano ad una dottrina qualsiasi. A chi detiene il potere magisteriale non basta dunque richiedere, pretendere, obbligare ad aderire ad una certa dottrina per promulgare un atto di Magistero. Non basta scrivere su un testo: «Magistero autentico». Bisogna insegnare con autorità, in nome e con l’autorità di Gesù Cristo, mostrando come questo insegnamento sia radicato nella Tradizione della Chiesa e in continuità con gli insegnamenti precedenti del Magistero" (DON ANGELO CITATI)
RispondiEliminaQui don Citati si riferisce al Pontefice regnante (“legittimo detentore dell’autorità”) tacciandolo nientemeno che di ”autoritarismo coercitivo degli scribi e dei farisei (di ieri e di oggi) col quale si pretende, approfittando della funzione che si ricopre, che i fedeli aderiscano ad una dottrina qualsiasi."
È un tipo di posizione da sempre estranea alla linea dalla FSSPX, la quale (fin dal suo fondatore) ha sempre stigmatizzato con chiarezza e determinazione il tradimento della dottrina cattolica, ma guardandosi bene dall’attaccare la Gerarchia con epiteti (che poi non sono altro che i medesimi usati da Bergoglio stesso per denigrare i cattolici tradizionali dal pulpito di Santa Marta, quasi a rendergli pan per focaccia).
Meno male c'è la tanto vituperata ma ESSENZIALE FSSPX!!! Dio ce la conservi a lungo e le doni tanti buoni sacerdoti!
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