In questi scorci di Tempo di Natale una piccola perla di Camillo Langone riguardante il Presepe.
Il presepe tradizionele, non certamente i presepi criptosodomitici di cui si è occupata la stampa (e MiL QUI e QUI).
L
5 dicembre 2017 Un venditore di tappeti mi dice che i tappeti non li vuole più nessuno. Gli antiquari piangono e spesso chiudono. Sfoglio i cataloghi delle aste e constato che i quadri astratti te li tirano dietro. Un'amica mi racconta di avere ereditato dell'argenteria, sperava di ricavarne un bel gruzzolo ma gliel'hanno comprata a peso perché l'argento è morto insieme alle vecchie zie. Gli orologi sono obsoleti, nel collezionismo si è interrotto il ricambio. I gioielli come sempre si perdono e più di sempre vengono sottratti. Non ci sono più i beni-rifugio di una volta. E' rimasto il presepe. E' appunto scritto: “Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece tesori in cielo”. Il presepe è un pezzetto di cielo trasportato in terra, può essere di qualsivoglia materiale, perfino di carta e dunque di modestissimo valore venale e nessun interesse criminale. Chi cerca un investimento sicuro, con soglia d'accesso molto bassa e senza costi occulti, capace di garantire dividendi nel breve come nel lunghissimo termine, approfitti di questi giorni di Avvento.
Giusto richiamo contro chi afferma che la liberazione dell'uomo si attua con l'accumulo e il consumo di beni materiali, la libertà senza controllo e, il distacco dalla fede che tanti teologi ed esegeti originaloidi ritengono essere fondata sul nulla.
RispondiEliminaBravo Camillo!
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