I seminaristi sfrattati per far posto all’università
“amica” di Rula
Il Tempo, 14-1-24
Una quindicina di chierici cacciati da uno storico seminario romano proprio nell'anno del Giubileo per far allargare un'università americana d'orientamento liberal. È quello che sta succedendo a pochi km dalla Porta Santa di San Pietro, in uno splendido edificio sul Gianicolo dei padri barnabiti. Nonostante il seminario "Sant'Antonio M. Zaccaria" sia in controtendenza rispetto alla crisi di vocazioni, i religiosi hanno ricevuto ordine di fare gli scatoloni ed andarsene. Una decisione calata dall'alto per volere del superiore generale Francisco Chagas Santos da Silva che, a quanto risulta a Il Tempo, avrebbe fatto leva sulla sua autorità per piegare le rimostranze dei confratelli contrari. Un atteggiamento ben lontano dallo stile sinodale invocato dal Papa. Il seminario dovrebbe passare nelle mani della American University of Rome (AUR), già presente sul Gianicolo e determinata ad espandersi. In questi anni l'università americana è salita alle cronache nazionali per il rapporto con Rula Jebreal che lì ha istituito un fondo a suo nome per assegnare borse di studio ai rifugiati. La giornalista e militante viene definita una «sostenitrice di lunga data» dell'American University di cui è stata docente a contratto e da cui ha ricevuto anche un dottorato honoris causa e una medaglia presidenziale. Quest’ultimo premio le è stato consegnato davanti a Laura Boldrini,
già insignita dall’Aur di una laurea honoris causa per «la sua posizione coraggiosa sull'immigrazione». Jebreal deve essersi trovata a suo agio nell'università: il presidente Scott Sprenger, infatti, condivide sul profilo X le sue dure critiche al centrodestra. Opinioni che non sorprendono se si dà un'occhiata al board dell'Aur dominato da figure legate all'amministrazione Obama.Al posto della vita comunitaria dei religiosi, dunque, le
pareti dell'edificio potrebbero ospitare convegni come quello tenuto due anni
fa nell'auditorium universitario in cui ci si chiedeva se «Giorgia Meloni,
sia stata eletta nonostante le sue radici neofasciste o proprio per questo»
bollando il suo come un governo di «estrema destra». Tra i barnabiti di
Roma, intanto, c'è preoccupazione per quel che ne sarà della chiesa del
seminario dopo il passaggio di consegne. Un luogo caro non solo ai chierici, ma
anche ai romani che hanno frequentato l'adiacente oratorio e dove si celebra la
messa domenicale aperta al pubblico. A quanto risulta a Il Tempo, il contratto
con l'università non è stato ancora firmato ma padre Chagas Santos da
Silva avrebbe fretta di chiudere l'operazione. E qui sorge una questione di
opportunità: il mandato del superiore generale, infatti, sarebbe già scaduto e
la sua carica è prorogata solo in funzione del prossimo capitolo
generale. È il caso che un superiore "dimezzato" prenda una decisione
così impattante? Una fonte ci ha rivelato che la Santa Sede è informata e
finora ha lasciato fare, ma al dicastero per gli istituti religiosi c'è stato
di recente un cambio al vertice. Non è detto che suor Simona Brambilla, primo
prefetto vaticano donna, sia felice di trovarsi nell'imbarazzante situazione di
avallare la chiusura di un seminario ancora ricco di vocazioni proprio
nell'Anno Santo.
Nico Spuntoni