Dopo la dichiarazione dei tre vescovi kazaki (VEDERE QUI) e l'adesione ad essa di Mons. Negri e Mons. Viganò (VEDERE QUI) qualcuno incomincia a temere la continuazione di campagne calunniatorie a mezzo stampa.
Speriamo che Tosatti sbagli.
Ma guardate come parla di Benedetto XVI e di mons. Negri, inter alia, il noto Marco Faggioli del tweet (VEDERE QUI, ma anche QUI e QUI)): "Facciamo un salto nel locale: Ferrara, con il nuovo vescovo Mons. Luigi Negri, come si sta ponendo secondo te in questo contesto di forte transizione?
Devo premettere, onestamente, che io non conosco bene cosa succede nella realtà locale ferrarese. Posso dire che Ferrara, come altre diocesi, è un buon esempio della difficoltà dei vescovi italiani di far proprio il cambiamento messo in opera da papa Francesco. Difficoltà che emerge anche negli Usa, peraltro. Ci sono vescovi che sono stati nominati per seguire certe parole d’ordine del periodo Wojtyla-Ratzinger, che negli ultimi trentacinque anni non erano essenzialmente mai cambiate. Stanno cambiando ora con Bergoglio. Molti vescovi italiani erano stati nominati sulla base di un messaggio ideologico, di un conservatorismo sociale e politico, di alleanze politiche-ecclesiali molto chiare. Credo che il caso di Ferrara sia un caso abbastanza tipico nel panorama italiano. Più tipico ancora è che certi vescovi vengano mandati in una diocesi non per quello di cui ha bisogno quella diocesi, ma perché certi ecclesiastici hanno “bisogno” di diventare vescovi. Spostare vescovi da San Marino a Ferrara o da Genova a Milano o da Venezia a Milano, ha un significato solamente burocratico e carrieristico; di teologico o programmatico non c’è nulla. Ma questo, purtroppo, lo sanno tutti. Certo è che questa transizione, per i vescovi nominati nei trentacinque anni precedenti all’elezione di Bergoglio, risulta particolarmente difficile per certi episcopati, come quello italiano e quello americano."
Scrive nel tweet Faggioli: "Questo conferma il basso livello dei firmatari. Uno di loro che conosco bene".
Seguiremo gli sviluppi, magari da certi cecchini paravaticani.
L
Anonimi della Croce è un blog seguitissimo, e non ha certo bisogno che Stilum Curiae lo rilanci. Ma oggi lo facciamo, per sottolineare una singolare coincidenza. Ecco che cosa scrive
Anonimi della Croce, in riferimento ai cinque vescovi coraggiosi che hanno fatto pubblica professione di fedeltà all’insegnamento di sempre della Chiesa in materia di matrimonio ed eucarestia:
“C’era da immaginarselo. Tutto questo silenzio da parte dei media vaticani (e quelli a loro strettamente correlati) sul tema della Correzione Ufficiale, non prometteva niente di buono. Infatti Bergoglio prepara il suo contrattacco.
La mia fonte in Vaticano mi ha confidato che ieri sera Bergoglio si è trattenuto a Santa Marta con diversi “addetti stampa” vaticani e “consiglieri” vari per una riunione sul come affrontare questo nuovo “imprevisto” della Correzione dei Vescovi di Astana. La fonte mi ha detto che Omissis era furibondo. E’ andato su tutte le furie. Perchè non sopporta nessuna opposizione. Lo hanno sentito urlare: “Se ne pentiranno! Se ne pentiranno amaramente!”. Riferito ovviamente ai coraggiosi Vescovi che hanno “osato” contraddire il neovangelo della neochiesa: l’Amoris Laetitia.
La mia fonte è riuscito a captare una notizia interessante, che pubblico soltanto affinché i tre Vescovi e chi si unirà a loro possano preparare la loro difesa. Faremo in modo che anche questo “Spiffero” possa essere recapitato agli interessati come abbiamo fatto con il nostro link di sostegno.
In poche parole Bergoglio e i suoi accoliti stanno preparando una “programmazione di contrasto”. Tradotto significa: non sarà Bergoglio ad affrontare frontalmente i Vescovi “Correttori”, ma ha dato carta bianca ai suoi “addetti stampa” ufficiali e non ufficiali per iniziare una “campagna mediatica” denigratoria nei confronti degli Oppositori. Come sappiamo, la comunicazione Vaticana ormai è in mano ai gesuiti. Operazione classica da Regime Dittatoriale Sudamericano. Per Bergoglio dunque è molto semplice ormai sguinzagliare giornalisti.
Questa “campagna denigratoria” servirà (a loro dire) a “screditare” quei Vescovi, pubblicando magari qualcosa del loro passato (vera o non vera che sia), oppure costruendo una “notizia” di sana pianta, per far perdere loro credibilità”.
Interessante, vero? E, per quanto mi risulta, e sulla base dell’esperienza passata (penso ai cardinali dei Dubia) e a informazioni avute in quel periodo, quando furono presentati i Dubia, prima riservatamente al Pontefice e poi pubblicati, in mancanza di una qualsivoglia risposta, perfettamente credibile. Già all’epoca la strategia fu la stessa. Ricordate i “tweet” di Antonio Spadaro, sui “quattro cardinali” che sembravano un gruppo rock anni ’60?
Casualmente, poi, proprio ieri. Mi è capitato sotto gli occhi il messaggio che riproduco. E mi sono detto: che coincidenza…Che la campagna sia già cominciata?