Leggerezza o dolo? In ogni caso non è certo il miglior modo di collaborare alla diffusione degli indirizzi pastorali del Santo Padre. C'è in memoria: perché nasconderlo? Già perché? A questo punto ritorna alla mente una antica, ma sempre attuale, riflessione: "qual meraviglia se i cattolici, strenui difensori della Chiesa, son fatti segno dai modernisti di somma malevolenza e di livore? Non vi è specie d'ingiurie con cui non li lacerino: l'accusa più usuale è quella di chiamarli ignoranti ed ostinati. Che se la dottrina e l'efficacia di chi li confuta dà loro timore, ne incidono i nervi colla congiura del silenzio. E questa maniera di fare a riguardo dei cattolici è tanto più odiosa perché nel medesimo tempo e senza modo né misura" (S. Pio X, Enciclica Pascendi).
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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lunedì 15 marzo 2010
Nasce un nuovo sito: Una Fides
E' attivo da poche settimane un nuovo blog che vi invitiamo caldamente ad inserire tra i preferiti: Una Fides. Ancora un sito tradizionalista? Esattamente: e più ce n'è, meglio è. Segno di una vitalità, di un interesse, di una spinta 'dal basso' che non trova alcun contrappeso nel campo'avverso'. E un po' ci dispiace: ci divertiremmo di più, se ci fosse qualche appassionato difensore della riforma liturgica. Ma a pensarci bene: chi, nel pieno dei suoi sensi e delle sue facoltà, potrebbe mai scaldarsi ed appassionarsi per la nuova messa?
Ma torniamo ad Una Fides. L'ultimo post affronta un piccolo giallo, già da tempo segnalato senza che, naturalmente, nessuno dei webmaster del sito vaticano provvedesse.
Nel sito ufficiale vaticano, nella pagina che elenca i documenti ufficiali prodotti da Benedetto XVI, il motu proprio Summorum Pontificum è bensì citato, ma soltanto nelle versioni in in latino e... in ungherese (vedete qui). Ora, la lingua magiara è la più ostica d'Europa, insieme al basco e al finlandese; quanto al latino, si vuol forse che sottoporre il fedele amante della Tradizione all'esame preventivo per vedere se ha titolo a domandare la liturgia in quella lingua?
Il fatto è che la versione in italiano non manca; ma essa è nascosta, celata, coperta. Si deve aprire la pagina del motu proprio in latino o in ungherese e cambiare il suffisso finale dell'indirizzo URL da lt (quella latina) o hu (quella ungherese) in it. Troverete così il testo italiano nascosto.
Ecco in proposito le considerazioni di Una Fides:
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non mi meraviglio di come è gestito il sito del Vaticano. Il card. Cahal Brendan Daly, irlandese, scomparso lo scorso 31 dicembre, risulta ancora sia nell'elenco di quelli viventi sia in quello dei defunti.
RispondiEliminaE noi francofoni non siamo trattati meglio!
RispondiEliminaNessuna traduzione vaticana...possiamo leggere il testo in francese grazie al contributo di private buone volontà!
Ad esmpio:
http://www.sanctamissa.org/fr/resources/summorum-pontificum.html
non lasciano intentato alcun mezzo per impedire ai piccoli fedeli, (per lo più poco avvertiti circa la furbizia del Potere) di accedere alle informazioni basilari sull'argomento Motu Proprio : son tremendi !
RispondiElimina:)
Beh, forse non è un errore: il Card. Daly è defunto ma nel contempo è vivente nella vita eterna. :)
RispondiEliminaCaro spazzino di Dio, Benedetto XVI:
RispondiEliminaCi sono troppi angoli vaticani con della troppa polvere ancora da pulire. Noi, da questo blog, vogliamo aiutarti a segnalartela! :-D
Prendete visione delle attività formative ( e pubblicitarie) che si svolgono presso il Pontificio Seminario Romano.....Il video è su Youtube : "<span>Pontificio Seminario Romano Maggiore: i seminaristi perdigiorno". Che ve ne pare.....</span>
RispondiEliminacongiura del silenzio...
RispondiEliminaè così, oggi come allora!
Sia benedetto l'acume di questo santo Papa, per la sua sagacia di vero Pastore, che non distoglie mai lo sguardo vigilante dalle pecore a lui affidate, candido e astuto come il Vangelo comanda; e ricordiamo anche la sua intuizione sui "falchi" modernisti (anticipata un secolo fa) circa l'improrogabile dovere di smascherare i falsi pastori, figli e maestri del modernismo e di tutte le eresie, che in ogni tempo sono in agguato a sviare le anime dalla Dottrina perenne, con i loro astuti travisamenti della Verità, che essi inquinano e travestono con mille seducenti falsità:
<span><span>Fa dunque mestieri<span>di uscir</span><span> </span>da un<span>silenzio</span>,<span> </span><span>che ormai sarebbe colpa</span>,<span> </span>per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.</span></span>
<span>congiura del silenzio...
RispondiEliminaè così, oggi come allora!
Sia benedetto l'acume di questo santo Papa, PIO X, per la sua sagacia di vero Pastore, che non distoglie mai lo sguardo vigilante dalle pecore a lui affidate, candido e astuto come il Vangelo comanda; e ricordiamo anche la sua intuizione sui "falchi" modernisti (anticipata un secolo fa) circa l'improrogabile dovere di smascherare i falsi pastori, figli e maestri del modernismo e di tutte le eresie, che in ogni tempo sono in agguato a sviare le anime dalla Dottrina perenne, con i loro astuti travisamenti della Verità, che essi inquinano e travestono con mille seducenti falsità:
<span><span>Fa dunque mestieri<span> di uscir</span><span> </span>da un<span> silenzio</span>,<span> </span><span>che ormai sarebbe colpa</span>,<span> </span>per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.</span></span></span>
(S. Pio X, Enciclica Pascendi)
<span><span><span>ancora una volta, ad ogni occasione utile al mettere il "silenziatore" o il bavaglio alle voci in dissenso col Potere tirannico, oggi come 2000 (o 10.000) anni fa:
RispondiElimina<span></span></span><span><span>desertum faciunt, et pacem appellant!</span></span>
</span></span>
Bellissimo sito. Grazie.
RispondiEliminaL'ho aggiunto tra i 'my favourites' :)
a me mi garba di più MessainLatino...e poi li ho visto un articolo di Mauro Tranquillo e mi sono agitato subito un po'...meglio non cambiare
RispondiEliminaS'è per questo c'è anche don Nitoglia.
RispondiEliminaMa c'è anche mons. Spadafora.
Booooniiiii!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
Ad maiora al nuovo Blog....più siamo meglio eh.... ;)
RispondiEliminaa maggio55 cui basta conoscere l'autore per giudicare il contenuto, ricordo che San Tommaso diceva "Veritas a quocumque dicatur a Spiritu Sancto est". Finora nessuno ha replicato con argomenti alle tesi di Spadafora, Tranquillo e Gherardini. Non è che forse avranno ragione loro? provare a leggere prima di agitarsi.
RispondiElimina<span>"a me mi garba di più MessainLatino...e poi li ho visto un articolo di Mauro Tranquillo e mi sono agitato subito un po'...meglio non cambiare"</span>
RispondiEliminaNon voler sapere chi l'ha detto ma poni mente a ciò ch'è detto (Imitazione di Cristo)
Che significa prima del titolo mettere: "Prima di Gherardini" ? QUalcuno può spiegarmelo?
RispondiEliminama ce mancano li commenti
RispondiEliminan'zè pò commentà
e cosi arcuni n'zè ponno espremere
nun ci avrà successo così!
invece colli commenti
se ponno espremere
colli latinismi, i francesismi,
fà pure querche verso
a quarche vescovo buttato
in pasto alli leoni
nzomma nce stà carne da sbrana!
Invece li leoni quello vogliono
carne, carne da sbrana!
E poi voi mettere er gusto de leggerse
li commenti che egli stessi cianno scritto
aò e a vanità n'do a mettete!
quella (a vanità) gli è femmina ma pure omo
androgina nzomma!
Badare bene come quella di Don Mauro non sia la posizione maggioritaria nella fsspx, bensì una "di frangia", oserei dire quantomeno temeraria.
RispondiEliminaConsiglio piuttosto gli ottimi 4 articoli in polemica con i sedevacantisti di Don Curzio Nitoglia.
Ottimo.
guarda che Tranquillo scrive anche sulla rivista della comunità di S.PioX...articoli sullo jus gladii che spetta per diritto divino alla Chiesa(ormai sono mille volte che lo ripeto evidentemente nessuno lo ha letto): Lutero era più sano...anche se mi brucia dirlo
RispondiEliminaanche don Nitoglia brilla molto per ingegno e valore profetico...mi pare che il suo cavallo di battaglia sia il deicidio...direi da analisi del profondo (la scuola non importa va bene reichiana o junghiana)
RispondiEliminal'ha detto un bischero qualsiasi ma che legge accuratamente quello che gli autori scrivono (non mescolare per favore l'Imitazione di Cristo con Tranquillo...per favore)
RispondiEliminaUna fides, Una Fraternitas
RispondiEliminaDon Mauro Tranquillo, ottimo liturgista, rischia ahimè di sconfinare nel sedevacantismo "implicito".
RispondiEliminaAffermare che il Papa tornerà ad insegnare quando "scomunicherà" Dignitatis Humanae è la medesima cosa che attendono i sedevacantisti per poter RI-chiamare il Papa con il suo nome(Papa appunto).
Che cosa cambia a questo punto per Don Mauro tra stare nella FSSPX o nell istituto Mater Boni consilii è un mistero. Le conseguenze pratiche sono le medesime stando a quanto egli afferma.
concordo!
Elimina<span>Per Ospite: la frase "prima di Gherardini" sta ad indicare che anche prima della pubblicazione del libro di Gherardini " CEVII. Un discorso da fare" altri autori avevano trattato, con altri argomenti e con altre conclusioni, gli stessi problemi posti dai testi conciliari.</span>
RispondiEliminaTra questi vengono riportati i testi di don Spadafora e di don Tranquillo. Le tesi di don Tranquillo sono errate? Può darsi. Chi sa dimostri. Comunque non <span>bisogna stupirsi delle tesi di don Spadafora, di don Tranquillo, di Monsignor Gheradini; bisogna stupirsi del silenzio più che quarantennale da parte di Roma che davanti ad una impossibilità logica di soluzione spera nel superamento del problema per esaurimento. Vana speranza che ha fatto già perdere due generazioni.
</span>
Quanto sostengono Don Tranquillo e Monsignor Gherardini è decisamente diverso.
RispondiEliminaBasta, appunto, leggere.
http://www.sanpiox.it/public/images/stories/PDF/TC/TC_61.pdf articolo di Mauro Tranquillo: illuminante (o allucinanante...)
RispondiEliminaTre anni fa il testo in italiano c'era. Così come lo si può trovare anche oggi: basta andare nel motore di ricerca del sito della Santa Sede, Scrivere motu proprio summorum ponticum e... appare. Coraggio figlioli! Quante storie.
RispondiEliminaSummorum Pontificum (scusate...)
RispondiElimina<span>Per valutare, tra tante diverse tesi, quella sia la più giusta o più sbagliata, si dovrebbe poter indicare con certezza qual è<span> l'errore</span>, riferito a QUALE <span>cosa retta,</span>
RispondiEliminariferendosi a un <span>criterio di giudizio</span><span> universale che discerna il VERO dal FALSO, giusto da ingiusto.</span>
Ma a quale tipo di discernimento dobbiamo appellarci oggi, leggendo mille opinioni simili, diverse, contrastanti, + o - fedeli al Magistero bimillenario, ecc...</span>
<span>Se la Chiesa docente non vuole (?) più imporre giudizi vincolanti di valore su certi documenti conciliari o su certe tesi che ad essi si riferiscono, se essa non vuole dire in modo chiaro e netto:
<span>"A è migliore o più giusto di B",</span> ....
se siamo in regime di LIBERO DIALOGO E LIBERA ESPRESSIONE, </span>
<span>siamo allora nliberi di scegliere una tesi A o una tesi B senza paura di sbagliare ?
Quale autorità super partes <span>ci dirà con assoluta certezza che la tesi A è migliore della tesi B o viceversa ?</span></span>
<span><span>...o che solo A è quella giusta e affidabile, o solo la B ?</span></span>
E quando potremo avere queste certezze ?
Grazie Gaston, effettivamente si deve scrivere Motu Proprio Summorum Pontificum, se si scrive solo Summorum Pontificum, il testo italiano non esce.
RispondiEliminaPiena di speranza sono andata sulla versione francese del sito della Santa Sede...ahimè rien, esce solo il testo in latino, gli adetti ai lavori francofoni non hanno ancora apparentemente trovato il tempo di tradurre il testo.
Dite al sito Fides di essere un pò meno....prevenuto contro il Papa e Roma di usare di un certo rispetto.
RispondiEliminaNon è difficile: già prima che uscisse il libro di Gherardini le posizioni critiche sul concilio erano state avanzate dagli autori in questione, ma se ne potrebbero aggiungere altri
RispondiEliminaSpadafora, che era un grande esegeta e teologo, stimava molto don Brunero e spesso lo citava nei suoi scritti come il miglior teologo italiano vivente. La differenza tra Gherardini e certi autori della Fraternità sta nel fatto che Gherardini approfondisce molto nel corso del tempo la sua analisi e non la sottomette alla polemica che vanifica l'impostazione scientifica.
In certi libri della Fraternità (ad es. i convegni di sì sì no no ecc. ecc.), accanto a studi approfonditi (ad es. proprio di Spafafora ed altri pregevoli teologi) se ne rinvengono parecchi polemici anche in modo violento e sostanzialmente inutili o pleonastici.
io lavoro nell'informatica, diverse volte ho dovuto avere a che fare con database di aziende che non funzionavano, e vi dico che database e motori di ricerca sono tra le cose più rognose che si possano trovare ( particolarmente i motori di ricerca); secondo me l'errore è dovuto solo ad incapacità tecnica.
RispondiEliminaAllora è come temevo, mancano completamente di modestia, tra l'altro gli piacerebbe essere a livello di Gherardini, ma di strada da fare ne hanno tanta.
RispondiEliminaIo non ho detto che una tesi sia più o meno migliore. Ho detto quali sono secondo me le ragioni della temerarietà di quella di Don Mauro.
RispondiEliminaComunque stando al tuo ragionamento non capisco neppure in virtù di cosa si critichino i progressisti che non farebbero altro che fare quello che fanno alcuni tradizionalisti. Ossia fare quello che vogliono.
Hanno rimosso dal sito anche la versione in italiano che si poteva trovare sul motore di ricerca: se adesso la cercate e cliccate sul risultato rimanda alla pagina iniziale del sito, perché è stata tolta e non esiste più. Però che esisteva, per un poco ancora, lo dimostra la copia ottenibile cliccando "cache".
RispondiEliminaChiamiamo l'Ufficio internet della Santa Sede finché non ripristinano la pagina, e con l'occasione mettono anche il link accanto alla lingua portoghese, che sul portale italiano ci spiega come i cavoli a merenda senza quella in italiano 8che pure hanno in memoria, come è dimostrato).
Qui tutti i contatti: http://www.pccs.it/media_vat_ita_UISS.htm
La "tesi" di don Tranquillo, assolutamente comune nella FSSPX al punto da apparire nel bollettino ufficiale (quindi con il consenso dei superiori), è, per chi non l'avesse capito, la risposta diretta all'argomento sedevacantista: i sedevacantisti dicono che il Papa insegna errori quindi non può essere Papa, e si risponde loro che non essendo in gioco l'autorità magisteriale gli errori riscontrati alla luce del Magistero precedente non tolgono nulla all'autorità. Tesi che Mons. Gherardini stesso suppone possibile chiave di lettura per salvaguardare l'autorità della Chiesa se si riscontrassero veri errori dottrinali nei testi del Concilio. Quindi è tutto ben diverso, anzi. Vidi io stesso don Tranquillo mettere in difficoltà serie don Ricossa in una discussione (al bar) a un convegno di Civitella due o tre anni fa. Accusarlo di sedevacantismo è ridicolo, quando lavora a smontarlo. Chi ci ha parlato mezza volta sa quanto sia avverso alla tesi di Cassiciacum e al sedevacantismo in genere. L'articolo in questione poi mi pare porti a interpretazione dell'autorità conciliare testi ufficiali della Santa Sede, che l'autore cerca di leggere per quello che dicono. Ben vengano le obiezioni su questa lettura dunque.
RispondiEliminaMaggio55 dovrebbe aver letto poi nell'articolo dello ius gladii che vengono distinte benissimo dottrine insegnate dal Magistero sul potere di coercizione della Chiesa da tesi di canonisti o da interpretazioni (non certo inventate da don Tranquillo, che nei suoi articoli appare sempre più un compilatore che un autore).
almeno han fatto qualcosa in questi quarant'anni mentre tutto andava allo sfascio e i Gherardini ci pensavano su
RispondiEliminaavremo queste certezze appunto quando l'autorità vorrà darcele. O tu supponi che l'autorità sia sempre in atto e non possa peccare di negligenza?
RispondiElimina