Com’è noto ai molti fedeli legati alla forma straordinaria del Rito romano, da molti l’anni l’abbazia benedettina Sainte-Madeleine di Le Barroux (http://www.barroux.org/), in Provenza, costituisce un avamposto particolarmente significativo per la sua fedeltà alla Regola di san Benedetto e alla liturgia gregoriana, perpetuando la grande tradizione del monachesimo occidentale. Tre circostanze c’invitano a parlare di questa abbazia. In primo luogo, lo svilupparsi della fondazione monastica dipendente da Le Barroux, ovvero il monastero Sainte-Marie de la Garde in località Saint-Pierre-de-Clairac, nella diocesi di Agen (www.barroux.org/fond/fondpres.html), le cui origini risalgono al 2002, quando otto monaci dell’abbazia Sainte-Madeleine di Le Barroux vi furono inviati dall’allora abate dom Gérard Calvet O.S.B. (1927-2008). Con l’accrescersi di questa fondazione, si è resa necessaria la costruzione di un monastero adeguato, capace di ospitare circa quaranta monaci e i numerosi visitatori. L’attuale padre abate di Le Barroux, dom Louis-Marie Geyer d'Orth O.S.B., si è perciò deciso a lanciare un appello a tutti i fedeli e amici per questo impegnativo progetto, chiosando con queste parole: “Aiutateci a realizzare questa sfida, irrazionale agli occhi del mondo, ma che dà senso alla vita. Diventate costruttori di speranza!”. Per informazioni sulle modalità d’aiuto, si veda la scheda pdf alla pagina www.barroux.org/fond/tract-don.pdf. Secondariamente, in queste settimane le Éditions Sainte-Madeleine hanno pubblicato il primo volume degli scritti spirituali di dom Gérard, fondatore e primo abate dell’abbazia Sainte-Madeleine di Le Barroux: Benedictus. Ecrits Spirituels. Tome I (244 pagine, euro 20). Dom Gérard amava profondamente la Santa Liturgia, amava “scrutarla”, “soppesarla”, per estrarne tutta la ricchezza e condividerla. Sono qui riuniti in un primo volume gli scritti spirituali di dom Gérard comparsi nella rivista Itinéraires. Il volume è acquistabile online tramite il sito dell’abbazia. Infine, ecco ora disponibile l’atteso film documentario realizzato da Eddy Vicken e Yvon Bertorello, con voce narrante di Michael Lonsdale: Veilleurs dans la nuit. Une journée monastique à l’abbaye Sainte-Madeleine du Barroux (con sottotitoli in italiano, inglese, tedesco e spagnolo). Quasi un’ora di riprese, che invitano a scoprire la vita dei monaci benedettini di Le Barroux nel corso di una giornata di lavoro e preghiera, con immagini di alta qualità che fanno assaporare lo splendore della liturgia monastica. Il dvd è acquistabile online, nella sezione “boutique en ligne” del sito http://www.barroux.org/. Una presentazione del documentario è online alla pagina www.barroux.org/dvd.html
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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Mi sono procurata presso l`abbazia le Barroux il "missel quotidien complet" con la presentazione del cardinale Ratzinger.
RispondiEliminaÈ diventato il mi compagno prezioso e inseparabile, mi aiuta, mi nutre, un alimento spirituale.
E dire che c`è chi pretende che coloro che seguono, io dico vivono, la Messa tridentina, sono passivi, non partecipano attivamente!
Niente è più falso!
La partecipazione che sento, che vivo la domenica, attraverso la preghiera, i canti, i gesti, il silenzio, con il mio messale nelle mani, è così forte e intensa e profonda che mi procura una gioia indicibile.
Cara Luisa, quando vò alla messa nova mi sento un imbecille nelle mani del prete o del laico che dirige i fedeli a bacchetta: sedetevi, alzatevi, abbracciatevi, dite questo, fate quello, andate a pagina x, andate a pagina y, alzate le braccia, abbassatele, mettetevi in fila, avanzate, leggete questo, ripetete quello, dite quest'altro; ho l'impressione di essere durante l'animazione dei villaggi turistici; insomma mi sento una marionetta e torno a casa quasi frustrato.
RispondiEliminaQuando vò a messa antica invece, col mio messalino, mi sento una sorta di concelebrante, e, quel che più conta, non mi sento nè imbecille nè ho la sensazione di essere una marionetta e la sensazione che ho mentre me ne vò è quella di aver fatto qualcosa di grande: essermi presentato al cospetto di Dio a compiere il servizio sacerdotale (avendo ben chiara la distinzione e la differenza tra sacerdozio gerarchico e comune) e di aver offerto a Dio, per mezzo del celebrante, un sacrificio puro e santo.
Prima non sapevo cosa fosse la partecipazione attiva, ne sentivo solo parlare molto: l'ho scoperta e vissuta con il rito antico, dove non ne parla nessuno.
Caro Anonimo grazie per il tuo bellissimo intervento che sviluppa quello altrettanto bello di Luisa. Non c'è niente da fare la liturgia antica ha una bellezza ed un fascino straordinari. preghiamo perchè tutta la chiesa si riapproprio di questo patrimonio grandissimo.
RispondiEliminaAlla messa tridentina ho capito finalmente che cosa vuol dire partecipare, sentire che si è di fronte ad un mistero grande che sta avvenendo per te e per tutti. Alla messa novus ordo, anche se capivo tutte quante le parole, non riuscivo mai a partecipare ma mi sentivo semplice spettatore di una cerimonia organizzata con una suddivisione di compiti tra il sacerdote e i vari laici che si succedevano sull'altare. Insomma non riuscivo a vedere al di là.
RispondiEliminagabri
Bei commenti...posso dire di ritrovarmici ;-) :-)
RispondiEliminaPadre Gérard è stato un esempio luminoso di fedeltà alla Chiesa. Ogni iniziativa che lo ricordi è benvenuta.
RispondiEliminaConcordo con i commenti fatti. Bisogna domandarci il perchè di tali sensazioni. Penso che principalmente si "senta" quello che sta succedendo all'Altare e cioè che NSGC sta veramente scendendo in mezzo a noi e sia presente in corpo, sangue e divinità nel pane e nel vino consacrati.Le genuflessioni del sacerdote, il tintinnare del campanello, il silenzio misterioso e palpabile compiono il miracolo. Si Amici (?!) razionalisti, sono necessari anche questi segni per toccare il nostro cuore. E non è questione soltanto del latino. Avete mai assistito al Novus Ordo celebrato in tale idioma? Cicerone si rivolterebbe nella tomba come pure il povero cardinale Bacci in compagnia del cardinale Ottaviani di venerata memoria.Nel nuovo rito non c'è cuore, non c'è sentimento, ma molta scena e molto teatro che prendono il posto della sostanza. In quanto al vescovo di Lugano che il Signore lo perdoni perchè anche lui, come la quasi totalità dei suoi colleghi conciliari, probabilmente "non sa quello che fa".
RispondiEliminaE la gioia che, sì, è veramente difficile descrivere, è come una fonte che ricevi dall`alto, che si fa presenza nel più intimo dell`essere e che vivi anche trasversalmente con chi ti sta accanto.
RispondiEliminaÈ palpabile, l`unione che si vive nella fede.
E per vivere questa unione, questo incontro nella preghiera, questa partecipazione attiva, nessun bisogno di animazioni varie e numerose, basta farsi umilmente presenti, disponibili, fare e dare spazio al Tutt`Altro che viene.
È questo che vivo durante la Santa Messa Tridentina,ma sono conapevole che le mie parole non possono rendere a sufficienza la profondità di ciò che ricevo e dò .
Nella messa antica molto semplicemente ritroviamo noi stessi, una dimensione che fa parte di noi in quanto uomini. Una delle parole d'ordine del postconcilio, ancor oggi cara a molti, è che all'uomo "nuovo", all'uomo moderno, bisogna portare un cristianesimo "nuovo". Ma per guardare troppo insistentemente ai mutamenti e cercare di adeguarvisi hanno dimenticato che nell'uomo esistono anche delle costanti. E la tradizione è costruita appunto intorno a queste costanti, messe in risalto da una storia bimillenaria. Ritrovarle è come ritornare a casa dopo una lunga assenza.
RispondiEliminararamente, purtroppo, mi capita di andare alla Messa V.O. perchè in questa diocesi (Alessandria) catto progressista (con i maitre a penseer di don Sirboni e don Guasco) siamo rimasti fermi al 1968 o giù di lì. La Messa V.O. più vicina è a 25 km.. Quello che più mi ha colpito di essa è il senso del sacro, i silenzi, lo stare in ginocchio. E' una percezione quasi fisica della presenza di Gesù. Due settimane fa ho partecipato a un funerale N.O.. Saremmo stati poco più di un centinaio. Credo d'essere stato l'unico ad inginocchiarmi. Bella roba, vero? Alessandro
RispondiEliminaSu Facebook esiste un gruppo italiano dedicato all'abbazia di Le Barroux:
RispondiEliminawww.facebook.com/group.php?gid=75403274767
Hello, I am an aaargentine priest passing some days in Rome. Do you know where can I buy <span>“Veilleurs dans la Nuit” here in Rome? Thanks.My mail is frguyop@gmail.com God Bless you.</span>
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