Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

domenica 10 maggio 2009

«la guerra è pace», «la schiavitù è libertà», «l'ignoranza è forza».


Questi slogan del partito unico campeggiano, nel formidabile romanzo 1984 di George Orwell, sul tetto del Ministero della Verità; il cui compito, ovviamente, è quello di modificare continuamente, secondo le contingenze del partito, l'unica verità nella quale sia ammesso credere. Perché li riportiamo qui? Perché ci sembra la migliore introduzione all'intervista pubblicata da Pontifex.Roma ad un certo don (poteva non essere un chierico?) Ettore Malnati, autore di un libro su Papa Montini che, visto l'amor di verità e di obiettività che l'intervista che segue lascia trasparire, ci risparmieremo lo sforzo di leggere. Ecco quanto adunque riferisce l'anzidetto reverendo:


Il sacerdote avvicinato da Pontifex dice: “Paolo VI fu un attento pastore che non volle mai fare gesti eclatanti, ma si rendeva conto perfettamente dei tempi che viveva la chiesa. Credo che fu uno straordinario dono del Signore per il mondo e la civiltà cattolica”. Ma quale ritratto emerge?: “senza ombra di dubbio fu un uomo moderno nel senso più nobile e puro del termine. Non modernista, ma moderno. Insomma capì che la Chiesa, sia pur per gradi, doveva aprirsi al mondo e al sociale, senza arroccarsi nelle sacrestie”.
Paolo VI passò alla storia per l’ormai famosa frase del “ fumo di Satana”. A chi o che cosa alludeva?: “guardi, sfato una leggenda nera. Il fumo di Satana era la mentalità tradizionalista”.
Alcuni lo interpretano al contrario: “guardi, Paolo VI era amareggiato per le divisioni causate all’interno della Chiesa e proprio dai settori più restii ad accettare il Vaticano II e la riforma liturgica. Il fumo di Satana era dunque tutto ciò che portava divisione dentro la Chiesa e Paolo VI ne soffriva”.
Dunque secondo lei il fumo di Satana non erano solo gli abusi liturgici: “assolutamente no. Il vero fumo di Satana erano quegli ambienti ultraconservatori che non accettavano il Vaticano II e quindi portavano frattura e zizzania nella Chiesa”.
La vulgata vuole Paolo VI come un Papa meditabondo, riflessivo: “certo, era un uomo chiuso, riflessivo, a volte anche sofferente. Non aveva quella carica esplosiva di Giovanni Paolo II, ma era un fine teologo e pensatore. Lanciò lui il tema della necessità del dialogo ecumenico, della Chiesa aperta al mondo e a tutti. Ovviamente lo faceva per gradi, con sano realismo. Insomma, si rendeva conto che non è pensabile dare una bistecca alla fiorentina ad un bimbo di due anni e che bisognava camminare per gradi. Ma il suo fu un pontificato fantastico”.
Paolo VI comprese e valorizzò la Chiesa evangelizzatrice: “certo. Ma la Chiesa ha il dovere morale ed etico di evangelizzare, di essere sempre disposta al dialogo con tutti, rispettando la propria identità. Paolo VI comprese che i tempi erano mutati, ma lo fece con sensibilità ed attenzione”.
Lei sta studiando i testi dei discorsi e delle omelie di Montini: “e vi assicuro che ne viene fuori l’identikit del pastore moderno, di colui che deve guardare con attenzione agli altri ed applicare il Concilio Vaticano II. Non è pensabile tornare indietro oggi. La Chiesa e i preti hanno il dovere di camminare per le strade e di non barricarsi nelle sacrestie”.
Lei è amico di don Mazzi: “ Certo. Ci divide una sola cosa, il tifo calcistico. Lui interista sino al midollo, io milanista”.



Che dire? Prima che la psicopolizia cancelli tutte le tracce storiche reali di quel Pontefice (che fu sì un buon Papa, nel senso che cercò di fronteggiare, con impari forze, la deriva di un mondo; e da quel mondo fu detestato e contestato, peggio di come stia succedendo ora con Benedetto XVI, allorché cercò di salvare il salvabile, ad es. con la Humanae vitae e col Credo del popolo di Dio), riportiamo di seguito quanto egli disse esattamente sul fumo di Satana. Ciascuno giudichi se, secondo il Papa, a soffiare su quel fumo fossero i tradizionalisti (allora, tra l'altro, uno sparutissimo gruppo) o piuttosto chi voleva buttare alle ortiche due millenni di fede e rifondare una religione; ecco il testo ufficiale del discorso, tratto dal sito del Vaticano (LINK):


Da qualche fessura [è] entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto. Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita. E non avvertiamo di esserne invece già noi padroni e maestri. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce. Dalla scienza, che è fatta per darci delle verità che non distaccano da Dio ma ce lo fanno cercare ancora di più e celebrare con maggiore intensità, è venuta invece la critica, è venuto il dubbio. Gli scienziati sono coloro che più pensosamente e più dolorosamente curvano la fronte. E finiscono per insegnare: «Non so, non sappiamo, non possiamo sapere». La scuola diventa palestra di confusione e di contraddizioni talvolta assurde. Si celebra il progresso per poterlo poi demolire con le rivoluzioni più strane e più radicali, per negare tutto ciò che si è conquistato, per ritornare primitivi dopo aver tanto esaltato i progressi del mondo moderno.
Anche nella Chiesa regna questo stato di incertezza. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza. Predichiamo l’ecumenismo e ci distacchiamo sempre di più dagli altri. Cerchiamo di scavare abissi invece di colmarli.


E consideriamo anche quanto Paolo VI riferì al filosofo e amico Jean Guitton: “C'è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra? Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri” (Jean GUITTON, Paolo VI segreto, Ed. Paoline, 1985, p. 152).

Insomma: dire che il "fumo di Satana era la mentalità tradizionalista" è legittimo tanto quanto la definizione ufficiale data nella Germania comunista al muro di Berlino. Sapete qual era? Baluardo di difesa antifascista, e secondo la propaganda serviva ad impedire che la Germania Est fosse presa d'assalto da orde di occidentali. Peccato che tutti i tentativi di fuga furono sempre da est ad ovest, e mai viceversa...

31 commenti:

  1. Il cognome la dice lunga.

    RispondiElimina
  2. Sul sito di "Giovani e tradizione" c'è l'intera omelia non riportata in terza persona. Il documento si trova in questa pagina http://giovanietradizione.org/Risorse/default.asp

    RispondiElimina
  3. Testimonianza che fa capire a chi s'era illuso, che nella mentalità comune di clero e fedeli NON E' CAMBIATO NULLA. Procedono avanti a testa bassa, come il bue che tira l'aratro il quale non si cura di ciò che succede intorno.

    RispondiElimina
  4. Ho conosciuto don Ettore Malnati l'anno scorso, a Trieste...a me è parso un ottimo sacerdote e anche ortodosso...aveva fatto una celebrazione e un'omelia molto belle (era il matrimonio di due amici di papà)...certo, queste sono idee un bel po' opinabili...come tutte, del resto...ma per me rimane comunque un'ottima persona e un pio sacerdote...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. don Ettore è uno dei preti più autentici che io abbia mai conosciuto!

      Elimina
  5. Il giudizio storico sul Pontificato di Paolo VI, a mio parere, resta e rimane negativo nonostante il fumo di Satana, la Humanae Vitae e le conversazioni "segrete" con Jean Guitton.
    Non fu probabilmente un Papa cattivo ma ... un cattivo Papa certamente. Certo nella storia della S. Chiesa ce ne sono stati sicuramente dei peggiori ma non sul piano della difesa della Fede. A poco serve piangere sul latte versato dopo aver contribuito enormemente al versamento.
    Per fortuna non si sente più parlare da qualche anno di "beatificazione" di Paolo VI. Il merito di questo siluramento va riconosciuto anche all'intrepido don Luigi Villa di Brescia (qualcuno lo ricorda fra i vecchi tradizionalisti?) che intraprese una storica ed eroica battaglia contro questa prospettiva. Don Villa era Bresciano come Paolo VI. Conosceva dunque molto bene il personaggio!

    RispondiElimina
  6. Cari amici,

    come la mettiamo anzitutto con il sito Pontifex Roma che ospita articoli a firma Mons. Tommaso Stenico?

    Reminder: Stenico fu sospeso dal suo incarico alla Congr. per il Clero a causa delle sue esplicite tendenze omofile scoperte dall'inchiesta di Exit di La7. Basta rivedere su youtube il video e si scopre che aveva un'icona su msn con una sorta di rosa a 5 punte che è la stessa che appare sul suo blog, nonchè l'uso del nick Richelieu. Costui cercava sesso sadomaso in chat.
    Purtroppo però continua a scrivere, ad avere le sue trasmissioni, i suoi siti, etc.
    E' addirittura assistito dall'avv. Taormina che ha denunciato S.E.R. Mauro Piacenza per abuso di potere, visto che lo Stenico fu defenestrato immediatamente dopo le scene di Exit. Addirittura il soggetto si discolpò dicendo di essersi fatto "ladro fra i ladri" per indagare sull'omofilia in Vaticano.

    Il Malnati (nomen omen) è professore di "diritti dell'uomo" presso la facoltà di Scienze Politiche di Trieste (notare l'insegnamento... forse il più modernista e mondialista esistente). Ha scritto un volume sulla Speranza Cristiana nel quale Gesù Cristo viene ripetutamente definito "il Rabbi Galileo".

    E questa gente viene ad insegnare a noi cosa sia il fumo di Satana in Vaticano???

    RispondiElimina
  7. Il libro è consultabile anche su Google qui:


    http://books.google.it/books?id=k2nr7E3D7rwC&printsec=frontcover&source=gbs_summary_r&cad=0

    Malnati...detto anche il rabbi triestino!

    RispondiElimina
  8. Oh my God!

    Guardate che orrendo crocifisso gli viene donato:

    http://www.arteprimanews.it/accaduto.htm

    RispondiElimina
  9. Caro Robdealb,
    nessuno vuol criticare don Malnati come uomo e tanto meno come sacerdote. Sono le sue dichiarazioni qui riportate che sono estremamente opinabili, ma non è probabilmente 'colpa' sua. Sono le idee che vengono inculcate nei seminari, negli incontri del clero diocesano, nei convegni ecclesiali, nelle riviste pastoral-liturgiche. Subendo tutto ciò, ci vuole una vigilanza critica non comune per vedere la realtà.
    Dopo tutto, c'era tantissima brava gente che negli anni 50 credeva in Stalin e Togliatti...

    RispondiElimina
  10. Premetto che non sono un`esperta, ma sono stata, e lo sono tuttora, talmente sconcertata nell`osservare lo stato in cui si trova la Chiesa dalla quale mi ero allontanata a lungo dopo la rivoluzione conciliare, che mi sono messa a leggere i documenti del Vaticano II, in primis quello sulla Liturgia e ciò che poteva informarmi sul Concilio così tanto rivendicato da chi aveva fatto soffiare la tempesta in seno alla Chiesa.
    Mi sono anche, con pazienza e coraggio, ..."servita" il libro di Bugnini.
    "Capisco" un pò meglio certi frutti marci che ho ritrovato.
    Quella lettura della frase di Paolo VI è tipica dei cattolici modernisti, progressisti o adulti comunque vogliasi chiamarli.
    Mi ricordo di uno scambio molto animato sul blog di Tornielli con chi sosteneva che Paolo VI si riferiva a chi voleva ostacolare i meravigliosi frutti del Concilio...
    Una cosa è certa, Bugnini entrava come voleva da Paolo VI, Paolo VI ha accettato la presenza di consultori protestanti al CV II e si è anche fatto fotografare con loro, ha dovuto nel 1970, un anno dopo la sua pubblicazione, modificare
    il paragrafo 7 della Instructio generalis che apriva il nuovo messale e che conteneva la definizione stessa della messa,

    Versione originale:
    N. 7 [versione 1969]: "La cena del Signore, o messa, è la sacra sinassi o assemblea del popolo di Dio, presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Vale perciò eminentemente per questa assemblea locale della Santa Chiesa, la promessa del Cristo: 'Là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro' (Mt XVIII 20)".
    Seconda versione:
    N. 7 [versione 1970]: "Alla messa, o cena del Signore, il popolo di Dio si raduna sotto la presidenza del sacerdote che rappresenta il Cristo, per celebrare il memoriale del Signore o sacrificio eucaristico. Per conseguenza per questa assemblea locale della Santa Chiesa vale la promessa del Cristo: 'Là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro' (Mt XVIII 20). In effetti, alla celebrazione della messa, nella quale si perpetua il sacrificio della Croce, il Cristo è realmente presente nell'assemblea riunita in suo nome, nella persona del ministro, nella sua parola sostanzialmente e in maniera ininterrotta sotto le specie eucaristiche".

    C`è una grande differenza, una differenza di religione!
    Eppure Paolo VI aveva accettato la prima versione!
    Non sono un`esperta, ma mi sento di poter dire che la situazione è fuggita di mano a Paolo VI.
    Non so a quali influenze era sottoposto Paolo VI, quali erano le sue battaglie interiori, i suoi conflitti, ma quando leggo:( pagina 52 La riforma liturgica-Annibale Bugnini)

    "Perchè ciò sia, desideriamo che nessuno attenti alla regola della preghiera ufficiale della Chiesa con riforme private o riti singolari,nessuno si arroghi di anticipare l`applicazione arbitraria della Costituzione liturgica che Noi oggi promulghiamo prima che autorevoli istruzioni siano a tale proposito emanate e che le riforme, alla cui preparazione dovranno attendere appositi organi postconciliari, siano debitamente approvate. Nobiltà della preghiera ecclesiatica è la sua corale armonia nel mondo: nessuno voglia turbarla, nessuno offenderla".

    Non capisco come certe creazioni "liturgiche" siano state tollerate e anche legittimate.

    RispondiElimina
  11. Post eccezionale. Non va aggiunto altro

    RispondiElimina
  12. Cara Redazione, condivido pienamente il suo precedente commento. Nel mio percorso di conversione (un po' a zig zag, forse) ero capitato nella cerchia dei sacerdoti legati a Monsignor Milingo, quando ancora non aveva perso il cervello e prima che il Vaticano intervenisse a mettere freno vietando gli esorcismi durante la Santa Messa. Le sue funzioni a cui assistevano circa 2000 fedeli (io c'ero) erano un condensato di spiritualità, a cui facevano cornice i canti di Rinnovamento (alcuni decenti o belli, altri a mio avviso un po' meno): ma il tutto era concentrato sulla persona di "Monsignore", sul suo carisma ed era impressionante vedere le decine di "disturbati" come reagivano ai suoi esorcismi. C'erano attorno a lui una decina di sacerdoti a concelebrare (a volte di più) e non mi sembravano assolutamente progressisti (all'epoca ero ancora lontano dalla Tradizione). Ebbene S.E. Milingo ha detto più volte (me presente) che in Vaticano si era addensato il fumo di Satana, ma poi spiegava che il principe di questo mondo aveva usato la massoneria per coinvolgere nel suo disegno fior di vescovi e cardinali, mettendoli poi nei posti chiave dei seminari, cosicchè uscissero poi preti con una certa "visione" della fede e della liturgia. In questo aveva ragione e quanti saceroti loro malgrado hanno impresso questa specie di "marchio"! Non è colpa loro, ma del lavaggio del cervello che hanno subito e a loro non è stato insegnato a soffermarsi per cercare di capire chi la pensa diversamente, ma inculcato solo veleno. Alcuni monaci veneti che conosco quando avevano saputo che frequentavo un giovane sacerdote tradizionalista mi hanno detto: "ma è un lefebvriano !", come se avesse una brutta malattia contagiosa. Sono gli stessi che dicono che la Madonna Corredentrice è un'eresia, che la massoneria è un'associazione benefica (!), che distribuiscono la Santa Comunione intinta nel Vino, pardon Sangue di Gesù. Quanta confusione mi hanno creato e creano. Un altro sacerdote di mia conoscenza, di quelli dell'ex "giro" Milingo ora officia messe nel rito straordinario e come se gli piace e ne decanta i vantaggi ! Come è grande la Chiesa: c'è posto per tutti ... e speranza, tanta speranza per tutti !

    RispondiElimina
  13. Non ci dovrebbe, però, esser posto, per i suoi demolitori.

    I preti malformati hanno qualche scusante? Tuttavia hanno il dovere di studiare e trovar la verità. Non sono ragazzini. Se non rivedon posizioni inconciliabili con la Sacra Tradizione è perché non voglion veder la luce.

    Paolo VI rivide è vero, dopo la sfuriata di Ottaviani, la definizione eretica di Messa dell'Instructio, ma l'impianto del rito non fu modificato.
    Non solo fece partecipare alla riforma i non cattolici, ma ricordiamo pure che si faceva fotografare coi vertici della massoneria ebraica, la Bnai Brith.

    La Mysterium fidei, l'Humanae vitae, volute con insistenza da Ottaviani, son magistero infallibile e così il Credo del popolo di Dio, perché ribadisce con fermezza l'insegnamento ininterrotto della Chiesa. Anche il modo in cui Paolo VI lo pronunziò denota la volontà di un magistero solenne: fece sedere i cardinali e la folla e lui solo in piedi a professare la fece incorrotta.
    Sono pilastri della fede, nessuno può negarlo. Ma, prima e dopo ha spalancato le porte al neomodernismo ed accettato tutte le innovazioni, catechistiche, teologiche e liturgiche. Il suo amico Danielou lo riconosceva come Papa liberale, il che significa modernista. E come tutti i modernisti è double-face.
    La sua responsabilità nello sfascio della Chiesa enorme: chi riportò a Roma ed in cattedra coloro che ne erano stati allontanati sotto Pio XII e Giovanni XXIII?

    I libri di mons. Villa talvolta sono un po' troppo ripetitivi e non sempre curati stilisticamente (scrive a geto continuo), ma l'individuazione delle responsabilità, i particolari, la realtà innegabile balzan chiarissimi dalle sue pagine.
    "Paolo VI beato?" è una specie di relazione da avvocato del diavolo.

    Il fumo di Satana è il pensiero non cristiano penetrato dalla Chiesa, è la negazione delle verità sempre credute, come fu riconosciuto anche da Giov. Paolo II ed i tossici frutti sono stati denunciati dal card. Ratzinger.

    RispondiElimina
  14. Il discorso di Paolo VI è chiaro. Ringrazio la redazione per aver fugato i dubbi pubblicando la citazione del Pontefice.

    ps Approfitto dell'occasione per dare un consiglio a tutti coloro che vogliono estirpare l'antipatica navbar da blogspot (la barra in alto):

    andate ad impostazioni --> layout ---> modifica html

    Cercate body { ed inseritegli immediatamente sopra il codice #navbar-iframe {display: none !important;}

    salvate et voila la navbar è sparita

    RispondiElimina
  15. Grazie dei consigli tecnici. In effetti si è tentato in tutti i modi per farla sparire, senza frutto, come si vede.

    Però è anche vero che nella navbar c'è una funzione molto utile: quella di ricerca all'interno del blog. Prima di toglierla, quindi, occorre cercare un widget che permetta la stessa funzionalità (qualche suggerimento?)

    RispondiElimina
  16. Si, ha ragione Dante quando definisce Paolo VI double face. Su di lui preferisco invocare la saggezza popolare che afferma: "un colpo al cerchio e uno alla botte". Accanto ad un segretario di stato (Villot) progressista, mise uno che era un vulcano di idee e lo oscurava: Benelli. In Cecoslovacchia Paolo VI acconsentì all'ordinazione episcopale di Vrana e Feranec che erano due burattini del regime ma contemporaneamente nominò cardinale il salesiano Trochta che era stato in prigione e al domicilio coatto per parecchi anni. La prova provata del suo double face sta nell'aver pronunciato il Credo il 30 giugno 1968 e l'anno dopo promulgato il N.O. che si allontana di molto da quanto il Concilio aveva stabilito. Insomma: Paolo VI incarna l'oscillazione del pendolo. Non so cosa contenga il libro di Villa ma passeranno parecvchi anni prima che si torni a parlare della sua beatificazione. Soprattutto peserà come un macigno la sua riforma liturgica e il suo ingistificato irrigidimento verso mons. Lefebfre. Guai guai si sarebbero evitati se Paolo VI in quella circostanza avesse concesso la celebrazione V.O. alla FSSPX!Alessandro

    RispondiElimina
  17. La canonizzazione non ci sarà.
    Troppe ombre e non solo quelle liturgiche.
    E poi quest'inaccettabile attitudine a voler santificare i papi appena morti sotto l'effetto mediatico lascia sconcertati e pone un'ipoteca d'incredulità grave sulla loro reale santità a tutto vantaggio d'un alone politico-populistico che dovrebbe esser debellato immediatamente.
    Da parte della S. Sede si dovrebbe stabilir che i papi possan esser beatificati dopo almeno 50 anni
    dalla loro dipartita.
    Io vorrei sapere come un pontificato di quasi 30 anni possa essere stato valutato in modo approfondito in poco tempo.
    Quando ancora di papi defunti si scopron nuovi documenti.

    RispondiElimina
  18. Circa la beatificazione di Giovanni Paolo II anche p. Gumpel S.J., postulatore (se ricordo bene) della causa di beatificazione di Pio XII, la pensa come Dante. Fu Paolo VI ad avviare nel 1965 le relative cause di Giovanni XXIII e di Pio XII a 2 anni dalla morte del predecessore e a soli 7, occorre ricordarlo, dalla quella dell'antecessore. L'episcopato polacco, alla fine del Concilio, propose la beatificazione, in aula, di Giovanni XXIII ma alcuni si opposero. Fra questi vi era il giovanissimo vescovo ausiliare di Roma, Giovanni Canestri, divenuto poi arcivescovo di Genova e cardinale e che era stato nominato vescovo proprio da papa Giovanni. Il Papa santo è Dio che lo vuole e tale lo rende mediante il miracolo, la Chiesa si limita a mettere un timbro. E' il miracolo che conta, non l'opportunità politico-ecclesiastica: il processo di beatificazione di Bellarmino fu travagliatissimo e durò, per motivi di opportunità politico-ecclesiastica, dal 1627 al 1923. Alessandro

    RispondiElimina
  19. Ma, a proposito di beatificazioni, qualcuno sa dirmi a che punto è la pratica del Cardinal Newman? Il famoso convertito che brindava prima alla coscienza e poi al Papa...e magari prima ancora al suo amichetto Ambrose col quale condivide financo la sepoltura?
    Sapevo che in agosto avrebbero aperto la tomba per separare i due amichetti. Vero?

    RispondiElimina
  20. secondo il sito www.fiu/edu.mirandas la beatificazione dovrebbe aversi entro quest'anno. Se qualcuno ha dei dubbi circa la santità o meno di Newman (la sua figura non mi ha mai interessato) li espliciti nella competente sede che è Congregazione per le cause dei santi del vaticano. Amichetto è da intendersi amante? Alessandro

    RispondiElimina
  21. Carissimo,

    ebbene sì, amichetto è da intendersi amante! Tu cosa penseresti se ad esempio il Cardinale Egan (uno a caso) si facesse seppellire nella stessa tomba di un suo amichetto e nel suo diario scrivesse: "Sin dall'inizio mi amò con una intensità d'amore che era indescrivibile" e ancora “lui era la luce del mio cuore" e per finire alla sua morte "ho sempre pensato che non ci fosse lutto simile a quello di una moglie o di un marito, ma io credo che sia difficile credere che possa esserci un dolore più grande del mio: questa è la più grande afflizione della mia vita." ?
    Non penseresti che questo sia quantomeno strano? Che facciamo adesso, beatifichiamo i pensieri di un uomo o magari anche la sua esistenza?

    RispondiElimina
  22. Aggiungo che in Vaticano sanno. Tanto è vero che hanno ritenuto opportuno cercare di traslare la salma prima della beatificazione.

    RispondiElimina
  23. Discettando astrattamente, potrebbe essersi trattato di una omosessualità casta, anche se è la prima volta che sento parlare di Newman in questi termini. Al di là di tutto è Dio che mette il suo imprimatur col miracolo (se c'è stato). Alessandro

    RispondiElimina
  24. Eurialo e Niso: non è forse un grande esempio d'amicizia umana senza per questo essere pervenuta all'omosessualità? Ti posso confidare che il giorno in cui verranno a mancare i due o tre amici davvero fedeli e fidati che ho, t'assicuro che per me sarà un grande dolore, anche se sono sposato. E Giovanni Paolo II che definì Ratzinger "amico fidato"? Come lo definiremmo? Alessandro

    RispondiElimina
  25. Concordo con Alessandro...quelli su Newman sono solo dei pettegolezzi, e di pessimo gusto...

    RispondiElimina
  26. Oh là, Roderigus, sei stato contagiato dalla lobby omofila che cerca di far passare Newman per uno di loro?

    A quell'epoca l'omosessualità era una cosa lontana dall'esperienza pratica della gente, visto che i pederasti si tenevano ben nascosti, anche per via delle sanzioni penali; per cui frasi che a noi possono sembrare ambigue erano del tutto innocenti in un'epoca in cui non veniva in mente che potesse esserci sotto qualcosa d'altro. Per fare un esempio: il giorno (non sia mai) in cui la pedofilia diventasse cosa legittima e riconosciuta, cominceremo forse a rileggere con sospetto frasi rivolte ai piccoli che oggi ci appaiono (come sono) pienamente innocenti.

    Ma soprattutto: se davvero il card. avesse avuto qualcosa da nascondere, credi che avrebbe esternato così candidamente la sua predilezione per l'amico? Non è quella la migliore dimostrazione che non c'era non dico omosessualità, ma nemmeno casta attrazione sessuale, bensì quell'affezione e quel legame molto forte che cementa le amicizie di una vita?

    RispondiElimina
  27. Carissimi,

    non voglio assolutamente aderire alla lobby homo, purtuttavia sono rimasto molto colpito da questa vicenda. In fondo noi non abbiamo il diritto di giudicare nessuno e mi dispiace di aver forse usato dei termini molto espliciti. Certo è che quella storia di Newman non mi è del tutto chiara. Forse sono solo scandalizzato dal sudiciume che regna in buona parte delle attuali gerarchie. Chiedo perdono per il mio moralismo!

    La polemica può comunque essere letta qui...

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/09/04/anche-i-gay-vogliono-newman-beato-ma-la-chiesa-suona-le-sue-campane/

    Anch'io so cosa voglia dire l'amicizia nel senso greco e romano del termine. Però di uomini uniti nelle tombe conosco solo taluni amichetti spartani e molte coppie di coniugi dell'antichità. Mai sentito parlare di un Cardinale e del suo segretario!

    RispondiElimina
  28. Carissimi, i modernisti come il Malnati ostentano sempre un sovrano disprezzo per la semplice logica. A parte leggere l'originale del discorso di Paolo VI, saggiamente proposta dalla Redazione, e' difficile pernsare che il fumo che entrava si riferisse a qualcosa "La Tradizione" che era li' da secoli.
    Pero' il Malnati cerca di dire proprio questo, fidando nel fatto chi i cattolici "adulti" si siano ormai bevuti il cervello.
    Chiedo ai piu' esperti: quali sono stati i provvedimenti di Paolo VI per contrastare l'intruso?
    F.d.S.

    RispondiElimina
  29. bah, i miracoli se si vuole si fabbricano ad arte. scommettiamo che se si cercassero miracolati tra i proseliti del kiko ne salterebbero fuori dozzine? postulatori compiacenti e via andare

    RispondiElimina
  30. Non son d'oggi le "voci" su Newman:
    la Chiesa dovrà veder chiaro in certe zone d'ombra, che possono anche esser interpretate com'espressione d'un amore sublimato spiritualmente. Un linguaggio ardente, corporeo, quasi sensuale si trova anche in certe sante mistiche. Si potrà dire che quel linguaggio è ambiguo nella sua sensualità, ma si potrebbe rispondere che l'uomo o la donna amano con quel che hanno, un cuore umano.

    Lasciamo perder questi argomenti. Se la vita del cardinale è stata santa tale sarà riconosciuta. Io qualche dubbio l'ho ancora, ma non son io che devo pronunciarmi.

    RispondiElimina