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domenica 24 maggio 2009

Il minareto avanza di fronte al deserto spirituale

Riportiamo un post di Padre Scalese, che troviamo particolarmente profondo e interessante; anche perché commenta un intervento di Magister che ci eravamo ripromessi di pubblicare. Trovate lo scritto per intero nel suo blog, con il titolo di Eterogenesi dei fini.

[..] In questi giorni sono rimasto assai colpito dalla lettura del post di Sandro Magister "L'Eurabia ha una capitale: Rotterdam", pubblicato sul sito www.chiesa. In esso viene riportato un impressionante articolo di Giulio Meotti per Il Foglio.
[..]
Tutti siamo affezionati alla nostra vecchia Europa, ricca di storia e di cultura, l'Europa cristiana che, oltre a esprimere uno stuolo innumerevole di santi, è stata capace di creare una meravigliosa civiltà. Per cui, quando qualcuno viene a dirci che le cattedrali sono state rimpiazzate dalle moschee, come possiamo rimanere insensibili?

Eppure dobbiamo guardare in faccia alla realtà: questo è ciò sta avvenendo in Europa. È inevitabile fare qualche riflessione, sia per quanto riguarda la società civile, sia per quanto riguarda la Chiesa. È molto significativo che ciò stia avvenendo proprio nei paesi da sempre considerati piú "avanzati" in Europa. L'articolo ci parla dell'Olanda: il paese della libertà assoluta, che era stato capace di superare tutte le vecchie "inibizioni" (puritane o cattoliche poco importa); il paese del Catechismo olandese, dove il "rinnovamento" conciliare era stato attuato nella maniera piú radicale, senza le remore della bigotta Italia e neppure le derive tradizionaliste della inquieta Francia. Tutto lasciava intravedere "le magnifiche sorti e progressive" di un paese finalmente affrancato dall'oscurantismo. E invece, che ti ritroviamo? Una delle principali città olandesi amministrata da un sindaco musulmano, con interi quartieri arabi, dove viene applicata la sharia e le donne camminano con lo chador (se non con il burqa). Che cosa è successo?

È successo quello che i filosofi chiamano "eterogenesi dei fini", vale a dire il raggiungimento di fini diversi, se non opposti a quelli che ci si era prefissi. Pensate: con la rivoluzione sessuale si era arrivati al punto di esporre donne nude dentro le vetrine; ora il corpo delle donne viene ricoperto con il burqa! La Chiesa cattolica aveva pensato di rinnovarsi col Concilio e oltre il Concilio; ora le chiese sono vuote, qualche volta distrutte, in altri casi riconvertite a usi profani, talvolta trasformate in moschee. Era questo l'obiettivo del Vaticano II? Eterogenesi dei fini... Non sempre avviene ciò che ci proponiamo. Perché? L'uomo non è l'artefice della storia, per quanto si illuda di essere onnipotente. Anche nella Chiesa, il Concilio, che doveva essere semplicemente ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa e discernimento dei "segni dei tempi" (quelli veri!), per molti si è trasformato nel tentativo prometeico di cambiare tutto per rifondare la Chiesa secondo gli schemi ideologici di moda. Ecco il risultato: l'esatto opposto di quel che ci si proponeva.

È interessante notare che l'uomo, quando pretende di affrancarsi da qualsiasi vincolo, diventa schiavo; quando, in nome della ragione, distrugge la religione, cade nella superstizione; e la democrazia, quando vuole diventare assoluta, uccide sé stessa. Qualche esempio? Negli stati laici europei, a poco a poco, si è limitato lo spazio per il cristianesimo, per fare spazio alle altre religioni: nelle scuole non era possibile fare la preghiera (per rispetto verso i non-cristiani); ora però si allestisce una "stanza del silenzio", perché gli alunni musulmani possano pregare. Ancora oggi, in Italia, i paladini delle radici giudaico-cristiane dell'Europa mettono in guardia dal fare leggi confessionali; poi le democrazie piú avanzate, per rimanere fedeli a sé stesse, si vedono costrette a permettere l'adozione della sharia. Del resto, lo ricordava un vescovo turco a un sinodo di qualche anno fa: i musulmani sfrutteranno la nostra democrazia per raggiungere il potere e, una volta istallati al potere, imporanno a tutti la loro legge.

Che fare? Ormai è troppo tardi per correre ai ripari. La situazione è irreversibile. La società civile non riesce a esprimere nulla di meglio che i vari Fortuyn e Wilders, ex-cattolici, ex-marxisti, ex-tutto (siamo appunto nell'ex-Europa!). Ci sarebbe bisogno di una Chiesa viva, ma dove sta? Ormai la presenza cristiana (non solo cattolica) è ridotta al lumicino. Rimane solo la speranza che, come gli antichi barbari furono affascinati dal cristianesimo e dalla civiltà romana, cosí i musulmani rimangano anch'essi affascinati dal cristianesimo e da quel poco che rimane della "civiltà europea". Ma perché ciò avvenga, c'è bisogno di qualcuno che testimoni loro il Vangelo nella sua purezza: un piccolo gregge, che, per quanto piccolo, lasci intravedere quel "tesoro" che solo noi abbiamo, e permetta a quel "tesoro" di compiere la sua opera.

52 commenti:

  1. La lettura dell'articolo di Meotti mi ha suscitato le medesime impressioni dell'ottimo padre Giovanni.
    L'occasione è stata questo post di Luigi Accattoli nel suo blog, che riporto: "Samira siriana di nascita viene licenziata dalla scuola dove insegna economia a Bruxelles perchè non dà la mano agli uomini e li saluta con un cenno del capo e un sorriso degli occhi. Lei ritiene che non convenga a una donna musulmana toccare un uomo che non sia un parente stretto e ricorre al giudice che le dà torto perchè quella mancata stretta di mano è di “cattivo esempio” agli alunni. E io do torto al giudice: il sorriso trattenuto di Samira insegnava agli alunni che sono molti i modi di salutare sulla terra".

    In prima battuta, io ho -come quasi tutti - interpretato l’atteggiamento della ragazza come una difesa del senso del pudore; qualcosa di simile all’Italia dei paesi cento anni fa’.
    Con i nuovi elementi portati da Meotti (onestamente riconosciuti molto rilevanti anche dallo stesso Accattoli) si possono fare due tipi di considerazioni.

    1. L’effetto positivo che avrebbe il riflettere sulla differenza tra l’Islam come religione tradizionale e attenta ai propri segni esterni e l’islamismo, che distrugge dal di dentro l’Islam, facendone progetto politico di lotta per la conquista. Paradossalmente lo stesso meccanismo in atto da parte del neoconservatorismo nei confronti della religione cristiana ed ebraica.

    2. Non mi stupisce affatto la difesa d’ufficio del modello olandese da parte dei c.d. progressisti. Quello che l’articolo di Meotti lascia sotto traccia è la debacle del cristianesimo olandese cattolico e evangelico, ormai non più cristiano, cattolico o evangelico, ma vuoto simulacro dell’ideologia multiculturalista. Che poi questo ex-cristianesimo riempia di volumi librerie e biblioteche e tendi di dettare l’agenda ecclesiale, è semplice proliferazione neoplastica".

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  2. Ho avuto modo nei mesi scorsi di partecipare ad un incontro con Magdi Cristiano Allam, in cui ha parlato a lungo e con conoscenza di causa del problema della deriva islamica che affligge ormai l'occidente. Ha fatto proprio l'esempio dell'Olanda, dove per un eccesso di diritti in nome di una libertà pressoché assoluta, si è giunti al paradosso dei quartieri etnici off-limits per le altre popolazioni. Scuole frequentate solo da islamici e scuole di soli "occidentali" (non posso dire Cristiani, perchè il loro concetto di Cristianesimo esula dalle mie capacità "ecumeniche" ...). Stranieri in patria, non più padroni a casa nostra: non sono slogan meramente politici di qualche leghista, ma realtà che dobbiamo affrontare. Seriamente, non solo soffermandoci ai principi "Cristiani" che molte componenti della Chiesa hanno sbandierato ultimamente per le iniziative governative adottate nei confronti degli immigrati clandestini. Se vogliamo evitare ciò che è avvenuto in Olanda, dobbiamo porre anche dei doveri, fatto salvo il principio di ospitalità: che si impari la lingua italiana, che si conosca e si rispetti la cultura e le leggi italiane (almeno quelle che cozzano con la sharia), il rispetto verso i simboli del Cristianesimo, il divieto di predicare in arabo per i controlli antiterrorismo, il divieto di nascondere il viso con alcunché, ecc... ecc... Insomma tutto ciò che propone da tempo Magdi Cristiano Allam (e non è campagna politica, non si parlava ancora di elezioni europee quando Magdi andava predicando ciò sotto scorta per la sua condanna a morte da parte dei soliti terroristi islamici). Almeno per contrastare l'avanzata islamica tutti i Cristiani dovrebbero unirsi, fare fronte unico, e invece c'è chi plaude alle moschee al posto delle chiese, approva iniziative balzane come la moschea nel presepio, il prestare nostri luoghi di culto ai loro incontri ecc...

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  3. "Ci sarebbe bisogno di una Chiesa viva".

    Così si chiede l'autore alla fine dell'articolo, e continua subito dopo: "ma dove sta?"


    Rispondo: non è che questa Chiesa viva potrebbe stare, che ne sò, in quei fedeli della diocesi di Amiens, in Francia, che col caldo soffocante, con l'acqua, la neve e il gelo, da diversi anni rendono culto a Dio in mezzo alle strade e alle piazze?
    E, di conseguenza, non è che questa Chiesa viva starà tra tutti quei cattolici che, incuranti delle "persecuzioni" ecclesiastiche (sic!) hanno resistito allo tsunami conciliare e postconciliare?
    In una parola: non è che questa Chiesa viva che si ricerca, si trovi nella FSSPX?

    Io non faccio parte materialmente della FSSPX, ma col cuore e con la mente sono con loro e in mezzo a loro; sono con questo piccolo gregge profondamente cattolico.

    G.Nicola Lentini

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  4. In una parola: non è che questa Chiesa viva che si ricerca, si trovi nella FSSPX?

    Assolutamente NO!!!!!

    Lo dice il Vangelo:
    "Tu sei pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarrano contro di essa. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli”.

    Chi non è in comunione con Roma è fuori dalla Chiesa.........
    e chi non crede al Vangelo.........

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  5. L’Église hollandaise, ou les beaux résultats de l’apostasie de ses évêques et de son clergé sous couleur d’“aggiornamento”!
    Les choses ne vont pas mieux en France…
    Ouvrant de nouveau, ce matin, comme il m’arrive souvent de le faire, l’irremplaçable “Iota unum” de Romano Amerio, je suis tombé sur les pages consacrées au tristement célèbre “Pierres vivantes”, le pseudo-catéchisme qui a délibérément et systématiquement détruit la foi catholique dans plusieurs générations de jeunes Français.
    Concernant l’Ascension, voici ce qu’écrit R. Amerio:

    « L’Ascensione è pura metafora dell’indiamento morale del Cristo, giacché “Pierres vivantes” dichiarano expressis verbis : “Monter au Ciel est une image pour dire [“une image pour dire…”!] qu’Il est dans la joie de son Père”. Dove la Scrittura dice che salì al cielo “videntibus illis” (Act., 1, 9), il catechismo francese insegna che “le 40e jour après Pâques les chrétiens croient que Jésus est au-dessus de tout”… »
    “Pierres vivantes”, ou comment assassiner la foi de l’Église catholique…
    Et qui sont les assassins? Les tartufes mitrés qui viennent nous dire que les évêques sacrés par Mgr Lefebvre ne sont pas catholiques!
    Vraiment, à côté de ce qu’il nous est donné de vivre, la crise arienne ne fut qu’une plaisanterie.

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  6. C'è un anonimo, tanto coraggiosamente cattolico da rimanere anonimo, che si ripete come un disco rotto.
    La situazione della Fraternità S. Pio X è "irregolare" per motivi disciplinari e non dogmatici (quali dogmi nega?) ma nessuno s'è mai sognato di definirla associazione non cattolica, o falsa religione.

    Quanto all'Islam una quindicina d'anni fa uscì, ed io lessi, un libro edito a Brescia di G. Valli, che se non vado errato era intitolato: "Il vero volto dell'immigrazione".
    Vi si svelavano i piani, che oggi abbiamo concretizzati sotto gli occhi, d'una conquistra "pacifica" attraverso un'invasione sempre più prorompente che diviene maggioranza attraverso il numero dei figli che le donne islamiche partoriscono. Proprio come da programma di Ben Bella all'ONU: "Conquisteremo l'Occidente non con le armi, ma col ventre delle nostre donne".
    Il Cristianesimo tra poco sarà minoranza (lo è già se si guarda ai praticanti), il Cattolicesimo è già un ancor più smilzo gregge.
    I cedimenti al vertice appaiono ritirate verso il bunker della sconfitta, non ritirate strategiche per vincere una nuova Lepanto, sia pure solo spirituale.
    Ma nella sconfitta a cui i suoi più alti responsabili sembrano condurla, la Chiesa Una Santa Cattolica ci sarà sempre, magari nelle catacombe o nei campi di concentramento, con Pietro e sotto Pietro.

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  7. Le riflessioni di G.Nicola Lentini sono molto interessanti.

    La fraternità san Pio X ha infatti sempre professato sottomissione al papa di Roma e se in certi argomenti ha assunto un atteggiamento critico lo ha fatto con lo stesso spirito con cui san Paolo "resistette" a san Pietro: obbedire prima a Dio e alla Verità rivelata da Dio, da sempre creduta ovunque e da tutti, e solo dopo obbedire agli uomini (in questo caso a Pietro).

    Al di là di tutto ciò che a favore o contro la FSSPX s'è detto e si dice occorre tenere sempre presente la verità che il Papa ha ricordato anche nella recente lettera ai vescovi: la FSSPX è dentro la Chiesa.
    Ecco quindi che anche io mi sto rendendo conto che la Fraternità san Pio X costituisce la parte pi§ visibile e organizzata del piccolo gregge cattolico rimasto fedele alla Verità rivelata; all'interno della Chiesa ci sono stati e ci sono singoli fedeli rimasti fedeli alla Verità (penso al card. Siri, solo per fare un nome) ma senza una organizzazione organica e un coordinamento.

    Di fronte alla marea neomodernista che ha svuotato le chiese l'unica organizzazione che ha lottato e lotta per difendere ciò che la Chiesa ha sempre insegnato è la FSSPX.
    Basta andare a vedere che la FSSPX dice ciò che diceva, che ne sò, un Pio XII, un Pio XI, un Leone XIII, un Pio IX (solo per ricordare pochi nomi).

    Mirco

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  8. Pure io credo sempre di più che la san Pio x sia più cattolica della attuale chiesa cattolica.
    Piero

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  9. Io invece non so se i lefebvriani siano più cattolici, non so se son dentro o se son fuori; so però che nella Chiesa oggi c'è un gran casino, con un cardinale (Martini) che demolisce la Verità e nessun papa che lo corregge, lo rimprovera o lo sanziona.
    Allora mi vien da dire: se Martini dice ciò che gli piace ( e che è in totale contrasto con quanto ha sempre detto la chiesa) e nonostante questo viene considerato cattolico, perché non dovrebbero essere cattolici i lefebvriani che non fanno altro che ripetere ciò che la chiesa ha sempre detto?
    E il dubbio che effettivamente i lefebvriani siano più cattolici di Martini è fortissimo.

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  10. Sono fortissimamente unito a Pietro, ma francamente non capisco neppure io perché Martini e tanti altri vescovi, vengano lasciati liberi di seminare l'errore, mentre i tradizionalisti son considerati i lebbrosi e i paria.
    Ho letto diversi scritti di Lefebvre e vi ho trovato solo cose cattoliche; negli scritti di Martini di cattolico vi si trova poco.

    Un cattolico confuso

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  11. Si, quella chiesa viva che ci vorrebbe la si trova propio nella FSPX.
    E' doloroso riconoscerlo, ma è la verità.

    Filippo S.

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  12. Carissimi,
    quando si comincia ad affermare che la religione cattolica non e' l'unica vera religione (confermata dalla ragione, dal sangue dei martiri, dai miracoli dei santi e dalle profezie, dai demoni scacciati, ecc.), non ci si deve stupire se poi si instaura una FALSA religione che si proclama a sua volta verita'. Il numero dei praticanti l'Islam e' il fumo con cui satana cerca ancora di piu' di confodere i deboli e gli ottusi.
    F.d.S

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  13. Nella Chiesa c'è tanta confusione per l'assenza, da 40 anni, di precisi e definitivi interventi dell'Autorità su problemi molto gravi di carattere dogmatico, teologico e dottrinale. E non sfioro altri campi.
    S'è cercato di tamponare qualche falla, da parte del card. Ratzinger e dell'attuale Papa, soprattutto in campo morale e liturgico, ma i reali problemi, da cui tutti gli altri derivano, non sono stati affrontati seriamente e con il necessario approfondimento.
    Se non si perviene a comprendere la necessità di questo approfondito esame senza ottimismi di facciata, ma senza anche forme di pessimismo non cattolico, la confusione resterà a lungo ancora. Il tergiversare diplomatico rende la matassa più intricata.
    Ed altra confusione si getta continuando a fare il gioco della morra se e come la Fraternità S. Pio X sia più o meno cattolica della "Chiesa".
    Grave danno comporta la formazione di chiese nella Chiesa.
    La Chiesa è una: e come auspico che la S. Sede e la Fraternità, che è un'associazione sacerdotale, dissipino le ombre che tra loro si frappongono, con un dialogo improntato a spirito di verità, carità, obbedienza e paternità, così auspico che nessun movimento interno alla Chiesa pretenda di aver l'esclusiva della verità.
    Questa è lì dov'è Pietro, non quello che scrive libri di qualsiasi natura o si produce in dissertazioni di circostanza che possono anche esser rispettabili ma non vincolanti, ma il Pietro maestro universale che, in nome della sua autorità Apostolica, definisce, ribadisce, sviscera la verità.
    A questo Pietro dobbiamo esser sempre uniti e sottomessi, e a comportarsi come Pietro dobbiamo spronarlo nell'attuale temperie di disfacimento dottrinale e morale non più tollerabile.

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  14. Il prof Pastorelli ha ragine, ma nella situazione attuale io constato che: la Chiesa ( a tutti i suoi livelli) sembra quasi paralizzata nel proclamare la verità e nel contrastare l'errore.
    Cercando di dialogare con tutti ha dismesso la tensione missionaria ed evangelizzatrice. Chi è che proclama a voce alta la Verità cattolica?

    La FSSPX!

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  15. "Chi è che proclama a voce alta la Verità cattolica?"

    "Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto"

    "Tu sei pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarrano contro di essa. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli”.

    E chi non crede al Vangelo.........

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  16. Mi sto convincendo pure io che i lefebvriani siano veramente più cattolici degli attuali cattolici (questo al di là di deprecabili toni arroganti a volte usati).
    Il Divino Maestro ha lasciato alla Chiesa in eredità il tesoro dei Suoi sacri insegnamenti. Oggi chi proclama immutato e puro il messaggio evangelico? Lefebvre e i suoi seguaci o Martini e i suoi soci?
    Di fronte ai minareti che avanzano oggi è più che mai necessaria la forza dolce e al contempo decisa dell'insegnamento di Cristo custodito dalla Chiesa. E chi proclama oggi la Verità? I vari Zollich o Martini o i lefebvriani?
    Sergio

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  17. Io invece son sempre stato colpito dalla ripetuta sottomissione al papa della FSSPX .
    Lefebvre non ha mai detto: lasciatemi fare ciò che voglio; lasciatemi dire ciò che più mi piace. NO. lefebvre ha sempre detto: lasciatemi fare ciò che io e tutti i vescovi abbiamo sempre fatto finora; lasciatemi dire ciò che la Chiesa mi ha insegnato e ciò che la Chiesa mi ha imposto di dire quando mi ha ordinato prete e poi consacrato vescovo.

    Sconvolgente!
    Lefebvre ha fatto dopo il Concilio ciò che faceva prima del Concilio. Ha detto dopo il Concilio ciò che diceva prima del Concilio!

    Come mai prima del Concilio era lodato e premiato dalla Santa Sede per la sua opera e dopo il Concilio per la medesima opera è stato condannato?

    Come ebbe a dire un cardinale (Oddi, se non erro): la FSSPX è un'opera benedetta da Dio.

    Ah se tutta la Chiesa fosse rispettosa dell'insegnamento di Cristo come lo è la FSSPX!

    Maurizio

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  18. E' urgente annunciare la Buona Novella nella sua interezza, (come fa la sanPiox) senza edulcorazioni ed annaqcuamenti (come fa la maggioranza dei vescovi cattolici).


    E' necessario avere fedeli cattolici come quelli di Amiens che non han paura del freddo e del gelo per testimoniare Cristo.

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  19. Ha propio ragine l'anonimo delle 17,08 nel ricordare che Cristo è la via la verità e la vita.

    Infatti i lefebvriani affermano che solo convertendosi a Cristo e seguendo il suo insegnamento ci si può salvare.

    Tanta chiarezza non è sempre presente nella Chiesa. Ad ascoltar certi vescovi verrebbe voglia di cambiar religione.

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  20. J’ai eu plusieurs fois l’occasion d’entendre prêcher Mgr Lefebvre. J’ai aussi eu plusieurs fois l’occasion de m’entretenir personnellement avec lui. Il aimait souvent répéter — je puis en témoigner, et aucun “lefebvrien” ne pourra, je crois, me démentir — le mot de saint Paul dans la Première lettre aux Corinthiens (1 Corinzi 15): «“Tradidi quod accepi” — “J’ai transmis ce que j’ai reçu”, “Vi ho trasmesso quello che anch'io ho ricevuto”. Et il ajoutait: «Je n’ai jamais rien fait d’autre tout au long de ma vie et je demande à Dieu la grâce de pouvoir continuer à le faire jusqu’à ma mort.»
    Il le disait avec une sincérité et une humilité bouleversantes, qui sont la sincérité et l’humilité des Confesseurs et des Martyrs. Et il répétait, avec saint Paul (qui se définit lui-même comme un «avorton»), ce qui est le condensé de la foi catholique:

    « che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.»

    J’ajouterai encore un mot: «“Tradidi quod accepi”, c’est en quelque sorte la charte du traditionalisme, mais Mgr Lefebvre ne se définissait pas comme un traditionaliste, mais simplement comme un évêque catholique. Puissent ses disciples, toujours plus nombreux, rester toujours fidèles à l'exemple de leur saint fondateur!

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  21. Credo al Vangelo, a tutta la Verità rivelata e a tutto il magistero infallibile, alla Sacra Tradizione che è l'insegnamento ininterrotto della Chiesa.
    Credo nel Papa Vicario di Cristo e successore di Pietro, infallibile quando agisce come Pietro e credo che i vescovi siano i successori degli apostoli. Ma Pietro rinnegò Cristo e gli apostoli ebbero paura ed uno di loro tradì Gesù.
    Nello stesso tempo ho gli occhi aperti e non sono così sciocco da non notare errori, limiti, e spesso eresie pronunciate da uomini di Chiesa: la storia ne è piena ed anche oggi non mancano.

    La Fraternità S. Pio X è animata da spirito missionario (ma non è la sola associazione sacerdotale ad aver tale spiritualità) e nessuno può contestarlo.
    Ci sono punti dottrinali da chiarire con la S. Sede.
    La Fraternità non può pretender che il Concilio sia anullato o dichiarato eretico. Ricordo un'intervista di anni fa di Mons. Fwellay a 30Giorni, nella quale proprio questo sosteneva.
    Si leggano alla luce della Tradizione i passi controversi e la comunione tornerà piena.
    L'ho già scritto, nella verità e nella carità: amore paterno da una parte, docilità filiale dall'altra.
    La Fraternità non ha niente che la Chiesa non abbia: i vertici della Chiesa devono riportare alla luce la Verità spesso velata in questi ultimi 40 anni.

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  22. "Io invece son sempre stato colpito dalla ripetuta sottomissione al papa della FSSPX"

    Se, secondo il Suo parere ordinare illecitamente dei vescovi è sottomissione alla Chiesa, Lei è in grave errore (così come chi tale ordinazione la compì, incorrendo nella scomunica).

    "Come mai prima del Concilio era lodato e premiato dalla Santa Sede per la sua opera e dopo il Concilio per la medesima opera è stato condannato?"

    Perchè non si è attenuto al Magistero e all'autorità Petrina!

    Da un atto di disobbedienza al successore di Pietro e da uno scisma, non può nascere mai niente di buono!
    La storia e la tradizione insegnano!

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  23. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  24. Questo ultimo anonimo, delle 20,09, mi pare vada del tutto fuori dal seminato.
    Penso che un post del genere si debba levare dal blog.
    Probabilmente ha sbagliato luogo.
    Ci sono tanti altri blog creati proprio per questo tipo di divertimento, del tutto legittimo e che, condivido, può piacere a molti.
    Ma qui si parla d'altro anche se ogni tanto magari ci si allarga :)

    Belinun

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  25. X Belinum e per i poco pratici di internet:

    cerca "troll" su google e leggi cosa significa; capirai di più e potrai pure apprendere come procedere.

    Antonello

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  26. Ancora con lo scisma. Scisma non c'è stato. L'ha detto Benedetto XVI: corrono il pericolo di cadere in uno scisma.

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  27. In effetti è veramente sorprendente leggere le ripetute affermazioni di sottomissione al papa; e nella stessa occasione delle consacrazioni episcopali del 1988 venne sottolineato come avvenivano non per ribellione al papa. Lefebvre ha avuto la forza di affrontare le persecuzioni e anche l'ignominia di apparire disobbediente e scismatico pur di restare fedele a Cristo e alla Sua Dottrina.
    l cardinale Oddi lo defini "disubbidiente per troppa ubbidienza".
    E' urgente chiarire una volta per tutte il gesto sofferto ma necessario di Lefebvre, è urgente togliere i veli alla Verità, ed è urgente chiarire i punti controversi del Vaticano II.
    Si, la Chiesa negli ultimi decenni ha messo la lucerna della Verità rivelataci da Cristo e sempre insegnata dalla Chiesa sotto il moggio, mentre Lefebvre ha continuato a metterla sopra il lucerniere.

    Lefebvre s'è trovato come Sant'Atanasio a dover difendere la verità cattolica anche resistendo al papa; e venne scomunicato, come sant'Atanasio. Si deve chiarire la vicenda del vescovo francese come fu chiarita la vicenda del grande Atanasio.
    Per ora, assieme al cardinale Oddi diciamo: grazie monsignor Lefebvre!

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  28. Credo che la Provvidenza abbia lasciato l'antidoto agli errori del postconcilio. L'antidoto dobbiamo riconoscerlo è stata ed è la FSSPX senza la quale il "problema" Tradizione non sarebbe rimasto così scottante. Dunque un antidoto forte e potente: troppo schietto tuttavia per essere assunto tutto assieme dal paziente.
    La lotta per tornare alla cattolicità adesso sta nelle parrocchie: l'assedio è finito, l'Alcazar è liberato e ora si deve passare all'attacco e il campo di battaglia non sono le cappelle ma le parrocchie! I "cattolici" che continuano a sparare menate sul Tu es Petrus dovrebbero realizzare che sono come dei bambini ignari di come uno sciroppo possa far loro ottenere la guarigione, sbraitano, snervano, distolgono la bocca dalla loro terapia. Ciononostante l'assumeranno! Per forza.
    Andreas Hofer

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  29. Inutile farsi illusioni. Le parrocchie, salvo lodevoli eccezioni, son precluse a chi non sia "aggiornato".
    La Fraternità non potrà metter piede in parrocchie e chiese se non verrà regolarizzata la sua posizione, che non è impresa facile, come sempre ho scritto, qui e altrove.
    Ed anche quando (e se) la sua posizionwe sarà regolarizzata anni di incompensioni e dissensi rallenteranno il procedere verso l'integrazione.

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  30. L’"Eurabia" è la cruda realtà dei fatti. Un futuro destino di "dhimmitudine", di sottomissione all'islam grazie ai “fenomeni da baraccone” del mondo politico nostrano ed europeo. Il consumismo avanza, la religiosità indietreggia ma non tra i musulmani. Infatti, qui in Germania, sul fronte dei seguaci di Maometto è tutto un fiorire di moschee e luoghi di preghiera, che sarebbero oltre 2.500. Alle 159 moschee già esistenti se ne aggiungeranno 128 nei prossimi anni di cui dieci nella capitale Berlino, la città più musulmana della Germania. In Francia, dove la Chiesa ufficiale ha fallito, Mohammed è il nome più diffuso fra i nuovi nati. Ci sono più musulmani praticanti che battezzati cattolici. Invecchiando e senza riprodursi, l’Europa sarà sommersa dalla demografia del Sud, ci saranno città islamiche. La cultura dell’odio cresciuta nel mondo arabo-musulmano ha contaminato l’Europa attraverso il “dialogo”. Per me è assurdo dialogare con una religione... come l´islam... che è proprio nata negando l'opera salvifica di Gesù Cristo, quella stessa Redenzione che Lui ha operato a costo del Suo Sangue... Sembra quasi che la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo sia un "optional" solo per noi Cristiani... Ricordiamoci che noi Cristiani siamo chiamati a "Testimoniare Cristo Risorto" che è la pietra scartata dai costruttori e volutamente messa da parte da questa Europa decadente, che è divenuta pietra angolare. Se la Bibbia è vera Allah non è Dio, Maometto non era il suo profeta, e il Corano non è la Parola di Dio. Ergo è evidente che il Cristianesimo e l’Islam sono incompatibili. Se uno dei due è giusto, l’altro deve per forza di cose essere falso.
    Mala tempora currunt
    Vince

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  31. "Invecchiando e senza riprodursi, l’Europa sarà sommersa dalla demografia del Sud"

    Bene, si cali il prezzo degli affitti, si facciano politiche a favore delle famiglie, si restituisca dignita ai lavoratori!
    Come... no?????
    Ah.. 1000 euro di affitto al mese per un monolocale????? Cosi il proprietario si compra il suv e l'affittuario muore di fame!!!!

    Avanti Islam!!!!!!!

    Chi è causa del suo mal pianga se stesso!!!!!

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  32. si adora un solo dio,
    il denaro.....

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  33. Carissimi,
    concordo pienamente con quanto scritto da Vince sull'Eurabia. E' alla nostra fede che ci dobbiamo prima di tutto curare.
    Chiedo cortesemente ai visitatori del forum che sono ecclesiastici e piu' dotti di me in materia di spiegarmi come si applichi alla situazione attuale la bolla "cum ex apostolato officio" di Paolo IV (1539), magistero infallibile, di cui mi permetto di riportare qui un estratto che mi pare rilevante.


    "6 - Nullità della giurisdizione ordinaria e pontificale in tutti gli eretici.

    Aggiungiamo che, se mai dovesse accadere in qualche tempo che un vescovo, anche se agisce in qualità di arcivescovo o di patriarca o primate od un cardinale di Romana Chiesa, come detto, od un legato, oppure lo stesso Romano Pontefice, che prima della sua promozione a cardinale od alla sua elevazione a Romano Pontefice, avesse deviato dalla fede cattolica o fosse caduto in qualche eresia (o fosse incorso in uno scisma o abbia questo suscitato), sia nulla, non valida e senza alcun valore, la sua promozione od elevazione, anche se avvenuta con la concordanza e l’unanime consenso di tutti i cardinali; neppure si potrà dire che essa è convalidata col ricevimento della carica, della consacrazione o del possesso o quasi possesso susseguente del governo e dell’amministrazione, ovvero per l’intronizzazione o adorazione dello stesso Romano Pontefice o per l’obbedienza lui prestata da tutti e per il decorso di qualsiasi durata di tempo nel detto esercizio della sua carica, né essa potrebbe in alcuna sua parte essere ritenuta legittima, e si giudichi aver attribuito od attribuire una facoltà nulla, per amministrare a tali persone promosse come vescovi od arcivescovi o patriarchi o primati od assunte come cardinali o come Romano Pontefice, in cose spirituali o temporali; ma difettino di qualsiasi forza tutte e ciascuna di qualsivoglia loro parola, azione, opera di amministrazione o ad esse conseguenti, non possano conferire nessuna fermezza di diritto, e le persone stesse che fossero state così promosse od elevate, siano per il fatto stesso e senza bisogno di una ulteriore dichiarazione, private di ogni dignità, posto, onore, titolo, autorità, carica e potere.


    7 - La liceità delle persone subordinate di recedere impunemente dall’obbedienza e devozione alle autorità deviate dalla fede."

    Cordialmente, F.d.S.

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  34. Non voglio minimamente svalutare il problema dell'espansionismo islamico, che esiste ed è sotto gli occhi di tutti, ma forse proprio per questa sua evidenza "plateale" tendiamo a dimenticare l'espansione meno evidente ma più vasta e capillare delle religioni orientali. Queste ultime non sono rumorose, non hanno frange estremiste che odiano l'Occidente e vogliono distruggerlo, non costruiscono minareti, non chiedono in genere nemmeno pubbliche abiure ma... operano eccome. Operano in modo molto morbido (quindi molto congeniale alla mentalità corrente), permettono il fai-da-te, si presentano come prive di dogmi e gerarchie (il che a rigori non è vero)... Quanti sono coloro che aderiscono a queste religioni in Occidente, o in un modo o nell'altro simpatizzano per esse? Molti, molti più dei convertiti all'Islam, che in fin dei conti sono sparutissime pattuglie. Spesso poi hanno luogo esperienze sincretiche, monasteri benedettini dove si pratica la meditazione zen, teologi cattolici che guardano all'induismo e al buddhismo...
    E ci si potrebbe anche chiedere perché hanno un simile successo. Non c'entra solo l'amore per l'esotismo: tanta gente delusa dal cristianesimo contemporaneo cosa cerca nell'induismo, nel buddhismo ecc.? Cerca, in fondo, una tradizione antica e profonda, mantenutasi più o meno intatta nei secoli. E magari ignora che l'abbiamo anche in Occidente, basta cercarla...

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  35. Molti cercano il raccoglimento ed il silenzio. Molti cercano una vaga sopravvivenza nella metempsicosi. Molti cercano una patina di religiosità che copra, nel suo permissivismo, ogni comportamento che per il cattolicesimo è colpa.
    Molti vogliono essere semplicemente à la page. Basti pensare ai personaggi dello spettacolo che a queste sette aderiscono.

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  36. Réduire le christianisme à une simple idéologie de solidarité (l'abbé de Nantes parlait justement de M.A.S.D.U.: Mouvement d'Animation Spirituelle de la Démocratie Universelle), comme l'ont fait la plupart des protestants, et comme tend de plus en plus à le faire ce qui reste de l'Eglise dite conciliaire, sous l'influence de l'œcuménisme et du rationalisme ambiants, ne peut qu'encourager les esprits inquiets à aller chercher dans les doctrines orientales, ou dans l'ésotérisme syncrétique, les réponses que ne savent plus leur donner les responsables chrétiens (à quelque "tradition" qu'ils appartiennent).

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  37. "Basta cercarla" dice Jacopo, ed ha ragione, ma dove?
    Nei nostri monasteri si può trovare una profonda e appagante spiritualità?
    Nei monasteri ortodossi, sicuramente, in quelli cattolici è difficile trovare qualcosa che contemporaneamente sia dottrinalmente solido, spiritualmente profondo e asceticamente "maschio". Giustamente molti restano affascinati dai pasti poveri e, in tempo di penitenza anche poverissimi, di un eremo come quello di Minucciano, ma si può restare conquistati dagli agnolotti in brodo del monastero di Bose?
    Si può restare affascinati dalla povertà vissuta dai frati Francescani dell'Immacolata, ma si può restare affascinati dai Frati Cappuccini (mi riferisco a quelli che conosco io), che guardano la televisione quando vogliono (magari qualcuno ce l'ha pure in camera), il bagno in camera e l'aria condizionata?

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  38. I cappuccini che conosco io, almeno in convento, fuori non li sto certo a seguire, vivono poveramente, senza bagno in camera e neppure aria condizionata.
    E, appena tornati in convento dopo la Messa, consegnano al Superiore l'offerta ricevuta.

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  39. Errata corrige: ho parlato dei Cappuccini ma il mio riferimento era per alcuni benedettini che appunto avevano ogni comfort in camera.
    Ma il discorso è generale: chi ha voluto che i monasteri e gli istituti religiosi si "aprissero" al mondo moderno, per studiarlo e conoscerlo? Il Vaticano II.
    Un monaco a cui feci notare che avere la televisione in camera significava avere una finestra su ogni piazza del mondo mi rispose, giustamente, che il concilio voleva che i religiosi conoscessero il mondo e fossero continuamente aggiornati su esso; ergo, bisognava pure guardare la trasmissione di miss Italia nel mondo!!!

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  40. soprattutto in questi ultimi 30 anni la tv si è trasformata in spazzatuura e solo purissima spazzatura. Chissà se quel monaco ha anche guardato il grande fratello che fa rima (e lo è) con grande porcello. E' questa l'apertura al mondo che ha voluto il Concilio? E' l'apertura alla spazzatura? Di modo poi che si finisce per essere soffocati da essa. Alessandro

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  41. Una cosa è l'apertura al mondo come approfondimento dei vari aspetti della vita politica, sociale, economica che può giovare a rendersi meglio conto delle esigenze e dei problemi dell'uomo d'oggi, anche ai fini della valutazione dei comportamenti dei penitenti o delle anime da guidare sul piano spirituale; altra è passare il tempo a guardar spettacolini stupidi ed anche osceni.
    So di vecchi monaci e frati che guardano Forum o le trasmsissioni di Gerri Scotti, in genere non in camera, ma nella saletta comune.
    Spesso li ho visti: così cadenti che, la maggior parte, dormivano saporitamente.
    A mio avviso un pericolo ben più grave rappresenta, per i giovani - ché i vecchi ne ignorano l'uso - la disponibilità tutto il giorno di PC collegati ad internet.

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  42. Il Card. Bagnasco ha fatto un bellissimo discorso sull'immigrazione proprio oggi. Mi trova pienamente daccordo.

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  43. Come dice Dante, nelle religioni orientali molte persone cercano il raccoglimento ed il silenzio, che nel Cristianesimo dell'ultimo mezzo secolo spesso brillano per la loro assenza. L'istanza è seria, capitale direi, e seriamente andrebbe considerata. Ricordo che anni fa in Germania mi capitò tra le mani un periodico indigeno che riportava la disamina la migrazione dei crucchi verso le pratiche (ed eventualmente le religioni) orientali: e il titolo, evidentemente eccessico e provocatorio, era "Perché i nostri migliori cristiani sono buddisti?".

    Altre persone, rapite da un paganissimo naturalismo, cercano la sopravvivenza nel ciclo delle rinascite: assurdamente, visto che tale prospettiva rappresenta per le gnosi orientali un'autentica dannazione cui trovare il modo di sottrarsi in via definitiva.

    Molti cercano una vaga religiosità poco impegnativa, soprattutto sul fronte morale, ignorando peraltro che in molti casi le dottrine orientali pongono vincoli al comportamento non meno stretti di quelli posti dal Cristianesimo (che nei fatti tali vincoli siano spesso disattesi anche da chi le dottrine d'Oriente le insegna agli occidentali è semplicemente un sintomo della crisi profonda che ha attraversato o sta attraversando quelle tradizioni; senonché, trattandosi di tradizioni "esotiche", l'anomalia balza meno all'occhio e vien presa per norma).

    Molti, infine, lo fanno per moda, per noia, per dare un companatico ai pochi, insipidi avanzi della folle estate psichedelica, per iconoclasmo sessantottardo, per disperazione. C'è un po' di tutto, insomma.

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  44. C'è, caro Franco, il "buddhismo all'amatriciana", che vive di miti diffusi volentieri dagli stessi orientali ("Il buddhismo non ha dogmi e non ha gerarchie...": e il Dalai Lama chi è? E Buddha raccontava barzellette?). In Occidente questo atteggiamento è reso più facile dalla lontananza e dalla scarsa conoscenza che si ha delle dottrine e della stessa storia del buddhismo: si può prendere quello che si vuole e farne l'uso che si vuole, difficilmente qualcuno obietterà anche di fronte alla castronerie più sesquipedali. Ma, come noti, esistono anche molte persone attirate da fattori di peso ben maggiore. La meditazione, il raccoglimento, il silenzio interiore sono elementi costitutivi del sacro che nelle liturgie d'Occidente ormai hanno ben poco spazio. Ma c'è anche il fascino di una lingua sacra, ad esempio. Nessun buddhista nostrano si pone il problema di non capire il significato dei mantra in sanscrito!
    Vedo anche che molti, rimasti cristiani, cercano comunque, affascinati dalle pratiche di meditazione orientali, di trasportarle a casa propria verniciate in qualche modo di cristianesimo. I più colti spiegano che queste pratiche esistevano anticamente nel cristianesimo e sono andate perdute, citeranno l'esicasmo del Monte Athos eccetera. Non nego che il raccoglimento, il silenzio, la meditazione sono da sempre esistite e sono importantissime anche nel cristianesimo, ma si perde di vista il fatto fondamentale che nelle religioni orientali le pratiche meditative sono un mezzo per uscire da se stessi e cercare di ricongiungersi con Dio (gli orientali non parlerebbero di Dio, ma per capirsi...), mentre nel cristianesimo il fatto fondamentale è che Dio è venuto a noi e continua a venire a noi soprattutto attraverso la messa. Il fatto che si guardi con insistenza alle pratiche orientali è sintomo dell'appannamento della consapevolezza di questo fatto.

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  45. Una religione senza chiese e senza gerarchie non si dà. Nel caso dell'Oriente si tratta per lo più di gerarchie locali. Lo stesso Dalai Lama non è, come noto, il "papa" dei buddisti, ma il capo spirituale (e temporale) di una particolare declinazione del buddismo. Vero è però che spesso in Occidente le catene gerarchiche si attenuano, e i motivi, più d'uno, si lasciano intuire facilmente.

    Le ragioni per cui molti si avvicinano alle filosofie orientali - ed eventualmente ai loro sviluppi religiosi - possono essere, ad ogni modo, molto complesse. Tra i lineamenti caratteristici di quelle filosofie e delle pratiche ad esse connesse ve ne sono alcuni che non trovano l'equivalente nell'orizzonte cristiano. Se esiste cioè il fenomeno che bene tratteggi, Jacopo, quello cioè dell'oblio cui in ambito cristiano sono cadute alcune fondamentali risposte alla sete di sacro e di tradizione che spinge molti verso i culti orientali, esiste tuttavia anche un irriducibile specifico del "pensiero orientale", una differenzialità che finisce per disegnare una diversa concezione dell'uomo, del cosmo, ecc. ecc.

    Chiuderei (per evitare excursus su questioni che certamente non appassionano più di tanto i fruitori del forum) osservando che tra le attrattive delle filosofie orientali c'è il carattere empirico delle pratiche che le accompagnano, le quali, infatti, sono suscettibili di riduzione a "tecniche per la salute psicofisica". E si aggiunga che in certi casi (nel buddismo, per esempio, dove il monachesimo è virtualmente a tempo determinato) si apre all'uomo comune la possibilità di fare "esperienza" di tali pratiche all'interno di una comunità strutturata a tal fine, e non nella veste di mero ospite o di tirocinante. Ma è forse concepibile in ambito cristiano una vita monastica (di più, sacerdotale) a tempo?

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  46. A dire il vero, Franco, anche il papa se vogliamo è il capo di una particolare declinazione del cristianesimo, e non di tutti i cristiani... Hai perfettamente ragione quando indichi che le religioni orientali seguono vie alquanto differenti rispetto, per esempio, a quelle del cristianesimo. Il che è un rischio per chi si avvicina a loro attraverso le categorie di pensiero occidentali (ricordavi molto a proposito la concezione della metempsicosi del tutto erronea da un punto di vista orientale che tanti qui da noi nutrono credendo sia buddhista o induista). Comunque, anche per esperienza diretta attraverso persone che ho conosciuto, so che dell'Oriente qui da noi affascinano (non vale per tutti coloro che gli si avvicinano, d'accordo) i riti arcani, misteriosi, carichi di simbologie, la spiritualità millenaria, eccetera eccetera. Mi sono spesso chiesto, anche se so che è difficile rispondere, cosa sarebbe successo se tanti "orientaleggianti" nostrani avessero incontrato per tempo le forme tradizionali della nostra religione. Se fossi un prete o un vescovo, su queste cose non rifletterei superficialmente.

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  47. Due limiti essenziali del cattolicesimo odierno, in buona parte contratanti, che possono far comprendere anche il motivo del ricorso alle superstizioni orientaleggianti: il razionalismo, che riduce tutto all'al di qua; ed il sentimentalismo, che è il contrario del razionalismo, ma che riduce il valore della fede come adesione dell'intelletto e della volontà alla verità rivelata. Un sentimentalismo che ai funerali porta a tesser il panegirico dei morti dichiarandoli già in paradiso e sempre presenti nella vita dei superstiti.
    Recentemente nei dintorni di Firenze un ragazzo ha ammazzato l'ex-fidanzata e s'è suicidato.
    Bene, ai funerali di lei, un prete parla di anima che dal paradiso guida e protegge i genitori; l'altro, il parroco, la paragona a S. Maria Goretti. Come se questa figliola fosse stata uccisa per difender la purezza offerta a Cristo.
    E dinnanzi a questi discorsi pubblicati sulla stampa, il vescovo tace.

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  48. Sono convinto anch'io, Jacopo, che se molti occidentali avessero incontrato per tempo il cattolicesimo nel suo distillato più puro e tradizionale non sarebbero andati al supermarket del sacro a procacciarsi questa o quella lozione esotica. Come osservi sono in molti coloro che nell'Oriente cercano la malia di riti e formule arcane, spesso sopravvalutandone l'antichità (i rimpasti moderni delle antiche tradizioni orientali sono numerosi). Va anche aggiunto, però, che in alcune versioni delle dottrine orientali si trova, invece, l'esatto contrario, un accentuata inclinazione all'empirismo e al razionalismo, e che non sono pochi nemmeno coloro che si rivolgono a tali dottrine proprio in virtù di questo loro aspetto.

    P.S. Tra il Dalai Lama e il Papa la differenza è ragguardevole e non soltanto per la quantità di fedeli "rappresentati". Il Dalai Lama, è un istituto relativamente recente (l'attuale è infatti il XIV), laddove il papato si riconduce all'alba stessa della cristianità.

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  49. Il Dalai Lama comunque era solo un esempio, il più noto in Occidente, di autorità buddhista. Qualunque "confessione" buddhista ha forme di monachesimo in cui "monaci" e "abati" assumono funzioni di guide spirituali, e il monachesimo risale alle origini del buddhismo, potremmo anzi perfino dire che gli preesiste. Questo avviene in forme diverse rispetto per esempio al cristianesimo, ma affermare che il buddhismo non ha gerarchie, come alcuni hanno il vezzo di fare qui da noi, è un travisamento della realtà.
    Certamente un elemento di fascino nelle religioni orientali è costituito anche dalle dottrine e dalle filosofie, che sono estremamente varie ed elaborate. Ma credo che l'occidentale medio nell'avvicinarsi a loro senta molto la seduzione dell'antichità veneranda e del sottofondo spirituale (noti bene che questa antichità non sempre è autentica e che in circolazione ci sono parecchie patacche).

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  50. Un assetto gerarchico esiste in tutte le realtà tradizionali. Il buddismo, in tutte le sue numerosissime forme, non fa eccezione. Gli occidentali che volgendosi ai culti orientali pensano di emanciparsi dalle gerarchie e dalle Chiese sono soltanto malinformati. La malinformazione sull'Oriente e le sue filosofie, del resto, è una caratteristica che in Occidente accomuna sia molti dei loro detrattori sia molti dei loro entusiasti: quante volte abbiamo letto e ci tocca ancora leggere l'idiozia secondo cui il buddismo o il taoismo sarebbero forme di panteismo? Meglio non aprire questo dossier, Jacopo. Ci porterebbe lontano, molto lontano.

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  51. La gerarchia c'è, ma chi ne ha rispetto? Chi obbedisce agl'indirizzi, non dico imposizioni d'ordine morale e disciplinare?
    Tra coloro che conosco e con cui ovviamente non ho parlato, ognuno va per la sua strada.

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  52. Non ho avuto modo di leggere i 50 commenti. Ne ho letto solo i primi.
    Non sono daccordo con chi dice che la fraternità S.Pio X sia più cattolica degli altri. I membri di tale fraternità quand'anche restino formalmente fedeli ai principi cattolici precedenti la riforma conciliare, al modo dei fratelli ortodossi, non possono considerarsi vera chiesa.
    Mi piace la metafora della vite: lontano dalla vera vite, che è la Chiesa unita a Pietro, i frutti non possono essere irrorati dalla presenza viva di Cristo. Questa pianticella è staccata dalla vite, produce alcuni buoni frutti, altri meno buoni e bene fa il nostro Papa, umile vignaiolo, a cercare di innestarla nella vera vigna.
    Ci sono tante realtà tradizionaliste nella Chiesa, penso alla fraternità S.Pietro, che molto più della fraternità S.Pio X danno testimonianza di vero cattolicesimo, fatto anche di umiltà e sottomissione alla cattedra di Roma.
    Saluti,
    Gianni

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