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sabato 11 marzo 2023

Cosa può insegnarci la lampada del Tabernacolo


Una bella riflessione: andiamo a trovare Gesù Sacramentato sempre più spesso. Non lasciamolo solo.
“Sia lodato e ringraziato in ogni momento il ss.mo e divinissimo Sacramento”
Luigi

Il Cammino dei Tre Sentieri, 21-1-23, Maria Bigazzi

Guardando la lampada del Santissimo accanto al Tabernacolo che arde continuamente per segnalare la presenza di Gesù Eucaristico, vengono in mente alcune riflessioni. Da essa infatti, possiamo trarre spunto per la nostra vita di cristiani.
La lampada si consuma solo per Gesù, a Lui sta accanto, in un certo senso gli dà testimonianza, perché vedendola si capisce che Egli è presente in quel Tabernacolo.
Così deve essere la nostra vita: anche noi dobbiamo consumarci per Cristo, rendergli testimonianza dall’inizio – quando si accende la fiamma – fino alla fine, quando una volta giunta la nostra ora, l’anima va incontro a Dio, come il filo di fumo della candela che sale verso l’alto.

Non tutte le lampade sono uguali: alcune si consumano più velocemente, altre più da un lato, altre per qualche difetto si spengono prima del tempo… quanti sono i nostri difetti che ci impediscono di vivere pienamente il nostro essere cristiani! Quando questi diventano più forti e sembrano avere il predominio, pensiamo alla lampada che anche quando si spegne rimane accanto a Gesù Eucaristico, perché chi se ne occupa possa riaccenderla, togliere la cera in eccesso e modificarla in modo che possa nuovamente fare il suo dovere.

Così anche noi, quando il peccato ci allontana da Dio, ricorriamo al Sacramento della Penitenza per ritornare a essere figli della Luce.

Un’altra cosa che ci insegna la lampada davanti al Santissimo è il silenzio. Essa arde notte e giorno, in disparte, nella sua semplicità, anche quando nessuno vi pensa.

Quante volte Gesù realmente presente nell’Eucaristia viene lasciato solo, abbandonato, dimenticato…

Noi siamo chiamati a essere come la lampada rossa, sempre presente vicino a Lui. Durante la giornata non dimentichiamo di fargli visita, di rivolgergli il cuore e unirci a Lui spiritualmente, lo stesso anche la notte. Quanti peccati si eviterebbero se il nostro pensiero fosse sempre rivolto a Dio, in ogni cosa che siamo chiamati a compiere!

Infine la lampada del Santissimo ci ricorda che anche noi dobbiamo essere Luce e custodi della fiamma della Fede, annunciatori di Cristo e suoi soldati, amanti del silenzio e della preghiera, per sperimentare la gioia e la pace che viene dal Cuore di Gesù.

San Pier Giuliano Eymard ci ha lasciato un testamento meraviglioso, che si deve scolpire nei nostri cuori. Sul letto di morte le sue ultime parole furono queste: “Avete l’Eucarestia: che volete di più?”.

Davvero così è. Abbiamo l’Eucaristia e spesso non sappiamo accorgerci di questo dono immenso e incommensurabile che Gesù ci ha fatto “amandoci fino alla fine”.

Che la Vergine Maria, sempre presente accanto a Gesù Eucaristico, apra il nostro cuore per amare pienamente il Figlio Suo.

La lampada del Santissimo ci sia di aiuto e spunto di riflessione.

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La Redazione