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lunedì 1 novembre 2021

Orrori architettonici… e dove trovarli #60 a Bolzano (BZ)

Centro parrocchiale Madre Teresa di Calcutta dell’arch. Siegfried Delueg (anno 2012).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «Nel 2004, dopo l’assegnazione dell’incarico di progettazione, in seguito alla vittoria del concorso di progettazione internazionale indetto nel 2003 da parte della Diocesi, è stato costituito il comitato edilizio “Madre Teresa di Calcutta”, che ha accompagnato le fasi di progettazione e di realizzazione dell’opera. La committenza, oltre al progetto dell’opera, ha affidato all’architetto la progettazione dei luoghi liturgici e degli arredi e ha promosso riunioni settimanali e un lavoro di coordinamento intenso e complesso.
Il complesso parrocchiale è situato all’interno del quartiere Firmian, all’interno della zona pedonale pubblica. Insieme all’asilo, alle scuole primarie e secondarie, al centro civico e commerciale costituisce il nuovo cuore del quartiere. Circondati da alta e densa edilizia abitativa, i tre edifici del complesso si presentano come un insieme strutturato con accesso unico dal sagrato. Il complesso ecclesiastico si estende a strati lineari sul lotto rettangolare a nostra disposizione e circoscrive in pianta un preciso rettangolo come previsto dal piano di attuazione. Il complesso si presenta come una grande pietra scavata, un massiccio e grave basamento nel quale ogni spazio necessario sembra composto per sottrazione. Si tratta di un complesso unitario, un unico luogo costituito da tre corpi distinti, intervallati da due vuoti a cielo libero. L’importante volume della chiesa a forma scultorea viene inserito nel lotto nella posizione più a ovest nella zona pedonale del nuovo quartiere. All’interno del complesso si aggiungono verso est gli edifici del centro parrocchiale e della canonica con le loro forme lineari e con volumi autonomi. Tra gli edifici si formano corti rettangolari con diverse larghezze. Quando si arriva al centro parrocchiale del nuovo quartiere Firmian a Bolzano passando attraverso la zona pedonale, suddivisa in luoghi convergenti, si entra nel cortile del centro parrocchiale e subito si scorge una fontana che invita ad una breve sosta. A ovest dell’ampia zona di passaggio, di fronte alla fontana, proprio all’angolo della facciata della chiesa, è inserita la pietra angolare, che unisce la facciata nord-sud con quella est-ovest. Attraverso questa soglia si nota ben presto la particolarità di questo nuovo atrio che si apre verso la chiesa: in mezzo agli imponenti palazzi nelle zone a nord ed a sud del centro parrocchiale ci si trova in una piazza circondata da solidi edifici che costituiscono l’oratorio e la chiesa, collegati a sud da un muro di cinta.
Lo sviluppo delle altezze degli edifici si presenta assai differenziato. Il volume della chiesa è formato da quattro corpi di altezze diverse. Mentre il centro parrocchiale risulta come corpo largo ed alto due piani, la canonica invece viene formata da un corpo stretto ed alto tre piani. L’intero complesso è unito architettonicamente dalla parete continua su tutto il lato sud, dall’unico accesso sul lato nord nonché dallo stesso materiale utilizzato in facciata per tutti tre gli edifici. La pietra calcarea di Sellenberg, utilizzata per pavimentazioni, facciate e tetti, caratterizza lo “spazio sacro” e conferisce uniformità al complesso pur conservando l'individualità di edifici e cortili. La facciata della chiesa non ha vere e proprie finestre, ma lo spazio interno viene illuminato da rientranze e sporgenze nel corpo dell’edificio e da fasci di luce provenienti dal soffitto. L’imponente forza espressiva della pietra naturale conferisce a questo edificio una rilevanza ed una monumentalità, che richiamano un’immediata attenzione alla particolarità del luogo. Si crea in tal modo un efficace contrappeso agli edifici circostanti.
Il progetto rinuncia alla costruzione del campanile. Al suo posto è previsto la costruzione di uno spazio per le campane all’interno del cubo maggiore della chiesa. Questo spazio si apre verso l’esterno e rappresenta con il suo forte segno architettonico un elemento urbanistico importante per l’intero quartiere nonché un’interpretazione contemporanea del campanile.
Strutturalmente i quattro volumi della chiesa gravano su una trave in forma di croce che li separa, posizionata su un’altezza di 3,60 metri dal piano di entrata. Nelle quattro facciate, queste travi sono visibili tramite le superfici ribassate delle loro testate. Funzioni importanti all’interno della chiesa come il tabernacolo, il luogo del battesimo, la sagrestia e lo stesso spazio per l’acqua si ripropongono con corpi sporgenti e corpi arretranti in facciata.
Il carattere sacrale dell’intero complesso al centro del nuovo quartiere è potenziato notevolmente dal linguaggio omogeneo e misurato dei materiali proposti. La gran parte delle facciate, tutte le superfici esterne ed interne al pianoterra e tutte le coperture sono rivestite con la stessa pietra naturale di tonalità grigio-terra. Le facciate interne della canonica e del centro parrocchiale rispondono a una composizione di vetrate colorate più o meno translucide e dialogano tra di loro e con gli spazi delle corti a loro appartenenti. Pareti e soffitti degli spazi interni della chiesa sono rivestiti con intonaci a base di argilla, che esprime naturalezza, originalità e semplicità e si sposa bene con la pietra naturale onnipresente.
L’accesso al complesso della chiesa avviene tramite un cortile spazioso e leggermente abbassato. Da questo, un ingresso porta in chiesa ed un ingresso porta al centro parrocchiale. Attraversando un passaggio nel centro parrocchiale si arriva in un cortile minore dal quale si accede alla canonica. Due ingressi secondari, posti sui lati nord ed ovest, conducono all’interno della chiesa. Prima che si entri nello spazio consacrato si passa attraverso un’altra soglia accentuata dalla forma particolare delle lastre del pavimento. Questo marcato ingresso in un nuovo spazio non segna una definitiva separazione verso l’esterno. Le vetrate sui due lati del sorprendente portale della chiesa creano anzi un passaggio aperto ed invitante verso l’atrio su cui lo spazio consacrato sembra allargarsi. Guardando dal portale all’interno della chiesa si vede, come prima cosa, a nord, la vetrata blu. Da essa entra la luce della creazione che riempie totalmente lo spazio. Il fascio di luce chiara che piove dall’alto sulla parete ovest fa risaltare il grande crocifisso sospeso dietro l’altare. E la possente parete che tutta si allarga sembra a sua volta essere sospesa, sostenuta in basso soltanto dall’indiretta luminosità diurna che la inonda. Dal crocifisso sopra l’altare lo sguardo si posa sull’imponente croce portante d’acciaio, che suscita l’impressione di essere sospesa nella luce o sostenuta dalla mutevole luce del giorno proveniente dai lucernari. Attraverso la soglia dell’ingresso principale si accede all’atrio della chiesa. L’atrio contiene il luogo per il battesimo ed offre un locale per bambini piccoli. Una vetrina per informazioni separa l’ingresso principale dall’accesso alla sagrestia. In sagrestia i locali necessari sono distribuiti su due piani. Il luogo per Madre Teresa trova il suo posto di fianco all’accesso all’aula principale. L’accesso stesso viene marcato inoltre da una trave ribassata, lunga tutta la parete retrostante dell’aula. Le panche sono divise in quattro settori, distribuiti in tre direzioni intorno l’altare in forma di “comunio”.
Lo spazio dell’altare, con le relative pertinenze liturgiche, attorno al quale sono orientati a ventaglio i banchi e gli inginocchiatoi, offre all’assemblea un importante punto di riferimento. Centro del presbiterio, da ogni punto di vista, è l’altare, rialzato di due gradini, formato da 49 singole pietre e dalla tavola dell’altare di marmo di Covelano, e costruito direttamente nella chiesa. A destra, visto dall’altare e sul gradino del presbiterio, direttamente di fronte all’ingresso della chiesa, si trova l’ambone costruito con 12 singole pietre. Da lì viene proclamata la Parola di Dio. La sede del presidente, situata alla parte sinistra del presbiterio visto dall’altare, è rivolta verso l’ambone, affinché il sacerdote, che occupa questa posizione durante la liturgia della Parola, appaia come il primo uditore della Parola di Dio per poi annunciare il Vangelo ed accostarsi in seguito all’altare per celebrare l’Eucarestia. Dall’altare poi, verso sud, ma sempre su un gradino, si trova, sotto il punto più alto all’interno, il fonte battesimale, di forma ottagonale, costruito con 22 pietre di marmo di Covelano. Nell’immediata vicinanza della fonte battesimale c’è un bacino con acqua corrente, uno degli elementi del mondo, che danno forma anche a questa costruzione. Nella parete sud della chiesa, la finestra rossa, che vuole evocare la forza e l’intensità della redenzione, illumina la stele con il tabernacolo in cui viene conservata la SS. Eucarestia. Questo elemento poggia su una pedana che spicca sulle altre per dimensione e crea in certo modo un autentico spazio devozionale. Questo ambiente, che costituisce il fondamentale punto di riferimento per la spiritualità di Madre Teresa assieme alla celebrazione eucaristica, è posto nella chiesa tra il fonte battesimale e l’altare, da un lato, e la cappella feriale, dall’altro. La cappella feriale con altare, ambone e sedili di legno, arredata in modo semplice e modesto, si trova in uno spazio protetto, non immediatamente visibile dall’entrata. Essa si presta in maniera particolare, orientata com’è verso il tabernacolo, ad una sosta di preghiera silenziosa. All’interno della chiesa, infine, si trova un altro spazio aperto, a destra dell’entrata, che si rivolge alla singola persona: il settore del colloquio personale nella confessione e della sosta dinanzi all’immagine della Madonna.
Il volume dell’aula viene strutturato dalla trave ribassata a forma di croce e dai volumi dei quattro corpi ad altezza differente. L’illuminazione naturale avviene attraverso fasce finestrate ad altezza diversa su tutti i lati della trave a croce, di lato con pareti vetrate dallo spazio d’acqua e in forma filtrata attraverso la parete sospesa, retrostante l’altare. Dallo spazio d’acqua luminoso e privo di funzioni la luce naturale penetra nella cappella feriale. All’interno di questa si trova il luogo per il tabernacolo, illuminato da un corpo sporgente in vetro colorato. In asse al tabernacolo un percorso conduce all’aula principale. Nello spazio d’acqua viene inserito come volume autonomo il posto per la confessione accessibile dalla cappella feriale. Il concetto progettuale di forme, materiali e percorsi segue le precise prescrizioni teologiche e liturgiche. Questo vale soprattutto per la collocazione e il significato dell’iconografia cristiana. Una croce monumentale insieme all’altare, l’ambone e la sede costruiti da pietre singole in marmo, costituiscono il centro spaziale della comunità ecclesiale. Due finestre progettate da Christoph Hofer incorniciano l'interno della chiesa e lo immergono in un’intensa luce colorata.
Al pianoterra del centro parrocchiale sono previsti l’ufficio parrocchiale e la sala multiuso con i loro rispettivi locali accessori con accesso dal sottopassaggio. Al primo piano vengono dislocati le aule per i gruppi parrocchiali. L’edificio è collegato tramite scale e ascensore con il garage ed i magazzini nel piano scantinato. Nel pianoterra della canonica sono previsti due locali autonomi per negozi con i rispettivi locali accessori affittabili a terzi ed un locale per un officina per il custode. Gli appartamenti sono ubicati nei piani superiori. Sono previsti unità abitative per il parroco, il cappellano, la domestica, gli ospiti nonché l’appartamento per il custode. Un vano scale con ascensore collega i piani con lo scantinato, dove sono previsti un garage (9 posti macchina), magazzini e locali tecnici.»

Foto esterni:





Foto interni:






2 commenti:

  1. Una cosa così brutta non la vedevo da tempo. Mala tempora currunt.

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  2. Mamma mia, che macigno!
    L'interno 10 di 10 con tutti quei cubi,cubini e cubetti da' l'impressione di uno spazio giochi per bambini.
    L'interno 9 con quella finestra rossosangue e il sottostante Tabernacolo(?)a troncodicono (o tronco di piramide)e' agghiacciante!
    Nella foto 2 (a partire dall'alto)sembra di intravvedere una specie di laghetto-impluvium !?!
    Commento mio: 112 righe per descrivere un bunker contrassegnato all'esterno da una sottilissima Crocetta stilizzata. Insieme di spazi squadrati,spigolosi, evidentemente l'architetto non ama le linee rotonde.L'ennesima non chiesa.
    L'unica bellezza e' data dal Crocefisso,vivo.
    Elle

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