La casa di Barbie.
La musica di Barbie ha conquistato la Cappella Musicale Pontificia Sistina ingabbiando il Direttore in un'irreale, ossessiva preoccupazione della diffusione "perfettina" dei suoni “perfettini” generati dalla plastica "perfettina".
I "grandi" network mondiali, consultati come oracoli dal Direttore della Sistina, vaneggiano una liturgia “perfettina” , super mediatica come quella del "matrimonio a sorpresa"celebrato dal Papa in aereo ( in realtà il giornale cileno El Mercurio l'aveva preannunciato già un mese fa... v. QUI e QUI).
Se una religione deve ricorrere agli escamotages da fiction televisiva significa che siamo vicini al monito divino “verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto”.
L'autore della fiction "Palombella/strumento/campionato in San Pietro" non è poi così sorridente come appare nel video del “mondo di Barbie” alias Vatican news ( QUI ) impegnato nello slogan “bisogna far silenzio : prima o poi dimenticheranno… e accetteranno…”
Una tattica per niente rispettosa delle altrui opinioni ricorda un altro elegante motto attribuito
a Mons.Bugnini al tempo della sua riforma : “questo a noi piace e dovrà piacere a tutti”.
Il mondo perfettino di Barbie e i suoi perfettissimi suoni campionati che piacciono tanto all’attuale Direttore mediatico della Sistina hanno meritato nei giorni scorsi un delicato duetto salottiero su Stilum Curiae.
Come esseri umani ai suoni perfettini autorizzati dei "grandi" network mondiali preferiamo il superbo Ripieno italiano, le ance anche se non perfettamente efficienti e il “concerto viole” che commuove proprio per l’indeterminatezza dell’intonazione.
Dio ci ha fatto dono di entusiasmarci per le cose belle e genuine della vita che escludono l'eccitazione per i suggerimenti perfettini stabiliti dai "grandi" network mondiali.
Il grande cantautore Gino Paoli nella sua celebre canzone “Il cielo in una stanza” ha esaltato l'umana emotività e l'entusiasmo per la presenza dell'amata : (quando sei qui vicino a me) ... Suona un'armonica/mi sembra un organo/che vibra per te e per me/su nell'immensità del cielo.
Quale entusiasmo può aver generato il canto The first Noel utilizzato per la processione introitale della Messa della Notte di Natale o il tema della Sinfonia pastorale di Bach depauperata e castrata nell’arrangiamento per ottoni?
Per quale oscuro motivo nelle processioni introitali e finali nella Basilica Vaticana un piccolo complesso di pochi ottoni amplificati deve sostituirsi alle centinaia di canne festosamente "parlanti" dell'Organo Pleno ?
In attesa che finisca presto l’incubo di plastica, che ha dissipato ogni residuo di entusiasmo per la musica sacra in San Pietro, si susseguono, anche all'estero, dei raccontini quanto mai fantasiosi: telefonate perentorie di uno dei principali aiutanti del Comandante supremo che avrebbe intimato il “silentium” alle ignare autorità preposte per la Basilica di San Pietro:“Qualsiasi cosa avvenga alla Messa della notte di Natale “silenzio”!
Silenzio fu e silenzio è tuttora!
Anche dopo la consegna delle decine di migliaia di firme raccolte in tutto il mondo per l’utilizzo anche nelle cerimonie papali del monumentale Organo perfettamente funzionante della Basilica di San Pietro.
Il silenzio non copre tuttavia la vergogna di cui sono macchiati gli autori dell’ operazione "Palombella/strumento/campionato in San Pietro" .
Consigliamo infine di ascoltare su Youtube il celebre Coro di St.Paul Cathedral di Londra ( grande quasi come la Basilica Vaticana).
Quello stupendo complesso corale è diretto da Illustri Maestri scelti o per "chiara fama" oppure per semplice concorso e canta meravigliosamente bene avvalendosi come normale dell'accompagnamento dell'Organo monumentale di cui i londinesi vanno fieri.
Quello stupendo complesso corale è diretto da Illustri Maestri scelti o per "chiara fama" oppure per semplice concorso e canta meravigliosamente bene avvalendosi come normale dell'accompagnamento dell'Organo monumentale di cui i londinesi vanno fieri.
AC
( continua)
Da una Curia sempre più povera di persone capaci e/o in grado di correggere le trovate dei nuovi bergogliani, appositamente scelti per essere antiromani, non ci si può aspettare che deliranti cambiamenti, entro i quali una mente come quella dell'attuale direttore, che ha accumulato un fascio di giudizi negativi di ogni genere, artistici e comportamentali, trova la sua realizzazione da teatrino. Tra l'altro, in S. Pietro, per regolamento, la Sistina dovrebbe cantare solo 'a cappella' come da sempre. L'ombra sinistra di Bugnini e cricca si è tornata a stendere sulla liturgia e, ora, ci aspettiamo rock e ye e ye, come lui la organizzava. Bene l'elogio del coro di S. Paul, cui possiamo unire quello per tanti cori di altre nazioni, ma angoscia ci coglie se paragoniamo il degrado attuale all'inarrivabile livello della Sistina di Bartolucci, che raccoglieva una tradizione di secoli, che in centinaia di concerti in tutto il mondo suscitava l'entusiasmo e la fede.
RispondiEliminaQuanto al "cielo in una stanza" state almeno zitti, poiché il "grande cantautore" spiegò com'è nata la canzone...Oh santa ingenuità!
RispondiEliminaImporta qualcosa la genesi di quella stupenda canzone? E' un capolavoro di lirismo canzonettistico: importa a qualcuno sapere come e perchè è nato quel capolavoro?
EliminaIl capolavoro est e questo basta.
"...poiché il grande cantautore..."
EliminaROTFL
Purtroppo " ora, ci aspettiamo rock e ye e ye " è avvenuto come potete leggere: http://traditiocatholica.blogspot.it/2018/01/basilica-di-san-pietro-i-migranti-e-i.html
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