Come detto in un nostro precedente post (qui), il Card. Burke lo scorso fine settimana (12-15 marzo 2015) ha tenuto una serie di conferenze nel Nord Italia (Biella, Verona, Piacenza, Correggio) sul tema della dottrina cattolica in merito al matrimonio, e ha presentato il libro "Permanere nella Verità di Cristo", edito da Cantagalli lo scorso 2014.
Riportiamo di seguito un articolo a firma Federico Frighi tratto dal quotidiano piacentino Libertà 13.03.2015, (inviatoci da un amico che ringraziamo) molto onesto sulla conferenza a Piacenza, nella Sala di Palazzo Galli, sede della Banca di Piacenza, dove si è tenuta la conferenza piacentina del Card. Burke.
In esso è riportato fedelmente il proposito
del Cardinale (difendere la dottrina cattolica sul matrimonio e sul ruolo dell'uomo e della donna, attaccata dal Card. Kasper) ed è evidenziata l'avversità timorosa del vescovo
locale Mons. Gianni Ambrosio (il quale, durante la riunione del consiglio presbietare della medesima mattina,
avrebbe detto che il libro "Permanere nella Verità di Cristo" e il
"pensiero" del Cardinale, potrebbero ostacolare il lavoro di riforma
attuata da Papa Francesco...).
Unico appunto critico da muovere all'articolo è avere attribuito al Card. Burke la leadership di quella fazione (che brutto termine) di cattolici ultraconservatori della Chiesa Cattolica: il Card. non apprezza tale designazione e ribadisce che conservare la dottrina (una e immutabile) non può essere motivo di etichettamenti "faziosi".
Ci dicono i nostri contatti locali, che le conferenze del Cardinale hanno riscontrato un gran
successo: il pubblico era molto più ampio di quello legato alla liturgia antica (erano presenti ministri straordinari dell'Eucarestia e rappresentanti Pro-Life) e questo con buona pace delle varie curie locali che hanno manifestato malumori per le "visite" del Cardinal Burke nei loro rispettivi territori di giurisdizione, ad eccezione di
quella di Verona il cui Vescovo Zenti ha tenuto ad incontrare il Cardinale in spirito aperto e benevolo.
Il successo di questo "tour" la dice lunga sul sentire reale del popolo cattolico nei confronti di chi, come Kasper, non si stanca di voler "aggiornare" la Chiesa...
Che giornale è? Immagino la Libertà, giornale odioso - anche se meno del "Consiglio Presbiterale" evidentemente diviso tra conigli e serpi. Articolo onesto un corno, basta guardare il titolo. Né il cardinale né il libro attaccano il Papa, ci mancherebbe. Anzi nel libro - lo leggano!! - il Papa è tra le fonti a sostegno dell'indissolubilità e del fatto che il "sensus ecclesiae" non significa che la maggioranza, ove ci fosse, decide della dottrina. Se non è la disonestà allora la sostanza di quest'articolo è l'ignoranza. Che domande ha fatto, se le ha fatte, il sacerdote presente che dice di essere intervenuto per fare domande? Intervenuto con il permesso o "mandato" del "leone" Ambrosio o contro di lui?
RispondiEliminaNon è il cronista a fare il titolo. Nel complesso l'articolo mi sembra sufficientemente corretto, ed apprezzabile coi tempi che corrono,
RispondiEliminaCaspitella, Roberto, se l'articolo le è stato inviato da un amico, Lei forse non ha bisogno di nemici. Se le cose stessero come riferisce l'articolo, il trasformismo del card. Burke dal sabato di Verona alla domenica di Piacenza sarebbe a dir poco strabiliante. Chi può scrivere “il porporato americano che guida la fazione ultraconservatrice della Chiesa Cattolica“ sembra evidentemente aver brindato un po' troppo all'arrivo del Cardinale, ed in ogni caso non è da prendersi sul serio. Incidentalmente, un avvocato Sgroi (stessa persona od omonimo, forse MiL ce lo può dire) ha presentato il Cardinale a Verona sabato 14 marzo. Se è la stessa persona, potrà certo testimoniare quanto sia sbrigliata la fantasia dell'anonimo giornalista - ed il nome del giornale, è rimasto anche quello nella penna.
RispondiEliminaQuanto a Verona, monsignor Zenti ed il card. Burke hanno pranzato insieme il 14 marzo, poi mons. Zenti si è scusato perché doveva presiedere una riunione della Commissione Famiglia della CET, ma ha inviato in rappresentanza mons. Grandis, Delegato alla Cultura diocesano. E per chi non lo sapesse, la Biblioteca Capitolare, messa cortesemente a disposizione dalla Diocesi di Verona per la conferenza, è appartenuta alla diocesi stessa almeno dal 517, anno in cui, se la memoria non m'inganna, Ursicino vi trascrisse un codice. Il Cardinale è stato dunque accolto a braccia aperte nel cuore della diocesi, il che è qualcosa di più che un “incontro in spirito aperto e benevolo“ di esasperante banalità.
Anch'io avevo sottolineato questa nota gravemente stonata, e infatti dopo l'ultima parola del mio breve commento c'è una virgola; seguiva poi qualcosa come "ove si eccettui la nota stonata su Burke capofazione". Ma la seconda parte della frase è saltata.
EliminaA discolpa del cronista s'ha da portare la vulgata della grande
stampa sul cardinale, su cui ovviamente egli si basa. Non sembra, infatti, esprimere un autonomo pensiero. Ma dinnanzi a tanti insulti che sommergono il grande prelato, ritengo ancora l'articolo, opera d'un cronista di provincia non addentro a certe tematiche, sufficientemente corretto.
La giacchetta di Burke...
RispondiElimina... è rossa e lunga.
RispondiEliminaero presente sia alla conferenza che alla Messa prelatizia celebrata dal Card. Burke a Piacenza: lo scontro è tra coloro che desiderano permanere nella Verità trasmessaci da Cristo e chi sta ponendo in atto una manovra per sovvertire la dottrina.
RispondiEliminaIl Card. Kasper è il capo di questi pseudo riformisti, un Lutero del XXI secolo, il campo di battaglia è il Sinodo; preghiamo per il Santo Padre perché una volta ravveduto confermi i suoi fratelli.
Mai perder la speranza.
RispondiEliminaOgni insulto in più a Burke per me è una medaglia d'oro in più appuntata sul suo petto ed una stima che per quanto mi riguarda cresce esponenzialmente!
RispondiEliminaOltre a divulgare il libro, le stesse conferenze del Cardinale Burke sono una grazia di Dio. Mai perdere la speranza e mai cadere nelle trappole che vogliono tendere. Il Cardinale, come dovrebbe essere anche da parte nostra, non ha mai parlato contro il Papa. Si è sempre e solo limitato a ribadire la dottrina della Chiesa. Così come Caffarra e gli altri. Anche per quanto riguarda la messa nel Vetus Ordo. Iniziamo già noi a non chiamarla "con il rito straordinario". Sembra quasi una eccezione (ed al momento lo è). Ma quando i fedeli la scoprono (compresi tanti sacerdoti che hanno studiato in seminari modernisti) se ne innamorano. Chiamiamola Messa di Pio V o anche di San Giovanni XXIII, visto che l'ultima revisione marginale l'aveva fatta proprio lui nel 1962. A poco a poco non sarà più "straordinaria". Ritornerà nelle chiese e sarà la versione normale.
RispondiEliminaFORZA E CORAGGIO AVANTI TUTTA!- ED ANCHE PRECI DA PARTE MIA A TUTTI I CONSACRAT I DELLA CHIESA CATTOLICA CHE, ANZICHE' APPENDERE LE SCARPE AL CHIODO-VISTA L'ETA' ORMAI MATURA- SI ARMANO DI FEDE, SPERANZA, CARITA' (quella è la più importante, se non si fa poca strada), VIAGGIAN PER IL MONDO PORTANDO AVANTI LA MISSIONE CHE CRISTO HA AFFIDATO LORO IN QUESTI TEMPI CONFUSI E "MALATI": LA VERITA' TRIONFERA'.PENSATE AD ABRAMO, CHE RICEVETTE IL MANDATO A 75 ANNI E DIVENNE BABBO A NOVANTANOVE ANNI! MA QUALE PENSIONE! LAVORARE NELLA VIGNA DI CRISTO FINO ALLA MORTE! REGINA ECCLESIAE, ORA PRO NOBIS!.
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