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martedì 22 gennaio 2013

Mons.Cerrato parla della Liturgia (nuova e antica)

Prendiamo da Cordialiter il commento di S.Ecc .R.ma Mons. Edoardo Cerrato, Vescovo d'Ivrea  alla S.Messa nel rito romano antico celebrata da don Nicola Bux a Rivarolo Canavese (To)  a cui aveva assistito (si veda qui e qui per le foto)
Grazie al blog "Cordialiter". 
A.C. 

Interessante intervento di Mons. Edoardo Cerrato, Vescovo di Ivrea, sul giornale diocesano "Il Risveglio popolare" del 17 - 2013, in seguito alla Santa Messa nella Forma Straordinaria del Rito Romano celebrata l'11 gennaio 2013 da don Bux a Rivarolo Canavese. 

"Abbiamo davvero bisogno – tutti – di amare la verità e quindi di cercarla umilmente, convinti che «noi non possediamo la verità; piuttosto siamo posseduti dalla verità», come recentemente ci ricordava Papa Benedetto. 
E lasciarci possedere dalla Verità esige un impegno che non si esaurisce in qualche momento... 
Non è amore di verità enfatizzare la celebrazione di una S. Messa – come è stato fatto da quelli a cui si deve l’iniziativa – quasi che si trattasse di un evento straordinario, mentre “straordinaria” è solo la “forma” in cui il Rito, questa volta, è stato celebrato. 
E non è amore di verità ritenere – come altri hanno fatto – che una celebrazione, resa legittima nella Chiesa dall’autorità del Sommo Pontefice, sia in contraddizione con la partecipazione attiva dei fedeli richiesta dal Concilio Vaticano II. 
Non è amore di verità, mentre si denunciano abusi nella celebrazione (ne hanno parlato autorevolmente anche importanti documenti pontifici: “Redemptionis sacramentum”, 2004 e “Sacramentum caritatis”, 2007), attribuirne colpa al rito, anziché alla mancata comprensione di esso e delle norme che la Chiesa sapientemente ha stabilito. 
E non è amore di verità ritenere che una celebrazione esprima davvero ciò che deve esprimere solo se noi siamo di essa i protagonisti. 
Per amore di verità si potrebbe continuare... 
Ma è più utile a tutti rileggere la “Costituzione sulla Sacra Liturgia” del Vaticano II, i “Principi e norme per l’uso del Messale Romano” promulgato da Paolo VI nel 1969 e il Motu ProprioSummorum Pontificum”; magari alla luce di questo pensiero: «Al movimento liturgico l’impulso dovrà venire da chi veramente vive la fedeTutto dipenderà dall’esistenza di luoghi esemplari in cui la liturgia sia celebrata correttamente, in cui si possa vivere di persona ciò che questa è...» (J. Ratzinger, Dio e il mondo, S. Paolo 2005, p. 380). 
Nell’ultimo Sinodo dei Vescovi sulla “nuova evangelizzazione” – un impegno che merita di essere seriamente approfondito nella sua sostanza per evitare che anche questa espressione rimanga confinata tra gli slogan – si è parlato anche della Liturgia. 
La 35.ma delle “Propositiones” prodotte dalla Assemblea afferma: «La Liturgia è la prima e più potente espressione della nuova evangelizzazione»; e continua: «Attraverso la sacra liturgia Dio desidera manifestare la bellezza incomparabile del suo amore per noi; e noi, da parte nostra, desideriamo offrire ciò che è più bello nella nostra adorazione di Dio in risposta al suo dono. L’evangelizzazione nella Chiesa richiede una liturgia che elevi il cuore degli uomini e delle donne verso Dio. In questo senso, la liturgia della Chiesa è la migliore scuola della fede». 
La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” era il tema del Sinodo. Come non chiederci quanti sono coloro che nelle nostre chiese alla Liturgia non partecipano più? Uno dei richiami più spesso risuonati nell’aula sinodale è stato l’urgenza della conversione, personale ed ecclesiale, poiché non basta cambiare strategie e neppure basta una messa a punto dei piani pastorali. 
Fin dal primo giorno dei lavori il Papa ha posto la domanda fondamentale: “Da dove ripartire?”, ed ha indicato con chiarezza la risposta: «Noi non possiamo fare la Chiesa, possiamo solo far conoscere quanto ha fatto Lui. 
La Chiesa non comincia con il “fare” nostro, ma con il “fare” e il “parlare” di Dio. Così gli Apostoli non hanno detto, dopo alcune assemblee: adesso vogliamo creare una Chiesa...No, hanno pregato e in preghiera hanno aspettato, perché sapevano che solo Dio stesso può creare la sua Chiesa, che Dio è il primo agente: se Dio non agisce, le nostre cose sono solo le nostre e sono insufficienti. Solo il precedere di Dio rende possibile il camminare nostro, il cooperare nostro, che è sempre un cooperare, non una nostra pura decisione. Perciò è importante sempre sapere che la prima parola, l’iniziativa vera, l’attività vera viene da Dio e solo inserendoci in questa iniziativa divina, solo implorando questa iniziativa divina, possiamo anche noi divenire - con Lui e in Lui - evangelizzatori. Dio è l’inizio sempre» (8 ottobre 2012). «I veri protagonisti della nuova evangelizzazione sono i santi» (28 ottobre 2012). 
La missione è come il calore che promana un corpo vivo... 
Solo se è vivo un corpo promana calore. 
Questo impegno io sento come principale della mia vita e del mio ministero. 
Per questo ho pregato a Rivarolo come ho pregato in molti altri luoghi della diocesi, una volta nella forma “straordinaria”, centinaia di volte in quella “ordinaria”, sempre cercando di essere fedele alla Chiesa. Perché la “nuova evangelizzazione” a cui la Chiesa – e Gesù Cristo attraverso di Essa – ci chiede di dedicarci, con coraggio, con energia nuova, con la consapevolezza che di nuovi inizi sempre c’è bisogno, non diventi una bella frase di discorsi ecclesiastici ed ecclesiali".
+ Edoardo, vescovo

24 commenti:

  1. E' inutile parlare...bisogna agire!!! Ma in questa Chiesa ognuno fa' cio' che vuole!!!

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  2. Eccola la "Nuova Evangelizzazione"...come se quella insegnata e trasmessa agli Apostoli da Gesù fosse obsoleta. Che cosa significhi nuova evangelizzazione però non lo sa spiegare nessuno...se ne vedono solo i deludenti risultati. Eccellenza celebri pubblicamente senza timore la Messa Cattolica. Compiaccia a Dio e non agli uomini.

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  3. : «Attraverso la sacra liturgia Dio desidera manifestare la bellezza incomparabile del suo amore per noi; e noi, da parte nostra, desideriamo offrire ciò che è più bello nella nostra adorazione di Dio in risposta al suo dono. L’evangelizzazione nella Chiesa richiede una liturgia che elevi il cuore degli uomini e delle donne verso Dio. In questo senso, la liturgia della Chiesa è la migliore scuola della fede».
    “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” era il tema del Sinodo.
    Ma di cosa sta parlando monsignore ? Ma di cosa avete parlato al sinodo ? La legge non scusa l'ignoranza...tanto meno quella divina ! Certo Ella poco tempo fa ha tenuta una predica o omelia elogiativa su Paolo VI°che ha distrutto la liturgia di sempre...bhe monsignore un minimo di dubbio viene.
    Ermanno

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  4. "Non è amore di verità enfatizzare la celebrazione di una S. Messa – come è stato fatto da quelli a cui si deve l’iniziativa – quasi che si trattasse di un evento straordinario, mentre “straordinaria” è solo la “forma” in cui il Rito, questa volta, è stato celebrato. " Perfetto. E allora cari Vescovi fate in modo che il celebrare la Messa di sempre non sia un evento straordinario, bensì ordinario!

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  5. sono pro Monsignor Cerrato.
    Dovremmo pensare a pregare anziche' dividerci.
    La Chiesa e' Cristo stesso, anche se qualcuno fa fatica a riconoscerla si assuma le presponsabilita' nel dividerla. Chi ci tiene all'unione deve solo pregare e non cercare cavilli. Chi e' DAVVERO in comunione non ha nulla da temere, gli altri renderanno conto. Anziche' perderci in chiacchiere iniziamo a pregare e a dare il buon esempio. Lo Spirito Santo fara' il resto. Passi il fatto che qualcuno si senta piu' integerrimo dei Papi postconcilio ma che si possa mettere in dubbio la forza dello Spirito Santo all'interno della Chiesa e' proprio difficile da digerire.
    Pregate e comportatevi come si deve. Da questo vi riconosceranno. Lo Spirito Santo provvedera' a non farci perdere la strada maestra per il giusto premio.

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    1. Abbiamo ammirato ancora una volta l'onestà intellettuale di Mons. Cerrato ed anche la sua posizione un po' fuori del coro dello stanco episcopato italiano.
      Per la prima volta un Vescovo parla , sia pur con un leggero rimprovero, al cosiddetto " popolo del Summorum Pontificum" .
      Per la prima volta viene rotto il muro di silenzio nei confronti nostri, reprobi figliastri che neppure un domento del Magistero è riuscito a risollevare ( v."biglietto" d'accoglienza del Card.Bertone ai fedeli - brutti e cattivi - al pellegrinaggio del 3 novembre ...)
      E' ovvio che noi abbiamo sbagliato e sbagliamo soprattutto nell'enfatizzare troppo le celebrazioni estraordinarie.
      I nostri errori sono per eccesso di zelo e per difetto d'amore dei nostri pastori i quali ci hanno non solo snobbato ma anche emarginato.
      Dopo essere stati trattati ed abbandonati al nostro destino quali mentecatti e ribelli abbiamo cercato di risollevare la testa nel nome del MP e del Papa regnante !
      Ancora silenzio dalle paonazze bocche !
      Per la prima volta un Vescovo italiano parla e corregge gli errori commessi dai fedeli legati al Summorum Pontificum.
      Sia lode a Dio !
      Abbiamo bisogno di un Pastore che ci guidi : non possiamo essere più abbandonati a noi stessi ...
      Lo abbiamo visto diverse volte : quando il Papa si discosta dalla linea della scuola post conciliare, arriva subito lo scandalo costruito ad hoc per giungere addirittura alla chiusura dei bancomat dello IOR ...
      In questa fase, in cui la Chiesa Cattolica è perseguitata perchè l'unico baluardo a difesa dell'uomo, che il principe di questo mondo, con le potenze anticristiche, vorrebbe distruggere.
      Cerchiamo di "coinvolgere" nei nostri gruppi questo degnissimo Pastore italiano che la Provvidenza ci ha donato. Chissà se non riesca a rompere l'isolamento ulteriore in cui i suoi confratelli ci hanno relegato.

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  6. Per amore di Verità si deve dire che la S. messa di sempre non è "resa legittima nella Chiesa dall’autorità del Sommo Pontefice": prima patacca;
    Per amore di Verità si dovrebbe smettere con questo paradigma espositivo cerchiobottistico: gli uni sbagliano /gli altri pure; la realtà è che la Tradizione è ancora perseguitata, meno apertamente ma è ghettizzata e quindi quando c'è qualche successo è naturale "enfatizzarlo", seconda patacca.
    Per amore di Verità non si può dire che si sia pregato nella stessa maniera, se lo si dice con convinzione e non con la solita tattica del "normalizziamo" non si è capito granché.In ogno caso è la terza patacca.
    Povera Chiesa, povero Episcopato, povero clero.
    Santa Vergine intercedi per noi, povero popolo!
    Luigi Moscardò

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    1. @ Luigi Moscardò si apprezzi il modo di autentico pastore del Vescovo che ha liberamente ha assistito alla Santa Messa nel rito antico a cui ha fatto seguire, unico caso in Italia, un messaggio agli organizzatori.
      Il muro di silenzio espiscopale nei nostri confronti è stato divelto !
      Questo è il miglior modo di fare pastorale per TUTTI !

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    2. Concordo: ovviamente lo scritto serve a legittimare il proprio gesto agli occhi delle opposizioni (immagino assai forti) contrarie ad ogni "rigurgito preconciliare". Il tono è un po' quello della difesa d'ufficio. D'altronde, credo che i vescovi oggi tendano diffusamente - ciascuno secondo la propria sensibilità - alla normalizzazione forzata, al contenimento dei potenziali conflitti provocati, in gran parte, dalle contraddizioni dottrinali e pratiche predominanti in questo postconcilio. Per rimanervi, poi, penosamente invischiati e finendo con lo scontentare tutti. Episcopato a parte, personalmente credo che il difficilissimo ed ostacolatissimo processo di diffusione della messa di sempre porterà, nel tempo, frutti abbondanti e duraturi. I risultati migliori sono quelli che costano di più e chi si spende in quest'impegno ne sa qualcosa! SUMMORUM

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    3. Ecco un commento più articolato ... preso anche da alcuni interventi letti qua...
      http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/01/monsedoardo-cerrato-lectio-caritatis-ai.html

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  7. Mah... io apprezzerei ciò che val la pena di apprezzare, poi se è necessario apprezzare come favori e privilegi delle sortite -detto con licenza- "stitiche" come questa, lo si faccia: meglio di nulla...
    Ricordo che l'apprezzabile "libera" partecipazione (qualche tradizionalista ha mai sequestrato un prelato al bieco scopo di farlo forzosamente assistere alla Sacra Liturgia?) è un caso raro sì, ma né il primo né l'unico (e speriamo che non sia l'ultimo).
    Spiace notare che questi tuffi episcopali nel mondo trad. siano affrontati con una profilassi tanto minuziosa che fanno perdere la speranza di intravedervi sincere cure paterne.
    State sicuri che per una partecipazione a qualche sagra di movimenti o a qualche happening "ecumenico" tanta prudenza va a farsi benedire.
    Ciononostante è un passo in avanti, una bella cosa. Ma l'entusiasmo mi sembra veramente eccessivo.
    L. Moscardò

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    1. Infatti l'entusiasmo sarebbe stato appropriato in presenza di qualche dichiarazione specificatamente a favore del nostro amato rito tradizionale, magari sviluppando uno tra i tantissimi spunti che esso offre nella sua incredibile "attualità" ... una piccola occasione di catechesi mancata. Ad ogni modo, comprendo la gioia di chi, vedendo il bicchiere mezzo pieno, guarda con speranza a questo nuovo atteggiamento episcopale, che lascia ben sperare almeno in un benevolo "lassez-faire" a vantaggio dei fautori della "forma straordinaria". SUMMORUM

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  8. Mah... il solito cerchiobottismo curialese per dimostrarsi apparentemente non ostili alla Messa Antica, ma neanche troppo a favore per non scontentare nessuno!

    Mi ricordano certi vecchi e ritriti discorsi sul ruolo e l'importanza della Musica Sacra, parte della Liturgia bla, bla, bla, e poi nei fatti solo chitarre e canzonette!!!

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  9. pienamente d'accordo con arcicantore e moscardò, un po' di qua e un po' di là in politichese ce la facevamo tutti. per amore alla verità: il rito del 1962 non è mai stato abrogato, quindi non può essere reso improvvisamente legittimo... il vero problema è che dà fastidio doversi rimangiare un intero concilio praticamente inutile...

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  10. Anche nella Diocesi di Mantova di vorrebbe una pastore come Mons. Cerrato. Qui invece le chiese si spogliano, si svuotano, le corali si sciolgono, si negano le messe nelle piccole comunità ecc. ecc. Ringraziamo di questo disastro Mons. Busti. E poi vuole invitare il Santo Padre a Mantova? Per cosa? Per fargli vedere come ha ridotto la diocesi?

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    1. Ma per caso ti riferisci alla "singolar tenzone" di San Giacomo di Cavriana, frazioncina della provincia di Mantova sulle ridenti colline moreniche??
      Li si autogestiscono, alla domenica si ritrovano per il rosario e per l'ufficio della parola, ma di messe non se ne parla anche dopo l'autorevole intervento del dott. Faverzani...
      Per non parlare poi che è l'unico blog al quale non si possono inserire post e che i commenti ri-pubblicati sono circa un terzo....
      MISTERI DELLA FEDE o della CURIA??

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  11. Esatto, mi riferisco proprio alla piccola comunità di San Giacomo di Cavriana in provincia di Mantova. Qui la Santa Messa Dominicale è stata soppressa, ingiustificatamente, dal Vescovo Busti, e da allora la comunità si autogestisce con la preghiera domenicale, ha formato una Schola Cantorum e, come ha indicato il Vescovo stesso, va a cercarsi le Messe dove ci sono... A Mantova ormai è un disastro. In effetti il blog che si occupava di tale problematica è stato bloccato, sicuramente perchè risultava scomodo a qualcuno. Ma ormai tutta Italia conosce la situazione Mantovana e di San Giacomo, compresa la Santa Sede. E poi ci si chiede perchè la gente perda la fede e si allontani ricercando altri orizzonti... Colpa loro e chi altrimenti? Senza poi parlare di quello che avviene nella Parrocchia di Cavriana con il Parroco Sig. Dino Mezzani. Meglio tacere e come dice il Busti: andare altrove a cercare messa... non sicuramente in terra mantovana

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  12. E i post all'articolo del dott. Farverzani su SAN GIACOMO DI CAVRIANA sono a tutt'oggi bloccati!
    Bella la cosa...
    Bella la libertà di espressione!

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  13. Ed in tanto i post al blog di San Giacomo di Cavriana sono ancora bloccati!
    Ma chissà a quanta gente sta scomoda questa comunità!
    W l'importanza della Celebrazione Eucaristica sostenuta dagli uomini di fede!!!

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  14. Ed intanto i post al blog relativi all'articolo del dott. Faverzani sulla vicenda di Cavriana (Mn) sono ancora pubblicati parzialmente e non si possono apporre nuovi post!
    Si Capisce da ciò come la Curia Mantovana tenga alla Celebrazione Eucaristica anche nelle piccole comunità!
    Si predica bene ma si razzola male!

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  15. Carissimi fedeli di S.Giacomo tutta l'Italia ormai conosce la vostra situazione, posta in essere dal Parroco Messani in primis e promossa poi dal Vescovo Roberto. Pure il collegio cardinalizio che oggi entrerà in conclave ha letto tutta la documentazione; vi dico solo una cosa: i vescovi e i preti passano ma la fede e la verità non tramonta mai. Perseverate anche perchè Busti non ha ancora molto da stare a Mantova: suonati i 75 anni è bene che il giorno dopo mandi subito le dimissioni per i raggiunti limiti di età come stabilito dal diritto canonico. Un abbraccio a tutti

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  16. E che dite di Papa Francesco? E' arrivato il tanto atteso ANTIPAPA. Croce di ferro, anello d'argento.... Questo distruggerà la Chiesa se non lo si frena in poco tempo... Ma se tanto ci tiene ad essere povero tra i poveri perchè ha accettato il Ministero Petrino? Se ne rimaneva a Buenos Aires in mezzo ai suoi poveri a fare Madre Teresa di Calcutta....Fermiamolo prima che faccia veramente dei disastri!!!! Per me il Papa rimane sempre e comunque Benedetto XVI. Questo io non lo riconosco come Papa e successore di Pietro ma lo vedo esclusivamente come un falso ed ipocrita che non crede in quello che fa

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