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mercoledì 2 maggio 2012

Nuovo presbiterio della Cattedrale di Arezzo: una meraviglia agli occhi del Papa?





Grazie ad un lettore per la segnalazione e l'indicazione delle foto.
Domenica 22 aprile 2012, come avevamo mestamente annunciato (
qui), durante la S. Messa delle 18:00 celebrata dal Vescovo Mons. Fontana, sono stati compiuti i sacri riti di dedicazione del nuovo "altare" della Cattedrale di San Donato. La nuova "mensa" (che fa a pugni con il bellissimo altar maggiore) è la ciliegina sulla torta di criticabili lavori di rinnovazione dell'intero presbiterio della chiesa cattedrale.
Se ne è già parlato a lungo (qui da Fides et Forma l'ottimo articolo ben argomentato di F. Colafemmina) e con sentito rammarico: la brutta modernità delle nuove opere, e il loro contrasto eccessivo con lo stile architettonico della chiesa sono proprio una ferita non solo per la Cattedrale, ma anche per il cuore del
Papa che - o lui sventurato! - la visiterà in privato, in occasione della Visita Pastorale, il prossimo 13 Maggio 2012 (qui la sezione dedicata sul sito diocesano, per l'occasione).

Non stiamo di nuovo qui a parlare del danno che questi lavori (che non tengono minimamente in considerazione della esigenze liturgiche, della funzione trascendentale degli spazi sacri e del Bello) recano alla fede: ci limitiano solo
a porre poche e provocatorie domande:
1) Dov'è il Crocefisso? Nè nelle foto sopra, nè in quelle che sono state pubblicate sul sito della diocesi (qui) si vede traccia del Crocefisso, che dovrebbe essere sopra o nelle immediate vicinanze dell'altare. Ma forse siamo noi che non riusciamo a scovarlo o a riconoscerlo. In entrambi i casi: non va bene: esso esse deve essere ben visibile agli occhi e al cuore del sacerdote e dei fedeli! (Cfr. n. 122 Ordinamento Generale del Messale Romano: "Inoltre, sull'altare, o vicino ad esso, si collochi la croce con l'immagine di Cristo crocifisso").
E sì che durante la preghiera di dedicazione che precede l'unzione dell'altare, il Vescovo pronuncia parole che rievocano il sacrificio della Croce: "Anche Mosè, mediatore della legge antica, costruì un altare, che asperso con il sangue dell’agnello, fu annunzio profetico dell’altare della croce. Infine il Cristo nel mistero della sua Pasqua compì tutti i segni antichi; salendo sull’albero della croce, sacerdote e vittima, si offrì a te, o Padre, in oblazione pura per distruggere i peccati del mondo e stabilire con te l’alleanza nuova ed eterna."
AGGIORNAMENTO: un lettore ci segnala che, in effetti, dopo i riti di vestizione dell'altare (con tovaglie, candele e messale) è stata collocato anche il Crocefisso: esso è costituito da una croce astile con basamento in marmo (si intravede nella foto qui a lato). Nella moltitudine di fotografie, ci era scappata: ce ne scusiamo. Ma a nostra parziale giustificazione sia il fatto che un po' si mimetizza e non è di immediato rinvenimento.


2) Sia sui giornali, sia nei comunicati ufficiali della Diocesi si parla di "inaugurazione" del nuovo presbiterio. Davvero infelice l'uso di un termine così "pagano", più consono a un teatro o a una fiera di vin santo, che svuota di sacralità sia il significato di cui si è appena detto, sia riti, sia "l'ara del Sacrificio di Cristo" (dalla preghiera di Dedicazione dell'altare) sia il luogo tutto adibito alla venuta della Santissima Trinità in terra;
3) Era proprio necessario, con tutti i sacerdoti, diaconi, accoliti, ministranti e chierichetti presenti alla dedicazione, incaricare due fanciulle alla vestizione del nuovo altare (che lo ricordiamo non è -solo- una mensa di un -comune- banchetto)?
4) Il bellissimo coro ligneo che incoronata l'altar maggiore, dove è finito?


C'è ancora tanto da lavorare!
Santo Padre, coraggio! E magari, durante la visita privata della Cattedrale, tirate un po' le orecchie a Mons. Fontana.


Roberto

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La Redazione