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sabato 12 marzo 2011

TotoMilano: IlCorriereDellaSera vuole il colto Ravasi. LaRepubblica pensa ad un Schuster-bis.

Vi rinviamo al blog di Rodari, Palazzo Apostolico, dove è trattato l'argomento.
Diceva Dostoevskij che la bellezza salverà il mondo. Ha scritto l’altro ieri il Corriere della Sera che oggi “la cultura sta diventando indispensabile per salvare il mondo”. Quindi anche per il futuro di Milano serve un vescovo che di cultura se ne intenda, il cardinale Gianfranco Ravasi.
Criterio della scelta da parte del quotidiano è ... la cultura che contraddistingue il porporato.
Mi pare proprio una peculiarità essenziale per la nomina alla cattedra di Sant'Ambrogio!
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Melloni invece pone l'accento su un altra questione: il canale preferenziato che rappresenterebbe la nomina a Vescovo di Milano verso il soglio di Pietro. Dice: “Chiunque verrà scelto sarà il ‘prescelto’ del Papa. Perché è evidente che se su altre diocesi Ratzinger accoglie i pareri dei suoi collaboratori, su Milano decide in autonomia. Non c’è per un Pontefice nomina più importante di Milano. Perché, la nomina è un’autostrada verso il papato e, quindi, decisiva più per la chiesa nel suo insieme che per la diocesi ambrosiana. Insomma, il sospetto che il successore di Tettamanzi possa fare la fine di un Achille Ratti (poi Pio XI) o di un Giovanni Battista Montini (poi Paolo VI) è grande."

Benny Lai parla finalmente del successore di Tettamanzi come pastore che sappia guidare la diocesi! “Si fanno in continuazione i nomi di Scola e Ravasi perché oggi il parterre è abbastanza desolante. Nel collegio cardinalizio mancano nomi di rilievo. E anche tra i vescovi non ci sono personalità particolarmente attraenti. A Milano serve un vescovo super partes, una grande figura, un pastore che sappia trascinare idealmente tutta la chiesa. Scola ha il vantaggio che negli anni si è creato un profilo non ascrivibile al solo mondo di Comunione e liberazione. ...”.
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Giancarlo Zizola, commentatore per Repubblica, conti alla mano, spera che il Papa nomini una persona giovane (e quindi duratura), e riferendosi al Beato Card. Schuster, richiama (forse insonsapevolmente) una figura forte, pastoralmente attiva, dedito alla preghiera, attenta ai problemi dei fedeli e paterno verso i propri sacerdoti, insomma, un vero vescovo, di vecchio stampo.
Così scrive Zizola: “Si dice Ravasi e Scola ma non si tiene conto che i due avrebbero poco tempo davanti a loro. A 75 anni dovrebbero entrambi dimettersi e, dunque, Scola avrebbe davanti a sé non più di cinque anni mentre Ravasi non più di sei. Per questo ritengo che Roma possa anche scegliere un outsider giovane, magari un monaco come era Shuster. A Milano oggi serve un vescovo che governi per almeno dieci anni”.
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Roberto

42 commenti:

  1. chi era questo Shuster? un parente povero del Card. Schuster che non poteva permettersi la c?

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  2. si può sapere chi è Shuster? o mi censurerete di nuovo perché ho ricordato che si chiamava SCHUSTER?

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  3. Scola è il classico neocon woytjliano e nulla più: un grande parlatore, ma di poca sostanza; di tutto si occupa, tranne che dei Novissimi (di cui, peraltro, ormai quasi più nessun prete e vescovo tratta, sono tutti troppo impegnati a cianciare di solidarietà, di dialogo, di impegno sociale e bla, bla, bla...).
    Ravasi e tutti gli altri nomi usciti finora dalle indiscrezioni (tranne il degno Mons. Negri) sono uno peggio dell'altro. Ravasi e Bruno Forte sono impregnati di cultura laica e sono grandi animatori di assemblee e dibattiti, ma, quanto a Fede, devozione e santità personale sono deludentissimi. Andrebbero certamente bene come prefetti e presidenti di provincia (per questo piacciono tanto al Corriere della Sera), ma, quanto a Pastori, Dio ce ne scampi! Il Vaticano dovrebbe avere il coraggio, almeno per Milano, di scegliere un vero esempio di santità, di sana dottrina, un vero campione della Fede. Uno che torni a riempire il seminario, che rianimi la devozione eucaristica, il fervoro missionario, lo zelo per una autentica predicazione ed omiletica cattoliche, ormai quasi del tutto scomarse dalle nostre Messe domenicali.

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  4. <span>Redazione a voi risulta che il 19 marzo, a Genova, Chiesa di S. Stefano, il card. bagansco assisterà alla Messa VO organizzata dall'Ordine del S. Sepolcro?</span>

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  5. e allora cominciamo le novene, invece di stare a cianciare!!

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  6. io faccio il tifo, se così si può dire, per mons. Moraglia, Vescovo di La Spezia!

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  7. Chi se ne frega della cultura, ci vuole un sacerdote con tanta tanta FEDE. Propongo il giovanissimo don Valentino Vigano' vescovo di Milano !!!!

    Un piccolo abbé Michel che pur non dicendo la messa VO é stato mandato dal Tettamanzi in punizione nelle montagne comasche per aver ...girato gli altari
    Li' organizza fiaccolate nel boschi molto seguite, in onore della Vergine al santuario di Campoé (luogo di apparizioni)


    http://www.youtube.com/v/yHipOUPLtPQ" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140

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  8. <span>Chi se ne frega della cultura, ci vuole un sacerdote con tanta tanta FEDE. Propongo il giovanissimo don Valentino Vigano' vescovo di Milano !!!!  
     
    Un piccolo abbé Michel che pur non dicendo la messa VO é stato mandato dal Tettamanzi in punizione nelle montagne comasche per aver ...girato gli altari  
    Li' organizza fiaccolate nel boschi molto seguite, in onore della Vergine al santuario di Campoé (luogo di apparizioni)   
     
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    e anche processioni solenni per la madonna con l'aiuto del Vescovo Esorcista Mgr Andrea Gemma  
     
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    </span>
    <span>sarebbe di gran gran lunga il minore dei mali...</span>

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  9. Non conoscevo questo giovane e zelante sacerdote lombardo. Mi fa un'ottima impressione per la dignità e lo zelo che dimostra. Anche il solo fatto che indossi con fierezza la talare è un ottimo segno di devozione e di fedeltà alla Chiesa e alla sua tradizione (di cui la maggior parte dei preti, oggi, si vergogna, tanto da andare in giro agghindati come dei borghesi qualsiasi).
    Chissà, se la Vergine volesse metterci del Suo...

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  10. Io l'ho conosciuto, ha fatto anche a me un'ottima impressione, sportivamente posso dire che spiace solo che giochi nell'altra squadra, ma siamo di certo nella stessa nazionale, quella della fede...

    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), quale miglior modo che dare fiducia a questo giovane e santo sacerdote.

    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero certo i (gravi) problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno 
    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la fede,
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.

    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un gran bel passo in avanti...

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  11. <span>Io l'ho conosciuto, ha fatto anche a me un'ottima impressione, sportivamente posso dire che spiace solo che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...  
     
    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), quale miglior modo che dare fiducia a questo giovane e santo sacerdote.  
     
    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero certo i (gravi) problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno   
    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi  
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,  
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.  
     
    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un gran bel passo in avanti...</span>

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  12. <span><span>Io l'ho conosciuto, ha fatto anche a me un'ottima impressione, sportivamente posso dire che spiace solo che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...    
       
    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), quale miglior modo che dare fiducia a questo giovane e santo sacerdote.    
       
    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero probabilmente i problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno     
    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi    
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,    
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.    
       
    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un gran bel passo in avanti...</span></span>

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  13. <span><span><span>Io l'ho conosciuto, ha fatto anche a me un'ottima impressione, sportivamente posso dire che spiace solo che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...      
         
    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), quale miglior modo che dare fiducia a questo giovane e santo sacerdote.      
         
    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero probabilmente i problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno       
    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi      
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,      
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.      
         
    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un gran bel passo in avanti...</span></span></span>

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  14. Mons. Oullet, quando divenne Prefetto della Congregazione per i Vescovi, dichiarò che il criterio principe che egli avrebbe adoperato per la scelta dei futuri Vescovi sarebbe stato la Fede. Ebbene, se tale criterio è ancora valido, mi fa semplicemente ridere pensare che Ravasi e Forte possano diventare Arcivescovi di Milano! Vedendoli, a tutto si potrebbe pensare, tranne che a uomini di fede!
    Diverso il discorso per sacerdoti (spesso giovani) come don Viganò, la cui fede profonda traspare da tutti i pori ed è ben riconoscibile e manifesta!

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  15. <span><span><span><span>Io l'ho conosciuto, ha fatto anche a me un'ottima impressione, sportivamente posso dire che spiace solo che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...        
           
    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), quale miglior modo che dare fiducia a questo giovane sacerdote.        
           
    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero probabilmente i problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno         
    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi        
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,        
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.        
           
    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un gran bel passo in avanti...</span></span></span></span>

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  16. Don Valentino for archbishop!

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  17. Anche perché i lombardi la fede ce l'hanno, sono i loro pastori che non ce l'hanno più !  Qui don Valentino ha ristrutturato la + antica chiesa della valsassina con l'aiuto dei parrocchiani. Un'attaccamento agli edifici religiosi di altri tempi...


    http://www.youtube.com/v/3fGrnYDZr0c" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140


    Vedremo se il papa preserverà almeno i progressi spirituali di questa parrocchia (tantus labor non sit cassus) che spiccano per originalità nel deserto ambrosiano, o se permetterà a un Ravasi qualunque di mandare a monte tutto ancora una volta in nome della santa obbedienza...

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  18. <span>Anche perché i lombardi la fede ce l'hanno, sono i loro pastori che non ce l'hanno più !  Qui don Valentino ha ristrutturato la + antica chiesa della valsassina con l'aiuto dei parrocchiani. Un'attaccamento agli edifici religiosi di altri tempi...  
     
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    Vedremo se il papa preserverà almeno i progressi spirituali di questa parrocchia (tantus labor non sit cassus) che spiccano per originalità nel deserto ambrosiano, o se permetterà a un Ravasi qualunque di mandare a monte tutto ancora una volta in nome della santa obbedienza.</span>

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  19. E' ovvio che il "Corrierone" parteggi per Ravasi! Quale onore (e quali vantaggi) per via Solferino avere per Arcivescovo un suo ex collaboratore, che oggi risponde alle lettere dei lettori come Donna Letizia. A proposito di informazione: allora è vero che Tornielli lascia "Il Giornale" per "La Stampa"? Come leggere questo trasloco?

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  20. é chiaro che vista dalla mia ottica VO+FSSPX a questa parrocchia mancano ancora molte cose <span>essenziali</span> (sicuramente ci saranno per es delle comunioni in mano! oltre ai gravi errori contenuti nel NO) pero' sarà sintomatico vedere se il Vaticano saprà proteggere almeno questa realtà che é forse la cosa più vicina alla tradizione della diocesi...

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  21. <span>é chiaro che vista dalla mia ottica VO+FSSPX a questa parrocchia mancano ancora molte cose <span>essenziali</span> (sicuramente ci saranno delle comunioni in mano! oltre ai tanti gravi errori filo-protestanti contenuti nel NO) pero' sarà sintomatico vedere se il Vaticano saprà proteggere almeno questa realtà che é forse la cosa più vicina alla tradizione della diocesi...</span>

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  22. <span><span>é chiaro che a questa parrocchia mancano ancora molte cose <span>essenziali</span> (sicuramente ci saranno delle comunioni in mano! oltre ai tanti gravi errori filo-protestanti contenuti nel NO) pero' sarà sintomatico vedere se il Vaticano saprà proteggere almeno questa realtà che é forse la cosa più vicina alla tradizione della diocesi...</span></span>

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  23. <span><span><span>é chiaro che a questa parrocchia mancano ancora molte cose <span>essenziali</span> (sicuramente ci saranno delle comunioni in mano! oltre ai gravi errori filo-protestanti che sono il cuore del NO) pero' sarà sintomatico vedere se il Vaticano saprà proteggere almeno questa realtà che é forse la cosa più vicina alla tradizione della diocesi...</span></span></span>

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  24. <span><span><span><span><span>Io l'ho conosciuto, mi ha fatto buona impressione, sportivamente posso dire che spiace che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...          
             
    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), quale miglior modo che dare fiducia a questo giovane sacerdote.          
             
    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero <span>certamente</span> i problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno           
    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi          
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,          
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.          
             
    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un gran bel passo in avanti...</span></span></span></span></span>

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  25. <span><span><span><span><span><span>Io l'ho conosciuto, mi ha fatto buona impressione, sportivamente posso dire che spiace che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...            
               
    Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), un primo piccolo passo sarebbe dare fiducia almeno a sacerdoti di questo tipo. </span></span></span></span></span></span>
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    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero <span>certamente</span> i problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno</span></span></span></span></span></span>
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    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi            
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,            
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.            
               
    Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe un passo in avanti (sempre nell'ottica di fare un primo passo)</span></span></span></span></span></span>

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  26. <span><span><span><span><span><span><span>Io l'ho conosciuto, mi ha fatto buona impressione, sportivamente posso dire che spiace che giochi nell'altra squadra, ma a quanto ho visto siamo nella stessa nazionale, quella della fede...              </span></span></span></span></span></span></span>
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    <span><span><span><span><span><span><span>Come dice spesso Mgr Fellay "Il problema é a Roma, la soluzione deve venira da Roma" (sottointeso non da Ecône), un primo piccolo passo sarebbe dare fiducia almeno a sacerdoti di questo tipo. </span></span></span></span></span></span>  
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    Se tutti i preti fossero come lui resterebbero <span>certamente</span> i problemi teologici sulla nuova messa e i punti ostici del CVII ma almeno</span></span></span></span></span></span>  
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    1) cio' sarebbe invisibile ai piu, relegato a discussioni da teologi              
    2) sarebbe possibile un vero dialogo tra gente che ha la FEDE e una sincera preoccupazione per le anime,              
    3) i fedeli avrebbero la possibilità di santificarsi non vivendo più certi scandali.              
                 
    Nella situazione in cui ci troviamo, si rischia il Ravasi, sarebbe una cosa positiva puntare su un giovane (sempre nell'ottica di fare un primo passo)</span></span></span></span></span></span></span>

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  27. Avendo anche conosciuto personalmente questo degnissimo sacerdote, nessuno più di me sarebbe più che giubilante nel poterlo vedere assiso sulla Cattedra di Sant'Ambrogio e San Carlo, ma temo che, purtroppo, non si tratti di una realistica speranza ...

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  28. <span><span><span><span>é chiaro che a questa parrocchia mancano ancora molte cose <span>essenziali</span> (sicuramente ci saranno delle comunioni in mano! oltre ai gravi errori filo-protestanti che sono il cuore del NO) pero' sarà sintomatico vedere se il Vaticano saprà proteggere almeno questa realtà che é forse la cosa più vicina alla tradizione della diocesi...</span></span></span></span>

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  29. Lo volesse il Cielo! Nel caso, sarei anche disponibile ad un pellegrinaggio in ginocchio alla Madonna di Campoé ,,,  

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  30. si, non dimentichiamo pero' che sempre come primo passo e piuttosto che beccarsi il Ravasi. Nelle messe diocesane (soprattutto NO) quando tutto va bene,
    ci sono comunque cose che farebbero rizzare i capelli a san PioX...


    http://www.youtube.com/v/YJOgJjkNsEI" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140

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  31. don M.Stanzione (Parroco di Santa Maria La Nova - SA) sulle origini della comunione nella mano

    Nel 16mo secolo, i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto cristiano  ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali

    1)  non credevano ci fosse la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia ma che il pane fosse  solo semplice pane e quindi chiunque lo potesse maneggiare.
    2)  affermarono  che  il  ministro  della  Comunione non fosse affatto Diverso, nella sua natura, dai laici.

    É invece insegnamento cattolico che il Sacramento dell’Ordine Sacro dona all’uomo un potere spirituale, sacramentale, imprime cioè un segno indelebile nella sua anima e lo rende sostanzialmente diverso dai laici. Al contrario il ministro protestante è un uomo comune che guida gli inni,  fa sermoni per sostenere le convinzioni dei credenti. Egli non può trasformare il pane ed il vino nel Corpo e nel Sangue di Nostro Signore, non può benedire, non può perdonare i peccati, non può, in una parola, fare niente che non possa fare un qualsiasi semplice laico. Egli, dunque, non è veicolo di grazia soprannaturale.
    Il ristabilimento protestante della Comunione nella mano fu un semplice modo per manifestare il rifiuto di credere nella reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, rifiuto del Sacerdozio Sacramentale, in breve il loro modo di rifiutare l’intero Cattolicesimo. Da quel momento in avanti, la Comunione sulla mano acquistò un significato chiaramente anticattolico.  Dopo il Vaticano II, in Olanda, alcuni preti cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la Comunione sulla mano, scimmiottando la pratica protestante... 

    il resto qui http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/809-come-si-e-arrivati-alla-comunione-sulla-mano

    RispondiElimina
  32. don M.Stanzione (Parroco diocesano di Santa Maria La Nova - SA) sulle origini della comunione nella mano 
     
    Nel 16mo secolo, i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto cristiano  ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali

    1)  non credevano ci fosse la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia ma che il pane fosse  solo semplice pane e quindi chiunque lo potesse maneggiare.
    2)  affermarono  che  il  ministro  della  Comunione non fosse affatto Diverso, nella sua natura, dai laici.

    Il ristabilimento protestante della Comunione nella mano fu un semplice modo per manifestare il rifiuto di credere nella reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, rifiuto del Sacerdozio Sacramentale, in breve il loro modo di rifiutare l’intero Cattolicesimo. <span>Da quel momento, la Comunione sulla mano acquistò un significato chiaramente anticattolico</span>.  Dopo il Vaticano II, in Olanda, alcuni preti cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la Comunione sulla mano, scimmiottando la pratica protestante...
    ...
    La Comunione sulla mano, quindi, non solo fu avviata nella disobbedienza, ma fu perpetuata con l’inganno.  La propaganda, negli anni ’70, fu usata per proporre la Comunione sulla mano ad un popolo ingenuo , con una campagna di mezze verità  che :

    1)  Davano ai cattolici la falsa impressione che il Vaticano II avesse fornito una disposizione per l’abuso, quando, di fatto, non vi è accenno in nessuno dei documenti del Concilio.
    2)  Non dicono al lettore che la pratica fu avviata da un clero di mentalità filoprotestante e filomassone, in spregio alla Legge liturgica stabilita, ma la fanno suonare come una richiesta da parte del laicato.
    3) Non chiariscono al lettore che i Vescovi del mondo, quando fu sondata la loro opinione, votarono unanimemente contro la Comunione nella mano.
    4) Non fanno riferimento al fatto che il permesso doveva essere solo una tolleranza dell’abuso, laddove si fosse già instaurato nel 1969. Non vi era una via libera perché si diffondesse ad altri Paesi come l’Italia e gli Stati Uniti, ecc.

    Siamo ora arrivati al punto in cui la Comunione sulla mano è addirittura presentata come il modo migliore di ricevere l’Eucarestia ...

    chi vuole leggere tutto l'articolo   http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/809-come-si-e-arrivati-alla-comunione-sulla-mano
     

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  33. Il caso di questo sacerdote mi sembra comunque istruttivo. E' proprio come diceva Mgr Lefebvre: la messa NO favorisce naturalmente l'eresia, cosi' anche quando si hanno le migliori intenzioni bisogna lottare duramente per non cadere in errori madornali, cosi' anche don Valentino che ha di certo tanta buona volontà e un vero zelo per le anime é spinto a fare cose gravi come dare la comunione nella mano...

    Credo che chiedere a una messa NO di piacere a Dio é come chiedere a un sasso di stare a galla, potrà solo affondare più piano di un altro... E' troppo difficile lottare contro una liturgia che é stata pensata per fare tante cose contrarie a cio' che é cattolico e che ha per criterio principe il piacere ai protestanti...

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  34. <span>Il caso di questo sacerdote mi sembra comunque istruttivo. </span><span>E' proprio come diceva Mgr Lefebvre: la messa NO favorisce naturalmente l'eresia. </span>
    <span></span>
    <span>Anche quando si hanno le migliori intenzioni bisogna lottare duramente per non cadere in errori madornali, cosi' anche don Valentino che ha di certo tanta buona volontà e un vero zelo per le anime é spinto a fare cose gravi come dare la comunione nella mano...   Credo che chiedere a una messa NO di piacere a Dio é come chiedere a un sasso di stare a galla, potrà solo affondare più piano di un altro... </span>
    <span></span>
    <span>E' troppo difficile lottare contro una liturgia che é stata pensata per fare tante cose contrarie a cio' che é cattolico e che ha per criterio base di piacere ai protestanti...</span>

    RispondiElimina
  35. <span><span>Il caso di questo sacerdote mi sembra comunque istruttivo. </span><span>E' proprio come diceva Mgr Lefebvre: la messa NO favorisce naturalmente l'eresia. </span> 
    <span></span> 
    <span>Anche quando si hanno le migliori intenzioni bisogna lottare duramente per non cadere in errori madornali, cosi' anche don Valentino che ha di certo tanta buona volontà e un vero zelo per le anime é spinto a fare cose gravi come dare la comunione nella mano...   Credo che chiedere a una messa NO di piacere a Dio é come chiedere a un sasso di stare a galla, potrà solo affondare più piano di un altro... </span> 
    <span></span> 
    <span>E' troppo difficile lottare contro una liturgia che é stata pensata per fare tante cose contrarie a cio' che é cattolico e che ha per criterio base di piacere ai protestanti...</span></span>

    RispondiElimina
  36. <span>si, non dimentichiamo pero' che sempre come primo passo e piuttosto che beccarsi il Ravasi. Nelle messe diocesane (soprattutto NO) quando tutto va bene,  
    ci sono comunque cose che farebbero rizzare i capelli a san PioX...  </span>
    <span></span>
    <span>per esempio da don Valentino si da a volte (penso controvoglia) la comunione nella mano !
    </span>

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  37. don M.Stanzione (Parroco diocesano di Santa Maria La Nova - SA) sulle origini della comunione nella mano  
      
    Nel 16mo secolo, i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto cristiano  ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali 
     
    1)  non credevano ci fosse la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia ma che il pane fosse  solo semplice pane e quindi chiunque lo potesse maneggiare. 
    2)  affermarono  che  il  ministro  della  Comunione non fosse affatto Diverso, nella sua natura, dai laici. 
     
    Il ristabilimento protestante della Comunione nella mano fu un semplice modo per manifestare il rifiuto di credere nella reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, rifiuto del Sacerdozio Sacramentale, in breve il loro modo di rifiutare l’intero Cattolicesimo. Da quel momento, la Comunione sulla mano acquistò un significato chiaramente anticattolico.  Dopo il Vaticano II, in Olanda, alcuni preti cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la Comunione sulla mano, scimmiottando la pratica protestante... 
    ... 
    La Comunione sulla mano, quindi, non solo fu avviata nella disobbedienza, ma fu perpetuata con l’inganno.  La propaganda, negli anni ’70, fu usata per proporre la Comunione sulla mano ad un popolo ingenuo , con una campagna di mezze verità  che : 
     
    1)  Davano ai cattolici la falsa impressione che il Vaticano II avesse fornito una disposizione per l’abuso, quando, di fatto, non vi è accenno in nessuno dei documenti del Concilio. 
    2)  Non dicono al lettore che la pratica fu avviata da un clero di mentalità filoprotestante e filomassone, in spregio alla Legge liturgica stabilita, ma la fanno suonare come una richiesta da parte del laicato. 
    3) Non chiariscono al lettore che i Vescovi del mondo, quando fu sondata la loro opinione, votarono unanimemente contro la Comunione nella mano. 
    4) Non fanno riferimento al fatto che il permesso doveva essere solo una tolleranza dell’abuso, laddove si fosse già instaurato nel 1969. Non vi era una via libera perché si diffondesse ad altri Paesi come l’Italia e gli Stati Uniti, ecc. 
     
    Siamo ora arrivati al punto in cui la Comunione sulla mano è addirittura presentata come il modo migliore di ricevere l’Eucarestia ... 
     
    chi vuole leggere tutto l'articolo   http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/809-come-si-e-arrivati-alla-comunione-sulla-mano 

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  38. Il caso di questo sacerdote mi sembra comunque istruttivo. E' proprio come diceva Mgr Lefebvre: la messa NO favorisce naturalmente l'eresia.   
      
    Anche quando si hanno le migliori intenzioni bisogna lottare duramente per non cadere in errori madornali, cosi' anche don Valentino che ha di certo tanta buona volontà e un vero zelo per le anime é spinto a fare cose gravi come dare la comunione nella mano...   Credo che chiedere a una messa NO di piacere a Dio é come chiedere a un sasso di stare a galla, potrà solo affondare più piano di un altro...   
      
    E' troppo difficile lottare contro una liturgia che é stata pensata per fare tante cose contrarie a cio' che é cattolico e che ha per criterio base di piacere ai protestanti...

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  39. Rafminimi13@libero.it12 marzo 2011 alle ore 23:33

    <span> Uno che torni a riempire il seminario, che rianimi la devozione eucaristica, il fervore missionario, lo zelo per una autentica predicazione ed omiletica cattoliche, ormai quasi del tutto scomparse.-</span>
    <span>Perchè, ne esistono?!? </span>

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  40. Che lagna; ma non va mai bene niente?

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  41. no, scusa se sono "esigente" ma una messa NO con comunione nella mano non mi va per niente bene... mi consola il fatto che non andrebbe bene neanche a san PioX 

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  42. "<span>... il solo fatto che indossi con fierezza la talare è un ottimo segno di devozione e di fedeltà alla Chiesa e alla sua tradizione (di cui la maggior parte dei preti, oggi, si vergogna, tanto da andare in giro agghindati come dei borghesi qualsiasi). ..."

    PORTARE LA TALARE E' SEGNO DI DEVOZIONE E VESTIRSI INVECE IN MODO PIU SOBRIO E UMILE SAREBBE DA CONDANNARE???

    GESU SECONDO VOI ANDAVA IN GIRO CON PARAMENTI TEMPESTATI DI PREZIOSI E INTESSUTI D'ORO???

    MA SIETE DEFICIENTI O COSA??

    VESTIRSI IN MODO NORMALE, SOBRIO, E STARE IN MEZZO ALLA GENTE, "MISCHIARSI" NELLA VITA QUOTIDIANA TRA LE PERSONE, I FRATELLI CHE HANNO BISOGNO DI UN CONFORTO, SPIRITUALE E NON. QUESTO LO CONDANNATE?

    MA CHE RAZZA DI "CRISTIANI" SIETE??

    CHE CRISTIANESIMO E' QUELLO DEI PARAMENTI, DEI COPRICAPI COSTOSISSIMI, DEGLI ANELLI D'ORO?? CHE RAZZA DI CRISTIANESIMO E'??????

    POVERO GESU!  POVERO MONDO!
    </span>

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La Redazione