Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 25 luglio 2009

Confermato (per superiore intervento!) il convegno sardo sul motu proprio

Negli ultimi giorni, grazie alla traduzione in italiano del reportage sulla Sardegna di Paix Liturgique, ripresa da altri siti e in particolare dall'influente Papa Ratzinger blog, abbiamo reso noto e commentato con l'abituale sincerità e libertà di questo blog (scusate l'immodestia, ma è pur vero che siamo allergici ad ogni forma di curialismo ipocrita), delle manovre sotterranee della curia arcivescovile cagliaritana per soffocare il vibrante amore dei Sardi per la tradizione liturgica della Chiesa. Qualche commentatore, anonimo ed in evidente mala fede, ha osato affermare che 'per colpa' di quanto scritto nelle nostre pagine l'Arcivescovo si vedeva 'costretto' a sopprimere il previsto convegno sul motu proprio previsto a Mandas per i primi d'agosto. Il che è, evidentemente, del tutto assurdo, visto che questo non è il sito, né ufficiale né officioso, degli organizzatori di quel convegno, per cui non avrebbe senso punire questi ultimi per la libertà di parola di questo blog.

Ma la realtà è ancora un'altra: l'aver reso pubbliche le trame archiepiscopali, lungi dal determinare uno sdegnato arcivescovo a vietare, quasi contro voglia, un incontro di studi che diversamente si sarebbe svolto indisturbato, è servito invece precisamente a sventare il concretissimo rischio che quella soppressione avvenisse. Soppressione che è nel vivo desiderio dell'Arcivescovo, ma che la pubblicità data a tutta la vicenda ha impedito, poiché a questo punto, se il mitrato avesse osato, o ancora osasse, sa che verrebbe esposto all'esecrazione della blogosfera mondiale (e anche fuori di internet), come meritano gli atti di arbitrio e di tirannide liberticida.

Non solo: ma il battage è servito anche a rendere la situazione pienamente nota a Roma e abbiamo notizia (sulla quale riferiremo meglio nei prossimi giorni) di un intervento molto in alto che ha lo scopo di prevenire ogni velleità ostile: questa volta, Roma locuta...

Ecco quindi il programma delle giornate. Ne approfitti chi può: quale migliore occasione per recarsi in Sardegna in questa stagione?


Programma del Convegno sul motu proprio ed il rito antico
Mandas (Cagliari) 9-11 agosto 2009


Anche nella nostra Sardegna tra fedeli e sacerdoti, non sono pochi coloro che amano la Santa Messa "more antiquo" , mentre sempre di più sono coloro che vorrebbero avvicinarvisi e imparare a celebrarla e a parteciparvi. In realtà, come da più parti è stato detto, il Papa sta portando avanti una vera nuova riforma di cui noi stiamo conoscendo solo gli albori; in questo contesto è maturata l’esigenza di incontrarsi e confrontarsi. Da qui l’idea di questi giorni a Mandas (Cagliari) dal 09 all’11 Agosto c. a. Grazie alla presenza di alcuni sacerdoti dell’I.C.R.S.S. ci sarà l’occasione di conoscersi e approfondire tutte le tematiche correlate al documento Pontificio anche negli aspetti liturgici.

Occorre prenotarsi quanto prima, indicando se ci si trattiene tutti e tre i giorni o se si viaggia, se ci si ferma per i pasti e in quali giorni. Si chiede un contributo per le spese dell’organizzazione e dell’ospitalità: 30.00 euro per i pasti, 60.00 euro per il pernottamento (i convenuti potranno beneficiare di alcune strutture di bed and breakfast).

Ai reverendi sacerdoti si raccomanda di portare con sé: il camice per la S. Messa, la cotta, la berretta; inoltre, per chi lo possedesse, il breviario romano e il Messale per il rito romano Antico.

Programma per i sacerdoti

Domenica 9 Agosto

Ore 17.00
accoglienza

Ore 19. 00
Messa Cantata in terzo

Lunedì 10 Agosto

Ore 08.00 — 09.30
Celebrazioni SS. Messe.

10.00 Conferenza
D. Joseph Luzuy
Il rito romano antico

11.00 tavola rotonda

12.30 pranzo

16.00 liturgia e prove
Chiesa s. Antonio

19.00 vespro
e benedizione eucaristica

20.00 cena

martedì 11 Agosto

Ore 08.00— 09.30
Celebrazioni SS. Messe.

10.00 Conferenza
D. Raul Olazabal
L’altare del sacrificio

11.00 liturgia e prove

12.30 pranzo

17,00
Incontro sacerdoti e fedeli impegnati nella applicazione del motu proprio Per la creazione di un coordinamento regionale. E la programmazione di ulteriori iniziative

18.30 Messa solenne in terzo
S. Giovanni M. Vianney
Comm. di S. Chiara

20.00 cena


N. B:
Le Sante Messe e le altre funzioni si svolgeranno nella chiesa parrocchiale di S. Giacomo.
Le conferenze si svolgeranno al Convento S. Francesco



Programma per e con i fedeli


Domenica 9 Agosto

Ore 17.00 Conferenza
Per i fedeli del Canonico D. Joseph Luzuy, Istituto Gesù Sacerdote, sull’importanza del motu proprio e della Messa in rito romano antico

Ore 19. 00 Messa Cantata in terzo

Lunedì 10 Agosto

17.30 Santa Messa bassa
18.30 catechesi sulla Messa
19.00 vespro e Ben. Eucaristica

martedì 11 Agosto

Ore 17.00 incontro
sacerdoti e fedeli
impegnati nella applicazione del motu proprio per la creazione di un coordinamento regionale. E la programmazione di ulteriori iniziative

18.30 Messa di chiusura

Per le prenotazioni rivolgersi ai seguenti numeri 3932505916 - 3335777355

97 commenti:

  1. Vigilare...sempre vigilare!
    Le mene di Mani... a piene mani!
    Sbugiardiamoli sul Blog

    RispondiElimina
  2. peccato che ci sono tante (troppe) altre mene che non vengono sbugiardate, nonostante i blog

    RispondiElimina
  3. Io sono tra i destinatari di altre mene non sbugiardate; ma mi rallegro vivamente di quanto accaduto. L'Arcivescovo di Cagliari ha proibito severamente ai suoi seminaristi di frequentare la messa antica: questo basti a descrivere il suo atteggiamento verso la millenaria ricchezza della Chiesa

    RispondiElimina
  4. Bravo Observer!
    Chi mai potrà far venire alla luce
    le pesanti realtà che caratterizzano spesso intere regioni, delle quali ufficialmente si dice "Non ci sono richieste!", quando in realtà ogni minima richiesta viene stroncata sul nascere, con pugno di ferro sia pure in guanto di velluto, attuando così un "Divide et impera" inattaccabile, visto che i fedeli, guardati come sovversivi, e additati al ludibrio ecclesiale come nemici dell'unità della Chiesa, si son dovuti cucire la bocca?

    Chi darà voce a quelle voci soffocate?
    Altro che formare gruppi: è proibito il solo pronunciare
    "Messa Tridentina"!

    RispondiElimina
  5. Conosco seminaristi, che non sono più seminaristi per aver dichiarato di amare la Messa Tridentina!

    RispondiElimina
  6. Anche questi post dovrebbero essere aggiunti tra quelli che accompagneranno la supplica per il Papa

    RispondiElimina
  7. Si profila una situazione che assomiglia in modo suggestivo
    (fatte le differenze tra realtà sacre e profane) a quella che precedette il Risorgimento italiano, anche per quanto riguarda la "mappatura" che alcuni siti sono riusciti a tracciare, che dà solo un'idea esteriore, ma significativa riguardo alle "aperture" concesse dal potere egemone nei luoghi di fioritura di quel desiderio di Sacro represso da 40 anni, che dalle profondità si risveglia e che, qua e là, suscita timidi fuochi, forieri di quello che incendierà di nuovo la Chiesa di Cristo, a Dio piacendo!

    (Non aveva detto Gesù: "Sono venuto a portare il fuoco, e e come vorrei che fosse acceso!"?)

    RispondiElimina
  8. Stiamo però attenti a non andar oltre il dovuto.
    Noi di Una Voce, me compreso, abbiam sempre, a partir dal 1985, reso pubblici nomi e circostanze del diniego ed inviato numerose denunce all'Ecclesia Dei. I risultati non sempre sono stati esaltanti ma diversi problemi siamo riusciti a risolverli in diverse parti del mondo dove, da soli, operavamo. Però allora la decisione era demandata al Vescovo.
    Ora la situazione è diversa e l'ascolto è più attento. Si deve procedere in modo accorto senza mettersi dalla parte del torto né peccar di settarismo. Chiedere, insistere, denunciare con correttezza e documentazione probante i fatti.

    Attenzione, poi, anche ai seminaristi "perseguitati" perché ho avuto esperienze assai negative. Alcuni ragazzi cercavan d'entrar in seminari tradizionali dopo esser stati cacciati da altri istituti, a sentirli, per il loro amore per la Tradizione. Dopo qualche tempo si scopriva che i motivi eran altri, ed anche molto seri.
    Se si tratta di giovani per bene, un posto in seminari più congeniali alla loro sensibilità lo trovano. Certo non sotto l'uscio di casa.

    RispondiElimina
  9. Scusa, Anonimo delle 17.59. Tu dici “L'Arcivescovo di Cagliari ha proibito severamente ai suoi seminaristi di frequentare la messa antica”. Ma ne siamo proprio sicuri? Inutile ripetere – penso – che altro sono le critiche, sia pure al vetriolo, tutt’altro le attribuzioni di fatti determinati. E qui parliamo di un fatto che integrerebbe un abuso non lieve, canonicamente sanzionabile. Stiamo dunque bene attenti, soprattutto siamo giusti.
    Senz’altro giustissimo quanto osserva Dante Pastorelli.

    RispondiElimina
  10. Gentile prof. Pastorelli,
    gradirei che lei spiegasse che cosa dobbiamo intendere per "parte del torto" e per "settarismo",
    tenendo conto che spesso, alla prima minima richiesta si viene messi a tacere, come per aver toccato un argomento "indecente" o pericoloso.
    Sa, a me questa situazione fa ripensare a don Abbondio che impone il silenzio a Perpetua sulla minaccia ricevuta...: "ne va...ne va la vita!"

    RispondiElimina
  11. Caro anonimo delle 19:19( ma un nick non te lo puoi dare?) e' tutto vero ! L'arcivescovo Mani non solo ha proibito ai seminaristi dal partecipare, ma anche dal servire Messa.
    Il 4 maggio del 2008, il primo giorno della celebrazione della Messa tridentina cagliaritana, all'ultimo minuto ha proibito al seminarista inizialmente designato come chierichetto di recarsi a Messa. Creando un notevole problema perche' non vi era un sostituto . Tutti se ne sono accorti dalle difficolta' dell'ottuagenario celebrante.
    Attualmente le funzioni di chierichetto sono svolte da un giovane medico!

    RispondiElimina
  12. GIOVANNA, mi sembrava d'esser stato chiaro.
    Forse voi vi siete svegliati ora, non so, ma io combatto dal 65questa battaglia, quindi ne ho viste di cotte e di crude. E i tempi, pur quelli dell'indulto, non eran gli attuali, in cui ampie sono le aperture e ben più accessibili le istanze superiori. Allora la situazione era estremamente difficile e le emarginazioni e le persecuzioni autentiche eran tante, anche per quei sacerdoti che non volevano abbandonare la Messa della loro ordinazione.
    Ho detto: chiedere, insistere, e denunciare quando sia il caso, ma con correttezza. Il che significa senza violenza verbale, senza intemperanze ed inutili atti di forza, senza contrapposizioni rabbiose ed alzate d'ingegno rodomontesche che portan alle fratture e, di conseguenza, ad un atteggiamento settario.
    Il mio era solo un consiglio generico, perché il caso specifico non lo conosco di persona. Ma di comportamenti simili, anche come Una Voce, abbiam dovuto placarne diversi ed abbiam ottenuto risultati. La difesa d'un sacrosanto diritto passa anche attraverso il buon senso e la prudenza.
    Se tutti i tentativi posti in essere vengon vanificati o irrisi, carta e penna e denunce circostanziate e comprovate.
    Non ho capito a cosa o a chi si riferisse l'evocazione "don Abbondio".
    Quanto a me non mi son mai tirato indietro quando le circostanze lo richiedevano, a pubblicamente riprendere i miei vescovi ed i vescovi di altre diocesi, anche quelli con fama di saggezza e mitezza, come il doppio, ineffabile Maggiolini, dell'ostilità verso Una Voce ed il rito di S. Pio V ho già scritto, non solo sul mio bollettino, ma anche in internet, non ricordo più se su questo blog o su quello di Tornielli.

    RispondiElimina
  13. Nel quartultimo rigo del mio precedente commento leggasi: dell'ostilità DEL QUALE. M'è restato nela tastiera.

    RispondiElimina
  14. Mi sembra comunque una bella notizia! La forza di questi eventi e' che sono sempre 'pro" e "su" e mai mai "contro".

    So di attirarmi le risate di molti, ma ritengo che il Rito Tridentino dovrebbe far parte del curriculum di ogni seminarista. Se l'unico Rito romano prevede due forme, allora per chi aspira a farsi prete dovrebbero essere tutte e due ordinarie perche' le deve conoscere entrambe.
    FdS

    RispondiElimina
  15. FDS, non c'è motivo alcuno di riso:
    essendo il VO un rito riconosciuto dalla Chiesa i sacerdoti dovrebbeo eser preparati a celebrarlo. La volontà del papa va in tal direzione. Ma quando prenderà decisioni in tal senso con una costituzione come la Veterum Sapientia di Giovanni XXIII per riordinare la ratio studiorum?

    RispondiElimina
  16. Un sacerdote cagliaritano26 luglio 2009 alle ore 11:43

    Poveri fglioli. Vi date troppa importanza.

    RispondiElimina
  17. Avremo imparato dai preti modernisti!

    RispondiElimina
  18. Un sacerdote cagliaritano ha detto...
    Poveri fglioli. Vi date troppa importanza.

    26 luglio 2009 11.43

    ----------------

    Povero don Abbondio cagliaritano, orsù, un atto di coraggio nella tua vita: firmati con nome e cognome. In caso contrario taci. Cristo ti ha dato il mandato di annunciare il Vangelo, non di nasconderti. Hai paura della sculacciata dell'Antistite dalle MANI pesanti?

    RispondiElimina
  19. Caro sacerdote cagliaritano,

    sarà come dici tu? Intanto per questi tradizionalisti che si danno troppa importanza, si scomoda Roma...

    Torna pure ai cartelloni del catechismo. Quelli sì che salveranno la Chiesa!

    RispondiElimina
  20. Sono un seminarista della diocesi di Cagliari ed avrei tanto voluto presenziare al convegno.
    Ma non è possibile. La situazione diocesana non ce lo permette. Se ci teniamo ad arrivare all'Ordinazione dobbiamo stare attentissimi a girare alla larga da messe antiche et similia. Io ho conosciuto la messa antica in un monastero francese dove alcuni di noi sono stati qualche anno fa: un monaco la celebrava in forma riservatissima e mi ha permesso di parteciparvi all'insaputa di chi ci accompagnava: quella messa lì è stata per me come un lampo che mi ha fatto capire il senso autentico del sacerdozio: offrire alla Santissima Trinità il Santo Sacrificio della Messa.

    Un seminarista cagliaritano

    RispondiElimina
  21. Il timore del seminarista cagliaritano non è cmmpato in aria. Purtroppo, il divieto vige, ufficiale o ufficioso, pressoché dovunque.
    Vari amici ed io abbiam constatato di persona tale situazione e garantito il silenzio.
    Però, se un seminarista sente profonda l'esigenza di salire all'altare con una preparazione diversa per celebrare la messa di S.Pio V, perché non cercare un seminario più idoneo?
    Ad un certo punto la scelta s'impone.

    RispondiElimina
  22. Che tristezza! Vescovi e responsabili di seminari che si pongono sulla scia di Martin Lutero che proclamava: "io dichiaro che tutti i postriboli, gli omicidi, i furti e gli adulteri sono meno malvagi di quella abominazione che e' la messa dei Papi" (sermone per la I domenica di Avvento).
    Che il motivo di tanto odio sia lo stesso? La caoolicita' della messa, la rinnovazione incruenta del Sacrificio del Calvario?
    FdS

    RispondiElimina
  23. Vorrei dire questo:
    Caro Mons Arcivescovo, se è vero che Lei vuole vietare il convegno di Mandas e che vieta ai seminaristi di partecipare a qualche messa antica, mi scusi se mi permetto, ma ha sbagliato completamente tattica. Sa bene che con questi interventi si crea un polverone che a Vostra Eccellenza non fa certo bene. L'"odio" verso di lei non può che aumentare da parte di preti, chierici e laici, e lei sa molto bene che nella sua diocesi non sono pochi, identificati come reazionari e antiquati. Se solo avesse incoraggiato, magari celebrando lei stesso una Messa, il motu proprio quanto ci avrebbe guagagnato la sua immagine davanti agli occhi di tutti! si dirà: l'importante è piacere a Dio. Ma Dio sarebbe stato di certo sicuro. Non chiedono molto i "tradizionalisti": una messa, una canto degno di questo nome, preti che facciano i preti. Tutto qui, niente di più, niente di meno! Perchè altri gruppi possono avere messe fuori da ogni schema senza problema, e chi vuole una messa in latino deve sudare sette camice. Avreste potuto ridare voce alla voce latina della messa, le avreste potuto togliere, in comunione con il papa, il sinistro bavaglio che le fu posto 40 anni fa da una riforma che il popolo non ha voluto, che non ha chiesto, che più o meno ha subito dall'alto. Avreste potuto ridare voce a quei pulpiti lasciati in balia del tarlo e della polvere, perchè Eccellenza, anche una predica se proviene dall'alto è migliore. Ma tutto questo non è avvenuto, lei la pensa diversamente. Nessuno gli chiede di cambiare le sue idee e le sue convinzioni, ma la prego di accettare anche quelle degli altri, che non hanno un anello, ma sono cristiani ugualmente.

    RispondiElimina
  24. Il convegno si farà. Non c'è dubbio, per il semplice motivo che un vescovo non ha nè il potere nè il diritto di impedire a dei fedeli(laici e sacerdoti) di riunirsi per fini leciti e legittimi. Potrebbe solo proibire le funzioni religiose in latino. Sempre che trovi una motivazione per proibire ciò che la Chiesa permette e considera un tesoro che fa bene a tutti!

    Ancora una volta si è dovuto sudare sette camicie per un po di latinorum.

    Se si fosse organizzata un incontro ecumenico con tanto di pastora protestante non ci sarebbe stato certamente il minimo problema.

    E' dura voler essere e restare cattolici di questi tempi!

    Anonimo diocesano.

    RispondiElimina
  25. "Se si fosse organizzata un incontro ecumenico con tanto di pastora protestante non ci sarebbe stato certamente il minimo problema".

    Ma il bello è che cio'che si paventa e' avvenuto ed avviene tuttora piu' volte!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  26. Mi sembra che l'ecumenismo lo dobbiamo fare "ab intra" a questo punto... O forse più che ecumenismo, è necessario un dialogo interreligioso. E già... Mons. Mani se avesse veramente fede cattolica non avrebbe problema a lasciare che i suoi sacerdoti celebrino col V.O...
    I problemi sollevati secondo me sono solo la "punta dell'iceberg" di un pasticcio ancor più grande.
    Eppoi come conciliare l'aspetto sacrificale estremamente presente nella Messa Tridentina con i "banchetti" che tanto piacciono a Mons. Mani?
    E' inaccettabile tutto ciò...
    Mons. Orfei contrario al Convegno di Mandas... Forse se gli avessere detto che una folla di 500 persone lo aspettava, sarebbe andato senza problemi... anche se il tema fosse stato "l'anatra all'arancia"... concludo dicendo ai sacerdoti organizzatore: l'unico errore, ovviamente ammesso in questo caso, è non aver messo al centro del convegno il Vescovo! Lui si vuole al centro, avete capito o no?

    RispondiElimina
  27. Dovrebbero sapere che più una cosa si proibisce, più fiorisce! Non è con il proibirla che distruggerete la Liturgia romana, quanto siete poco intelligenti cari modernisti!
    E i vescovi? i vescovi hanno più paura dei preti modernisti che dei tradizionalisti. il perchè è molto semplice: perchè il modernista, nonostante i rimproveri, si ostina nella sua posizione, invece il tradizionalista che ha un pò di sale in zucca, alla fine si ricorda dell'obbedienza al vescovo. e i vescovi lo sanno e usano le intimidazioni. tutto qui, cari preti che siete preti è ora che lucidiate anche voi l'ascia da battaglia!

    RispondiElimina
  28. Infatti, ma se fosse stato furbo, avrebbe chiamato gli organizzatori e avrebbe detto che avrebbe fatto lui la messa di apertura (mettendo per un giorno da parte la sua ostilità). Ma forse non ha capito quanto ci avrebbe guadagnato, anche gli eventi a cui si è ostili si possono usare a proprio vantaggio, ma non ci è arrivato.. Bisogna pensarci bene alle cose e non agire d'impulso. Ma non ha consiglieri intelligenti? forse no

    RispondiElimina
  29. Caro seminarista, hai proprio ragione !!!
    Sono un sacerdote di Cagliari. Uno di quelli che è fatto divieto frequentare. Sai, potrei contagiare la "tridentinite"! Tante volte basta indossare la talare o usare una pianeta invece di una casula, per essere annoverati tra gli appestati. Se poi capita di celebrare la Messa Tridentina o addirittura quella Novus Ordo, ma in latino, allora... è finita! E' come aver firmato un'autocondanna all'isolamente, all'essere considerati ridicoli e razionari.

    Un sacerdote della Diocesi di Cagliari.

    RispondiElimina
  30. se hai la talare ti tirano le pietre caro confratello della stessa diocesi

    RispondiElimina
  31. Però, se giochi a pallone ti ordinano!

    RispondiElimina
  32. Al seminarista cagliaritano e a tutti i seminaristi e confratelli sacerdoti che apprezzano la Messa di San Pio V dico una sola cosa: andiamo avanti con fede. Pregherò per questi coraggiosi seminaristi che adesso sono costretti a rimanere nelle...catacombe.
    Nel Martirologio Romano (quello attuale approvato da Giovanni Paolo II) quasi ogni giorno ci sono nomi di tanti sacerdoti e religiosi inglesi impiccati e squartati sotto Elisabetta I e Carlo I, solo perchè avevano celebrato la "messa papista"....
    i santi martiri sacerdoti inglesi ci diano forza per superare e vincere ogni persecuzione...
    don Bernardo.

    RispondiElimina
  33. Però se hai le calzette rosse da monsignore il Vescovo ti regala anche le giarrettiere abbinate...

    RispondiElimina
  34. Coraggio cari sacerdoti,non siete soli stavolta, qualche laico "Doppelsöldner " ora ce l'avete in Diocesi di Cagliari!

    RispondiElimina
  35. Infine ricordo ai cari sacerdoti calaritani di esimersi dal far commenti sopre le righe : ricordo che l'Arcivescovo Mani fece chiudere con denuncia alla Polpost il blog "In Veritate"!
    Siate prudenti come serpenti: il nemico ci ascolta!

    RispondiElimina
  36. Sono un sacerdote della Diocesi di Cagliari.
    Vorrei celebrare la Santa Messa Tridentina, ma ho paura di essere tacciato come un reazionario. Possibile che non c'è posto per noi in questa Diocesi?
    Essere cattolici, amare la liturgia tradizionale, mettere la veste è uguale a minorato mentale, ridicolo, arretrato, ignorante...
    beh, siamo caduti in basso veramente.
    Io sono col Papa e credo che celebrerò la Messa di san Pio V al più presto.

    RispondiElimina
  37. Attenzione.... il nemico ci ascolta è vero...
    Però la verità urliamola dai tetti...
    Viva la Tradizione. I dissidenti allo scoperto!!!!!!

    RispondiElimina
  38. Sono d'accordo con guardia svizzera. Si deve parlare, ma sempre con carità, nella verità, senza cadere in inutili luoghi comuni, in inutili maldicenze che non portano a nulla.

    RispondiElimina
  39. A Guardia Svizzera: grazie per la preoccupazione sulle sorti di questo blog, ma state tranquilli: qui ci son più avvocati che altro e sappiamo fin dove ci si può spingere, anche nei commenti. Può darsi che avesse ragione Lutero: "Juristen sind boese Christen" (i giuristi son cattivi cristiani), ma almeno sanno come non farsi chiudere un blog.

    Ai perseguitati sacerdoti e seminaristi sardi. Tenete duro, tra 10 anni sarà tutto cambiato (a Cagliari, datà l'età quasi pensionabile del vescovo, forse anche prima). Se non potete esporvi, celebrate Messe sine populo e preparatevi all'avvento di un Costantino col suo editto di tolleranza. E mettetevi in contatto tra voi, se non lo siete già; se volete, scrivete a noi (redazione@messainlatino.it): fatti i debiti controlli grazie agli amici sardi (non sia mai, che una spia modernista s'infiltri...) vi metteremo in contatto.

    RispondiElimina
  40. I sacerdoti cagliaritani - se effettivamente tali sono - che qui scrivono, ed anche qualche altro loro confratello che si nasconde sotto nick, mi sembra che comincino ad esser abbastanza numerosi. Bonum diffusivum sui.
    A questo punto formato un gruppetto affiatato e saldo potrebbero rivolgersi a Roma per la difesa dei loro diritti o formare una società di vita sacerdotale.
    Insomma, basta coi mugugni, occorre uscire allo scoperto: se i son sei, sette, dieci sacerdoti pronti a celebrar l'antico rito, cosa potrebbe fare il vescovo? Togliere a tutti le parrocchie e lo stipendio? Ne ha di molti preti per poterli sostituire?

    RispondiElimina
  41. Caro seminarista di Cagliari,
    cari confratelli sardi,
    cari seminaristi

    quello che dite è purtroppo giusto sulla persecuzione che subite, lo so benissimo, fu ancora molto peggio in Germania, in Belgio, in Francia. Ma adesso mi chiedo se è proprio il momento per cambiare i tempi. Se tutti insieme riprendiamo la talare per sempre e celebriamo in latino, cosa si potrà fare contro di noi? Tutti insieme con il Santo Padre!!! La forza del numero! E' ora un argomento da approfundire...

    RispondiElimina
  42. che cosa leggo di questi poveri Sacerdoti sardi.... mi sa che esiste un misterioso gemellaggio di intenti che collega Cagliari a Milano...

    Coraggio comunque, il prossimo arcivescovo (quando arriverà... con i dovuti rinnovi/procrastini del mandato dell'attuale) non potrà essere peggiore più di tanto... il fondo l'abbiamo quasi toccato, non manca molto... nel frattempo siamo tutti con voi nella preghiera, perché il Buon Dio vi conceda il dono della perseveranza!

    RispondiElimina
  43. Sempre il sacerdote cagliaritano27 luglio 2009 alle ore 13:51

    Questo sito sta assumendo vaghi toni di delirio megalomane. Se non altro delinea molto bene l'inconsistenza di chi lo gestisce.

    RispondiElimina
  44. Delirio megalomane? Mah... per la verità è da 44 anni che assistiamo ai deliri megalomani dei preti modernisti... che volete mai... i toni e i modi fare li avremo pur appresi da qualcuno, no?

    Cmq stia tranquillo don: nelle mie preghiere mi ricordo sempre di tutti voi.

    Riverenti ossequi!

    Paolo

    RispondiElimina
  45. e meno male che si parla solo di motu proprio e di messe di san Pio V, perchè se si dovessero toccare altri punti c'è da strapparsi i capelli...il megalomane ce l'abbiamo arcivescovo a Ca...altro che!!!E mentre tanti soffrono senza nulla dire, lui va dritto avanti passando sulle macerie da lui stesso create come se nulla fosse....ossigeno, ossigeno!!!siamo ormai asfissiati..

    RispondiElimina
  46. Caro Paolo,non ti preoccupare di quanto dice il "sacerdote cagliaritano".E' la solita vecchia tattica dei prevaricatori,che prima creano il pandemonio,poi si scandalizzano,o fingono di scandalizzarsi,perche' la gente strilla.L'anno usata pure gli scribi con Nostro Signore:"Costui bestemmia!".Eugenio

    RispondiElimina
  47. Ah, non mi preoccupo affatto per ciò che questa gente fa e dice, come dici anche tu è la solita vecchia tattica dei provocatori. Probabilmente il seminario l'ha fatto alle Frattocchie insieme ai futuri quadri comunisti, che di provocazioni se ne intendono ;-)

    RispondiElimina
  48. Cosa ha scatenato il malumore di Mani?Quando era Ordinario era tutto miele e zucchero.Nicola

    RispondiElimina
  49. Il sacerdote cagliaritano anonimo, invece, denuncia palesemente l'inconsistenza di coloro che lo han formato ed ordinato.
    Simil genìa di bipedi (?) mai dovrebb'arrivar al sacerdozio.

    RispondiElimina
  50. Nicola ha detto: Cosa ha scatenato il malumore di Mani? Quando era Ordinario era tutto miele e zucchero.

    A parte che "tutto miele e zucchero" era l'omino che portava Pinocchio al paese dei balocchi, la risposta è:
    doveva andare a Genova (sede cardinalizia), invece è stato relegato altrove.

    RispondiElimina
  51. Delirio megalomane? Sei sicuro caro sacerdote cagliaritano?
    O forse ti compri ogni giorno due etti di parmacotto e te li piazzi sugli occhi?
    La cosa che più intristisce è che non soltanto il 90% del clero non fa altro che lamentarsi, e giustamente, del proprio Vescovo, ma anche i laici ormai mal sopportano l'egocentrismo narcisistico di quest'uomo parato a Vescovo! Ci sentiamo molto vicini a sant'Agostino che combatteva con fede i manichei... è vero anche per il nostro caso: "Mani crede di essere divino!" Tutto l'apparato liturgico-celebrativo della Cattedrale manifesta questo dato essenziale che si rileva a primo sguardo sulla persona... I modernisti possono ben cantargli: tutto ruota intorno a me, in funzione di me, e non importa il come, il dove, il se... aggiungerei: l'importante è che piaccia a me!
    caro mons. Mani, orsù, Te igitur, scenda da quella predella e faccia "la persona seria"... lo dice sempre a tutti: provi a farlo anche lei. Ci serve un padre, non un generale. Un Vescovo, non un coreografo! Un teologo, non un cantastorie! Un mistico, non un "mastico"! Un prete, non un manager! Un uomo... di Dio!
    Perdoni il sarcasmo, ma le vogliamo bene.

    RispondiElimina
  52. MANIcomio, manigoldo,manicure, maniato, manicatore, manichino, manierista,manieroso, maniaco,manifestante,manimessa,manipolatore,maniscalco, manicheo, manitù....perbacco!!!Mi auguro però che Mani non derivi da maneo!?!?

    RispondiElimina
  53. MARIA BONARIA, tanto bonaria non mi sembri, anzi, ti direi quasi quasi un prete inferocito.
    Orsù, un po' di bonarietà!

    RispondiElimina
  54. Complimenti, anonimo sacerdote cagliaritano delle 13.51. Abbiamo lasciato i tuoi insulti perché servono a qualificarti: bel parlare da prete! Vuoi far concorrenza all'indimenticato don De Capitani? E' antipatico giudicare l'altrui vocazione, ma quando uno si qualifica da sé solo...

    E complimenti ad Eugenio per aver ben compreso come agiscono in mala fede i provocatori. Qualcuno diceva molto a proposito che, così come per la propaganda nazista la guerra era stata provocata "dall'aggressione polacca", allo stesso modo per i prelati modernisti chi crea divisione e guerre liturgiche sono i tradizionalisti!

    RispondiElimina
  55. La zizzania sarà bruciata nel fuoco, e sarà pianto e stridore di denti per qualcuno

    RispondiElimina
  56. Poniamola così.
    Forse mons. Mani non è quel manigoldo avversario del rito tridentino che qui si vuole a tutti i costi dimostrare.
    Forse più semplicemente conosce le sue pecorelle e sa che chi gli chiede non ha i gradi per chiederglielo.

    SE PRETI:
    fondamentalmente perchè la richiesta di celebrare pubblicamente nella forma extra non è per l'edificazione del concreto popolo di Dio che è stato affidato loro, ma per puro estetismo individuale (se poi non creo comunità e fomento divisione anche pubblicamente, ancora peggio)

    SE LAICI:
    magari perchè troppo legati a questo o quel ritualismo o pratica devota di nulla rilevanza nel corpo sociale della chiesa (non si concede un diritto se non è erga omnes)
    magari perchè troppo affetti da quello spirito fazioso, facinoroso e rivendicativo che il papa attuale ha rimproverato proprio nella sua lettera di scuse e spiegazioni ai vescovi di tutto il mondo
    magari perchè comunque assenti da altri inpegni rilevanti della testimonianza di vita cristiana (non basta fare il ministrante del rtio tridentino per essere un cristiano autentico e impegnato)

    Invece
    di fronte alla santità di vita e alla testimonianza silenziosa, paziente e non integralistica e ancora alla collaborazione ubbidiente con l'intiera pastorale della diocesi,

    la richiesta avrebbe avuto migliore fortuna.

    RispondiElimina
  57. Mercenaro, fattene una ragione: IL PAPA COL MOTU PROPRIO HA ESONERATO I VESCOVI DAL GIUDICARE LE MOTIVAZIONI DI CHI PREFERISCE LA MESSA DI SEMPRE A QUELLA DI BUGNINI.

    Ve lo volete ficcare nella testa?? Senza contare che la Messa antica non divide un bel niente, anzi... guarda come sono contenti i fedeli di Gesico e Mandas. E' dove ci sono preti che la pensano in modo bacato come te, che i problemi insorgono.

    Comunque: se mons. Mani avesse idee simili a quelle che tu hai esposto qui, allora tu l'hai detto: un manigoldo.

    RispondiElimina
  58. Caro Mercenaro Lei pontifica, come solitamente, su cio' che non conosce.
    Io appertengo alla Diocesi in questione e l'Antistite nostro ci e' stato inflitto per chissa' quali colpe.E' reo di aver profanato l'altare della Cattedrale ( denuncia d'Italia Nostra ), reo di aver tentato di toglier il sepolcro del suo predecessore mons. Piovella dove da 50 anni riposava nella Sua Cattedrale, Lui si' di venerata memoria.Altresi' reo di aver disobbedito al Papa in piu' occasioni come nell'applicazione del Motu Proprio.
    Ho copia di tutte le missive inviategli dal nostro comitato nelle quali imploravamo in maniera filiale dai tempi dell'Ecclesia Dei di poter, come nel nostro diritto, pregare da Cattolici, ma egli in maniera sarcastica e villana lo ha negato. Sempre . Mentre nel contempo ha permesso ad eretici di approdare in Sardegna: Taize'.E a movimenti ereticali di appestare innumerevoli parrocchie: Neocatecumenali.
    Sulle restanti infine sue risibili osservazioni preferisco non infierire.
    Oremus

    RispondiElimina
  59. Uno blog-cattolico?
    che vuole affondare un vescovo fondamentalmente conservatore come mons. Mani?
    Si possono cogliere molti limiti nel vescovo Mani, ma dire che sia villano e sarcastico.... supera ogni fantasia!
    C'è molto odio in chi scrive,
    che fa dubitare....
    Chi odia e vede nemici dappertutto,
    viene da Dio?
    Matteo

    RispondiElimina
  60. conservatore??non dire eresie

    RispondiElimina
  61. Nella verità e nella carità29 luglio 2009 alle ore 01:52

    D. Mercenaro proponi le solite scuse che non hanno nessuna consistenza, e il perchè è molto semplice.
    Basta mettersi una veste o una pianeta per essere accusati di estetismo (se si è preti).
    Basta rimanere inginocchiati un pò di più degl'altri per essere accusati di legame con riti antiquati ecc. ecc. ecc.
    Quindi, cerca argomenti più consistenti.
    Ma, lasciando da parte queste cose, tu dimmi, sinceramente, se il parroco di non so quale parrocchia cagliaritana o di qualsiasi parte del modo conosciuto organizzasse un convegno sulla riforma liturgica, per restare in ambito liturgico, e invitasse i liturgisti più attuali e famosi, ci sarebbero problemi da parte del vescovo?credo proprio di no. Ma visto che al convegno si parlerà, se si farà, della liturgia romana antica, allora sorge il problema! Vade retro satana!Ma se esiste una liturgia oggi, non è perchè vi è stata quella prima?o no?è peccato parlare di liturgia antica, antenata di quella di oggi? è peccato parlare di un argomento lecito?è peccato parlare di una delle due forme del rito romano che fa parte del patrimonio liturgico della chiesa cattolica?
    è peccato parlare di un documento del pontefice?
    Se si parlasse a questo convegno di sacerdozio femminile sarebbe sorto qualche problema?
    Certo, anch'io perchè faccio queste domande se la risposta è semplice.. il perchè sta nel fatto che chi parla tanto di tolleranza, di amore, di fraternità, non sopporta chi la pensa diversamente, su chi preferisce pregare in un modo diverso dai balli e dalle canzonette che ci volete imporre. E cosa fa? in tutti i modi cerca di far perire il malcapitato mettendolo a tacere. Basta vedere cosa è capitato in tutto il mondo cattolico dopo questo motu proprio.
    Proprio non capisco, voi siete tolleranti? ma mi faccia il piacere direbbe totò

    RispondiElimina
  62. Nella verità e nella carità29 luglio 2009 alle ore 02:02

    dimenticavo...Non basta neanche ballare e fare carnevalate a messa per essere buoni cristiani.
    Cristiani si è dentro, nella profonda unione con Gesù Cristo, nella vita cristiana autentica. Ricorda cosa dice l'apostolo: religione pura e senza macchia è soccorrere gli orfani e le vedove. Dopo viene il culto che è sterile, in qualsiasi rito si faccia, se non c'è sostanza sotto. Ma non è nostro compito giudicare la devozione degli altri, il giudizio è di Dio. Non puoi giudicare uno come fissato perchè va alla messa in latino. o viceversa naturalmente. chi sei tu che giudichi il tuo prossimo?

    RispondiElimina
  63. "E' dove ci sono preti che la pensano in modo BACATO come te, che i problemi insorgono".

    A parte che aspetto ancora le risposte alle tre mie domande
    faccio rilevare che mesi fa' sono stato rimproverato dalla redazione per aver usato il termine BACATO

    pazienza, è ovvio che la redazione è piu' uguale di inopportuno

    così come voi potete piangere la scomparse della corte papale, della sedia gestatoria, delle chiroteche e cosi' via
    ma se un vescovo usa paramenti antichi ma no via aggrada per altro, crucifige!
    se siete contro i paramenti di Mani, dove esserlo contro tutti quelli che li usano, anzi quei paramenti antiquati distraggono dal pregare il Signore

    in queste accuse verso un vescovo, peraltro molto di destra, state dando l'idea di coltivare passioni insane: superbia, ira, invidia

    di questo sembra che vi state gloriando: di poter insultare un Vescovo

    No sarebbe meglio resettare tutto?
    pace e bene

    RispondiElimina
  64. Nella verità e nella carità29 luglio 2009 alle ore 11:01

    Caro inopportuno, non so lei, ma io non ho altro vanto che la croce di Nostro Signore Gesù Cristo, mi glorio solo di quella.
    tutto il resto, comprese le sue ultime disquisizioni inopportune su corti papali, sedie gestatorie e paramenti dell'arcivescovo di Cagliari, sono aria fritta!

    RispondiElimina
  65. Caro Inopportuno, tu sei amico delle sottigliezze. Noterai allora che nessuno si è permesso di definire bacato qualcun altro, ma solo un suo modo di pensare. Quindi: non siamo più eguali degli altri né legibus soluti.

    Che poi il termine 'bacato' sia di per sé forte e ai limiti dell'accettabile, concediamo. Ma quando qualcuno tenta di giustificare le manovre iugulatorie del motu proprio da parte dei vescovi, dicendo che sono i tradizionalisti che fanno o non fanno, sono o non sono, allora... data dolorosa diretta esperienza in merito, qui si vede rosso. E, a buon diritto, si carica!

    Sulle tue domande: ma come, non vedi che sei stato accontentato con l'onore di un post ad hoc, questa mattina? E che aspetti a replicare in quella sede.

    RispondiElimina
  66. Ringraziamo Iddio che nessuno delle Congregazioni Romane esterni cosa a Roma si pensa di Mons. Mani.
    Il veto sul motu proprio è solo la punta dell'iceberg di tante altre cose...
    Ira, rabbia, superbia... è vero possono trarre in inganno. E' anche troppo facile resattare tutto, caro "inopportuno". Se dovessimo resettare, beh allora dovremmo tornare indietro al 2003. Mani avrà anche alcuni pregi, non si condanni la persona, ne ne abbia pietà semmai. Tuttavia le sue macchinazioni sanno veramente poco di Vangelo! Il pastore deve guidare il gregge: qui invece si è finiti al: "chi mi ama mi segua". Noi amiamo Cristo, la Chiesa, il Vangelo. A questo bisogna condurre le anime. Non all'amore ad una persona e al suo stile. Purtroppo invece a Cagliari dissentire è ormani sinonimo di non aver fede.
    Si rileggano i Profeti...Altro che blog!!! La Carità senza la Verità è un guscio vuoto dice il Santo Padre. Gridate pure: si faccia la carità, si usi la carità al Vescovo, ma se non si ama la Verità si è assai lontani dal vero amore.

    RispondiElimina
  67. Dante Pastorelli... tenisi arrexoni!!! Un pò di bonarietà non guasterebbe. Credimi però che la situazione non è per niente felice.
    Adesso mi sembra che sia il turno degli "antichi"!!! Forse mons. Mani sta perdendo credito anche presso di loro! Forse i sacerdoti "tradizionali" della Diocesi hanno gli occhi aperti più di quanto l'Arcivescovo si aspettasse. E come si dice a cagliari: "immoi du s'a toccau pixi 'e cadinu". Fosse stato un pò furbo, come pensa di essere, avrebbe potuto cogliere la palla al balzo e cavalcare l'onda. Ma rimane in me il dubbio che la Liturgia Antica mal si sposi con il pensiero del nostro Vescovo.
    Celebrare "coram Deo" è troppo umiliante per chi ha tappezzato della sua faccia la città di Cagliari al suo ingresso. Il V.O. è troppo mortificante per chi celebra pensando di essere il fulcro della Liturgia. Cristo è l'attore principale di ogni celebrazione liturgica. Secondo me è questo che a Cagliari si perde di vista. E questa osservazione vale per tutti, non solo per Mani.

    RispondiElimina
  68. Se uno definisce le accuse a Mani "di destra"... Cosa bisogna pensare? Adesso la libertà di pensiero è di destra.. Scusate ho difficoltà ad orientarmi ormai!!!

    RispondiElimina
  69. Ma il convegno si fa o no?

    RispondiElimina
  70. Il convegno si fara'. Sbrigatevi a prenotare anche i B&b!

    RispondiElimina
  71. ho molti dubbi se si farà

    RispondiElimina
  72. L'anononimo gufo delle 19:49 dev'esser mons. Mani....
    Facendo parte del comitato organizzatore posso ben dirlo: il convegno si fara'.

    RispondiElimina
  73. Guardia svizzera, premetto che mi piacerebbe andare a questo convegno, ma credo che se l'arcivescovo non vuole veramente che si faccia, farà tutto ciò che è in suo potere perchè questo benedetto convegno non si svolga. Ma sperimo di no naturalmente

    RispondiElimina
  74. ma che dire di tutto ciò...
    comunque ritengo assurde le polemiche contro la messa tridentina, e altrettanto assurde e fuori luogo le polemiche dei consacrati contro la messa tridentina... ma dal tronde molti preti dopo aver messo da parte l'obbligo della castità, adesso cominciano a relativizzare anche quello dell'obbedienza...( quando revisionerete anche il concetto di carità?). Il motu propriu del papa è LEGGE e si deve rispettare... chi non è d'accordo può benissimamente uscire dalla CHIESA CATTOLICA ed entrare in qualche setta protestante che tanto emozionano i giovani preti di oggi

    RispondiElimina
  75. Non siamo passati all'esame della blogosfera!
    Ecco qua':
    "Immagino Gesù nel momento che è sulla croce in agonia,
    e guardando gli uomini e tutta la storia,
    vede di codesta gente che si masturba mentalmente e si lancia fendenti,
    mentre altri sacerdoti, religiosi o laici sono a servire tra gli ultimi e i poveri, la gente normale, che deve vedere come come portare avanti la mesata di vita con la propria sussistenza.
    Chi ha la pancia piena non può capire,
    quindi che continuino a masturbarsi.HP"

    RispondiElimina
  76. Ora, anche l'onanismo...
    Oremus

    RispondiElimina
  77. O Roma, Roma Divina dove verdeggia il Sacro Alloro!
    Dove sei? Perchè dormi? Svegliati, destati, i tuoi figli imploran pietà!!!!!!!!

    RispondiElimina
  78. Se la domenica andate a messa a Mandas, alla messa detta cantata, sarete rapiti dalle celestiali voci del coro che canta, scusate la modestia, molto bene. Per similitudine mettiamola così:vi ricordate il rinnegamento di Pietro?si, siete cristiani, e perciò vi ricordate. Allora cosa dice il Vangelo?dice che dopo il terzo rinnegamento di Pietro un gallo cantò!! Chi ha cantato stavolta nei saloni della curia contro il convegno di Mandas?io avrei un'idea, ma la tengo per me. Anzi giochiamo alla caccia al tesoro: sostituite il gallo con una gallina e siete sulla via della vittoria. Sapete, anche al vescovo, qualche volta, sfugge qualche nota...

    RispondiElimina
  79. x chichirichì..
    lo sai che se la gallina canta farà l'uovo?... MI SORGE UN DUBBIO SARà L'UOVO DI pASQUA O DI pASCAL?....

    RispondiElimina
  80. Se la suddetta gallina ha fatto veramente l'uovo, siamo sicuri che il risultato non sarà una sorpresa...tanto, dalle uova covate fino ad ora anzichè pulcini sono nati solamente avvoltoi...comunque la pazienza rimane la virtù dei forti....buona covata..

    RispondiElimina
  81. Da giorni si sente parlare a Mandas di questo blog e di come, per via della Messa in latino (che mi sono informata e qui viene celebrata solo il sabato mattina), il nostro paese sia divenuto molto famoso insieme a quello vicino di Gesico.
    La curiosità mi ha portato a leggere tutti gli articoli e i vari commenti di questo sito e solo oggi ho deciso di comunicarvi la mia esperienza.
    Premetto che io non frequento tanto la chiesa, solo per qualche funerale e particolare circostanza. Non sono quindi una che, come si dice, pratica la chiesa come invece sono sicuramente la maggior parte delle persone che qui scrivono e si confrontano. Sono, mi vorrete scusare, una profana in Messa in latino (che però, visto che tutti ne parlano, ho guardato in un filmato e mi è piaciuta assai) e molte altre cose che riguardano la religione. Vi confesso che però prego, leggo ogni tanto qualche pagina del vangelo e faccio qualche visita alla chiesa quando so che non c'è nessuno.
    Il perchè del mio strano comportamento è(ma so che sicuramente mi direte che non è un motivo valido) perchè il mio paese è pieno, e in particolare la chiesa, di persone che non sono coerenti con il cristianesimo. Mi sembra che Gesù Cristo chiami questa categoria di persone "sepolcri imbiancati", o come ho sentito da altri "pappa ostiasa" (cioè semplicemente "mangia ostie" e niente più).
    Non riesco per questo motivo ad andare ad ascoltare la messa. Proprio non riesco.
    Vorrei però dire due parole al sacerdote che è a Mandas: Lei mi sembra tanto buono, mi è stato confermato da molti altri, perchè la gente è così? Perchè il nostro paese è pieno di vipere? Mi è stato riferito che quando Lei predica qualche volta è molto duro contro certi atteggiamenti, perchè nessuno o solo pochi l'ascoltano ma continuano a fare i "mangia ostie"?
    Credo che Lei sappia queste cose e credo lavori tanto per correggere questa situazione.
    Se le cose fossero diverse, si fosse leali, la sua chiesa, che so essere sempre molto piena, sarebbe ancora più piena. Ma ho i miei dubbi che le cose cambino in fretta perchè, come gli italiani sono definiti un popolo di santi e di navigatori, noi mandaresi (mi metto dentro anch'io) siamo solo un popolo di menefreghisti e di chiaccheroni (per essere teneri).
    Un saluto da lontano.
    una ricercatrice di Dio

    P.S.: mi sono ricordata anche di un altra "qualità" di noi mandaresi: superbi e arroganti

    RispondiElimina
  82. Mmm.. Io direi anche un pò ipocriti

    RispondiElimina
  83. "Il sacerdote continuamente tocca Dio con le sue mani. Quale purezza, quale pietà si esige da lui! Rifletti adesso un pò, come debbano essere quelle mani che toccano cose così sante!" (S. Giovanni Crisostomo).
    Per Anonimo delle 12.57
    Sarai sempre deluso (a) se considererai soltanto l'apparenza esterna degli uomini; se cercherai la tua soddisfazione e il tuo vantaggio nella gente, ti accorgerai che per lo più non vi trovi invece che danno. Se in tutto invece tu cerchi solo Gesù, certamente troverai Gesù. E se, al contrario, cercherai te stessa, parimenti troverai te stessa, ma a tuo danno....... (da L'imitazione di Cristo)

    RispondiElimina
  84. Per anonimo delle 12:57. In un paese della Sardegna, tanti anni fa, un sacerdote dal carattere forte e deciso affrontava tante situazioni che in quel paesino capitavano, piccolo paese ma tanti fatti problemi. Cattivi?no era un popolo a cui piaceva mettersi in mostra con piccole cose. Si volevano al centro dell'attenzione. E questo sacerdote, con tanta pazienza, cercava di porre a freno i suoi turbolenti parrocchiani. E certo, lui era s'arrettori, e con il rettore non si discute, perchè lui sa, dall'alto della sua berretta canonicale, come si devono svolgere le cose in paese. Ogni tanto è costretto a salire sul pulpito e lasciare da parte il Vangelo della messa per fare una lavatina di capo a questi popolo sempre all'arrembaggio. Ogni tanto è costretto, con qualcuno più duro degl'altri, a minacciare l'uso di un famoso libretto conosciuto in Sardegna come "su libru de is cummandus": la sola vista di quel libro farebbe strappare i capelli a un calvo. E il buon parroco, vista la pluriennale esperienza, conosce gli effetti.
    Ma nonostante ciò, dopo periodi di tranqullità, il turbolento popolo non si trattiene e ne combina una dopo l'altra. E ancora oggi, il DNA di questo popolo vive più che florido in una ridente collinetta.
    Cara anonima, fattene una ragione, la storia si ripete.

    RispondiElimina
  85. "su libru de is cummandus"

    Possiam chiedere che cos'è?

    RispondiElimina
  86. "Su libru de is cummandus" era un libro che, secondo il pensiero della gente, era usato dai sacerdoti per "maledire" chi andava contro la chiesa. Molte testimonianze confermano che questo libro esistesse veramente. Secondo altri, era solo il Rituale Romano.

    RispondiElimina
  87. In riferimento a "su libru de is cummandus" si racconta che a Gesico una donna, nei primi decenni del 1900, venne in possesso di codesto libro avendolo sotratto al Prete di Seuni presso il quale era domestica. A persona fidata descrisse questo come un libro che serviva per contattatare e "comandare" i morti ai quali si rivolgeva su richiesta di persone che volevano venire a conoscenza di fatti irrisolti interessanti i parenti. Si narrano diversi episodi nel dettaglio.
    L'ultima traccia di questo libro è riferita alla figlia della domestica del prete di Seuni, domestica del Parroco di Gesico Don Collu Giuseppe il quale avendo avuto notizia dell'esistenza del libro chiese di vederlo e così non glielo restituì.
    Che fine avrà fatto?
    Oggi nessuno spero osi più contattare i morti, mentre spero che tanti vogliano contattare i vivi, nella fattispecie Mons. Mani e senza voler essere "unu cumandu" chiedergli in coro di benedire il Convegno di Mandas....

    RispondiElimina
  88. Ma, molte volte con la bocca si può anche benedire, ma nel cuore si maledice.
    La maggior parte dei cristiani che affollano le chiese, per quanto riguarda "i sepolcri imbiancati" citati dalla anonima delle 12.57 di ieri, sono dei fornidabili MAESTRI!!

    RispondiElimina
  89. Oh bene, finalemte si mangia! Frittata per tutti! offre il pollaio

    RispondiElimina
  90. Che dire? I frequentatori di questo blog sono sicuramente persone innamorate della liturgia e fermamente convinte dell'efficacia pedagogica e santificatrice che le celebrazioni ben curate, preparate e vissute racchiudono in sè. Questo va senz'altro a loro onore e merito e in questo io sono totalmente e incondizionatamente dalla stessa parte: auspico infatti una sempre maggiore diffusione della liturgia del 1962 e unasempre più accurata celebrazione di quella del 1965 che la depuri da tutte le scorie che la fantasia e la sciatteria di troppi preti e fedeli vi hanno depositato. Spero anche che tutti i sacerdoti (almeno quelli che verranno ordinati da ora in poi) acquisiscano una piena padronanza di entrambi i riti (ordinario e straordinario) per meglio servire le rispettive comunità e vivere con maggiore ricchezza il loro sacerdozio.
    Ciò premesso, non posso tuttavia fare a meno di esprimere il mio disagio e il mio dolore per l'atteggiamento irriguardoso e poco docile che traspare in molti testi polemici verso l'Arcivescovo di Cagliari. Sarebbe questo il corretto modo di vivere la propria appartenenza alla Chiesa? Deridere il Pastore, facendolo passare per un vecchio rimbambito che tanto tra poco verrà mandato il pensione e quindi bisogna pazientare solo un pò e sopportarlo in attesa di tempi migliori? A me pare un atteggiamento davvero riprovevole, gravemente peccaminoso e scandaloso, foriero di disunione all'interno e di soddisfazione da parte dei nemici della Chiesa.
    E per quanto apprezzi l'iniziativa del convegno di Mandas (vi parteciperei anche volentieri, se potessi e sempre che si faccia), se l'Arcivescovo esprimesse la sua contrarietà all'iniziativa (io non so nulla di cosa sia realmente successo al riguardo, parlo solo in generale e in astratto), quel convegno dovrebbe immediatamente essere annullato e io stesso eviterei di andarci, perchè la comunione e l'unità della Chiesa e l'"unum sentire cum Episcopo" è bene ancora più importante ed essenziale dell'amore verso la liturgia straordinaria.
    E l'amore verso il Vescovo deve esprimersi non solo in un'obbedienza formale e asettica, ma anche in un linguaggio amorevole e affettuoso o almeno, se proprio non vi si riesce, col silenzio.

    Vi saluto con tanto affetto in comunione di preghiera.

    Luigi Murtas

    RispondiElimina
  91. Caro Luigi ma come non interpretare gli atti dell'Antistite Nostro come mossi da una superba disobbedienza al Santo Padre?
    Sai quante prese in giro da Lui ? Sai che fece girare una lettera inviatagli da dei giovani del comitato UnaVox per la concessione della Messa di Sempre dopo il Motu Prorio,ma che ahime ' aveva un errore d'ortografia, fra i canonici e la curia tutta per sbeffeggiarli? Sai che propose loro un esame di latino? Sai che impedisce ai seminaristi di servire Messa a Santa Croce? Sai le angherie che debbono sopportare quelli di Santa Croce controllati a vista dal rettore -segretario che raccontano abbia pure strappato l'avviso sacro affisso da loro sulla porta di chiesa?
    Sentire primum cum Papa Nostro , col Vescovo poi,se obbediente, altrimenti vada via. Quell'eretico che ha portato Taize' a Cagliari!
    E che e' contro il Papa ed il Suo magistero. Quante cose non sai!Leggi a riguardo i miei posts sul Mani.
    TUTTI A MANDAS!

    RispondiElimina
  92. Caro Mercenaro del 28 luglio h 21.20
    Da ciò che scrivi ho capito che, pur conoscendo bene i due "poveri pretini di campagna" e non di "palazzo" e sapendoli all'altezza della situazione che stanno vivendo non conosci affatto la Messa tradizionale.
    Sai benissimo che i due pretini, iniziando anni fa il loro mandato nelle parrocchie attuali, hanno manifestato subito il loro desiderio di poter celebrare secondo il rito tridentino. Hanno rispolverato subito le funzioni eucaristiche, il rosario, canti e preghiere in latino, tutte cose sopite da decine d'anni, con grande gioia degli anziani, che già le conoscevano, e meraviglia dei giovani che con facilità e naturalezza le hanno fatte proprie.
    Con l'elezione di Papa Benedetto XVI e la promulgazione del Motu Proprio, il loro desiderio si è avverato e hanno iniziato le celebrazioni in latino non per mettersi in mostra e creare "fomento e divisione nella comunità", del resto già preparata a questo evento (messa tridentina). Essi sono consapevoli che solo in questa Messa Dio è il centro assoluto e converge verso Lui.
    Infatti ogni gesto, parola, posizione, silenzio prolungato è "segno" della presenza reale di Dio. Nella Messa tradizionale c'è solo posto per "riverire ed adorare Dio" e il sacerdote viene sminuito al massimo; al contrario delle Liturgie Post-Conciliari nelle quali effluvi di parole di sacerdoti e laici, canzonette, musiche più o meno assordanti, assenza totale del silenzio distolgono i fedeli dal vero fine della Messa. Provare per credere!!

    RispondiElimina
  93. berrittaaduaspizzas4 agosto 2009 alle ore 21:07

    Ascolta, Murtas. Inutile darti atto che il tuo discorso non fa una piega, però in astratto, perché nella realtà concreta, in quella che si vive e non solo si guarda comodamente dalla finestra, a tutto c’è un limite, anche alla prepotenza, e qualunque autorità, soprattutto se spirituale, i galloni deve sempre guadagnarseli sul campo. Voglio dire che una prepotenza, due, dieci, venti, cento si possono e magari si devono tollerare, ma la prepotenza elevata a sistema no, perché prepotenza significa ingiustizia, e se io posso e magari, per dargli una testimonianza, devo, accettare in silenzio da un superiore spirituale un’ingiustizia subita in prima persona, non posso unum sentire con lui l’ingiustizia fatta ad altri fratelli a lui sottoposti e perciò senza difesa, oppure stare a guardarla in silenzio o con un sorrisino amorevole, perché mancherei di carità e di sollecitudine sia verso questi fratelli, sia anzitutto nei suoi stessi confronti (un figlio ha il dovere di contestare onestamente al padre eventuali errori, e non ha nessun diritto di prenderlo in giro fingendo di non vedere e non sentire), sia verso la Chiesa, perché le lacerazioni le fanno le ingiustizie, non le critiche doverose, e neanche le stesse polemiche, che anzi possono alla fine servire a rincontrarsi e a ristabilire armonia.
    Comunione e unità della Chiesa non significano omertà, o soffocamento della verità sotto la coltre del silenzio, perché la verità deve essere gridata. Non vuole dire questo Nostro Signore quando ammonisce che è venuto a portare la spada?
    E poi, cosa pensi, che gli altri non sentano disagio e dolore nel leggere certi interventi? E pensi che lo sentano forse perché alcuni toni sono un poco aspri per le loro orecchie, oppure perché quegli interventi testimoniano una situazione che veramente non si riesce più a sostenere, con tutta la buona volontà che uno ci può mettere? O credi che ci provino gusto? E chi mai si sogna di far passare Monsignore per “un vecchio rimbambito”? Forse questa è una tua personale conclusione di fronte a fatti che non trovano, all’apparenza, una spiegazione plausibile, ma ti assicuro che un’idea di questo tipo è solo che fuori dal mondo! Ateru che rimbambidu! Poneccheli su poddighe in bucca,! Io ho già avanzato la mia teoria dell’ “eurocentrismo”, che però il Prof. Pastorelli e Guardia Svizzera hanno subito confutato. Avranno ragione loro, qualche parte di ragione ce l’avrò forse anche io, ma non è questo il punto, perché, siat pro cale santu si siat, la situazione resta sulle nostre spalle e, soprattutto, le sofferenze restano sulle spalle e nel cuore di chi è ingiustamente colpito, e restano le lacerazioni nel tessuto della comunità ecclesiale.
    Che fare allora? Non ti sembra che formale e asettico, anzi gravemente ipocrita, sarebbe piuttosto un ossequio irenista prestato a divieti frutto chiarissimo di prepotenza allo stato puro? La comunione e l’unità della Chiesa, così come la pace, si costruiscono sulla giustizia: Opus iustitiae pax. E secondo te impiparsene di chi patisce l’ingiustizia, è giustizia? E’ solidarietà? E’ carità?

    RispondiElimina
  94. Un consiglio a chi ama passeggiare più negli androni dell'episcopio che tra i banchi della propria chiesa...
    Probabilmente se si andasse in chiesa per rendere omaggio al Signore e creare un vero legame con Lui oggi, anche e sopratutto a mandas, sicuramente ci sarebbero meno "fedeli" di quelli che affollano la fila per andare a Comunicare con lui. La Chiesa ormai è diventata un'abitudine... tutto è concesso... tutto è dovuto... cari sacerdoti moderni giustificate divorzi e quant'altro rientra nello stile di vita moderna.. battezzate TUTTI, sposate TUTTI... è ora di restituire a Dio il suo giusto posto.
    BAsta riempire le chiese giusto per averle piene... La religione è una cosa seria, o ci credi o sei fuori.
    Il catechizzatore

    RispondiElimina
  95. Caro Luigi Murtas,
    non si possono che apprezzare le intenzioni del tuo intervento, ma nondimeno il concetto che esprimi non è cattolico.

    Il fedele non deve obbedienza incondizionata al proprio vescovo, quasi si trattasse di un "credere, obbedire, combattere". Se in modo evidente e cosciente il vescovo si discosta dall'ortodossia (e speriamo non sia questo il caso di Cagliari) o rifiuta senza giusta ragione la dovuta obbedienza al Successore di Pietro e Vicario di Cristo (e questo pare precisamente il caso, in riferimento al motu proprio), è dovere, più che facoltà, di non seguirlo. Per questo furon sempre lodati i fedeli costantinopolitani, che a viva forza cacciarono dal pulpito il loro Patriarca, Nestorio, allorché predicava le sue dottrine contro la divina maternità di Maria.

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione