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AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

mercoledì 22 luglio 2009

Le manovre di mons. Giuseppe Mani, arcivescovo di Cagliari, per soffocare il motu proprio


L’inviato speciale di Paix Liturgique, associazione francese estremamente benemerita perché si occupa, sul campo, di mettere in contatto, organizzare e incoraggiare i numerosissimi gruppi stabili che si vanno formando in Francia (ispirandoci a loro, qualcosa del genere tentiamo anche noi, nella nostra pagina con l’elenco delle Messe), ci riferisce di una sua visita in Sardegna, arcidiocesi di Cagliari (nella foto l'arcivescovo Mani, 73 anni compiuti...). Ecco il testo nella nostra traduzione.


[..] Quale è stata la mia sorpresa, arrivando da Cagliari, di trovarmi una domenica qualsiasi a Gesico in una piccola parrocchia sperduta in mezzo alle colline. Entro nella chiesa, la messa è appena iniziata; ma non ci sono più posti a sedere, la chiesa è piena, le persone strette sono tutte girate verso il buon Dio che è laggiù, in un tabernacolo di marmo d’un bianco magnifico, sull’unico altar maggiore. Il prete è prosternato per il confiteror, mentre la corale del villaggio si spolmona a cantar l’Introito. I chierichetti si premono nel presbiterio non abbastanza grande.

Alla fine della messa, la gente mi saluta con molta cortesia. Mi presento, mi parlano come se mi conoscessero da sempre. Riferisco la mia meraviglia, ma i più informati mi supplicano con aria triste di pregare molto per il loro parroco... In effetti degli amici di Cagliari me l’hanno confermato, il vescovo minaccia di destituire il parroco di Gesico, perché ha tolto l’altare verso il popolo, perché dice la messa in forma straordinaria obbedendo a Benedetto XVI, e perché ci tiene alle processioni e alle feste popolari tradizionali. Mentre dalla curia di Cagliari piovono direttive ben diverse: basta feste tradizionali, bisogna favorire la festa del formaggio o quella della danza. E soprattutto, basta motu proprio. “Finché ci sarà Benedetto XVI e Canizares non si potrà fare niente che valga”, si dice pubblicamente in vescovado. I disturbatori son da metter da parte, ma senza rumore soprattutto, occorre soffocarli. Tutti i mezzi sono buoni [..] per poter accusare il parroco di scandalo e di creare disordine.

Nella parrocchia vicina, Mandas, il “parroco-duca” don Pasquale Manca è molto simpatico, gioviale, nella sua sottana impeccabilmente romana, molto semplice e ottimo parroco. Durante tre giorni di riposo estivo, il 9, 10 e 11 agosto, organizzerà nella sua parrocchia un perioco di studi e riflessioni sull’insegnamento di Benedetto XVI, scambi sull’applicazione del motu proprio, e naturalmente cerimonie e messe in forma straordinaria. Più di una cinquantina di preti sarano presenti a queste giornate di ristoro spirituale, senza contare i numerosi laici che seguiranno un programma di conferenze altrettando arricchenti. [Invitiamo i fedeli sardi a farci avere il programma dettagliato delle giornate di Mandas]

Nel segno della riconciliazione e della speranza, la Sardegna si copre di buone volontà che ascoltano il messaggio di Benedetto XVI attraverso il motu proprio. Speriamo che le resistenze episcopali non strappino i buoni frutti dell’opera del Papa.

L’esempio delle parrocchie di Mandas e Gesico è caratteristico delle persecuzioni quasi sistematiche che subiscono i preti che decidono liberamente di applicare con generosità il motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI. Certo, se è possibile constatare qua e là qualche miglioramento, resta comunque che nella maggior parte dei casi le nuove celebrazioni tradizionali sono messe in opera direttamente dalla curia episcopale – al modo dell’indulto del 1988 – e restano ‘sotto controllo’ episcopale. Quando i parroci, di loro iniziativa, decidono di applicare il mp del 2007, nella maggior parte dei casi si scatena una vera caccia alle streghe.

La cappa di piombo che pesa sulla liturgia nelle parrocchie non è scomparsa col motu proprio... Non occorre cercare oltre le ragioni per cui pochi preti diocesani hanno deciso di applicare (pubblicamente...) il mp di Benedetto XVI. In effetti in molte diocesi la sola buona volontà di applicare il mp è causa di scandalo per il vescovado... E i preti che desiderano metterlo in opera sono costretti ad esiliarsi dalla loro diocesi, come i padri Blin o Horovitz della diocesi di Parigi, o di tacere e attender giorni migliori come don Bonnet, parroco di Saint-Nom la Bretêche (Versailles).

L’esempio di quelle parrocchie è altresì caratteristico in quanto traduce un vero successo pastorale: chiesa piena, popolazione felice di ritrovare le sue tradizioni popolari, sostegno dei fedeli al parroco, situazione serena. Le difficoltà non sono derivate dall’applicazione del mp in parrocchia, dalla sedicente ostilità della maggioranza dei fedeli, o da non si sa ben quale ‘inopportunità di un ritorno’ a tale liturgia. No, le difficoltà sono create direttamente dal vescovo che non vuole a nessun prezzo che sia applicato un testo papale nella sua diocesi.

Si dirà poi nei saloni episcopali: “non c’è domanda”, “il motu proprio interessa solo un’infima minoranza di fedeli”. Si vede bene, la visione profetica di Benedetto XVI, di fare della parrocchia il quadro normale della celebrazione della forma straordinaria del rito romano è assolutamente combattuta da un buon numero di vescovi. Celebrazioni della messa tradizionale nelle riserve indiane (come teorizza Mons. Aumonier a Versailles, ad esempio) si possono al limite tollerare, se non si può fare altrimenti [e cioè sopprimerle]. Ma la ‘banalizzazione’, il ‘contagio’ nelle parrocchie di una liturgia finora sconosciuta da moltissimi fedeli che amano scoprirla, non si vuole nella maggior parte delle diocesi. A tutti i costi e anche a quello di stroncare esperienze pastorali promettenti, congedare giovani parroci pieni di zelo o chiudere chiese piene. L’ideologia che fa devastazioni da 40 anni non tollera queste applicazioni generose del motu proprio di Benedetto XVI.

202 commenti:

  1. Non solo i parroci devono stare attenti quando decidono di applicare il motuproprio, ma persino quando si limitano a seguire l'esempio di Benedetto XVI nella forma ordinaria. Un mio amico parroco, di una diocesi non lontana da Roma, celebra la Messa di Paolo VI, in italiano, ma mettendo al centro dell'altare la croce invece che la propria faccia...ovviamente i confratelli dicono che celebra in maniera stravagante.
    La persecuzione non riguarda solo un messale (e già sarebbe grave), ma il semplice fatto di seguire gli esempi e il magistero del Papa, invece di Vita Pastorale o altre amenità che dettano legge fra il clero...

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  2. Se non lo avessimo ancora capito bene i preti, oggi giorno, per la maggioranza dei casi sono senza FEDE.

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  3. non si potrebbe arrivare al Santo Padre con più sicurezza e dirgli di questa persecuzione? E' lui che deve intervenire, il suo silenzio sulle vicende concrete è assordante. Fanno intervenire il Papa su tutto, anche sugli incidenti stradali e noi stiamo morendo grazie ai Vescovi che lui ,lascia fare. Un prete dimesso

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  4. Leggiamo la LETTERA APERTA AL SANTO PADRE di maranatha.it

    http://www.maranatha.it/Letter.htm

    Speriamo che gliela lascino leggere.
    don Luigi

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  5. Se a Cagliari la situazione non brilla, in Sicilia, vige un silenzio assordante e un inquadramento al Messale di Paolo VI in cui non è tollerabile nessuna celebrazione VO.

    Domenica, il buon parroco ha obbligato tutti ifedeli a darsi la mano formando una bella catena umana , tipo girotondo.
    Così sono partite subito le persecuzioni e le parolacce contro chi si asteneva del dare la mano. Una gran Bella messa!!!!!!!

    Io stesso ho subito l'allontanamento perchè mi ostino a non voler dare la mano a chi mi sta accanto.

    Pazienza e tutto a soffriamo a gloria di Dio e per il nostro papa.

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  6. La situazione di Cagliari è una situazione-fotocopia; con rarissime eccezioni in ogni diocesi del mondo c'è una cappa plumbea sull'argomento.

    Sempre in Sardegna il Vescovo di Alghero-Bosa ha verbalmente proibito ai suoi preti di celebrare more antiquo. E il parroco di Suni, che dopo il motu propio aveva per alcuni mesi celebrato spesso col messale del 1962 (con straordinaria partecipazione di popolo ma senza danno per i seguaci del Novus a cui assicurava sempre la messa nuova) è stato intimidito a tal punto che ha smesso di celebrare all'antica. Questi sono i nostri Vescovi e questi i metodi stalinisti con cui ci governano.
    Da quanto so, la diocesi di Tempio-Ampurias, sempre in Sardegna, non è in una situazione migliore. Il prete che il 14 settembre 2007 celebrò una messa antica (anche qui con notevole partecipazione di popolo) è stato talmente rimproverato dal Vescovo e talmente criticato dagli altri preti che non ha più celebrato in rito antico.

    A Sassari l'Arcivescovo ha si stabilito una celebrazione stabile ogni domenica ed ogni festa di precetto, ma creando una sorta di riserva indiana: messa antica solo in una chiesa del centro cittadino con proibizione di celebrarne altrove. Anche a Sassari comunque è notevole la partecipazione del popolo.

    Ad Oristano esiste la medesima cappa plumbea che ha soffocato qualunque coraggio sacerdotale.

    Delle altre diocesi sarde non si hanno notizie.g.a.

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  7. Sono del tutto sorpreso, poiché mons. Mani passava per conservatore fin da quando era ordinario militare.

    Evidentemente "conservatore" non basta per indicare il buonsenso...

    Per fortuna ha 73 anni. Due anni volano via veloci, coraggio!

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  8. Desidro segnalare quanto segue da una diocesi di un Paese molto lontano dove mi e' capitato di soggiornare (che di proposito non nomino, ma non e' Utopia).

    C'e' una parrocchia della Fraternita' S. Pietro e il parroco celebra tutti i giorni con messale di Giovanni XXIII.
    La domenica devono dire 3 Messe perche' l'afflueanza e' tanta e la chiesa piccola. In piu' ne celebra una quarta in una parrocchia di periferia.
    Altre due parrocchie hanno introdotto una messa settimanale MP.
    L'Arcivescovo ha celebrato regolarmente anche un pontificale.

    Inutile dire che anche nelle Messe NOM della diocesi non si segnalano particolari abusi liturgici.

    Molti preti oggi pensano solo alle loro piccole comodita' e possibili avanzamenti, per cui non osano nulla contro il Vescovo.
    Sembrano completamente ignari di quale grande e terribile ministero sia anche quello del semplice sacerdote che che lo fa rettamente e con fede solo per la salvezza delle anime. Mi pare che sia questo il messaggio principale del Curato d'Ars.
    FdS

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  9. ecco vedete

    i preti so preti n' c'è gnente da fa .... lo dico sempre


    Permane lo stato di persecuzione attuato dal 1970 .

    e che ho potuto esperimentare in prima persona ....

    il motu proprio ........ che '' nulla ,, ha stabilitp di nuovo nella CHIESA , non fa che denunciarci in effetti aspetti negativissimi per una ulteriore innovazione nel futuro della CHIESA .

    1 disobbedienza al SOMMO PONTEFICE , E QUESTO DENUNCIA IL VOLERNE RIDURRE IL POTERE e fare del PAPA una sorta di simbolo puramente rappresentativo ,

    una sorta di monarchia all' inglese per essere chiari .

    questo aspetto iniziato da PAOLOVI , trovera' una realizzazione nel prossimo futuro .....
    aspetta e vedrai !!!!!!!! ........

    2 il mandato di PIETRO andra' in soffitta .

    pero' attenzione !!! per quel che riguarda la LOBBY dei VESCOVI , loro si ne saranno i potenti signori e vassalli , reggitori di tante REPUBBLICHE di SAN MARINO !!!!!!!!

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  10. l'anonimo delle 12:03 riferisce un abuso purtroppo ricorrente. Non capisco in che modo si pretenda di evangelizzare costringendo uomini e donne di una certa età a prendersi per mano come bimbi. Non ho niente contro il mio vicino, ma è un perfetto sconosciuto e non prenderei per mano in modo infantile neanche il mio migliore amico. Semplicemente perché mi sentirei un beota e se fosse così tutte le domeniche penso che scapperei dalla chiesa. Vado in chiesa per adorare Dio, il cui Amore è qualcosa di infinitamente più grande delle bambinate che vengono in mente a certi preti. Mi è capitato più volte durante le Sante Missioni al popolo tenute dai padri Vincenziani (che pur appartenendo allo stesso ordine di mons. Bugnini sono in genere molto devoti e legati alla confessione e alle pratiche tradizionali), il più giovane dei quali un po' troppo teatrante ha la fissa del Padre Nostro mano-nella-mano. Io mi sono semplicemente limitato a mettere le mani giunte e nessun vicino si è infastidito, ma è pazzesco che andando a Messa si debba preventivare di doversi sentire a disagio...

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  11. La situazione è dolorosa. Il mio vescovo ha proibito quasi tutte le processioni religiose lasciandone solo 3 nel giro di un intero anno: il suo provvedimento non potrà fare altro che soffocare e cancellare del tutto la tradizione e la devozione religiosa di noi fedeli. Addirittura ha proibito che il nostro santo protettore fosse vestito dei paramenti sacri durante la processione dopo secoli di tradizione. Inoltre ha proibito che l'altare antico fosse abbellito da piante e ornato dalle candele e dalla Croce con la motivazione che sono inutili xchè non si celebra più a quell'altare. Volendo essere sarcastici, aspetto solo che il vescovo limiti anche le messe e proibisca ai fedeli la semplice entrata in Chiesa...amara dies valde:(

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  12. concordo con Ste in entrambi i commenti. E' duro ricostruire su queste macerie ma s'ha da fare!

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  13. Ma è mai possibile che le denuncie non arrivino sino al Papa?
    È possibile che in Segreteria di Stato, qualcuno....filtri , blocchi, le denuncie?
    È possibile che si faccia credere al Papa che tutto vada bene ?
    È possibile che la collegialità abbia soppresso l`autorità?
    Quella del Papa voglio dire, perchè quella dei vescovi apparentemente è esercitata e imposta .
    È possibile che ogni vescovo nel suo angolino sia un mini-vaticano, un elettrone libero, libero anche di disobbedire apertamente al Successore di Pietro?
    Mah!

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  14. al Papa le notizie arrivano, ma lui non può fare più di tanto se poi molti vescovi praticano una autocefalia de facto (proviamo a fare un giretto sui siti web delle varie diocesi e vediamo la sproporzione tra le lettere e controlettere di vescovo, vicario, ecc. e lo spazio quasi nullo riservato al Vicario di Cristo.
    Il papa fa un brutto mestiere che è quello di parlare a gente che non lo ascolta. Preghiamo molto per il Santo Padre, non possiamo neanche immaginare quanto debba soffrire

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  15. Per l'anonimo delle 13.18
    Sei anonimo, almeno dicci di quale Diocesi parli (il nome del vescovo lo capiremo anche da soli, consultando gli appositi siti)! Non voglio dire un po' di coraggio, ma almeno di chiarezza.

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  16. Beh, cara redazione, sono cagliaritano e un mese fa ho inviato le bellissime foto della Santa Messa more antiquo .Mai pubblicate. Ora invece, vorreste il programma del convegno di Mandas.
    Quare me repulisti?

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  17. per anonimo

    stessa situazione ad ASSISI con SORRENTINO . perchè sono convinto che si comincia a decristianizzare con le piccole cose se piccole cose sono .......

    ha fatto togliere il velo nero che avvolgeva da SEMPRE il CRISTO MORTO per la PROCESSIONE DEL VENERDI SANTO COME DA ANTICA TRADIZIONE ...........
    NON SOLO , le suore del monastero di SANT' ANDREA , hanno fatto sapere con lettera scritta al parroco , che NON AVREBBERO PIU RICEVUTO IL CRISTO MORTO PERCHE' NON AVENTI PIU LA CLAUSURA .
    E' tradizione per il mattino del Venerdi Santo portare al bacio ed adorazione delle suore delle varie clausure il CRISTO MORTO , con stazione finale fino alla sera presso la basilica di S. FRANCESCO e con ritorno per alla cattedrale .
    Ma forse prima era un pezzo di legno ad andarvi ..... e adesso troppo indafarrate con gli ospiti nei loro monasteri per il periodo pasquale ...

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  18. Mani è inviso anche ai progressisti, ma quello che urta di più è che è inviso alle parrocchie più povere: chi non da congre decime alla curia è morto e sepolto. chiedete ai parroci.

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  19. Se continuate così, prevedo che sarete falciati via dalla FALCE DEL CONCILIO VATICANO II.
    Un vero tradizionalista bacia le sacre pantofole, no irride e insulta un successore degli apostoli. Harakiri o che altro?

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  20. Sarde Fili,Romae omnia venalia sunt!E se versassimo una tassa pro capite per poter celebrare la S.Messa more tridentino?Scommetto che non ci sarebbero tutte queste difficolta'!Eugenio

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  21. LE DUE CHIESE
    Qui in terra son due chiese: l’una è quella/
    che non disdegna di puttaneggiare/
    coi ricchi e coi potenti; e forse bella/
    potrebbe per alcuni risultare.

    Ma l’altra chiesa, meno appariscente,/
    sta con colui che viene emarginato,/
    con il povero sta, non col potente,/
    e di Cristo Gesù non fa mercato.

    Il sapore della prima non mi piace,/
    è amaro il pane che ti fa mangiare./
    Con la seconda, libera e vivace,/
    c’è più allegria insieme a camminare.

    http://frondeverdi.myblog.it/archive/2009/05/29/le-due-chiese.html

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  22. In nome del Concilio noi tradizionali veniamo presi a martellate da un bel pezzo; ora spunta fuori pure la falce?


    Arnesi da lavoro e, quindi, molto evangelici; è secondario se usati per tagliare il grano o per annientare i tradizionalisti: sempre evangelici sono. Anzi, in quest'ultimo caso svolgono un compito ancora più nobile: purificare la Chiesa.


    Già il Vaticano II ci è poco simpatico, ma se viene presentato pure come una falce che annienta non mi pare che sia il modo migliore per spingerci ad apprezzarne le virtù nascoste.

    Mah, devessere il caldo che fa brutti scherzi.

    Antonello

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  23. Caro Antonello,c'era il martello,poteva mancare la Falce?Sarebbe un fatto strabiliante se non ci fosse stata.O non sapevi che,dall'avvento di Raul al posto di Fidel,le uniche realta' ove persiste il comunismo sono meta' Corea (quella del Nord) e meta' Chiesa Romana (quella conciliare)?Eugenio

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  24. Personalmente penso che il Pontefice sappia tutto, sa' anche che si e' spinto ai limiti dell'audacia, sia con il provvedimento per la Messa antica, sia per la diffusione di una interpretazione del CVII nella linea della ermeneutica della continuita', sia per il ritiro delle scomuniche. Ma il Vat II rimane integro. Con tutte le complicanze.
    Vedo oggi un Papa privo di autorita'.... puo' fare un mezzo passo in direzione giusta e uno in dietro.
    Il Papato di oggi e' svuotato di autorita', ma lo stesso B16 non ha forse voluto uno stemma PRIVO DI TIARA. (primo Papa in questo?).

    Quale e' la sua visione dell'Autorita' di un Papa?

    Penso che lui in fondo per formazione nn si discosti poi molto da quello che ora vige.

    Sono i tradizionalisti di vario genere che proiettano su di Lui speranze destinate a nn concretizzarsi o a concretizzarsi in un contesto penalizzante. e svuotante.

    perche' salvare la liturgia senza cercare di salvare la dottrina in ogni suo aspetto mi pare attivita' in gran parte vana.

    RispondiElimina
  25. Guardia Svizzera,

    impanati penitenzialmente nella cenere, chiediamo venia e perdono. La gestione di questo blog diventa sempre più pesante e time-consuming. E abbiamo anche avuto problemi tecnici con le mail. O la mail in questione si è persa oppure, e ciò è anche più probabile (e altrettanto meno scusabile), è rimasta seppellita tra le "cose da fare". Arrivano molte segnalazioni, e si fatica a star dietro a tutto.

    Ecco: questa, a difetto di essere una scusa valida e ineccepibile, è quanto meno una motivazione vera. E ne approfittiamo per scusarci con tutti quelli con i quali abbiamo fatto (o magari faremo) analoghe figuracce.

    Non intres in iudicium cum servo tuo

    RispondiElimina
  26. Luisa ha detto...
    È possibile che la collegialità abbia soppresso l`autorità?
    Quella del Papa voglio dire, perchè quella dei vescovi apparentemente è esercitata e imposta .
    È possibile che ogni vescovo nel suo angolino sia un mini-vaticano, un elettrone libero, libero anche di disobbedire apertamente al Successore di Pietro?
    Mah!

    Provo a rispondere alle tue domande...

    Lumen gentium: almeno due sono le
    affermazioni contrarie al Magistero nel capitolo
    III, anche alla luce della cosiddetta Nota praevia.
    Vi si spiega in primis che tutti i Vescovi, anche
    quelli senza diocesi, ricevono il potere di governo
    (giurisdizione) dall’ordinazione episcopale. Questa
    dottrina è esattamente contraria a quella
    insegnata da Pio XII nell’enciclica Mystici Corporis
    (e in moltissimi altri testi magisteriali dello stesso
    Papa e di altri Pontefici), che definiscono che il
    Papa dà la giurisdizione ai Vescovi, che ricevono
    dall’ordinazione episcopale solo il potere di
    santificare (cioè di cresimare, ordinare i preti etc.).
    Inoltre si afferma che il potere supremo e universale nella Chiesa risiede in due soggetti:
    uno è il Papa da solo e l’altro il Collegio episcopale,
    che comprende certo il Papa, ma che riceve il suo
    potere da Cristo come il Papa stesso. Questa
    dottrina si oppone alle definizioni del Concilio
    Vaticano I, che spiega che il potere universale
    appartiene solo al Papa ad esclusione di altri
    soggetti.

    Come vedi non ci sta' niente di strano con l'atteggiamento sconcertante adottato dalla stragrande maggioranza dei vescovi eletti dopo il Concilio Vaticano II, (peraltro sconcertante esso stesso)

    Cruccas Gianluca

    RispondiElimina
  27. Infatti nulla accade per caso...
    A scuola mi parlavano di processi causa-effetto.

    RispondiElimina
  28. Non ti crucciare, Cruccas, questi sono 2 dei reali momenti di novità del Concilio: non un papa solitario monarca con i vescovi suoi vassalli, ma una comunione di AMORE e di giurisdizione. Anche Ratzinger ha prospettato una diverso maniera di esercizio del c.d. primato, molto più tradizionale rispetto alla deriva autoritaristica che la chiesa ha avuto dal 1870 al 1963. Anche i documenti del vat. 1° possono essere letti diversamente da come lo fa la destra della curia romana; il padre G.B. Sala quando rimbeccava Kueng a proposito di infallibilità (Infallibile? una risposta!) non sposava certo l'idea ultramontana.
    A ogni modo, mi devo complimentare per la tua carriera: prima stopper delle opere dello Spirito (vedi diatriba CNC), oggi correttore di Concili ecumenici.

    RispondiElimina
  29. Anche nella nostra Sardegna tra fedeli e sacerdoti, non sono pochi coloro che amano la Santa Messa "more antiquo" , mentre sempre di più sono coloro che vorrebbero avvicinarvisi e imparare a celebrarla e a parteciparvi. In realtà, come da più parti è stato detto, il Papa sta portando avanti una vera nuova riforma di cui noi stiamo conoscendo solo gli albori; in questo contesto è maturata l’esigenza di incontrarsi e confrontarsi. Da qui l’idea di questi giorni a Mandas ( Cagliari)dal 09 all’11 Agosto c. A. Grazie alla presenza di alcuni sacerdoti dell’I.C.R.S.S. ci sarà l’occasione di conoscersi e approfondire tutte le tematiche correlate al documento Pontificio anche negli aspetti liturgici.


    Occorre prenotarsi quanto prima, indicando se ci si trattiene tutti e tre i giorni o se si viaggia, se ci si ferma per i pasti e in quali giorni.
    Si chiede un contributo per le spese dell’organizzazione e dell’ospitalità: 30.00 euro per i pasti, 60.00 euro per il pernottamento (i convenuti potranno beneficiare di alcune strutture di bed and breakfast).

    Ai reverendi sacerdoti si raccomanda di portare con sé: il camice per la S. Messa, la cotta, la berretta; inoltre, per chi lo possedesse, il breviario romano e il Messale per il rito romano Antico.

    Per le prenotazioni rivolgersi ai seguenti numeri
    3932505916
    3335777355

    Programma
    Per i sacerdoti

    Domenica 9 Agosto

    Ore 17.00
    accoglienza

    Ore 19. 00
    Messa Cantata
    in terzo

    Lunedì 10 Agosto


    Ore 08.00 — 09.30
    Celebrazioni SS Messe.

    10.00 Conferenza
    D. Joseph Luzuy
    Il rito romano antico
    11.00 tavola rotonda

    12.30 pranzo

    16.00 liturgia e prove
    Chiesa s. Antonio

    19.00 vespro
    e benedizione eucaristica

    20.00 cena

    martedì 11 Agosto


    Ore 08.00— 09.30
    Celebrazioni SS Messe.

    10.00 Conferenza
    D. Raul Olazabal
    L’altare del sacrificio
    11.00 liturgia e prove

    12.30 pranzo

    17,00 incontro
    sacerdoti e fedeli
    impegnati nella applicazione del motu proprio Per la creazione di un coordinamento regionale. E la programmazione di ulteriori iniziative

    18.30 Messa solenne in terzo
    S. Giovanni M. Vianney
    Comm di S. Chiara

    20.00 cena


    N. B:

    Le Sante Messe e le altre funzioni si svolgeranno nella chiesa parrocchiale di S. Giacomo.

    Le conferenze si svolgeranno al Convento S. Francesco



    Programma
    Per e con i fedeli


    Domenica 9 Agosto

    Ore 17.00 Conferenza
    Per i fedeli
    del Canonico
    D. Joseph Luzuy
    Istituto Gesù Sacerdote
    Sull’importanza del
    motu proprio e della
    Messa in rito romano antico

    Ore 19. 00 Messa Cantata in terzo

    Lunedì 10 Agosto

    17.30 Santa Messa bassa
    18.30 catechesi sulla Messa
    19.00 vespro e Ben. Eucaristica

    martedì 11 Agosto

    Ore 17.00 incontro
    sacerdoti e fedeli
    impegnati nella applicazione del motu proprio
    Per la creazione di un coordinamento regionale. E la programmazione di ulteriori iniziative

    18.30 Messa di chiusura

    RispondiElimina
  30. a Anonimo 19.32
    S.S. Benedetto XVI NON ha voluto quella specie di mitra nello stemma, peggio ancora... gliel'hanno fatto trovare dicendo che è stato un "errore" ma ormai irrimediabile!
    Sono di Brescia e qui, nella patria di Paolo VI, c'è veramente poca sesibilità al VO... risultato anche l'unica Messa celebrata (malino) il sabato, a Luglio e Agosto va in vacanza!
    A volte sono davvero sfiduciato e allora ricordo a me stesso che ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio!
    "Non nobis Domine, non nobis sed nomini tuo da gloria"
    Molay

    RispondiElimina
  31. Ricordo Mons. Mani da quando era semplicemente “don Giuseppe” e, nella memoria l’ho sempre associato a due concetti: la solidità e la fiducia. L’ho sempre visto cioè, come un porto sicuro, pastoralmente parlando, sul quale poter contare in ogni frangente. Sono quindi rimasto letteralmente sgomento nel leggere su Paix Liturgique questo reportage, soprattutto perché, per mia modesta esperienza e per giudizi molto più autorevoli del mio, si tratta di una testata seria e per niente incline al sensazionalismo o alla favolistica. Spero veramente che si parli di una situazione frutto solo di equivoci e malintesi, perché non riuscirei proprio a spiegarmi un’improvvisa conversione di don Giuseppe all’abuso giuridico (il SPC è legge della Chiesa), lui così alieno da qualsiasi formalismo ma sempre autenticamente fedele alla legalità, o addirittura una sua scivolata verso battute tanto sprezzanti verso il S.Padre e quel ch’è peggio, di inevitabile scandalo per i fedeli se veramente a lui, piuttosto che a qualche maldestro collaboratore si deve attribuire quella riportata. Ma in modo particolare non credo riuscirei, a spiegarmi, a concepire il don Giuseppe che tanti giovani ha formato al sacerdozio, trasformato in demolitore dell’opera pastorale di un suo presbitero che, se è esatto quanto qui mi dicono, sarebbe anch’egli un giovane, onesto, modesto e sinceramente innamorato del suo ministero. Non posso e non voglio credere alla tesi di un animo così stravolto, così esacerbato dalla convinzione, giusta o ingiusta non importa, di aver subito un esilio immeritato, da giungere all’invidia della grazia altrui. E della grazia di un più debole.

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  32. tutta questa comunione di AMORE e giurusdizione con i vescovi non la so vedere PROPRIO,

    semmai posso notare un tentativo di comunione e giurisdizione ...... no è pura ipocrisia !!!!!

    la CHIESA non e' una societa' democratica ed i valori della CHIESA NON SONO IDENTIFICABILI con quelli della nostra societa' democratica .!!!!!!

    GESU' HA dato in consegna il SUO GREGGE a PIETRO SOLTANTO , non ha detto '' ECCO DO' A VOI ..... ,,

    ritengo l' OBBEDIENZA la suprema espressione dalla LIBERTA' , quando si E' gia' prestato fede ai propri principi .....
    la CHESA ha avuto le sue fondamenta sull' OBBEDIENZA , che NON c' è piu' ,
    la CASTITA che , lasciamo perder ....
    la POVERTA' che è stata sostituita dalla MISERIA .........

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  33. Leggiamo e impariamo:
    http://querculanus.blogspot.com/2009/07/sensus-fidelium.html

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  34. ...... PARLO DELLO STATO ATTUALE della CHIESA .....


    ed inoltre inviterei a NON definirci come TRADIZIONALISTI , ma piuttosto come CATTOLICI , quelli di sempre , senza tante etichette ,

    le etichette servono solo a manipolare , fanno ben comodo a qualcuno .......

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  35. Ricordo che il don Giuseppe, ora arcivescovo, mi dicono abbia irriso un gruppo di giovani cagliaritani che implorava, in forza del motu proprio appena promulgato, la celebrazione more antiquo con un toscano:" Ora vi fo a tutti un esame di latino", congedandoli senza nulla concedere!
    E ancora: ad un altro di essi, reo di avergli scritto ( ne ho una copia della mail)con toni accorati e umili ma con un errore di battitura " coeli " invece di "coelis", con goliardia tutta toscana ha fatto girare in Curia e presso il Capitolo Metropolitano detta lettera per irridere il malcapitato.
    Oremus pro eo.

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  36. Celestino V ha detto...
    questi sono 2 dei reali momenti di novità del Concilio: non un papa solitario monarca con i vescovi suoi vassalli, ma una comunione di AMORE e di giurisdizione.

    Per venire al magistero dei pontefici del secolo scorso ricordiamo che San Pio X, già agli inizi del ‘900, preoccupato per il diffondersi di errate dottrine sulla costituzione della Chiesa, chiaramente ricordava che: "La Chiesa fu edificata sopra Pietro, capo della gerarchia apostolica e sopra i suoi successori" (San Pio X, motu proprio Sacrorum antistitum, 1910) ed ancora: "La sacra Scrittura ci insegna e la Tradizione dei Padri ci conferma che la Chiesa è il corpo mistico di Gesù Cristo, corpo guidato dai Pastori e dai dottori ...la Chiesa è per sua natura società ineguale" (San Pio X, Vehementer nos, 1906). Condannando alcune deviazioni poste in atto da associazioni nate in seno alla Chiesa affermava: "...non è più che un miserabile affluente del grande movimento di apostasia, organizzato in tutti i paesi per l’edificazione di una chiesa universale la quale non avrà né dogmi né gerarchia" (San Pio X, Notre charge, 1910). Nel trattare poi degli errori ormai sostenuti anche da cattolici e da ecclesiatici e sulla condanna del modernismo e dei modernisti poneva nell’elenco anche quelli relativi: "all’autorità ed al Magistero della Chiesa che per i modernisti hanno fondamento nell’umana collettività e nella sua coscienza religiosa" (San Pio X - Pascendi Dominici gregis, 8 settembre 1907). Pio XI nella Mortalium animos ricordava che: "Cristo nostro Signore fondò la sua Chiesa come società perfetta, per sua natura esterna e sensibile...sotto la guida di un solo capo". Con eguale chiarezza si esprime Pio XII nella Mystici corporis.

    Tuttavia, abbagliati dall’errore,(come questo cosiddetto Celestino V), alcuni di questi falsi maestri, cresciuti nel ventre malato di quello che vanno chiamando progressismo cattolico non hanno voluto abbandonare le loro fallaci idee che continuano a diffondere nella Chiesa sotto veli dorati, inserendo nei loro ami un’esca avvelenata per sorprendere gli incauti. Con ostinata volontà alcuni, sospinti più dall’ideologia che dalla Fede, continuano a farsi paladini di una c.d. "democraticizzazione" della Chiesa, di un cambiamento fondamentale della struttura della Chiesa, della necessità di introdurre un egualitarismo assoluto (quanto disumano!) dimenticando che la costituzione del mistico corpo di Cristo ha un’origine divina ed immodificabile nei suoi caratteri essenziali.

    Al cosiddetto Celestino V, consiglio di cambiarsi il nomignolo e di chiamarsi con il suo vero nome perché il suo evidente pensiero modernista sulla cosiddetta collegialità e’ lontano mille miglia dal pensiero di un Santo come il Vero Celestino V.
    Gli ricordo che la Chiesa Cattolica, e solo quella, e’ stata fondata da Gesù Cristo quindi e’ sua, e di certo nella chiesa del Signore non vige di certo il principio di democrazia. Lui e’ il fondatore e il Capo, il Papa e solo il Papa, e’ il suo Vicario, poi vengono i Vescovi che in comunione di Amore fondato solo su Gesù’ Cristo, agiscono in comunione e sottomissione amorevole al volere del Papa, si del Papa perché per mandato divino solo Lui ha il Diritto e Dovere di governare la Chiesa, peraltro non sua, ma come dicevo del Signore.

    Gianluca Cruccas

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  37. Leggiamo e impariamo:
    http://querculanus.blogspot.com/2009/07/sensus-fidelium.html


    cos'è che dovremmo imparare, Hagrid?

    Io quoterei soprattutto questo:
    Che nella Chiesa ci possano essere delle contaminazioni, non è la prima volta che avviene: è sempre avvenuto, fin dagli inizi della sua storia. Che si debba stare in guardia e mettere in guardia dai pericoli, lo richiedono le virtú della prudenza e della carità. Ma poi, alla fine, dobbiamo starcene tranquilli, sapendo che Cristo ha vinto il mondo (Gv 16:33) e che "le porte degli inferi non prevarranno" (Mt 16:18).

    mi sembra che la nostra determinazione nel denunciare il male che è nella Chiesa, che è direttamente proporzionale al nostro dolore vissuto nella Fede e nella preghiera oltre che nell'impegno, non incida sulla nostra pace interiore né sulla fiducia nella vittoria finale del Signore

    Il resto - se preso a sé senza quel che ho sottolineato in neretto - corre il rischio di diventare "quietismo":

    tutti zitti, tutti buoni e tranquilli, che noi continuamo a fare quel che ci pare, perché poi tanto ci pensa il Signore!

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  38. parlo del resto di tutto lo scritto, ovviamente, non del brano quotato

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  39. "Se sentite qualche cattolico dire o insegnare qualcosa che va contro l’insegnamento e la disciplina della Chiesa, come salvaguardati dal Papa, gentilmente ma fermamente sfidatelo, fosse un catechista laico, un insegnante, un diacono, un prete o perfino un vescovo". vescovo Patrick O'Donoghue di Lancaster

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  40. Sono un cagliaritano. la cosa che icuriosisce in tutta questa vicenda (accettazione del MP nella diocesi di Cagliari) è che Mons. Mani dopo aver ridotto la nostra amata cattedrale a un vero e proprio "Teatro delle Vittorie" dove poter auto - celebrarsi, facendo sfoggio di sottovesti scippate a vecchie matrone romane spacciate per tonacelle, mitrie che forse provengono dal camerino del mago Otelma, aver riusato la bugia (per intenderci il portacandela) (la bugia:sarebbe stato uno stemma adatto al suo episcopato!!!), aver rivestito sei poveri seminaristi di piviali ammufiti per avere una piccola corte durante i suoi vespri pontificali alquanto disertati dai fedeli,aver rivestito di viola il suo nuovo cerimoniere tirato a lustro con tanto di brillantina "Linetti", aver creato tutto un cerimoniale di intronizzazione all'inizio delle celebrazione ecc., ecc.,............ dopo tutto questo si può permettere considerare ridicolo il rito di S. Pio V? con questo rito la chiesa ha si è santificata e ha santificato per più di 1000 anni!!a cagliari invece siamo è da più di 5 anni che non si è a digiuno di una liturgia che sia per Dio e non ad onore e gloria dell'arcivescovo!! Caro Mons Mani dov'è il buon senso? forse lo ha lascaiato a roma quando è stato esiliato "ad metalla" nella nostra amata isola? o forse come dice una canzonetta che purtroppo si sente nelle nostre chiese "caduto nel vento sarà".

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  41. Non esistono ue poteri supremi nella Chiesa, ma uno solo, quello del Papa che lo esercita o da solo o a capo dei vescovi in concilio. Il potere del collegio episcopale nonè idipendente da quello del papa.

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  42. Vedo che GUARDIA s'è rabbonito. Passan gli anni, MAU, e cominci a diventar permaloso invece di usar l'alabarda contro i nemici?

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  43. Veramente il potere nella chiesa è puro servizio al bene comune, le questioni gerarchiche lasciano il tempo che trovano; tanto poi, come dimostra M.Bonaria, papi o vescovi non si curano dei piccoli, orfanie vedove, ma di un numero alto di gradini e caudatari. Io non trovo differenze tra vecchio e nuovo rito, sempre occasione di vanagloria sono.

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  44. Caro AlenadroSpettri vedo che forse non conosci granché di liturgia, perchè se tu ne sapessi un pò capiresti che essa è la prima grande opera di carità e d'amore che la chiesa compie per i più piccoli e più poveri perchè attraverso questa presenta ogni giorno al Signore, attraverso il SAcrificio di Gesù, tutte le povertà e le debolezze del cuore della vita dell'uomo.... Altro che vanagloria!!! La vanagloria sta solo se l'uomo si impossessa di un rito per fare ciò che è estraneo alla Liturgia. La Liturgia è solo per gloria di Dio. E' Mani che manda fuori strada tutti con le sue liturgie da "Circo Orfei"!!!

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  45. Dopo aver visto qualche celebrazione cagliaritana non si può che dar ragione a maria di bonaria. ma si ricordi: sic transit gloria mundi!

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  46. Effettivamente questo dei Vescovi che si piazzano su mega cattedre (mentre l'unica cattedra è la Croce di Gesù Cristo) è vizio antico. Non ditemi allora che non aveva ragione il Duque de Gandia quando scriveva queste cose
    http://duquedegandia.blogspot.com/2009/01/rintrono-papale-3.html
    e v'era chi si lamentava di lesa maestà guidomariniana.

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  47. vorrei proprio conoscere questi due "pericolosi" preti tradizionalisti che non fanno fare sogni tranquilli al vescovo di Cagliari? Ma..alla fine saranno "solo" due piccoli curati d'Ars che cercano di salvare le anime e la gloria di Dio!e capisco, di questi tempi questa gente non è molto di moda nella chiesa. Io umilmente prego per loro, perchè il Signore gli sostenga "e difenda la loro causa dalla gente".

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  48. Pare che l'Arcivescovo di Cagliari abbia bloccato il convegnpo tradizionale organizzato a Mandas per i primi di agosto.

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  49. Quindi se qualcuno ha avuto per caso l'idea di prender parte al convegno in diocesi di Cagliari, cambi programma, se ne vada al mare.Il convegno non si farà. Con disposizione tirannica l'Arcivescovo lo ha proibito.
    Troppo pericoloso un simile convegno per chi ha chiamato ad evangelizzare la diocesi durante la recente missione popolare dei pastori protestanti.

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  50. questo è sicuramente l'articolo peggiore del blog
    dopo tutto questo can can assurdamente irrispettoso, a cominciare dal titolo, per finire alle accuse di venalità, di cura pastorale selettiva, di culto della personalità e di eterodossia,
    anche Giobbe avrebbe proibito questo conciliabolo
    vi dite amici della tradizione ma vi comportate in maniera masochistica come se solo scopo fosse farvi perseguitare
    persecuzuone sia, adunque

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  51. sono andato su google maps, Gesico e Mandas sono proprio lontane lontane
    perchè?

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  52. re spiattelando

    la tua affermazione E' TALMENTE ................... !!!!!

    che ti presenti su un piatto d' argento ...........

    grazie per la persecuzione ...... SIA !!!!!!!!!! .........

    sopratutto !!!!

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  53. Non è l'articolo tra i peggiori del blog, ma lo sono certi commenti acidi e tremendamente stupidi.
    Cosa c'entra il giudizio del blog con i sacerdoti ed i laici che volevano incontrarsi in Sardegna per un confronto idee e posizioni?

    Mani sarà stato un buon prete, ma come vescovo si vede che soffre di vesocovite ch'è peggio della labirintite.

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  54. Pastorelli, non ciurli nel manico: "manovre" e "soffocare" le sembrano concetti equi e solidali? Il primo danno ai sardi l'ha fatto quel titolo.

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  55. Mettere in evidenza le manovre sotterranee dei nostri Vescovi per soffocare ogni desiderio legittimo della "novità" costituita dal rito antico indispone, urta, colpisce nel vivo l'orgoglio di tanti Vescovi che si comportano più da padroni che da padri e vogliono imporre a tutti con la forza il rito nuovo. NON CI RIUSCIRANNO MAI A FARCI AMARE IL NOVUS ORDO.
    Dobbiamo essere ancora emarginati, offesi, perseguitati? SIA!

    Dobbiamo ritornare nelle catacombe?
    SIA!

    Certi Vescovi-padroni passeranno, il vetus ordo no!

    Antonello

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  56. ma è fondata la notizia della sospensione del convegno in sardegna da parte del Vescovo di Cagliari? Se è così, vi prego di confermare o smentire, non è forse vero che i vescovi stanno obbedendo ad una guida occulta ma realissima? Il mio vescovo non negò di essere pressato per fermare la tradizione. Alla domanda se era obbligato o ricattato tacque. E chi tace acconsente. Ci risiamo , come al Vaticano II: il Gruppo tradizionale era buono ma debolissimo nel far valere le ragioni della Tradizione, e dopo solo Mons. Lefebvre rimase fedele, gli altri piagnucolando si adeguarono e lo lasciarono solo. Ma il Motu Proprio c'è grazie a Lui!

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  57. "Equo e solidale" puzza...
    A.H.

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  58. Con amarezza bisogna constatare che i tempi non sono ancora maturi per poter fare un' esperienza della tradizione all'interno delle nostre diocesi.
    Vogliamo vivere la nostra fede nella forma tradizionale dentro le nostre comunità, in pace e in amore, sotto l'autorità dei nostri Vescovi ma questo ci viene impedito. Dobbiamo prendere atto che le speranze accese dal motu propio sono ormai spente. Non ci resta che fare ciò che abbiamo fatto finora: vivere segretamente la nostra fede; frequentando ogni tanto la messa antica a trecento e più chilometri di distanza.
    Non scoraggiamoci: la persecuzione ci rafforza. E dimostra la debolezza dei novatori.

    Offriamo tutto a Dio ed Egli ci darà la gioia, un giorno, di poterci presentare a Lui nella chiesa sotto casa per poter ripetere senza dover fare centinaia di chilometri, senza essere derisi, emarginati ed offesi: introibo ad altare Dei.AD DEUM QUI LAETIFICAT JUVENTUTEM MEAM.




    SURSUM CORDA

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  59. CARO ANTONELLO


    vedi come certe affermazioni ci denunciano che

    NON C' E' NULA DI NUOVO SOTTO IL SOLE .......

    si può ben notare , sentire un digrignar di denti

    piuttosto , altro che AMORE e cavolate varie ....

    ma smettetela con queste ipocrisie da preti ..........

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  60. Dopo che il mio vescovo rispose negativamente alla nostra richiesta della messa antica venne "rimproverato" dal cardinale Castrillon Hoyos. Allora il vescovo mi chiamò e mi disse che propio per essere stato rimproverato da Roma lui non solo non cambiava atteggiamento come Roma gli chiedeva ma confermava ed inaspriva la proibizione di celebrare il vetus ordo.

    L'umiltà non è virtù diffusa tanto quanto lo è l'orgoglio.

    Anonimo diocesano

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  61. Quello che ha scritto STE è sacrosanto : ormail il dileggio e il disprezzo viene attribuito anche a coloro che cercano di imitare il Papa nella forma ordinaria!
    Andare in giro per credere...
    Andrea Carradori
    www.missaleromanum.it

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  62. Testimoni degni di fede SMENTISCONO categoricamente il contenuto dell'articolo.

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  63. Sulla pubblicità di queste tristi vicende e sulle quanto mai esecrabili espressioni vescovili possiamo stare tranquilli (incredibili le parole non tradotte della lettera "Tutti i mezzi son buoni, comprese le accuse più basse, usando false testimonianze del tutto incoerenti, per poter accusare i parroci di scandalo e di creare disordine"). Paix Liturgique avrà sicuramente inviato copia della lettera alle centinaia di migliaia di indirizzi mail che possiede, molti dei quali riferibili alle alte sfere del Vaticano. Chissà come ci rimarrà male il Santo Padre nel sapere tutto ciò...Son sicuro che ne vedremo delle belle perchè in Vicariato e nelle Congregazioni si conosce l'uomo, bravissimo a smentire le sue stesse parole, dicendo il contrario di quello che ha detto o che pensa. Preghiamo per i cari sacerdoti sardi, che il Signore li conservi sempre fedeli nel servirLo per il bene delle anime e la maggior gloria di Dio e della Chiesa

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  64. COSA VUOL DIRE DEGNI DI FEDE?Che avete tanta fede da poter cambiare la verità?Quando qualcuno, seppur certo, con una dose sarcastica non indifferente, cerca di far luce sulla vita della diocesi,ma per il bene di tutti,allora viene tacciato di essere un volgare, irrispettoso, infedele, dissidente e se non basta, anche fuori dalla grazia di Dio. Diceva Terenzio:"Homo sum, nihil quod est humanum a me alienum puto". non stiamo disquisendo sull'efficacia dei sacramenti, ma non si può fondare tutto sull' ex operae operato. Il rito di san Pio V per sua natura aiuta il celebrante a entrare nel mistero con umiltà:soprattutto perchè egli non deve inventarsi nulla, ma deve lasciarsi guidare dalla sapienza del rito.Umanamente parlando non ci meraviglia il fatto che Mons. Mani non voglia incentivare nella sua diocesi il rito "more antiquo", perchè già nelle sue celebrazioni è difficile entrare nell'aspetto misterico della liturgia, figuriamoci se Cleopatra si sveste dei suoi veli per affidarsi miseramente a un rito che non permette improvvisazioni e teatralizzazioni.Quindi,carissimo anonimo delle 11;04, a me risulta vero tutto il contenuto dell'articolo, e se tu sei uno dei minutanti del vescovo dimostra il contrario.

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  65. Ma se Paolo VI si è potuto permettere di invalidare le disposizioni liturgiche riguardanti la Celebrazione Eucaristica che solennemente emise il suo Santo Predecessore Pio V, ignorando allegramente le sante minacce con cui il Pontefice diffidava chi in futuro volesse attentare all’ortodossia della liturgica cattolica, e lo fece emettendo un nuovo Messale che praticamente quasi vietava l’uso del precedente, ciò è segno che il contenuto conclusivo di un Concilio non è affatto un Dogma inoppugnabile, come non è stato considerato tale quello di Trento!
    La Messa Tridentina fu promulgata da San Pio V con la Costituzione Apostolica Quo primum del 19 luglio 1570. Il Santo Papa dichiarava: «Con il nostro presente decreto, valido in perpetuo, Noi determiniamo e ordiniamo che mai niente dovrà essere aggiunto, omesso o cambiato in questo Messale». Al fine di vincolare i posteri, affermò che «mai, in avvenire, un sacerdote, sia regolare che religioso, potrà essere costretto ad usare un altro modo di dire la Messa». E, onde prevenire una volta per tutte ogni scrupolo di coscienza o paura di sanzioni e censure ecclesiastiche, aggiunse: «Noi qui dichiariamo che, in virtù della Nostra Autorità Apostolica, decretiamo e decidiamo che il nostro presente ordine e decreto durerà in perpetuo e non potrà mai essere legalmente revocato o emendato in avvenire». Si può giudicare l’importanza che San Pio V stesso attribuì al suo atto, leggendo queste sue parole: «E se nondimeno qualcuno osasse attentare con un'azione contraria al Nostro presente ordine, dato per sempre, sappia che incorrerà nell’ira di Dio Onnipotente e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo».
    Di questo tenore sono le interdizioni e le censure di San Pio V, oltre le quali è andato Paolo VI (1897-1978) con la sua Costituzione Apostolica Missale Romanum del 3 aprile 1969, decretando forme nuove per la Messa e sostenendole con la seguente dichiarazione: “Noi desideriamo che i Nostri presenti decreti e prescrizioni siano fermi e validi per il presente e per l’avvenire, nonostante, nella misura necessaria, le ordinanze promulgate dai nostri predecessori.”
    Già nel 1969, gli autori del Breve esame critico del Novus Ordo Missæ, presentato a Paolo VI dai Cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci, affermavano: “E’evidente che il Novus Ordo non vuole più rappresentare la fede (del Concilio) di Trento. A questa fede, nondimeno, la coscienza cattolica è vincolata in eterno. Il vero cattolico è dunque posto, dalla promulgazione del Novus Ordo in una tragica necessità di opzione”.

    “Addirittura imbarazzante la risposta che Paolo VI darà all’amico Jean Guitton nel novembre 1976. Durante un incontro privato Guitton, di fronte al disastro prodotto dalla riforma liturgica, con i tanti abusi permessi, segnala a Paolo VI anche l’irrazionalità e l’autoritarismo con cui si è proceduto: “L’opinione generale non può ammettere che tutte le Messe siano consentite salvo quella di San Pio V, Messa che tutti i Vescovi dicevano durante il Concilio”. Poi dice al Papa che: “Sarebbe auspicabile […] l’annullamento dell’interdizione fatta in Francia di dire questa Messa di San Pio V che il Concilio non ha mai preteso abolire.”
    La risposta di Montini è perentoria e agghiacciante: “Questo mai!” Ma ancora più incredibile la motivazione: “Questa Messa, come lo si vede ad Econe, diviene il simbolo della condanna del Concilio. Non accetterò mai che si condanni il Concilio per mezzo di un simbolo.”
    (Jean Guitton, Paolo VI segreto, cit., pp. 144-145).
    “Inutile sottolineare, come fa Guitton, che il Concilio non aveva affatto abolito quella Messa, che la nuova liturgia ha disastrato la Chiesa e che è stata un’ imposizione autoritaria dello stesso Paolo VI che doveva prendersi le sue responsabilità senza farsi scudo del Concilio. Papa Montini fu ostinato a non volerla dar vinta ad Econe e agli altri Suoi critici. Pur vedendo “auto- demolirsi”, non volle ammettere di aver sbagliato. Così sino alla fine.”
    (Antonio Socci “Il quarto segreto di Fatima”, nota n°357 pag. 211)

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  66. Sempre Paolo VI ha affermato:

    “E’qui che la grande novità verrà notata, la grande novità del linguaggio. Non sarà più in latino, ma la lingua parlata sarà la lingua principale per la Messa. L’introduzione del vernacolo costituirà certamente un grande sacrificio per coloro che conoscono la bellezza, il potere e la sacralità espressiva del latino. Stiamo dipartendoci dalla lingua parlata nei secoli Cristiani; siamo quasi come dei profani intrusi all’interno della riserva letteraria dell’espressione sacra. Perderemo una gran parte di quella cosa artistica e spirituale, dalla bellezza incomparabile, quale è il canto Gregoriano. Avremo motivi per rimpiangere questa decisione o almeno per essere perplessi. Cosa potremo mai sostituire alla lingua degli Angeli? Stiamo dando via qualcosa dal valore incalcolabile, perché? Cosa ci può mai essere di più prezioso di questi valori, tra i più elevati della nostra Chiesa? La risposta sembrerà banale, quasi prosaica. Ma è una buona risposta in quanto umana, apostolica. La compressione della preghiera è più importante dei sontuosi vestiti in cui è regalmente vestita. La partecipazione della gente è più preziosa - in particolare la partecipazione della gente moderna - che apprezza il linguaggio semplice che possa essere facilmente compreso e convertito nel linguaggio di tutti i giorni”

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  67. Joseph Ratzinger ha affermato:

    “In quelle pagine il futuro papa rievoca la pubblicazione del messale di Paolo VI, con il divieto quasi completo del messale precedente. Commenta Ratzinger: “Rimasi sbigottito per il divieto quasi completo del messale antico, dal momento che una cosa simile non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia. Si diede l’impressione che questo fosse del tutto normale. Il messale precedente realizzato da San Pio V nel 1570, faceva seguito al Concilio di Trento; era quindi normale che, dopo 400 anni e un nuovo Concilio, un nuovo Papa pubblicasse un nuovo messale. Ma la verità storica è un'altra. Pio V si era limitato a far rielaborare il messale romano allora in uso, come nel corso vivo della storia era sempre avvenuto lungo tutti i secoli […] senza mai contrapporre un messale ad un altro. Si è sempre trattato di un processo continuativo di crescita e di purificazione, in cui però la continuità non veniva mai distrutta […].” “Ora invece - scriveva Ratzinger - la promulgazione del divieto del messale che si era sviluppato nel corso dei secoli, fin dal tempo dei sacramentali dell’antica Chiesa, ha comportato una rottura nella storia della liturgia, le cui conseguenze potevano essere solo tragiche […] si fece a pezzi l’edificio antico e se ne costruì uno nuovo […]. Per la vita della Chiesa è drammaticamente urgente un rinnovamento della coscienza liturgica, una riconciliazione liturgica, che torni a riconoscere l’unità della storia della liturgia e comprenda il Vaticano II non come rottura, ma come momento evolutivo.”
    (Joseph Ratzinger, “La mia vita”, cit., pp. 113-115/Antonio Socci, dal suo libro: Il quarto segreto di Fatima, nota n°361 a p. 212)

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  68. E ciò è anche segno che quarant’anni fa la Chiesa ha intenzionalmente abbandonato la cattolica Fede del Santo Concilio di Trento,(attraverso dei personaggi che con il loro teologare modernista e lontano da Dio), azzerando di fatto 1900 anni di Tradizione e cominciando ad impiantare, attraverso la Riforma Teologica e la Riforma Liturgica, qualcosa che di “cattolico” ha ben poco. Ma se la Chiesa non farà urgentemente “marcia indietro”, e non si riapproprierà dell’eredità consegnatale dal Signore Gesù, in tutta la sua purezza e santità di Parola e di Sacramenti, sconfessando apertamente gli aspetti negativi del Concilio e le conseguenze nefaste che la Dottrina e la Liturgia hanno subito, la discesa verso l’Apostasia sarà vorticosa ed inevitabile.

    Gianluca Cruccas

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  69. Forse il vescovo di Cagliari farebbe bene a fare un giretto nelle parrocchie della sua diocesi per vedere gli abusi liturgici che fanno i suoi preti, invece di andare contro due poveretti che cercano di fare il proprio dovere. Forse dovrebbe vedere come qualche suo buon parroco celebra le prime comunioni "concelebrando" con i bambini e poi mandandoli a dare la comunione ai genitori!! o entrando in qualche parrocchia si è portati a pensare di aver sbagliato ingresso ed essere entrati in qualche discoteca! Perchè non interviene in questi casi? hanno fatto della case di Dio un luogo di Mercato! Peccato che non abbiamo un Gesù che fa un pò di pulizzia

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  70. Ah... il Signore fara' si pulizia, ma solo quando lo decidera' Lui, in LC, 21 o MT 24 afferma che quando arrivera' l'"abominio della desoslazione" sara' la fine, questo abominio sara' inevitabile e chiunque ha agito per portare questo abominio non trovera' luogo dove nascondersi, nell'attesa che questo avvenga il Signore nella Sua infinita Misericordia dara' il tempo a tutti costoro di ravvedersi, ma il tempo e' breve e i contenuti della profezzia che ho citato si stanno avverando, la storia passata, recente e presente parlano in tal senso.

    Gianluca Cruccas

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  71. MERCENARO, a quando qualche parola con un minimo di senso?
    Sino ad ora una scemenza dietro l'altra: ne ha infilate decine di collane. Più simpatica Lollarda e, in fondo, meno pesante.

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  72. Credo che mons. G.M. sia la persona meno adatta su troppe cose: dirà senz’altro cose che hanno un vero e proprio valore oggettivo, ma con una metafora direi che è uguale al “chiedere al demonio di parlarci di Dio”….chi ha orecchi per intendere intenda!!Preghiamo la Madonna che susciti almeno il pentimento in certi cuori dove la coscienza e il senso del peccato sono morti e dove conta solo fare certi discorsi (vedi la castità) per dimostrare di essere ciò che nn si è…intanto preghiamo con le parole del salmo:”poni fine, Signore, al male degli empi. Rafforza l’uomo retto, tu che provi mente e cuore, Dio giusto”….che il Signore abbia pietà di questi suoi ministri, che purtoppo non servono la Chiesa di Dio, ma soltanto “se ne servono”…miserere nostri Domine

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  73. Pastorelli,
    quel titolo ha dato la stura al peggio dei blog, manca solo che gli diate del piduista a quel povero vescovo!

    Poi vorrei dire a Cruccas
    che quello che Guitton riferisce , fa onore a Paolo VI: ammesso e non concesso che la messa NO fosse l'aberrazione che Lei, Lefevbre e Pastorelli dite, dire come lui ha detto: “Questa Messa, come lo si vede ad Econe, diviene il simbolo della condanna del Concilio. Non accetterò mai che si condanni il Concilio per mezzo di un simbolo” è da Papa vero e regnante. Si chiama senso diRESPONSABILITA', che qui manca.

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  74. Tutto si spiega, Cagliari era un ripiego:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/09/30/mani-olivieri-due-candidati-per-la-successione.html

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  75. Sono un parrocchiano di Mandas... parrocchia ormai famosissima insime a quella di Gesico;vorrei dire una cosa al mio parroco don Pascal, e magari anche al parroco di Gesico:caro parroco,è da ormai quasi quattro anni che lei guida la nostra bella comunità, con pazienza ha continuato la già benemerita oppera iniziata dal suo predecessore,ci ha fatto riscoprire la bellezza dell'adorazione Eucaristica(che viene espsta tutte le mattine),dell'amore e abbandono filiale e fidciso alla Vergine Maria, ora piano piano ci vuole, in comunione col Santo Padre, far entrare nella bellezza delle liturgia tradizonale(sempre con grande rispetto per chi preferisce quella cociliare, sempre celebrata con grande decoro)...e io non riesco a comprendere come mai Mons. Mani vorrebbe impedire questa bella opportunità che ci verrebbe offerta da questo mini convegno. La invito perciò a pensarci bene se dovesse decidere di far saltare l'iniziativa, lasci che il vescovo vada per la sua strada...che tanto è quasi al capolinea, lui andrà via (speriamo prima del previsto)ma lei e noi resteremo e abbiamo il diritto di conoscere quello che il Papa vuole! Non si scoraggi... tenga duro, dove è Pietro lì vi è la Chiesa!!!(non ci dice sempre così?)...dove è Mani li ci è...............

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  76. un prete DEVE obbedire al proprio vescovo!

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  77. Se il vescovo obbedisce al Papa! se il vescovo chiede di fare qualcosa che non è in linea con ciò che la chiesa vuole non si deve obbedire. e come se il parroco chiedesse ad un suo parrocchiano l'obbedienza in cose contrarie alla dasciplina ecclesiastica o in contrasto con quanto la chiesa insegna...

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  78. Che bella situazione che si è creata con la selvaggia applicazione del concilio che molti vescovi imperterriti continuano ancora oggi, come se fossimo negli anni settanta e ottanta: ognuno(vescovi, preti e laici) obbedisce a chi gli pare, fa ciò che più li sta bene e gli è simpatico e se qualcuno dissente viene subito accusato di dosobbedienza.

    Povera Chiesa mia in quale stato sei ridotta dai pastori che anziché fare i padri fanno i padroni.

    Anonimo diocesano

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  79. Se ilparroco di Mandas fa realmente ciò che viene detto (adorazione eucaristica etc.) allora è certo malvisto in diocesi; quelle cose lì son cose passate. Nella mia parrocchia in quaresima si è tenuta la missione popolare fatta di...... feste in piazza animate da frati canterini e suore ballerine, incontri biblici in cui ognuno interpretava a modo suo le Scritture e riunioni in chiesa per ascoltare le testimonianze di "vangelo vissuto". E per finire le catechesi di alcuni pastori protestanti.
    Una quaresima molto allegra e spensierata e, soprattutto ecumenica. ed il vescovo era tutto felice di tale cosa.

    Altro che messa antica ed adorazione eucaristica!

    Anonimo diocesano

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  80. Sacrosanto ciò che dice "anonimo delle 14;45" sull'obbedienza al Santo Padre. Ciò che mi spaventa maggiormente è che la reazione che si sta creando dinanzi a questo evento non è altro che un immagine pallida di ciò che in modo diffuso avviene in tutta la Diocesi: a Cagliari ormai da più di cinque anni (dalla venuta di Mons. G.M.)si respira un'aria pesante, di malumore,di scoraggiamento, un clima di oppressione devastante, subita sia da parte dei preti (dai giovani fino agli anziani che hanno hanno sempre amato e servito la Chiesa che è in Ca) e sia da parte dei laici, anche loro disgustati e asfissiati dalla tirannide maniana.Se dovessimo esulare da questo specifico ambito che riguarda il motu proprio, e dovessimo andare a sfiorare altri punti:la fede, la morale, la Tradizione, le Tradizioni,arrivando a quegli aspetti che fanno l'uomo "umano" e cioè le virtù umane, davvero con grande fatica non riusciamo a carpire, non soltanto ALMENO un valore evangelico, ma neanche una di quelle virtù che un ministro di Dio (tanto più un vescovo, che deve essere padre e guida)deve avere. Caro Mons. Mani, com'è fortunato lei?Pur avendo creato problemi in ogni luogo in cui è stato nessuno le ha mai fatto niente,mai un ammonimento grazie alle grandi amicizie nei salotti dorati. Com'è fortunato lei, perchè tante cose è meglio non pubblicarle, altrimenti parte la denuncia per la violazione della buona fama...noi sardi siamo vantati per tanti pregi:per l'ospitalità, per il rispetto e l'onore,la riservatezza, la serietà, la coerenza, l'amore per il lavoro fatto con sudore ed onestà, per la fede manifestata anche nelle tradizioni e che ci teniamo cara, ma come sardo riconosco un difetto:nella storia fatta di secoli di conquistadores, ci siamo lasciati soggiogare troppo a lungo, dallo straniero, e rimaniamo come impacciati anche davanti a chi viene nella nostra terra e, seppure con un vuoto di personalità impressionante, si esibisce come un faraone.Tutti sanno che Roma è informata di tutto, ma fino a quando dovremo continuare a sorbire questa cattività? fino a quando i preti ed anche le giovani vocazioni dovranno continuare a difendersi dal propio vescovo?...eppure non chiediamo un vescovo senza difetti, ma almeno un vescovo con un cuore umano, che ami la Chiesa affidatagli...fiduciosi nel Signore attendiamo la liberazione...o almeno una conversione a 360° del cuore del faraone

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  81. Se quelli di Cagliari fanno una ricerca e si procurano il numero del settimanale diocesano uscito dopo la pubblicazione del motu proprio, resteranno stupiti e confusi. Troveranno in prima pagina una articolo del vescovo così titolato: LA MESSA DI SEMPRE con una bella foto di una messa in terzo!in questo articolo il vescovo elogia la messa da lui stesso servita e celebrata nella sua giovinezza! Perchè ora cambia idea? Misteri della psiche umana... Almeno un pò di coerenza non guasterebbe!

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  82. Si puo' spiegare con l'esperienza fatta personalmente altrove: il gruppo stabile, alquanto limitato come numero, dimostrava limitatezza culturale spirituale e un settarismo, condita dalle peggiori dinamiche dei gruppi e delle sacristie. Erano essi stessi un insulto ad una spiritualità nobile, anche se trapassata, quella tridentina. L'anatema era d'obbligo, pel bene della Ecclesia.

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  83. un prete DEVE obbedire al proprio vescovo

    e perchè il Vescovo NON DEVE obbedire al Papa?

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  84. Le dinamiche di gruppi settari modernisti è molto peggio

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  85. Perchè(faccio vn solo nome, a caso!) di mons. Olivieri non si dice nvlla o se ne parla solo bene mentre di mons. Mani (ma si potrebbero fare mille altri nomi, come qvello di mons. Plotti, mons. Carraro etc. etc.)non si finisce mai di parlarne male?

    Io credo che si stia esagerando nel parlare di mons.Mani: stiamo attenti a servire pvre la carità. Ma è innegabile che dove i vescovi lavorano in occvlto per insabbiare il motv propio (magari dopo averlo enfatizzato in pvbblico!) si crea scontento, che si trasforma presto in insoddisfazione e chiacchiericcio fino a sconfinare nella maldicenza. E mi domando: è più colpevole chi sparla del propio vescovo o il vescovo che comportandosi male produce ed istiga lo sparlare?
    Un vescovo deve imporre la sua volontà o deve servire garantendo le legittime aspirazioni dei suoi fedeli?
    Ecco il punto: quando un vescovo impone la propia volontà, magari con metodi di pressione psicologica e di emarginazione, calpestando i diritti di qualcuno( non importa se pochi o molti perché i diritti, quando ci sono, valgono sia per molti che per pochi) si creano divisioni e problemi.


    Un parrocchiano di Mandas

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  86. forse caro parrocchiano di Mandas perchè mons. olivieri fa quello che vuole la chiesa. Ringrazia che sei di Mandas, dove le liturgie sono esemplari, dove c'è un coro che canta come Dio comanda e dove ci sono stati sempre parroci che hanno fatto i parroci per il bene delle anime e non i propri comodi.
    un tuo comparrocchiano

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  87. Cari ragazzi, fatevene una ragione: non aspettatevi null'alro che ostilità dalle vostre diocesi in tema di messa antica. Fate ciò che abbiamo fatto finora: clandestinità, contatti coi preti della Fraternità San Pio X, della Fraternità San Pietro o di qualche sacerdote diocesano che in gran segreto celebra la messa antica. Le catacombe non sono ancora finite, le persecuzioni anziché cessare si fan più dure e....raffinate (perché i persecutori non vogliono lasciare traccie).
    Un vescovo parla bene pubblicamente della messa antica? Fuggitelo perché è quasi certo che mente. Chi è favorevole alla messa antica non ne parla bene sui giornali: ma la celebra sugli altari.

    Olivieri docet!
    Burke docet!
    Canizares docet!

    Un fedele triste

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  88. eh hai proprio ragione, qunado si tratta di passare dalle parole ai fatti, casca l'asino... pazienza

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  89. @ d. mercenaro
    Ma com'è ben informato ("limitatezza culturale, spirituale, settarismo") e che belle preposizioni articolate le escono dalla tastiera! E che belle parole, da Concilio tridentino! Anatema sia, ma per coloro che si riempiono la bocca di parole melliflue (l'amore, invece, non lo conoscono) e nella realtà sanno solo disprezzare e odiare coloro che vedono come continuo, seppur muto, rimprovero alla propria poca devozione. Nessuno ve la vuol togliere la poca devozione (e le molte parole - buone per tutto - di cui è condita), ma lasciate a chi la vuole la possibilità di vivere la nostra, nella quale non c'è nulla di dubbio o di errato!
    Un cristiano che perseguita contraddice sè stesso: a voi il potere (in verità la pretesa)di perseguitare, a noi la certezza di essere perseguitati, ma anche delle promesse per chi soffre la persecuzione.

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  90. dice Rutilio

    lasciate a chi la vuole la possibilità di vivere la nostra,
    ------------

    Ma...caro Rutilio, allora lei vuol proprio fare il sovversivo contro la dittatura granitica del Vietato vietare?
    Insiste proprio a cercare una "possibilità di vivere" una realtà diversa da quella che tale dittatura ha imposto dal 1968
    (formidabile!)
    Non ha capito che è vietato vietare qualunque cosa, tutto sarebbe permesso, e il contrario di tutto, ma...
    i dittatori si sono accorti di aver tralasciato una postilla al loro manifesto di presa del potere:

    Una sola cosa sarà vietata senza
    deroghe: la Messa di sempre, quella che da Nostro Signore fu istituita e poi nelle forma definitiva celebrata fino al 1968!
    E faccia il bravo, no?
    O lei vuole proprio sovvertire la logica?
    Tutto è permesso, tranne quella Messa lì!
    Ma che sarà saltato in testa a quel povero sognatore d'un Papa, dico io...anche lui manca di logica!
    (pazientiamo con un povero vecchio che non ha capito CHI comanda veramente, chi deciderà la direzione degli eventi...tanto passerà la sua ora!)
    Non sa il Benedetto Papa, che
    PANTA REI, E LA VERITA' E' FIGLIA DEL TEMPO, ...
    e come cambia la Verità, così anche la Messa è cambiata 40 anni fa...
    e adesso, siccome è cambiata secondo i gusti di quella generazione, che ha detto
    "è permesso cambiare e sconvolgere tutto, fare tutto e il contrario di tutto",
    ma ora no, ora tutti fermi, non deve cambiare più,
    se no che logica seguiamo,
    Rutilio?
    (O Logos, dove sei...qui è notte fonda!)

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  91. d.mercenaro dice:

    "limitatezza culturale spirituale e un settarismo, condita dalle peggiori dinamiche dei gruppi e delle sacristie"


    Ok.

    Per quanto riguarda la prima affermazione (sul grado di cultura)non dico nulla perché giudicare a messa la preparazione culturale altrui è solo ignobile.

    Sulla limitatezza spirituale (anche qui il giudicarla è alquanto ignobile) si può dire questo: non è forse un ottimo motivo per volersi nutrire ed abbeverare alla fonte stessa dell'autentica spiritualità?

    Le peggiori dinamiche delle sacrestie le avranno imparate da chi le sacrestie in questi decenni le ha frequentate e cioè i fedeli del novus ordo. I fedeli legati al rito antico spesso son costretti a non frequentare nemmeno le chiese, non solo le sacrestie.

    Noi fedeli legati al rito antico a volte con le espressioni ci andiamo giù pesanti, ma chi vuol difendere il novus non mi pare dia esempio di quelle virtù che giudica carenti in noi!

    Antonello

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  92. MERCENARO, tu infil un'altra delle tue scemenze: mi attribuisci un giudizio (ABERRAZIONE) sul rito di Paolo VI che mai ho pronunciato. E' un rito che presenta diversi motivi di precarietà liturgica ed anche dottrinale (teologia della Messa codificata nel tridentino) sì, forse più per omissioni che per reali contenuti, ma mai l'ho definito aberrante. Di aberrante c'è solo la tua stupida insolenza.

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  93. I testimoni degni di fede appartengono alla diocesi di Cagliari. No, non occorre falsificare la realtà: questo triste compito lo lascio a certi gruppuscoli. Se tra i cattolici fi fosse meno mormorazione e più preghiera, probabilmente il mondo sarebbe migliore.

    PS: Le solite polemiche Novus Ordo vs Vetus Ordo mi lasciano amareggiato. Non è questo che ha chiesto il S. Padre. E' forse un rito che salva?!

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  94. Carissimo anonimo delle 20.13.
    Sul fatto che non sia un rito a salvarci, beh, su questo si potrebbe soprassedere.
    Tuttavia saprai benissimo che la fede se non è unita alle opere è morta. Purtroppo, e questo mi dispiace assai, si parla solo di un rito in questo contesto. Ma se dovessimo credere, come d'altronde è giusto, che la santa Messa è l'espressione più alta della vita di una comunità cristiana, allora novus aut vetus, la cosa cambia. Sei cagliaritano? Ma sesi mai andau in cattedrali? O cosa pensi che io abiti in Corsica? Lasciando il discorso del MP, ma le sante Messe celebrate dal Vescovo, ricordo qui la Messa Crismale per esempio, ti sembra che siano atti cultuali rivolti a Dio? L'orizzontalismo significato bene "de cussa mesa longa unu chilometru chi fiada accanta de lompi a giorgino" è fuori da ogni norma e significato teologico-liturgico rimanendo ancora nell'ambito del nuovo rito!!! La sobrietà del rito romano anche nel rito promulgato dal Vaticano II non è un optional!!! A Cagliari ormai non esiste più ne rito tradizionale, ne rito romano, ma solo rito maniano, tra attori principali, comparse, e suggeritori. Non si tratta quindi di rito, ma di atteggiamento interiore. Io accuso l'orizzontalismo di cui è ammalata la liturgia odierna, che impedisce agli animi di contemplare il mistero celebrato. Tutto qui. Non si mormora per passatempo. Sarebbe veramente un peccato grave. Io credo che tanti hanno a cuore il bene della nostra Chiesa quanto te. Grazie.

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  95. rev. Mercenaro, ma dov'è finito il dialogo? Sento dalle tue labbra parole vecchie come anatema e obbedienza che si DEVE sempre al vescovo. Ma non doveva essere dialogata l'obbedienza te lo sei scordato? Spiegami poi perché non si dovrebbe obbedire al papa, dov'è scritto? Ancora con Paolo VI? Ma lascialo stare pover uomo!

    Non è stato capace di governare la chiesa con atti propri di comando. Quello che diceva a parole non lo traduceva nei fatti. Anche in questo caso ha parlato per niente.

    Se avesse voluto abolire la messa di sempre avrebbe potuto farlo non a parole, ma secondo il diritto. Se fosse stato un pastore coerente con ciò che proclamava, avrebbe dovuto dichiare esplicitamente l'abrogazione di una consuetudine liturgica immemorabile, codificata da S.Pio V con la bolla Quo primum. Cioè avrebbe dovuto emanare un documento ufficiale dello stesso tenore della bolla cinquecentesca, ma non lo fece, perché? Forse perché la provvidenza impedì quello che sarebbe stato un terribile abuso: cancellare la liturgia bimillenaria lasciata dagli apostoli. Lacialo stare Paolo VI, requiescat in pace.

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  96. Quando leggo questa frase,tralasciandone l' inizio :

    ".... Erano essi stessi un insulto ad una spiritualità nobile, anche se trapassata, quella tridentina. L'anatema era d'obbligo, pel bene della Ecclesia."

    E quando so che chi la scrive è un sacerdote...mi devo contenere, altrimenti sarò rimproverata dalla redazione di insultare o offendere un sacerdote.
    Le mie parole resteranno dunque saggiamente sospese ....
    Sono comunuqe libera di considerare che il sacerdote doveva riflettersi in uno specchio mentre scriveva:

    "dimostrava limitatezza culturale spirituale e un settarismo, " ....

    Liturgia tridentina trapassata??

    Rêve toujours bon don mercenaro! Rêve toujours!

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  97. don mercenaro

    un prete DEVE ubbidire al proprio vescovo .......

    quel DEVE ubbidire così scritto è eloquente ......

    altrimenti !!!!!!! ..... alla gogna vero !?!?!?!?!

    e ancora tirate fuori l' amore e la letizia e la gioia

    ........... ma si vuol forse far credere , che qui si sta facendo a pugni per il nuovo ed il vecchio rito ????? ......
    anche i cani hanno capito che è una questione di DOTTRINA , uno svuotamento dal CATTOLICESIMO silenzioso e costante , fatto con tenacia , intanto si porterà di questi passi il GREGGE al macello , il fine non E' con questa sorta di GLOBALIZZAZIONE DELLA RELiGIONE se non il PAGANESIMO , SI AVRA' UNA SOCIETA' PAGANA .........
    TUTTO E' STATO VOLUTO A SUO TEMPO , TUTTO E' STATO PROGETTATO ......

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  98. pur NON essendo un addetto ai lavori , per la mia


    sensibilita' , ritengo che LA MESSA IN LATINO DI

    PAOLO VI ha delle lacune anche quando

    e' detta in latino , e' deficitaria di qualcosa ....

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  99. don gianluis

    secondo me e' stato anche troppo educato .

    vedremo PAOLO VI alla gloria degli altari !!!!!

    gli ALTRI , chi non fa comodo , nel dimenticatoio ....

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  100. Ma siete proprio sicuri che MERCENARO sia un prete?

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  101. Oh Maria Bonaria, renisi arregioni: in sa Seu esti passau "su TzuMani"!

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  102. Ma dobbiamo lucidare l'alabarda contro i modernisti?altrimenti ditelo che mi organizzo!

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  103. Una delle reazioni più diffuse al motu proprio da parte dei vescovi è stata quella di riservare delle Chiese per la celebrazione "more antiquo", come a Cagliari nella Basilica di santa Croce (vedi tra le ultime pubblicazioni di questo sito)....che bravi questi vescovi!!Dimostrano al Santo Padre di essere in comunione con lui e di accogliere il Summorum Pontificum...in realtà mi sembra un modo elegante, ma molto subdolo, per mettere un bavaglio in bocca all'insegnamento pontificio: quando vedi che in queste chiese vengono messi a celebrare sacerdoti che non amano questa liturgia...o come a Ca: si riserva una prestigiosa Basilica (quella di Santa Croce) per la celebrazione del rito romano antico, ma il vescovo vieta severamente ai seminaristi di poter recarsi ad ascoltare o prestare servizio in questa Basilica...coraggio..un pò di coerenza fa più nobile l'animo...

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  104. Maria Bonaria sei proprio informata! Brava vedo che ti informi!

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  105. Caro fedele triste (23 luglio 2009 17.32), la prego di ascoltare un po' la mia testimonianza. Prenderei per iniziare un esempio, il caso della Francia. Dopo il secondo anniversario del moto proprio, l'associazione "paix liturgique" ha fatto un primo bilancio: il numero dei luoghi di culto con la forma straordinaria ha aumentato di 55% (sia detto tra parentesi, il numero delle cappelle della fraternità san Pio X non ha cambiato: 184 luoghi di messe; ma i vescovi francesi o tedeschi continuano a dire che il MP è stato fato solo i nostalgici della FSSPioX) superando i 205. Siccome aumenta sempre di più, lei puo immaginare tra qualche anno. Si può immaginare anche facilmente certi modernisti che perdono il sonno: forse abbiamo sbagliato si dicono.

    Veramente l'epoca delle catacombe e proprio finita, adesso il nostro Papa - tanto tradito ma sempre sorridente - come vicario di Cristo, con le chiavi di Pietro, ha aperto una porta che non si chiuderà mai più: ovunque, in tutte le parrocchie, in tutti i monasteri e conventi, in tutte le cattedrali va celebrata la grande liturgia, cioè la liturgia che ha attraversato 20 secoli e che ha nutrito tutta la Chiesa e tutte le culture, adattandosi sempre a meraviglia alla natura umana, cioè al suo modo di pregare.
    L'esempio della Francia non è per niente unico, le strade si aprono nuovamente in tutta l'Europa, in America, in tantissimi paesi, e fino al fondo della Cina o del Gabon. Sto pensando per esempio a una parrocchia di Libreville (Gabon), affidata proprio dall'arcivescovo alla forma straordinaria della liturgia e solo a quella forma. Questa parrocchia è territoriale, non solo personale, e il primo caso nella storia degli ultimi 40 anni. So che è una Parrocchia dei missionari dell'ICRSS. L'arcivescovo stesso è venuto dare l'incarico al parroco, in presenza di ministri, di ambasciatori, e della gente del quartiere.
    È non parlo delle chiese riempite di ragazzi che pregano la messa in latino, una volta passavo in una di queste, c'erano 62 chierichetti nel santuario, era una domenica qualsiasi. Il vescovo precedente aveva affidato questa chiesa alla forma straordinaria prima del motu proprio, e però l'attuale è uno dei più apertamente ostili, ma si è rotto le ossa sulla fede di questi ragazzi, ha fatto di tutto ma non ha potuto chiudere la chiesa, perché il Papa aveva scritto il moto proprio.
    sono veramente gli ultimi fuochi di persecuzioni: la storia si ripeta, come ai ultimi anni della persecuzione dell'impero romano contro i cristiani, la persecuzione era più feroce. Un impero sta crollando... quello già finito dopo 40 anni!!

    La liturgia è conversione del cuore, versus Deum. Continuammo senza perdere coraggio la nostra opera di conversione in tutte le parrocchie del mondo, in tutte le chiese. La Chiesa è sempre Santa, e i suoi nemici sono tutti morti uno dopo l'altro. Preghiamo per la loro conversione, coram Deo.

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  106. Andate ad ascoltare qualche messa a Gesico o a Mandas e poi ne riparliamo! si vede subito che ci sono preti che credono in Dio! nella mia parrocchia desolazione e basta..

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  107. Dalla Curia di Cagliari per adesso non si sente più niente, non è stato proibito niente ne scritto niente che proibisca agli sacerdoti e laici di prendere qualche giorno di riposo per meditare il pensiero e l'insegnamento del santo Padre! Allora avanti!
    un informatore, da Palermo

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  108. In effetti mancano meno di venti giorni alle giornate in questione: dalla Curia sarebbe dovuto provenire un qualche documento ufficiale volto ad annullare, posticipare, "sterilizzare" il convegno. Quindi, fino a prova contraria, tutto procederà tranquillamente: sono inoltre tre giorni "di riposo" nel calendario di tutti, non ci saranno problemi, Deo adiuvante et Sancta Maria intercedente.

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  109. Omelia del Santo Padre in Sardegna:

    Cari amici di Cagliari e della Sardegna, anche il vostro popolo, grazie alla fede in Cri-sto e mediante la spirituale maternità di Maria e della Chiesa, è stato chiamato ad inserirsi nella spirituale “genealogia” del Vangelo. In Sardegna il cristianesimo è arrivato non con le spade dei conquistatori o per imposizione straniera, ma è germogliato dal sangue dei martiri che qui hanno donato la loro vita come atto di amore verso Dio e verso gli uomini. È nelle vostre miniere che risuonò per la prima volta la Buona Novella portata dal Papa Ponziano e dal presbitero Ippolito e da tanti fratelli condannati ad metalla per la loro fede in Cristo. Così anche Saturnino, Gavino, Proto e Gianuario, Simplicio, Lussorio, Efisio, Antioco sono stati testimoni della totale dedizione a Cristo come vero Dio e Signore. La testimonianza del mar-tirio conquistò un animo fiero come quello dei Sardi, istintivamente refrattario a tutto ciò che veniva dal mare. Dall’esempio dei martiri prese vigore il vescovo Lucifero di Cagliari, che difese l’ortodossia contro l’arianesimo e si oppose, insieme ad Eusebio di Vercelli, anch’egli cagliaritano, alla condanna di Atanasio nel Concilio di Milano del 335, e per questo venne condannato all’esilio. La Sardegna non è mai stata terra di eresie; il suo popolo ha sempre manifestato filiale fedeltà a Cristo e alla Sede di Pietro. Sì, cari amici, nel susseguirsi delle invasioni e delle dominazioni, la fede in Cristo è rimasta nell’anima delle vostre popolazioni come elemento costitutivo della vostra stessa identità sarda....

    Carissimi Fratelli di Cagliari vi riporto cio' che sicuaramente voi avete ascoltato dalle parole stesse del Santo Padre, coraggio andate avanti, se il vescovo attuale di Cagliari ostacola la Messa in Latino e tutto cio' che serve per viverla, (convegni),voi fateli ugualmente disubbedendo apertamente a codesto vescovo fate ugualmente sia la Messa che i convegni, avendo la certezza che in questo modo state ubbidendo direttamente al Padre Celeste, e ora di uscire dal silenzio, codesti sconcertanti vescovi nel loro agire non si rendono conto che perdono il rispetto del popolo che Dio gli a dato da pasciere, ottenendo solo di perdere l'autorita'che Dio gli ha dato, codesti vescovi forse pensano che i fedeli siano stupidi e non comprendano il loro agire, coraggio lo stesso Santo Padre nella Sua omelia suggerisce il come comportarsi per difendere la Santa Chiesa del Signore, non la falsa Chiesa che tantissimi vescovi sconcertanti e modernisti si sono invantato da quarant'anni a questa parte...


    Cruccas Gianluca

    Maria è porto, rifugio e protezione per il popolo sardo, che ha in sé la forza della quercia. Passano le tempeste e questa quercia resiste; infuriano gli incendi ed essa nuovamen-te germoglia; sopravviene la siccità ed essa vince ancora. Rinnoviamo dunque con gioia la nostra consacrazione ad una Madre tanto premurosa. Le generazioni dei Sardi, ne sono certo, continueranno a salire al Santuario di Bonaria per invocare la protezione della Vergine. Mai resterà deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e potente. Ma-ria, Regina della Pace e Stella della speranza, intercedi per noi. Amen!

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  110. Caro Roma Felix,
    che devo dire, amen!
    Io credo, in verità, che tu abbia una visione eccessivamente ottimista: quanto, poi, alle persecuzioni (ahimé evidenti, seppur striscianti) non so se siamo all'ultima, come fu quella di Diocleziano. Ti ricordo, però, che quell'ultima è passata alla storia come la "grande persecuzione", con annessa devastazione delle chiese e confisca o consegna dei libri sacri all'autorità...
    Mi viene da sorridere, pensando ai messali "confiscati" anche oggi, da un'altra e non diversamente ottusa (o peggio) autorità, ed anche alla non limpida azione del Papa dell'epoca, il pur canonizzato Marcellino, proprio in relazione alla consegna dei libri sacri.
    La storia è una grande maestra, ma sempre a posteriori, sembra non insegnar nulla a chi agisce, spinto com'è dalle passioni, dalle debolezze, dalle ideologie e, spesso, dalla cupidigia o dalla paura.
    Dal nick presumo tu sia romano: che dire della soppressione di una di quelle "riserve indiane" in cui la Messa gregoriana è ristretta, parlo di S. Antonio a via Merulana, ove ogni giorno era celebrata, sia pur considerando i fedeli lì presenti degli appestati, senza diritto a qualche panca?
    Tu confidi nella Provvidenza, gli altri - quelli che agiscono nell'ombra, non essendo figli della luce - operano.

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  111. "Ma se dovessimo credere, come d'altronde è giusto, che la santa Messa è l'espressione più alta della vita di una comunità cristiana, allora novus aut vetus, la cosa cambia".

    Quindi tra il Vetus Ordo e il Novus Ordo vi sarebbe discontinuità? La Chiesa finita? Il Novus Ordo, promulgato da un Papa regolarmente eletto, cosa sarebbe? Le S.Messe celebrate nel rito riformato cosa sono? Mi sembra che queste idee pericolose siano contrarie all'insegnamento del motu proprio Summorum Pontificum e al Magistero dei Pontefici (oltre che al buon senso).

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  112. Nessuno nega la validità delle SS Maesse N O, ma che ci sia differenza nel rito ????? penso nessuno lo possa negare....o no? se come dice lei, non c'è differenza ma continuità, perchè allora tanta ira e tante manovre sotterranee per ostacolare tutte le iniziative che riguardano la S.Messa V.O.? I due parroci di Gesico e Mandas non celebrano fose tutti i giorni per i loro fedel la Messa conciliare??? se è tutto uguale, se non c'è alcuna differenza? perchè la loro iniziativa viene cosi ridicolizzata e ostacolata? iniziativa che so presa insieme a un buon gruppo di Laici... proprio quella cetegoria di persone che dal concilio si dice abbiano ricevuto più spazio di espressione e di attività nella S. Chiesa....

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  113. Certo che per noi fedeli, gente semplice e forse non tanto colta, diventa sempre più difficile restare saldi nella fede! Il Papa parla e i Vescovi dicono il contrario, il Papa da una linea liturgica (vedi la Croce al centro dell'altare, la cominione in ginocchio ...), e i Vescovi continuano per la loro strada infischindosene altamente, anzi deridendo e ridicolizzando i preti che cercano di seguire la linea del Pontefice.... Con che coraggio un Vescovo viene a domandare obbedienza al suo clero e ai suoi fedeli se lui per primo vive, celebra, organizza come se il Papa non esistesse o fosse un sordo-muto!Caro Mons.Mani noi non vogliamo far parte di una Chisa fatta a sua immagine e somiglianza! Vorremo far parte della Chisa Cattolica guidata dal successore di S. Pietro, enche se lei lo considra un vecchietto che è più di là che di quà!!!! La prego... ci lasci vivere...

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  114. si ci lasci vivere in pace nella nostra parrocchia.

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  115. Ma perchè sollevare un polverone per questo convegno? Non si sta rispondendo forse alla richiesta del Santo Padre di approfondire la teologia tridentina prima di accostarsi al rito? Io credo che questi sacerdoti stiano facendo una cosa giusta. Si preparano per poter celebrare nel VO con competenza, conoscenza del rito e della teologia che esso racchiude. Perche tanto chiasso? Perchè tanto scalpore? Forse che questi sacerdoti si stanno avvicinando di più alla verità e all'amore a Cristo e all'Eucarestia. Io ho capito una cosa. In questo specifico caso, l'amore all'Eucarestia è inversamente proporzionale all'amore al Vescovo. Ecco tutto, chi ama Cristo non può nascondere la verità, e qui la verità è questa: i preti che volgiono il VO ragionano con la loro testa e a Mons. Mani non piacciono i preti che sanno ragionare con la propria testa. I parroci di Mandas e Gesico sono troppo scomodi per sua Ecc.za... presto o tardi saranno trasferiti anche loro... Meglio un giorno da leoni che cento da..... pecora!!! Mons. Mani faccia pure ciò che vuole: Liber scriptus proferetur in quo totum continetur unde mundus iudicetur.

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  116. Ricordo anch'io l'episodio da qualcuno qui riportato, forse GUARDIA SVIZZERA, di cui fu protagonista l'arcivescovo di Cagliari, però non rammento con sicurezza se si trattasse di mons. Mani: una delle condizioni per concedere la celebrazione della Messa di S. Pio V era quella di tenere una riunione preliminare nel corso della quale Sua Eccellenza avrebbe saggiato la conoscenza del latino scegliendo a caso, soprattutto tra le signore (perché poi?), gli esaminandi a cui far tradurre passi della Bibbia. Fu un episodio molto ommentato.
    Chissà se agli analfabeti sardi - qualcuno ci sarà pure in cotesta nobil terra - o agli extracomunitari stranieri ed ai numerosi turisti d'ogni parte del mondo sia mai stato imposto un esame di lingua italiana.
    Abbiano avuto in Toscana vescovi (tanti) ostili all'indulto, come ora al Motu proprio, ma almeno non eran subdoli. Ricordo i vari Matteucci, Plotti ecc. che dicevano: no, e questa è la mia volontà. Nemici, sì, ma a viso aperto.
    Sulla situazione attuale non mi pronuncio perché so solo quel che qui si scrive, ed è già tanto.

    Quanto alla disobbedienza dei vescovi, sino a che la S. Sede non prenderà esemplari provvedimenti contro i mitrati che boicottano il Motu Proprio, la stuazione non migliorerà.

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  117. mi associo a quanto ha detto il vicino di Mandas.Siamo di Gesico e siamo orgoliosi di appartenere a questa parrocchia.Da noi ogni messa viene seguita con grande silenzio e devozione senza mai perdere di vista l'unico e vero centro della SANTA MESSA ovvero DIO.Lo sono ancora di piu quando vedo che delle persone compiono lunghi viaggi in macchina per partecipare a queste celebrazini facendoci i complimenti per quanto abbiamo.Mi sembra assurdo cercare di bloccare questo convegno e anche ostacolare la messa antica perchè la ritengo un ottimo "strumento".Giovanna e Massimo

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  118. Giungo buon ultimo sull’onda della notorietà che anche qui nell’Urbe va acquisendo questa vicenda, e tengo a premettere che conosco i fatti solo per quanto riportato da Paix Liturgique e dai commenti che precedono. Non voglio, non posso quindi addentrarmi in disamine di merito, ma vorrei semplicemente far osservare che, in subiecta materia, non si tratta di essere tradizionalisti, progressisti, conservatori, liberali, moderati e/o via dicendo, e tantomeno si dà luogo per dialoghi sui massimi sistemi, liturgici e non solo liturgici. Si tratta solo di considerare un fatto: che esiste una legge universale, il Summorum Pontificum cura, che alle leggi universali “sono tenuti dovunque tutti coloro per i quali sono state date”, che rispettare la legge significa interpretarla e applicarla “secondo il significato proprio delle parole considerato nel testo e nel contesto; che se rimanessero dubbie e oscure, si deve ricorrere ai luoghi paralleli, se ce ne sono, al fine e alle circostanze della legge e all'intendimento del legislatore”, e che nel caso specifico tale fine, tali circostanze e tale intendimento sono espressi troppo chiaramente, per poter lasciar adito ad incertezze, nella Lettera ai Vescovi che il motu proprio accompagna.
    Orbene, mi permetto di escludere a priori che S.E. possa mai pretermettere di considerare tutto ciò, e meno che mai tenere tamquam non esset l'accorata Lettera pontificia, e rimango anzi nella fiducia - nella certezza! - che Ella non mancherà di assicurare il proprio paterno intervento ad un incontro di riflessione e di studio che ha tutta l’apparenza di un’iniziativa perfettamente legittima e appieno meritevole di positivo apprezzamento: “Mi viene in mente una frase della Seconda Lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive: "La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto… Rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!" (2 Cor 6,11–13). Paolo lo dice certo in un altro contesto, ma il suo invito può e deve toccare anche noi, proprio in questo tema. Apriamo generosamente il nostro cuore e lasciamo entrare tutto ciò a cui la fede stessa offre spazio”.

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  119. "Nessuno nega la validità delle SS Maesse N O, ma che ci sia differenza nel rito ?????"

    Il Novus Ordo è stato promulgato dall'autorità pontifica e quindi ogni dubbio non ha forza alcuna. Benedetto XVI infine ha stabilito che il rito romano si articola in due forme: ordinaria e straordinaria. Dov'è quindi il problema?! Altra cosa sono poi gli abusi liturgici che purtroppo sono sempre esistiti. Esistevano prima del Vaticano II ed esistono ora.

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  120. SIG ANONIMO 25 VII 8,23


    SIG . ANONIMO

    sarebbe interessante poter discutere sugli abusi

    liturgici prima del CVII .......

    se per cortesia ce ne può citare qualcuno ........

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  121. ANONIMO di cui sopra: la differenza è che Paolo VI ha inventato un rito che avrebbe dovuto sostituire quello che risale all'età apostolica nella sua parte centrale, per le sue fisime progressiste erroneamente attribuite al concilio; Benedetto XVI ha dichiarato implicitamente che Paolo VI ha sbagliato perché, se il nuovo rito è in vigore, non aveva però nessun diritto di interdire la celebrazione dell'antico che non è mai stato abrogato d è anch'esso in vigore.
    Non ti sembra he ci sia qualche grossa diffrenza? Se uno non la vede,allora ha un trave nell'occhio.

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  122. che bella notizia ci avete dato poco fa con la nuova publicazione...allora Roma non ci ha abbandonato! Ci vediamo tutti tra 15 giorni per gioire nello stare insieme per confrontarci e pregare guidati dalla grande liturgia di sempre...

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  124. All'ultimo Anonimo, che abbiamo dovuto cancellare: per favore, cerchiamo di non eccedere in critiche che sfiorano l'insulto, gratuito o fondato che sia.

    Non siamo qui per giudicare la personalità di un vescovo, ma il suo comportamento in relazione alla liturgia e al motu proprio.

    Grazie

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  125. forse non ero al corrente che in italia avessero abolito la liberta di pensiero che se non sbaglio e un nostro diritto. parlo chiaramente di cosa ci trasmette il vescovo con il suo modo di fare, e non della sua personalità che penso non interessi a nessuno, essendo una normale cittadina che ha notato gli innumerevoli cambiamenti dentro la chiesa in negativo con l'arrivo del vescovo non è affatto frutto della mia immaginazione, e se devo rimanere nell'argomento discusso anche in questo ho il mio pensiero non favorevole per il comportamento che assume mons. mani nei confronti di numerosi sacerdoti che vorrebbero applicare il motu proprio. e dai commenti che ho letto non sono l'unica a pensare che la chiesa purtroppo non ha giovato con i cambiamenti imposti.finisco con il dire che in Sardegna tra fedeli e sacerdoti sono in tantissimi a voler seguire e applicare il motu proprio. legga bene tutti gli annunci, e capirà che sono rimasta molto lontana dagli insulti che lei dice di aver letto.

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  126. Cara amica, Ti ricordo difatti il triste destino ch'ebbe a Cagliari il popolare blog cattolico In Veritate, appena qualche anno fa!
    Fatto oscurare grazie ad un esposto alla Procura, dal solerte segretario vescovile il quale svolge pure funzione di rettore , mi dicono, della Basilica dove viene officiata la S. Messa Tridentina....
    Prudenza , pertanto, s' impone:non aspettano altro!

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  127. Sono cresciuta mangiando con gusto il pane che per secoli ha nutrito l'umanità (compresa Sua Eccellenza): il pane di "una volta" saporito, gustoso, fragrante, molto nutriente, preparato con ingredienti genuini, che si mangiava in silenziosa religiosità ringraziando Dio di questo dono immenso.
    Poi, col tempo la superbia umana ha fatto si che a questo pane venissero tolti certi ingredienti per sostituirli con addittivi e coloranti che rendevano il pane più appettibile ai nostri occhi ma senza il sapore ed il profumo di una volta.
    Ho vissuto tanti anni nutrendomi di questo pane, pur necessario alla mia salute, ma chiedendo continuamente a Dio la grazia di poter gustare quello della mia prima gioventù.
    E Dio le cose sante non le nega mai!!
    Infatti, recentemente, ho ritrovato quel pane grazie ad un giovane sacerdote che, innamorato della Chiesa ed obbediente alle disposizioni di Sua Santità Benedetto XVI, celebra ogni tanto la Santa Messa in latino.
    Ha capito, Eccellenza, questo è il pane di una volta, e ora che l'ho ritrovato e l'ho gustato nuovamente in tutta la sua bellezza non voglio perderlo più!!
    Sono troppo ottimista? Penso proprio di si perchè mi è stato riferito che nella nostra Diocesi si aggira un diavoletto toscano, provvisto di mitria e pastorale, che, fregandosene del Papa si da da fare per ostacolare la celebrazione della Santa Messa antica ed il mini-convegno sul M.P. che si terrà a giorni nella nostra Diocesi.
    Ma questo non è il Suo caso perchè io sono sicura che Lei farà di tutto perchè a me e a tanti altri non manchi più il pane di "una volta".
    No!! Ci sono ricascata! Troppo ottimista! Mi sono scordata che Lei ha ben altre voci da ascoltare che la mia. Ascolta ben volentieri le autorevoli voci calunniose di chi in questo momento L'aiuta a sbarazzarsi di un prete reazionario colpevole di obbedire al Papa e non a "Sua Santità Giuseppe Mani"!!

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  128. Cara amica, sai i preti reazionari danno fastidio perchè come dice la scrittura, sono un rimprovero per i nostri errori

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  129. sono commossa dalle bellissime e reali frasi sritte da "gesico mandas", e condivido pienamente ogni tuo pensiero. ma non devi mai perdere la speranza, in ogni caso il bene ha sempre trionfato, e chi vive con la grazia nel cuore non deve temere che verrà abbanonato. prego che questo piccolo sacerdote con la sua umultà e l'amore che dimostra per la chiesa riesca nel suo cammino a portare a termine i suoi obbiettivi e poter continare a farci gustare il piacere di un tempo.

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  130. Effettivamente questi sacerdoti della sarda Vandea non sono certamente solo talare e merletti, come lamentano alcuni ( vedi il povero inopportuno), se nutrono e guidano un siffato gregge di santi e fedeli parrocchiani.

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  131. Se ci fossero molte guardie svizzere come te si potrebbe tentare un "colpo di stato"!!!! Parole sacrosante le tue! Grazie!!!

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  132. Fedele alla Santa Romana Chiesa come Kaspar Roist: nunc et semper!
    Ciao.

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  133. quanto leggo su Monsignor Mani mi dispiace e mi addolora: non merita critiche simili! Peraltro, se siamo autentici credenti, non stiamo dimostrando nessun attaccamento alla sostanza, ma alla forma e questo...è molto grave! Monsignor Mani è il nostro Vescovo e merita tutta la nostra fiducia e comprensione, nonchè il sacrosanto rispetto per il suo ruolo e la per la sua persona. Personalmente sento di rinnovargli tutta la mia stima e assicurargli il mio ricordo nella preghiera.

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  134. Mons. Mani non ha avuto nemmeno pieta ' nel risparmiare dalla distruzione la cappella privata di mons. Piovella , amatissimo nostro ex arcivescovo, nel palazzo arcivescovile: l'ha fatta radere al suolo. Desiderava inoltre fosero spostate le Sue spogli mortali, dal '65 in Cattedrale, al Cimitero comunale !E non solo: meditava pure di far togliere lo stemma dell'indimenticabile prelato dalla facciata palazzo vescovile. Manchevole pertanto non solo nella pietas, ma anche nel rispetto dovuto ai beni architettonici.
    Oremus pro eo.

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  135. Dimenticavo : le correzioni fraterne all'Antistite nostro mosse , riguardano appunto la sostanza. Non e' obbediente al Santo Padre. E alla Dottrina. Dimentichiamo forse le esequie da Lui permesse al Santuario di Bonaria al Gran Maestro della Massoneria Armando Corona con relativa liturgia "fusion" Cattolico -massonica?
    Leggi l'articolo dedicato all'evento dal quotidiano Unione Sarda.In cui un attonito, seppur laico cronista, descrive la Messa.
    Oremus pro Eo.

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  136. Cara, sempre a me cara, Guardia Svizzera... Accuzza s'alabarda!!! confermo tutto ciò che già ho detto a proposito del veto di cui si parla...
    Qui è veramente una questione di obbedienza al santo Padre.
    Che tristezza pensare come Mons. Mani abbia accolto il Sommo Pontefice a Cagliari, mentre nel suo cuore non v'è posto per un'adesione totale al suo Magistero.
    Il Papa ci scrive un documento per insegnarci la bellezza, la profondità, la validità, la durevolezza del santo Rito tridentino, e Mani vieta che i fedeli e i sacerdoti possano leggere e applicare il DOCUMENTO PAPALE? O santo cielo, che paradosso è mai questo? Quale disorientamento generale si va producendo nelle anime della diocesi di Cagliari!!! Dove andare? Caro mons. Mani si ricordi cosa dice il salmo: Se il Signore non costruisce la casa invano vi faticano i costruttori. Metta pure "mani" ad ogni pietra e mattone della nostra amata diocesi, ma si ricordi che le anime sono qualcosa di più che muri, tramezzi, pilastri e quant'altro. Con esse non bastano i progetti, serve ascolto, amore, pazienza. Chiediamo di poter seguire l'insegnamento del Papa, niente di più.

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  138. Se la domenica andate a messa a Mandas, alla messa detta cantata, sarete rapiti dalle celestiali voci del coro che canta, scusate la modestia, molto bene. Per similitudine mettiamola così:vi ricordate il rinnegamento di Pietro?si, siete cristiani, e perciò vi ricordate. Allora cosa dice il Vangelo?dice che dopo il terzo rinnegamento di Pietro un gallo cantò!! Chi ha cantato stavolta nei saloni della curia contro il convegno di Mandas?io avrei un'idea, ma la tengo per me. Anzi giochiamo alla caccia al tesoro: sostituite il gallo con una gallina e siete sulla via della vittoria. Sapete, anche al vescovo, qualche volta, sfugge qualche nota...

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  140. il vostro vescovo a mio parere non è contrario al rito tridentino altrimenti non l'avrebbe sicuramente concesso..ma se l'ha concesso a cagliari e non in altre parti della sua diocesi vorrà dire che avrà qualche motivo..e certe cose vi ricordo che i vescovi e i presbiteri per il bene comune e per non dare scandalo non sono tenuti a dirle,anzi,sono vincolati dal segreto.mai pensato che il vero motivo possa essere un atteggiamento sbagliato di questi sacerdoti???e che rivelare questo atteggiamento sarebbe più scandaloso e motivo di chiacchiera???quindi meglio proibirla e ricevere le vostre critiche..se siete dei veri tradizionalisti vi consiglio di evitare i vittimismi e gli attacchi gratuiti..da ciò che ho letto molti sarebbero pure passibili di denuncia a mio avviso..una cosa è la libertà di pensiero...altra cosa è il fanatismo..qualcuno di voi con il suo atteggiamento mette in cattiva luce i buoni cristiani che sono tradizionalisti.se i primi ad attaccare preti e vescovi son i così detti fedeli, bè di certo non ci possiamo aspettare di meglio dai così detti infedeli..
    claudia

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  141. Su alcune cose concordo con claudia, l'ultima che ha scritto.
    Non sono d'accordo sul fatto che si proibisca una cosa lecita, la messa appunto.
    è lecito celebrare con quel rito come è lecito celebrare con il rito bizantino - cattolico (come è stato fatto nella Basilica di sant'elena a quartu), con il rito malabarese ecc. ecc.
    Perchè tutti i riti e non quello tridentino?che fastidio vi porta?

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  142. Cara Claudia, è vero, la carità tante volte impone di coprire tante cose... appunto questa carità ci impone un grande silenzio sull'Arcivescovo di Cagliari! le tante cose lette in questi giorni sull'eccellentissimo non sono altro che la punta di un iceberg le cui fondamenta probabilmente arrivano a fare da sgabello ai piedi del demonio... se c'è qualcuno che ha scheletri noll'armadio è appunto Mons. Arcivascovo il quale penso sia troppo ocupato a sotterrare le sue cose che salvaguardare nella carità la buona fama dei suoi preti... cosa che in tanti anni di episcopato non ha mai fatto, anzi ha sempre fatto in modo di affondare tutto e tutti. Perciò cara Claudia informati, leggi i giornali, controlla le denuce del tar di Napoli, informati su tutto ciò che sta arrivando da sei anni siu tavoli delle prefetture Romane...e poi magari ne riparleremo

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  143. A cagliari, ogni mattina, un prete si sveglia, sa che dovrà farne una più del diavolo per arrivare a sera.
    A cagliari ogni mattina, un altro prete si sveglia, sa che dovrà farne ancora una più del prete vicino per arrivare a sera senza danni.
    A cagliari, ogni mattina, non è importante che tu sia tal prete o tal altro, l'importante è che ti dai da fare per difenderti dal tuo vicino. e ricorda, arriva a sera solo chi ne pensa una più del diavolo, altrimenti caput!!

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  144. Per amor di Verita'.
    Nessuno qui crtica con sensi di odio ma di correzione fraterna. Per bere un bicchiere di vino preferirei mille volte l'attuale mons. Mani che il batracomorfo suo predecessore sotto il cui vescovato la Cattedrale venne attraversata da ogni genere di Peccato....!!!
    L'uomo, il gen.Giuseppe Mani possiede difatti alcune qualita'umane che lo rendono simpaticissimo.
    Ma per trovare un sant' uomo, vero prete e vescovo obbediente e fedele dobbiamo tornare a Sua.ecc.mons.Ernesto Maria Piovella,Bonfiglioli e Canestri.

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  145. scusate ma a che serve tanto anonimo livore?
    voi che accusate Mani di essere contro il papa, antiecclesiale, etc etc...
    E' un atteggiamento di chiesa parlare nell'anonimato di un blog con tanto di nick tanto pittoreschi quanto ridicoli?
    Parlare alle spalle non ha mai fatto bene alla chiesa.
    E ve lo dice uno che da Mani, e da tanti altri come lui, non ha nulla da guadagnare...
    Io mi chiedo sempre: perchè l'anonimato? cui prodest?
    e non venitemi a raccontare che è meglio l'anonimato, per evitare di essere fatti oggetto di ritorsioni, etc etc...
    che senso ha?
    se credete in ciò in cui credete dovreste essere disposti a soffrire e a firmarvi nome e cognome. Altrimenti è meglio che taciate.
    fraternamente
    don Marco

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  146. caro don Marco. rimanere nell'anonimato non riguarda solo chi scrive un pensiero negativo su Mons Mani, infatti è anonimo anche colui che attacca i parroci che vorrebbero con devozione applicare il motu proprio, dicendo e giustificando il comportamento del vescovo con una frase a mio dire senza senso, "il vero motivo nell'impedire la celebrazione del motu proprio è il comportamento di alcuni sacerdoti che è scandaloso quindi sicuramente il vescovo preferisce essere attaccato lui ingiustamente che mettere in cattiva luce questi sacerdoti". per quanto ho potuto leggere l'unico scandalo è che i sacerdoti in questione vorrebbero solo fare ciò che vorrebbe il Papa può essere considerato tale? se di scandalo si parla proviamo a farci un giro in alcune chiese di Cagliari e capiremo il vero significato della parola "scandalo", meglio nascondersi dietro una giustificazione senza alcun fondamento che dirla tutta, e mettere in luce l'unica vertà, cioè che l'unico che non sembra propenso a voler seguire un invito del papa sia proprio mons mani, e se veramente non ha proibito il rito a cagliari su cosa si e basato per scegliere le chiese che possono applicarlo? non vorrei esistessero selezioni basate sulla simpatia. cosa ancora più grave.

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  147. Don Marco carissimo, chi ti da torto quando quando dici cose ovvie sul galateo della lealtà e della sincerità??Sei proprio sicuro che da Mons. Mani non guadagnerai nulla?T'assicuro che ti invierà via blog la nomina a beneficiato se non quella di canonico onorario della cattedrale (ormai ha comprato tutti così: con una diarrea di monsignori)...no, sei troppo intelligente e mi sembra che hai un pò di carattere...dalle tue parole ovvie più che giuste, emerge una cosa: si vede che sei lontano dalla realtà di Cagliari.Non hai pensato che chi scrive in questo blog, dietro un anonimo o dietro un nome inventato,soffre veramente a causa del comportamento distruttore di un vescovo?Che chi scrive qui non sia stato già tra quelli che le cose al vescovo le ha già dette in faccia senza nulla ottenere se non l'ostracizzazione e la sua antipatia?Personalmente credo che davanti a quest'uomo, apparentemente impermeabile ad ogni critica, l'uso di un blog dove si pronuncia solo il 5% dei danni che il mitrato sta combinando a Cagliari, sia soltanto una degli ultimi tentativi prima di uno scandalo pubblico che insieme all'immagine del Mani lederebbe anche quella della Chiesa. E t'assicuro che conoscendo i fatti ce n'è materiale per uno scandalo!Dopo gli scontri frontali con Mons. Mani di quei, forse troppo pochi, sacerdoti e laici che amano la Diocesi e che la vedono affondare; dopo tanti scritti mandati a Roma perchè le cose cambiassero...orsù, Don Marco, anche quello che qui ti volevo dire fraternamente mi sembra una cosa oltre che ovvia anche giusta...dopo tutto, nessuno dice niente a Mons Mani che intanto, oltre che questi due bravi parroci, in un silenzio amico, sta distruggendo altre persone....attenzione: si giochi con gli altari, si giochi con gli arnesi liturgici, si giochi con i soldi, MA non si giochi con la vita e con la dignità di chi, davanti a un vescovo grande e potente come Mani, è indifeso e debole....salute

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  148. Da sanremasco, leggendo il post sull'arcivescovo Mani, mi pare di riconoscere qualcun altro.
    Ma vengon fatti tutti con la stessa pasta ?
    A quando un giretto a casa propria ?
    Va beh sempre di Regno di Sardegna si tratta !!

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  149. Sardus.
    Io sono di un'altra diocesi... ma conosco da vicino la diocesi di Cagliari.
    Però dico: se ci avete già parlato di persona e a nulla è servito, avete scritto lettere, avete firmato petizioni... ebbene: a che pro parlarne in anonimato ora, qui?
    a chi serve?
    giova alla salvezza sua? alal vostra? a quella della chiesa?
    boh...
    ciao e buona domenica.
    don Marco

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  150. a Statzu.
    Forse chi scrive qui in questo blog ha la speranza che almeno si chiaccheri dell'eccellentissimo, visto che su tanti altri casi e sceso il silenzio...ci si è resi conto che le voci
    deboli, prese una ad una non smuovono niente...non so se qui sia meglio seguire la via della sopportazione, dove si rimane passivi ad ammirare la distruzione, o se sia meglio uno scandalo che getta un pò di fango addosso al Narciso della situazione, ma che almeno ha la forza di fare un pò di pulizia...e ri-sottolineo: meno male che stiamo parlando del divieto di un vescovo di seguire il Magistero del Papa, cioè del 5% dei danni creati nella Diocesi di Cagliari...il male è che oggi si tende a coprire il male anzichè estirparlo...e lo scandalo sembra essere l'unica via d'uscita....fatemi pure le prediche sulla cristiana sopportazione..sono molto facili per chi sta comodo sul pulpito...non mi sembra nello stile del Vangelo il dare zuccherini o antidolorifici per ingoiare l'ingiustizia...spero che anche questo blog, abbia l'attenzione di qualcuno di dovere,che possa intervenire non solo perchè tutti possiamo essere istruiti su tutto l'insegnamento del Santo Padre, compreso il Summorum Pontificum, ma anche perchè sia risolto tutto l'altro 95% che ci affligge, che ci scoraggia e che ci ferisce come Chiesa...

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  151. Ben detto Sardus... non lasciamo soli i nostri parroci a combattere... alziamo anche noi la voce! e non solo per cantare..... che Dio ci assista...

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  152. Invito tutti i sacerdoti cagliaritani fedeli a Santa Romana Chiesa, al Suo Capo Gesu' Cristo ed al Suo Vicario in terra Benedetto XVI felicemente regnante , a rischiare anche il trasferimento settembrino, facendo fronte comune contro le disobbedienze vescovili. Siate gioiosamente martiri per amore di NSGC e non temete di perdere la vostra canonica con l'aria climatizzata! Lui, il generale di complemento,peraltro non puo' trasferire nessuno poiche' ha truppe esigue!
    TUTTI A MANDAS!

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  153. Ebbè!!Il trasferimento sembra essere l'unica arma del mitrato!?! Ma ditemi voi se ci si deve difendere da un Vescovo? Ricordo che per qualsiasi trasferimento settembrino ci vogliono delle motivazioni, soprattutto quando un parroco c'è soltanto da poco tempo...giai seusu a frori

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  154. O genti cristiana de sa Cresia é Casteddu, ma non sidda podeusu fai una bregungia in prazza?Ma chini si crei custu babbaioni bistiu a vescovu?

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  155. Per Guardia.. Secondo Pastorelli ti eri rabbonito, invece vedo che l'alabarda è sempre ben affilata!! la vogliamo anche noi una!

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  156. E che risolve il trasferimento? Non faranno ugualmente in altre parrocchie?

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  157. Il Battesimo e la Confermazione c'imprimono la Fede, indefettibile ed affilata.
    Egli, il generale di complemento, e' solo una tigre di carta.
    Abbiate coraggio cari sacerdoti: siate santi e coraggiosi come il Santo Curato d'Ars!
    Ora che l'errore ha pervaso perfino i consacrati e le gerarchie , dobbiamo agire con la preghiera e l'azione.
    DEUS VULT!
    TUTTI A MANDAS!

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  158. e quindi martirio = andare a Mnadas?
    Ma fatemi il piacere!
    Sardus: la giustizia che tu vuoi costruire estripando l'ingiustizia non si fa nell'anonimato.
    Nell'anonimato esistono solo le chiacchiere. Te lo dice uno che dal pulpito e fuori dal pulpito ci mette la faccia in tutto ciò che dice.
    Facile è invece parlare anonimamente su un blog.
    saludus a tottus

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  159. caro don marco vorrei sapere se lei preme di piu chi rimane anonimo o il bene della chiesa? lei sa meglio di me che se esiste la possibilità di poter scrivere in un blog non conta firmarlo, anche perche si potrebbe firmare con un nome di fantasia come penso c'e ne sono tanti..... l'argomento e la realtà in questione è l'attacco infondato contro dei sacerdoti che a nome di tanti fedeli posso garantire facciano un grande lavoro all'interno della chiesa, allora perche non si chiede perche questi sacerdoti vengono attaccati solo perche desiderano applicare il motu proprio? non si appigli all'anonimato, pensi invece di darsi una risposta a questo accanimento. Credo nella fede che hanno i sacerdoti in questione e quello che hanno potuto trasmettere a noi fedeli è solo un'amore profondo per la chiesa, non siamo noi l'argomento in questione ma di nome ne ha uno, colui che vuole impedire il motu proprio e tante altre iniziative, invece di interrogarsi e attaccare noi "anonimi", provi a farsi dare spiegazioni da mons mani, forse ci darebbe una mano a capire. per quanto mi riguarda l'anonimo è colui che vuole stare accanto a un sacerdote che non ha colpe di niente se non voler seguire un desiderio del santo padre.

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  160. é vero che la giustizia si fa rimettendoci la propria faccia,ed è quello che alcuni stiamo attraversando...certo non si risolvono questi problemi in un blog(me lo sono messo in testa io pure).Il blog non è che un sintomo postumo a tutto il caos in pieno corso...se vogliamo chiamiamola pure chiacchera...in questo caso ben venga...intanto sono tutte cose fondate..

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  161. Ehi, avete sentito che Mons.Mani ha severamente vietato agli ordinandi diaconi e sacerdoti di poter recarsi al Convegno di Mandas dei prossimi giorni?Ma in che Chiesa vive questo qua?

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  162. Caro "Guardia Svizzera", la tua livrea a strisce bicrome, rendendoti simile a un coleottero, da una parte (lo riconosco) ti abilita a discettare validamente di "batracomorfi", dai quali per via della catena alimentare gli esseri della tua specie devono subito imparare a difendersi; dall'altra però, rivelandoti sorretto da un semplice esoscheletro variopinto, essa implica anche la tua totale carenza di spina dorsale. Bravo, beviti pure il tuo bicchier di vino (ma i minorenni possono?) con quel "simpaticone" di mons. Money, magari brindando a quelle da te tanto attese "pulizie" nella cattedrale di Cagliari che nessuno, meglio di don Lavanda Gastrica (o don Dodici Litri, se preferisci), evidentemente potrebbe effettuare (chissà che spruzzi!)... Però poi non venire a spacciarti per cattolico tradizionalista! Ma come ti permetti? Come osi insultare mons. Alberti? Sappi, o ignaro, che in tempi in cui un simile coraggio costava davvero caro, cioè nel 1980, mons. Alberti fu tra i pochissimi prelati al mondo a recensire positivamente "Getzemani", il celebre saggio critico sul CV2 del cardinale Giuseppe Siri che è stato, è e sempre sarà una delle più acute e dolorose spine nel fianco per tutti gli eretici modernisti dell'universo. Ma di cosa ti parlo, povero me? Che puoi saperne tu del cardinale Siri, o ciarliero e spensierato (cerebrum non habet) fanciullo? Sull'attenti, davanti all'arcivescovo Alberti! Altro che generale Money...

    Guardia Municipale

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  163. Cara la mia "piluma", non sono un amico del Vescovo ma il mio intervento era volto ad argomentare contro chi ci accusa di odii personali (grave accusa per un cristiano)verso Costui.

    Difatti ricordavo le gravi omissioni e negligenze del precedente Vescovo circa il marciume che regnava nella Primaziale ( cio' appurato anche dalle indagini della magistratura) che sfocio' nella triste vicenda dell'Ostensorio rubato, nell'omicidio di mons. Tonio Pittau e le frequentazioni "strane" del mitico Circolo di S. Saturnino ( oggi soppresso anche per quei motivi).
    Riascolta, o mia vedova dell'Alberti, l'intervista dell'onesto parroco don Porcu(ove ribadiva cio' che riferi' a suo tempo alla magistratura inquirente) a Videolina.
    Sono tradizionalista, ma una recensione al Getzemani di Siri non e' sufficente per farne un vescovo santo. Tanto tradizionalista , lo steatopigide , da distruggere la Purissima e far celebrare mons Aramu sine populo a S Croce...
    Io sono giusto : siam finiti dalla padella alla brace.
    Oremus pro eis.

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  164. Maria Bonaria, andi è?Ci vuole Lei a farci guardare alle catastrofi con un pò di umorismo...aiò, o Maria Bonà, sciradì!!!

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  165. Mi chiedo:ma a Cagliari che ruolo svolge in tutta questa situazione il Vescovo ausiliare Mons. Mosè Marcia?Non capiamo chi sia!?! Che personalità abbia!?!Da che parte stia!?!Non sentiamo la sua voce dal giorno della sua ordinazione episcopale!Ma è già andato in pensione?Caro, don Mosè, sappiamo tutti a Cagliari che lei è buono e che ama la Diocesi di Cagliari...le chiediamo di dimostrarcelo!Fino ad ora sembra che lei sia solo un chierichetto di Mani, impegnato a mettere timbri e, quando il super-plenipotenziario-eccellentissimo ha da fare cose più importanti del popolo di Dio, ci scappa pure qualche cresima...ci sorge un dubbio di teologia sacramentale:ma l'ordinazione episcopale imprime il carattere o lo cancella del tutto?Non sappiamo dov'è finito il suo!?!(scusate il sarcasmo)...anche lei è stato salvato dalle acque come l'Antico Mosè ed è stato accolto alla corte del faraone re d'Egitto.L'Antico Mosè era giusto, difese l'ebreo uccidendo l'egiziano e questo gli costò un esilio nel deserto...ma si ricordi:con la forza di Dio è stato colui che ha piegato l'orgoglio del Faraone, è stato colui che ha aperto il passaggio nel Mar Rosso, e ha condotto a libertà Israele...forse questa è anche la sua vocazione!?!Intanto noi prepareremo i pani azzimi sperando che il grande Esodo arrivi presto..."ma io non so parlare!"......"Io sarò con te"..ne timeas...preghiamo per lei e siamo con lei

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  166. Sardus caro, se Sua Ecc.za Mose' Marcia afferma in pubblico superficialmente che: " chi indossi oggi la tonaca soffra di problemi psichici" , non credo possa esser vicino alla Tradizione.
    Oremus

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  167. Il Pastorello di V.S.3 agosto 2009 alle ore 12:17

    O... Maria Bonaria quanto ci manchi, tirna tra noi. tu sai chi sono, il mio nome farà susultare il tuo cuore di romantici ricordi... si è tanto parlato di me, a causa mia ci fù un "mezzo luto",ma ormai le ambigue promozioni mi hanno fatto finire nel dimenticatoio, nonostante a suo tempo ero il primo della lista; per me anche dell'oro fù fuso per abbellire il mio bel collo. Ti, Vi ricordate di me!?! Il Pastorello di Monagna.

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  168. Hmmm... Questo "coleottero elvetico" che tratta gli altri da vedove mi sa tanto di zitella, resa ancora più acida dal ritenersi infruttosamente callipigia... Devi essere proprio un moccioso! Come fai ad implicare il nome di Alberti nel pasticcio di un furto avvenuto nel giugno 1985, cioè sotto il governo del tuo caro Canestri, quella "perla di sacerdote" o come accipicchia lo hai risibilmente definito? Alberti è arrivato nel 1987, ereditando situazioni che si erano formate e incancrenite proprio sotto l'allora aspirante porpora appena menzionata, che tutto vedeva dietro un bel paio di lenti rosso cardinale, e peggio ai tempi dell'altro tuo idolo, l'ennesimo continentale (ma sarà un caso?) Bonfiglioli, che tutto avrebbe potuto fare (ad esempio, marrai patatas) tranne che reggere il governo della nostra arcidiocesi. Senti, signor "orologio a cucù", perché invece di perdere tempo cinguettando sciocchezze non ti metti a studiare un po' di storia diocesana, dato che evidentemente sei troppo giovane per averla vissuta di persona? Così facendo, in futuro, potresti evitare tante altre brutte figure... Quanto allo scioglimento del Circolo San Saturnino, l'unico che ne stia beneficiando mi sembra sia $.€. mons. Money, che ne ha prontamente trasformato i locali in sciccosissima e fruttuosissima mescita di alcolici. Un minimo cambio di destinazione, quindi: sempre di spirito di-vino vi si tratta!...

    Guardia Municipale

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  169. Il vescovo ausiliare di Cagliari mons. Mosè Marcìa, improvvisamente ritrovatosi "successore degli apostoli" per un simpatico capriccio del destino (chiamato in questo caso B16) che l'ha preferito al "legittimo" aspirante don TAZZI, ben noto presidente dell'Ass. It. "Amici dei Rumeni", da buon involontario intruso in una cordata non sua penso che, sorretto da un'antichissima saggezza contadina, se ne stia rimanendo il più possibile defilato onde evitare il peggio... Fa bene, d'altra parte Ogliastra non è lontana. E una volta arrivato tra quelle montagne potrà finalmente dedicarsi, alla luce del sole, al suo passatempo preferito: distillare dell'ottima acquavita con un certo suo piccolo alambicco, che finora è sempre stato costretto a usare nel chiuso della sua cameretta. E il vino di Jerzu, allo scopo, non ha proprio nulla da invidiare a quello di San Sperate!...

    Guardia Municipale

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  170. Cara Piluma in paonazzo, che confondi Guardie e coleotteri,steatopigidi e callipigidi, ribadisco : don Porcu per l'affaire Cattedrale parlò di richieste pressanti all' Alberti perche' intervenisse . Ma no, non sarebbe stato compito Suo.. Ecche', avrebbe dovuto sanare imbrogli e "situazioni che si erano formate e incancrenite" durante il predecente vescovato?
    Pover'uomo... Si' limito' a rimuovere don Eugenio Porcu. Meglio potare. O "marrare" , come scrivi tu, Piluma? Anche Bonfiglioli dunque laureato in Agraria?
    Tristissima infine la definizione sul card. Canestri, definito da Sua Ecc.za Demagistris "un sant'uomo".
    Si evince infine chiaramente lo stato tuo vedovile, unica cosa incancrenita da poter esser sanata unicamente da amputazione....

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  171. Infine, cara vedova in paonazzo e climaterio, non osare definire il Nostro Sommo Pontefice quale: "B16capriccio del destino".
    Definizione quanto mai blasfema.

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  172. Cara, tanto a me cara Guardia svizzera(come ti diceva qualcun'altro), dai, si capiva che la guardia municipale voleva fare un complimento al Santo Padre...aiò, non litigate; lasciate perdere Alberti,secondo me un sant'uomo a cui anche io voglio bene per le sue doti di umanità e di cultura, ma che ha offerto a Mons. Money il trampolino di lancio per un caos ancora peggiore...quando c'era Alberti la canzonetta della Diocesi era quella famosa di Orietta Berti:"Fin chè la barca va lasciala andare",o non vi ricordate che quando c'era Lui erano altri a comandare, tra cui un ometto pasciuto e basso, denominato "Culina", che ora è nullafacente?Tante critiche a Mons. Alberti, ma oggi con Mani stiamo cantando la Messa da morto alla Diocesi...ci accorgeremo ancora di più dei danni quando finalmente Mons. Narciso se ne andrà...s'ada a crei puru bellu, ma è leggiu chi nu babbaioni cun cussa conca manna...

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  173. Ho cercato in internet questo don Tazzi, presidente della Associazione "amici dei rumeni", che viene additato dalla cara "guardia municipale", come un possibile candidato a vescovo ausiliare a Cagliari...ma non ho trovato nessun don Tazzi...si può sapere di più?

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  174. ahi ahi ahi.......quanta tristezza dover leggere tra queste righe la sofferenza di troppe persone per il comportamento di un vescovo che non dimostra avere voglia di ascoltare l'urlo nel silenzio di noi fedeli che non possiamo far altro che sfogarci solo unendoci in questo blog. chi puo ascoltare questa nauseante vicenda, perche nessuno interviene, e come se siamo abbandonati da tutti. il vescovo vieta ad alcuni sacerdoti di applicare il motu proprio, il vescovo vieta di poter fare il convegno a mandas, sempre il vescovo impedisce a diaconi e sacerdoti di parteciparvi. ma nessuno fa niente? nessuno viene ascoltato? chi urla rabbia è solo perchè vuole il bene della chiesa, non vogliamo attaccare nessuno, vogliamo solo che intervenga qualcuno e si prenda cura di noi. abbiamo bisogno di essere tutelati, e sopratutto chi si impegna a tutelare i nostri amati e stimati sacerdoti che vengono attaccati di continuo? ascoltate per favore il nostro "urlo nel silenzio"

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  175. ....stiamo organizzando una marcia su Roma... ops... volevo dire su Cagliari!

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  176. se una marcia su cagliari come dice lei risolverebbe i problemi reali che esistono.........ma ne dubito

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  177. Caro don Marco, non per volerti contraddire, ma l’anonimato sui blog, forum et similia è la regola (tant’è vero che i regolamenti di diversi forum espressamente vietano nickname che consentano di risalire alla persona), per ragioni non solo di libertà ma anche di proficuità di dibattito. Senza voler affrontare adesso un discorso un po’ difficile da esaurire in breve, e che comunque sarebbe off topic, pensa solo al fatto che esso consente di valutare una tesi, un’opinione, un’idea, nella sua oggettività, al di qua delle distorsioni che gli elementi personalistici fatalmente determinano. Altra questione, naturalmente, è che un blog non deve rappresentare una soluzione di comodo per eludere strade non anonime quando di batterle si ha la possibilità e il dovere, ministeriale e/o morale. Circa poi l’utilità dei blog per la “salvezza” dei partecipanti o dei protagonisti delle loro discussioni, di certo ben altre sono le vie di Damasco, ma non credi che da qualsiasi discussione, da qualsiasi “chiacchiera”, possano sorgere o trarsi spunti di riflessione, anche e soprattutto quando si muovono o si ricevono critiche o accuse? E che in tutti i modi comunicare è sempre conoscere, è sempre un’occasione e uno stimolo a confrontarsi, a interrogarsi, a verificare la rettitudine, l’onestà delle proprie posizioni e la carità del proprio atteggiamento?
    Ma vengo al “fatemi il piacere!”, alle tue parole che più mi hanno colpito, anzi ferito (sebbene non tocchino affatto la mia persona): guarda, io non solo sono di altra Diocesi, ma proprio di un’altra Regione, al di qua (o al di là, secondo i punti di vista) del Tirreno, quindi non mi posso esprimere in cognizione di causa , quantunque uno dei protagonisti della vicenda ’un mi sia punto sconosciuto, da ormai quasi trent’anni.
    Dico però che se i fatti sono quelli mi pare nemmeno Tu smentisca, perché se non ho capito male fai questione di metodo di approccio alla situazione, non di veridicità o inveridicità dei fatti, ebbè, di che restare esterrefatti, di addolorarsi nel profondo, mi sembra vi sia abbastanza e molto ma molto più che abbastanza. Dunque, se martirio significa testimonianza . . .
    Unu saludu a tie puru (conosco anch’io qualche parola di sardo)

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  178. Facciamola la marcia. L'antistite ha il terreno che gli cede sotto i calzari:il clero gli e' ostile (tranne due o tre buddoni ) e gran parte dei seminaristi cagliaritani e' Cattolico dunque tradizionista.
    E' solo un barroso, anche se estremamente ricco con un notevolissimo patrimonio personale. Ma fategli: "buh"! Crollera' come Saddam....

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  179. Ringrazio alfin l'anonimo che ha avuto la bonta' e la pazienza di spiegare al giovane guspinese presbitero l'abbecedario dei blogs. Lui che infatti si picca tanto dell' altrui anonimato mostrandosi insensibile alla sostanza della sofferenza in cui versa non solo la Diocesi ma la Chiesa tutta, magari si mostra anonimo nell'abito, Una bella polo blu magari Lacoste e via!

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  180. Non riesco a non pensare da alcuni giorni a ciò che diceva guardia svizzera qualche giorno fa e che è sotto gli occhi di tutti i Cagliaritani:le esequie celebrate con gran solennità al gran maestro della massoneria Armando Corona...qualche tempo fa un Vescovo m'ha detto: quello la a Cagliari non ha la fede teologale, riferendosi a Mons. Narciso....che tristezza abissale:il Santo Padre ha vantato la Sardegna,dicendo che in questa terra non c'è mai stata un'eresia....è morto Sant'Agostino che combatteva il vecchio Mani,ma è arrivato un' altro Mani e siamo senza un sant'Agostino....continuava il Santo Padre in quella mattinata sul sagrato di Bonaria:"la Sardegna è stata sempre refrattaria a tutto ciò che veniva dal mare"...egregio Mons. Arcivescovo,è vero che lei è arrivato in aereo e non dal mare, ma è ancora qui?E dai se ne vada al più presto...ci faccia contenti!!!E si!!continuiamo a fare i funerali dei massoni, che sono poverissimi, vero Eccellenza?Però guai alle, come dice lei, bischerate reazionarie...che hanno santificato la Chiesa per secoli....Eccellenza, cosa rimarra di Lei a Cagliari?Leggendo la storia della nostra Diocesi e guardando a un Mons. Piovella, a un Mons. Botto per non andare ancora più indietro e ci sono dei santi...come la ricorderemo a Cagliari?Come un Padre nella sostanza?Come un uomo vero?Come un vero pastore che ha dato la vita per le pecorelle?Come il Vescovo che ha fatto la Scuola di vita per i Giovani?(che fallimento).Come il Vescovo del Sinodo?(non ha nessuna risonanza).Come il Vescovo che ha portato il papa a Cagliari?(che spreco di soldi, senza il rendiconto per giunta).Come il vescovo del Seminario maggiore Diocesano e dello sfollamento a Roma dei seminaristi?(tutto ciò finirà col nuovo Vescovo:è la cosa più logica).Non è ancora finito il grandioso Sinodo e già vuol fare un Congresso Eucaristico?(non sappiamo se ridere o se piangere)...beh, almeno ha rifatto nuova la Curia, per fare bella figura davanti al Papa, ma vediamo che ha fatto macerie all'intorno fino a Villanovatulo...macerie, macerie, macerie...e lei se la ride bel bello!!Non la ricorderemo come il vescovo del Fo tutto io, ma del fottuti noi...Come è fortunato Lei!?!(direbbe Fantozzi)preghiamo Sant'Agostino a chi fezzada s'andara e su fumu

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  182. Il Pastorello di V.S.4 agosto 2009 alle ore 00:41

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  183. Il Pastorello di V.S.4 agosto 2009 alle ore 13:39

    E va bè, mi avete eliminato l'inervento... certo era un pò troppo esplicito... chido scusa! ma la mia rabbia nasce dal sapere che nonostante tutti sappaino tutto, compreso l'eccellentissimo, come lo chiamate voi, il nostro bel (si fà x dire) cerimoniere continua a fare e disfare come più gli piace, da quando poi si è accorto che il color ciclamino gli dona molto pensa di essere il braccio destro dell'Arcivescovo... o che non lo sia davvero?? Anche tutto questo caos intorno al convrgno di Mandas, a me pare non sia solo farina del sacco episcopale; il Vescovo non è cosi sciocco da prendere provedimenti ufficiali contro il magistero Ponificio... tutto ciò che sta accadendo puzza un pò dell'inervento stupido e sproveduto, fuori dalle linee della diplomazia Maniana. Chissà che anche il nostro caro Arci non si sia fatto mettere nel sacco della sua dama di compagnia? Cara Eccellenza attento a Lei, perchè questa volta forse ha sbagliato tattica... e qusto errore(forse x la prima volta) potrebbe costarle una bella stigliata dall'alto; perchè sà c'è qualcuno più in alto di Lei! o forse l'aveva dimenticato? guardi che non mi riferisco al Padre Eterno... Il Pastorello, molto amico del suo amico

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  184. ...attenti a non ci'alliscinai sulla brillantina linetti quando entrate nella Cattedrale di Cagliari!!Ma chini è cussu bistiu a ciclaminu, chi mi paridi su nepori é Vanda Osiris gonfiau a pompetta?...eppuru, dappu giai biu in calincun'attru logu, ma no fia bistiu de preri aicci precisu...faimmi pensai...ah, si!Mellusu a non di chistionai!!Bellu ziccheddu e broru!!!tanti fra pagu du lassanta a mudandasa...a su chicchinu e Casteddu...hasa benn'a biri!!

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  185. Il Benzinaio Pirresu4 agosto 2009 alle ore 14:08

    O su pastori,guarda che t'hanno tradito nei parcheggi della fiera, mancai t'ha fattu su colier...cassau e immortalato...schedato perfinza

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  186. chi ha recitato l'ufficio delle letture stamane ha pregato con queste parole:"L'empio trama contro il giusto, contro di lui digrigna i denti.Ma il Signore ride dell'empio, perchè vede arrivare il suo giorno....perchè il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli;gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata....Ho visto l'empio trionfante, ergersi come cedro rigoglioso; sono passato e più non c'era, l'ho cercato e più non si è trovato"...a voi la meditazione difronte a questi bei Salmi...pace e bene

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  187. Preghiamo infatti con fiducia il Signore che l'empio si converta attraverso l'intercessione del Santo che la Chiesa oggi ricorda : il Santo curato d'Ars.

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  188. Il Benzinaio Pirresu4 agosto 2009 alle ore 16:42

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  190. Gentili commentatori,
    la libertà di espressione, che in questo blog ci è estremamente cara, trova comunque un limite (anche di legge!) nell'evitare espressioni diffamatorie e oltraggiose che vadano oltre il corretto esercizio del diritto di critica.
    Cercate quindi di tenerlo presente, per cortesia, rileggendo quanto scrivete.

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  191. alla Redazione:
    C'è una legge che invece tuteli anche noi, una diocesi intera?O per la buona fama di due o tre dobbiamo assistere passivi alla distruzione della nostra Diocesi?E siamo pure troppo buoni!

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  192. Per la cattiva fama piuttosto di uno solo purtroppo tutta la diocesi e' pervasa dallo scandalo.
    Preghiamo invece per i due santi e coraggiosi parroci che NSGC li sorregga nella prova.Ne avranno certamente ricompensa costoro!

    LJC

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  193. L'EPISCOPAL SARDA COMMEDIA

    Godi, Toscana, perchè sei così grande
    che per terra e per mari batti l'ale
    e fino in Sardegna il nome tuo si espande

    Molti tuoi figli sono alquanto strani
    tra poeti, artisti e semplici giullari,
    ma il più strano fra tutti è Beppe Mani.

    Egli ragiona da Caudillo e Duce,
    perchè, dismessa l'italica uniforme,
    guida e comanda con aspetto truce

    Una volta occupato il vescovil palagio
    egli ha distrutto seminario e preti
    usando come mezzo un forte plagio.

    Chi non ricorda l'ingegnere Ferdinando,
    del seminario rettor molto stimato,
    che ora va a dir Messa mendicando?

    O quell'altro che a Sanluri ha lavorato,
    prelevato per motivi sconosciuti
    e in ospedale tra i malati incatenato?

    O il povero e amato Gianni Manca
    costretto dalla sorte in carrozzella,
    ch'or conduce una vita sola e stanca?

    é diventato monsignore in un istante,
    ma obbligato a pagar molti quattrini
    per sostentar se stesso e la badante

    E il povero Silvio trattato in modo vile,
    o Gabriele animator di gioventude,
    costretto ad andarsene in Brasile?

    E che dire del dottor Antonio Serra
    grande guida di radio diocesana
    or disteso,poveretto a pancia a terra?

    Fra tutti mi fa pena Dante Usai,
    sacerdote paterno anche se brusco,
    che egli ha messo al limite dei guai

    é sempre triste e l'aspetto e assai dismesso
    perchè dal seminario messo fuori
    non ha casa, nè un letto e neppur cesso,

    Caro Dante, se ti senti un pò in subbuglio
    per il ventre e la vescica tormentati,
    non temere:troverai un bel cespuglio.

    Se per casa non avrai una mansard,
    il Generale ti concede il suo portone,
    così il duomo avrà il gran clochard.

    Vedi, Toscana, regione assai gentile,
    come il tuo figlio tratta i preti suoi?
    é un modo di gestire molto vile.

    Si, è vero ci sono anche dei fiori,
    chè, pur agendo il tuo figlio così male,
    ha creato dei vecchietti monsignori.

    Tutti li ha creati in fretta e furia,
    ma non perchè li amasse veramente:
    voleva solo soldi per la curia.

    Mi dirai:"E il Vicario Generale?".
    é scetti picciocchedd'é is cummessionis,
    perchè per lui solo poco o niente vale.

    Tutti gli impegni son soltanto suoi,
    perchè egli dice che "Fo tutto io",
    ma i "fottuti" siamo solo e sempre noi.

    Tra tutti i preti uno solo gli è assai caro,
    anche se vecchio, sciancato e poco d'uso,
    perchè gli dona somme di denaro.

    Essi van sempre con la mano nella mano,
    ma quella piccola all'altre Mani aperte
    dona gli assegni firmati non invano.

    Quello dovrebbe essere trasferito, ma al suo posto rimane fermo e saldo
    perchè col pollice sfrega l'altro dito.

    A lui piaccion molto i bei soldini,
    non gli importa se da destra o da sinistra,
    perchè è amico di guelfi e ghibellini.

    Prima fonte per lui sono i pretini
    di cui fruga le tasche e i conti in banca,
    credendoli un pò scemi e un pò cretini.

    Caro Vescovo, tu ai preti chiedi i conti,
    ed è giusto!ma dicci in modo chiaro:
    Quante sono le cifre che tu monti?

    Tu i tuoi preti li credi molto scemi,
    ma, essendo sardi,pieni son di furberia
    e se mi ascolti anche tu me lo confermi.

    Tu lo sai che ogni Messa ha un'intenzione,
    anche in più per due volte a settimaa,
    ma lo sai che ogni giorno è un'invasione?

    Ogni Messa porta sempre un calendario
    e le offerte piovon come per Katrina
    e non vengon segnate nell'annuario.

    Tu sei furbo Beppe Mani benedetto,
    ma i tuoi preti ti fregano bel bello
    e i loro soldi li nascondon sotto il letto.

    E di questo chi è l'artefice gagliardo?
    leggi bene le parole di Agostino
    ed avrai la risposta a tuo riguardo.

    Toscana mia, ti ho detto ormai parecchio:
    il figlio tuo le palle ci ha schiacciato,
    prendilo e buttalo giù dal Ponte Vecchio

    FINE I° CANTO

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  194. Amarissimo canto. Mi son commosso pensando al mio carissimo mons. Usai: che cattiveria mandar via un sacerdote ad ottant'anni suonati, caro generale di complemento Mani, dal seminario dove da rettore ha speso 30 anni della sua vita. Ora officia la Santa Messa festiva, a Santa Croce.

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  195. O, beata Vergine della neve, Voi che faceste nevicare miracolosamente sul colle romano, Vi supplichiamo con tutto il fervore dell'animo nostro, mandate ancora il dono delle nevi celesti sul colle cagliaritano (precisamente in via Falconi). Neve o Maria, tanta neve, tantissima neve... raffreddatte il cuore caldo dell'eccellentissimo nostro Arcivescovo...raffreddatelo tanto tanto...AMEN!!

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  196. Ma la stroria potrebbe continuare
    di Monsignore narrar le grandi imprese
    ma troppo in basso dobbiam poi arrivare

    Che dire infatti dell'amato Salvatore
    a Sanluti per finta promozione
    ma in fondo in fondo allontanato quasi fosse un traditore

    Il parroco Luciano a Mandas stava
    tanto bene
    ma promosso è stato pure lui
    ad una sedia in curia ha pensato di relegar per bene

    Un pietoso velo stendiamo sul vicino Pretta don Gianluca
    Di Gesico parroco ribelle
    per zittirlo in gran segreto gli prepara una bella buca

    Onano Walter è ormai quasi dimenticato
    di Samatzai parroco assai stimato
    a Pula Santa Margherita è stato abbandonato

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  197. Straordinario,
    cattolici che attaccano un vescovo conservatore, e sempre in prima linea nella fedeltà al Soglio Petrino.
    Noto come uno dei miei commenti, molto educato non sia stato reso pubblico,
    ma d'altronde il gestore del blog, può fare quello che vuole.
    IO non mi sognerei mai nel mio blog di censurare commenti educati.
    In questo post, trovo commenti in cui si esprime disprezzo ed odio per un vescovo.
    L'unità nella Chiesa passa attraverso i vescovi locali.
    Non è una opzione qualsiasi.

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  198. da oggi ci sono anche io

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