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venerdì 6 febbraio 2009

Eluana condannata a morire di fame e di sete. Come S. Massimiliano Kolbe nel lager

di Riccardo Cascioli

Lei è una donna. Una donna di trentotto anni: ha la mia stessa età. Ha il ciclo mestruale come ogni donna. Apre gli occhi di giorno e li chiude la notte. Respira benissimo e da sola, serenamente. Il suo cuore batte da solo, tenace e forte. Ci sono momenti nei quali forse sorride e altri nei quali forse socchiude gli occhi. Ma quanti sanno davvero che Eluana non è attaccata a nessuna macchina? Quanti sanno che nella sua stanza non c’è un macchinario, ma due orsacchiotti di peluche sul suo letto? Che non ha una piaga da decubito? Che in diciassette anni non ha preso un antibiotico?”.
Così ha parlato Margherita Coletta, la vedova di un carabiniere ucciso nell’attentato di Nassiriya (Iraq) il 12 novembre 2003, che negli ultimi mesi ha visitato più volte Eluana Englaro nella clinica di Lecco dove era ricoverata da 15 anni e che ha intessuto un rapporto di amicizia con Beppino, il padre di Eluana. Margherita Coletta ha parlato in una intervista pubblicata da Avvenire oggi, 4 febbraio 2009, in in cui racconta la sua esperienza con Beppino ed Eluana. Un’intervista tutta da leggere, ma quelle parole citate all’inizio sono da meditare e riproporre ovunque perché spezzano quel muro di ipocrisia e malignità che un gruppo di sciacalli ha eretto intorno alla famiglia Englaro, sfruttando il dolore di un padre evidentemente disorientato: “Credo sia soprattutto lui in uno stato simile a quello vegetativo”, ha detto di lui Margherita Coletta, con una espressione di filiale affetto.
Ieri sera al TG1 abbiamo assistito al vertice di questa “danza del male”, con l’intervista al primario anestesista della clinica “La Quiete” di Udine, Amato Da Monte, l’uomo che ha coordinato la “deportazione” di Eluana dalla clinica della vita alla camera della morte. Di notte; l’habitat naturale del “principe delle tenebre”. Alla domanda della giornalista che chiedeva sulla possibile sofferenza di Eluana, Da Monte ha risposto: “Eluana è morta 17 anni fa”. Rileggiamo quanto detto da Margherita Coletta: risulta al professor Da Monte che le persone morte aprano gli occhi di giorno, sorridano, abbiano il ciclo mestruale, respirino senza problema, abbiano il cuore che batte autonomamente? E se è così convinto che Eluana sia già morta, perché pensa di somministrarle dei sedativi durante il procedimento di sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione?
Solo chi è morto dentro può capovolgere la realtà fino a questo punto. E proprio lui aveva detto all’inizio dell’intervista che vedendo Eluana per la prima volta si sentiva “devastato”, perché era così diversa dalle foto che da mesi scorrono in tv e sui giornali e che si riferiscono ad Eluana prima dell’incidente. Certo che è molto diversa, così come lo stesso dottor Da Monte è diverso rispetto a 17 anni fa. E’ ciò che accade ai vivi: si cresce, si invecchia. Dei morti, invece, dopo 17 anni restano soltanto le ossa. Ma per Da Monte, Eluana è morta 17 anni fa.
La responsabilità di questa barbarie però, non si può scaricare evidentemente sul solo dottor Da Monte. Egli è soltanto l’immagine fedele di questa nostra società composta di “morti che camminano”, incapaci di dare o almeno di cercare un senso alla realtà, alla sofferenza come alla gioia, al lavoro come al riposo, incapaci di essere uomini e donne. E’ l’immagine dei tanti sciacalli che si sono avventati su Eluana, come prima avevano fatto con Welby, per imporre un’ideologia di morte, a cominciare dai militanti del Partito radicale e i loro avvocati che hanno spinto Beppino Englaro a portare fino in fondo un atto che lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni.
E’ l’immagine dei tanti Ponzio Pilato che affollano gli scranni dei tribunali italiani - e non solo -, che davanti a una evidente invasione di campo di qualche giudice militante, si preoccupano soltanto di stabilire la legittimità formale delle sentenze: la frase è corretta, l’inchiostro è giusto, si proceda all’esecuzione. E ci si permetta qui di correggere il presidente Napolitano, che ha invocato subito una legge sul testamento biologico perché i magistrati della Cassazione si sono inseriti in un vuoto legislativo. Caro presidente, non c’era alcun vuoto legislativo in Italia a proposito di eutanasia: essa è vietata, punto e basta. I giudici hanno compiuto un vero e proprio colpo di mano, e l’unica legge buona sarà quella che impedirà ad altri giudici di perseguire la stessa strada.
Tornando al discorso precedente, il dottor Da Monte è anche l’immagine nauseante di tanti politici incapaci di chiamare le cose con il loro nome e che si trincerano dietro il “rispetto per il dolore della famiglia” per avallare un atto che segna la condanna a morte, non di Eluana, ma dell’intera nostra società di cui dovrebbero essere loro i primi difensori.
E’ infine anche una domanda su ciascuno di noi, se abbiamo fatto tutto il possibile per affermare il Bene, per rispettare la vita di Eluana e sostenere il padre Beppino nella sofferenza.
E’ vero comunque che in tutta questa vicenda sono emersi anche segnali di speranza: abbiamo visto una grande mobilitazione di persone comuni sdegnate per questa barbarie, mobilitate nell’estremo tentativo di salvare Eluana. Segno che la sensibilità per la vita non è morta nel nostro popolo. E abbiamo visto anche dei politici fare il loro possibile per fermare la deriva di questa società, a cominciare dal ministro Sacconi e dal governatore della Lombardia Formigoni
Questo ci aiuta anche a vedere che la partita ancora non è finita. Abbiamo ancora tutti la possibilità di fare qualcosa.
Anzitutto pregare. Pregare perché il Signore apra il cuore a Beppino Englaro, che lo faccia rinsavire e comprendere la gravità del gesto che sta per compiere.
E poi fare pressione con tutti i mezzi possibili: manifestazioni, ma anche lettere a giornali, tv. E soprattutto a coloro che stanno per alzare la mano su Eluana: i responsabili della clinica La Quiete e il Comune di Udine che ha fatto da ponte.
Per facilitarvi, ecco alcuni recapiti:
Clinica:
indirizzo e-mail: segreteria@laquieteudine.it
Per il telefono telefonare a: Ufficio Segreteria dell'Asp "La Quiete", la
responsabile dell'ufficio è la sig.ra Barbara Duriavig, tel. 0432-8862216 oppure 0432-8862214, fax. 0432-26460
Comune:
indirizzo e-mail: urp@comune.udine.it Fax: 0432 - 271355

12 commenti:

  1. Credo che la vicenda Eluana rappresenti il trionfo della civiltà in una società sempre più dilaniata dalle bieche espressione di intolleranza, manifestazioni di ogni fede religiosa o politica che sia. Nella natura una persona che non è capace di mutrirsi da sola, muore. Questo lo ha deciso il vosto dio. Non i Giudici Italiani. amen.

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  2. Dio in minuscolo, Giudici in maiuscolo?

    Andiamo bene...

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  3. Sinceramente, credo che questa vicenda sia l'apoteosi dell'ipocrisia. Per mesi preti, cardinali e miriadi di esponenti politici si sono sgolati per non consentire la morte di Eluana. Adesso è morta. Pace all'anima sua, forse è finalmente in un luogo migliore di questo. Ma quello che proprio non riesco a capire è come mai la morte di migliaia di persone ogni giorno non susciti lo stesso sdegno, in queste persone. Per dire, non ho visto alcun prelato davanti alla Thiessen-Krupp dove otto operai sono morti mentre lavoravano, per incuria della dirigenza che non aveva applicato le leggi sulla sicurezza. Cosa che peraltro succede ogni giorno in qualche fabbrica. Non è forse questa un'infamità? Dove erano i politici che difendono la vita in quei giorni? Dove sono ogni giorno, mentre i nostri industriali sfruttano la manodopera infantile nel sud-est asiatico? La povertà, la fame, la sete, sono "malattie" molto diffuse in africa. Ma nessuno fa niente. Tutti lì a portar bottiglie d'acqua sui sagrati delle chiese in segno di protesta per la sentenza della corte d'appello nel caso di Eluana, ma neanche una goccia d'acqua versata per solidarietà con il popolo tutsi massacrato nel Rwanda dagli hutu e dalle truppe francesi. E' una vergogna. Del resto riesco a capire i politici: loro cercano solo di arraffare voti. Quelli che non capisco sono i cattolici osservanti, che si indignano per Eluana, e neanche non si scompongono minimamente davanti ai massacri compiuti con la compiacenza dei nostri bei governi occidentali.

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  4. I politici e i mass media hanno trasformato un caso umano e familiare in un circo vergognoso. Non crediate che i politici abbiano agito in nome della Vita. L' hanno fatto per screditare la magistratura che si era espressa, come doveva fare in mancanza di una legge. Una legge sul testamento biologico "deve" essere fatta, ma non da Benedetto XVI, dal cardinale Taldeitali o da coloro che sono sul loro libro paga. Questa legge dovrà consentire a chi lo vuole di interrompere i trattamenti che mantengono in vita artificialmente. CHi vuol essere rianimato ad oltranza, potrà continuare ad essere rianimato. Chi non vuole, potrà morire in pace senza che stuoli di cardinali sis entano autorizzati a scagliare anatemi. Si chiama "Stato laico". Arrivederci.

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  5. La vicenda di Eluana si è ora chiusa tragicamente. Un caso che ha straziato le coscienze, come si vede anche dai precedenti commenti pur di opinione opposta alla nostra, cui diamo egualmente il benvenuto.

    Pensiamo però che sia il caso di portare il dibattito su un piano più alto rispetto al giudizio sul comportamento dei politici o rispetto al "benaltrismo" ("vi dovreste occupare della fame del mondo..."; certo, ma mentre per Eluana qualcosa di concreto si sarebbe potuto fare facilmente, per combattere guerre e carestie... non basta stare in piazza; e poi ci sembra che la Chiesa, coi missionari, qualcosa in proposito faccia già, o no?).

    A noi interessano di più le implicazioni teologiche e filosofiche della vicenda. Che, nonostante le apparenze, sono quelle che toccano tutti più da vicino.

    Per un approccio credente, l'umanesimo sta in piedi se ed in quanto è saldamente innestato su una prospettiva teocentrica: solo se si parte dall'idea che la vita è creata da Dio, quella vita diventa sacra e, perciò, sempre intoccabile (attenti: non è eccezione al principio,perché si tratta pur sempre di difendere vite altrettanto intoccabili, l'ammissione teologica della legittima difesa, della guerra giusta - come l'intervento in Bosnia - e perfino della pena capitale quando sia indispensabile per la prevenzione particolare di altri delitti contro la vita: ipotesi che nel mondo d'oggi, dice il Catechismo, non si verifica in pratica mai, rendendo condannabile la pena di morte).

    Da un punto di vista ateo o agnostico-laicista, la vita è intoccabile se e in quanto merita o vale la pena di essere vissuta. Di qui la tangibilità di una vita che ci appare inutile o gravosa (come quella di un malato terminale), ma anche dell'aborto, partendo dall'assunto che la vita di un feto non è ancora in quello stadio di sviluppo da renderla "piena" e quindi meritevole. In altre parole: l'umanesimo viene qui fondato unicamente sull'uomo, ossia su se stesso. Ma così si entra in una specie di corto circuito, per cui alla fine diventa possibile relativizzare e modificare in ogni modo il concetto di vita degna di essere tutelata.

    Naturalmente, su questo piano "umanistico" è ben possibile concludere che anche un essere già nato, ma malformato, può essere lecitamente soppresso (purché in modo indolore), magari per tutelare il "diritto alla felicità" esistenziale dei genitori.

    E se questa prospettiva da rupe Tarpea fa orrore anche a voi laicisti, è perché ancora, in parte, "non potete non dirvi cristiani". Ma ci arriveranno, se non voi, i vostri eredi spirituali: 50 anni fa qualsiasi ateo o laicista avrebbe avuto orrore dell'aborto, e oggi...

    L'esito finale, se non si è vigilanti, possono perfino essere le orrende ideologie antireligiose del Novecento, come nazismo e comunismo (e ci riferiamo alle loro applicazioni pratiche e storiche).

    Questa è l'inevitabile "dialettica dell'illuminismo" (guardate che non lo diciamo noi, ma due come Horckheimer e Adorno, non certo dei baciapile): il razionalismo libera dalla sottomissione ad un Dio; ma a quel punto viene meno gradualmente la fiamma cui era possibile alimentare il lume della nostra ragione. E si sa che cosa genera il sonno della ragione...

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  6. Su questo mi vedi costretta a dissentire:

    Tu dici "Da un punto di vista ateo o agnostico-laicista, la vita è intoccabile se e in quanto merita o vale la pena di essere vissuta."

    Noi laici non diciamo questo. Però gradiremmo poter decidere del nostro corpo, in un caso come questo. Credo che il testamento biologico possa essere una risposta, non solo per noi laici, ma anche per chi ha altre opinioni, altre fedi. Chiunque potrebbe decidere per sè. Il principio dell'autodeterminazione è uno dei baluardi della democrazia e della libertà di una persona.

    Personalmente, ritengo che la libertà di un individuo finisce laddove inizia la libertà di un altro individuo.

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  7. "Personalmente, ritengo che la libertà di un individuo finisce laddove inizia la libertà di un altro individuo"

    E come si concilia questo aureo principio con l'aborto, in cui la libertà (anzi la vita) dell'uno è sacrificata a "vantaggio" dell'altro?

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  8. Tante belle parole dalla redazione di questo sito...ma leggo tanta retorica...ed ancor di più demagogia...tenetevi pure stretti il vostro dio...d'altronde per completare l'esibizione di citazioni...sono certo che saprete chi disse che "l'uomo ha creato dio a sua immagine e somiglianza" e studiando bene la "storia del divino" questo paradigma appare evidente in tutta la sua preoccupate mediocrità...solo un essere limitato come l'uomo avrebbe potuto concepie un dio così fragile ed improbabile...una lettura attenta delle scritture (senza dover ricorrere al pregiudizio) scopre tutte le distonie...forse è per questo che vi è tanto caro il ricorso ad una lingua morta per avvicinarvi al sacro...
    P.S. noto con piacere che un anonimo utente ha colto il mio attento uso di "maiuscole" e "minuscole"...sono partiolarmente ricercato nel porre l'accento sulle cose che giudico di rilievo e di restituire alla loro dimensione le altre!

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  9. Aggiungo...che inorridisco di fronte ad una qual si voglia forma di ammissione (non solo teologica) della guerra come strumento di moderazione di pace e vita...ma se questo è il mezzo...allora capisco come qualcuno possa negare l'olocausto...e qualcun'altro, in passato come nel presente, ordire le guerre sacre!

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  10. noto che si paragona il caso eluana alla morte in un lager.
    poi leggo qua e là... eutanasia... bambini deformi che dovrebbero esser soppressi appena nati...

    sì, insomma, siamo alle solite. si confonde tutto, si mescola il "diritto naturale" (quante volte le ho lette queste due parole...) di morire con l'eutanasia, con i lager e con ipotesi da film di fantascienza.

    per favore, smettiamola con le offese e le calunnie: toni pacati e rispetto reciproco, sennò si perde tutti.

    PS per quanto riguarda il non poter non sentirmi crisitiano: è vero, anche se agnostico, mi sento cristiano e in parte cattolico. per questo motivo resto disgustato da come viene affrontato il tema da certi settori della chiesa. è forse un po' egoistica la cosa, ma sentire "sputtanata" la cultura a cui appartengo non è affatto piacevole.

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  11. Sto leggendo molte testimonianze- convinzioni sconcertanti e disumane! E' una difesa della "vita" come meccanismo biologico senza alcun briciolo di relazioni e quindi di umanità. Difesa del materialismo meccanicistico.  Perchè non ci si chiede: a) quanto sono coloro che si trovano in una situazione simile a quella di Eluana? Se c'è una risposta a questo ? quanti in riferimento alle diversità dei periodi? da 1 a 5. da 5 a 10 annie csì di seguito. Quanti si sono risvegliati? e se esiste qualcuno qual'è la qualità del risveglio? Poi per finire: quando Eluana era alla QUIETE e da Roma sono arrivati TRE ispettori per rendersi conto della situazioe, c'è  forse qualche difensore di "valori non negoziabili" che frequenta le strade delle Istituzioni e riesca a sapere che cosa hanno riferito? A quest'ultima domanda non c'è risposta VOLUTAMENTE. Se arrivasse un intero esercito rimarrebbe spiazzato e silente!

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  12. Perchè in un sito che dovrebbe essere cattolico ci sono quasi solo commenti di idioti eutanasisti?
    L'immoralità e l'ignoranza non hanno limiti...

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione