Roma, 6 feb. - La Fraternità San Pio X annuncia l'espulsione di don Floriano Abrahamowicz, il prete responsabile della provincia del Nord-Est, che - come il vescovo Richard Williamson - ha negato la Shoah, dichiarando che le camere a gas sono servite solo per disinfettare. "Il provvedimento - si legge in una nota diffusa dal distretto italiano della Fraternità - ha effetto a partire da venerdì 6 febbraio ed è stato preso per gravi motivi di disciplina. Don Floriano Abrahamowicz da tempo esprimeva posizioni diverse da quelle ufficiali della Fraternità San Pio X. La decisione dell'espulsione, pur dolorosa - conclude la nota - si è resa necessaria per evitare che venga ulteriormente distorta l'immagine della Fraternità San Pio X e, di conseguenza, sia danneggiata la sua opera al servizio della Chiesa".
Fonte: dispaccio Apcom
DEO GRATIAS!
RispondiEliminaIl 29 ed il 30 gennaio avevo scritto al Superiore del Distretto italiano della Fraternità, chiedendo di far pulizia nella
comunità e di espellere i vari don Floriano sedevacantisti camuffati.
Qualcosa si muove nel senso giusto.
A questo fine non facciamo mancare il sostegno, soprattuto di preghiera, alla Fraternità S. Pio X.
Per quanto io non rechi molta simpatia agli ebrei per tutta una serie di motivazioni personali, non si può negare che siano morte 6.000.000 di persone nei lager Nazionalsocialisti durante la guerra, senza contare tutti gli avversari politici e quant'altro... Chi ha il coraggio di rinnegare tali dati certi a mio parere non è degno di essere definito un essere umano, per quanto nella specie umana ci sia una razza che prevale sulle altre, la dignità di un'essere umano, anche se diverso, non può essere negata!!! Che Don Abramovicz si vergogni!!!
RispondiEliminaBen ritrovato Pastorelli.
RispondiEliminaRicordo con piacere i suoi interventi sul blog di Tornielli e anche la sua uscita "tempestosa".
Ad maiora!
Plaudo anch'io al repulisti.
Diverse cose si stanno movendo per il giusto verso.
RispondiEliminaQuesto reverendo è stato finalmente cacciato dalla Fraternità che è nata con il solo scopo di formare dei Sacerdoti cattolici.
Preghiamo perchè i Superiori della Fraternità continuino a dare il buon esempio di come si trattano coloro che disobbediscono.
Oremus.
mi spiace ma nessuno di voi ha letto l'intervista di don Floriano, ma tutti vi siete fermati ai titoli sensazionali. Don Floriano affermava 1)di essere ebreo 2)che l'antisemitismo non è cattolico 3) che ci sono stati anche più di 6 milioni di vittime 3) che le camere a gas sono servite ALMENO, e non solo, per disinfettare.
RispondiEliminaIl provvedimento contro don Floriano non c'entra niente con queste dichiarazioni (che non vedo come possano essere dette "negazioniste"), ma con alcune sue colpe disciplinari, come quella di non aver rispettato il silenzio stampa imposto negli ultimi giorni
Ecco le simpatiche dichiarazioni di Ambramovicz lo scorso 25 gennaio, apparse su un sito che si ispira a lui e che invita tra l'altro a contarsi tra coloro che "rifiutano la riconciliazione con questa chiesa occupata" (http://www.agerecontra.it/lasvolta/omelia_pronunciata_da_don_floriano_domenica_25_gen.html):
RispondiElimina"Coloro che oggi “revocano” la pseudo-scomunica sono “già scomunicati da tanto tempo. Perchè? Perchè sono modernisti! Di spirito modernista hanno fatto una chiesa conforme allo spirito del mondo”.
Infatti il mandante dell’ingiurioso decreto di “revoca” è Joseph Ratzinger, il quale continua imperterrito nell’ecumenismo modernista del Concilio Vaticano II, da lui definito un “faro irrinunciabile”, incorrendo nella scomunica di San Pio X riservata ai modernisti. Uno scomunicato revoca una censura inesistente!"
E' evidente che per fare il massimo male alla Fraternità che si è deciso di abbandonare sbattendo la porta, che cosa di meglio che dire che, per quanto se ne sa, il gas nei campi nazisti serviva per disinfettare?
E questi sarebbero preti di Cristo?
Ciao lyco, e ben trovato.
RispondiEliminaTalvolta è necessario, per dignità, dire addio e far parte per se stesso.
DEO GRATIAS???
RispondiEliminaMah... ho la vaga sensazione che il Buon Dio in questo tristissimo affare c'entri pochissimo... forse quelli da "ringraziare" sono altri... spero che i fatti futuri mi possano smentire...
La Fratenità ha perso un GRANDE Sacerdote, solo chi non conosce Don Floriano può rallegrarsi della sua espulsione.
RispondiEliminaChe Dio lo benedica per tutto il bene che ha fatto e per la Fede che ha fatto ritrovare a tanti di noi, me compresa.
Non si abbandonano mai i fratelli in Cristo.
Maria Gloria Cinti
(VE)
Non amo parlare con anonimi.
RispondiEliminaNon ho mai capito neppure perché ci si debba, nei blog, nascondere dietro ai nick.
Io firmo sempre con nome e cognome, ed i miei ulteriori dati son anche in internet facilmente rintracciabili. Ci possono esser spiacevoli conseguenze, ma la dignità prima di tutto. Però, come diceva don Abbondio, il coraggio chi non ce l'ha, non se lo può dare. Capisco.
Ciò premesso, non mi soffermo sulle
parole degli anonimi, ma su quelle della dignitosa signora Cinti.
Della vita personale o dell'attività di don Floriano, so poco: di altri sacerdoti della Fraternità - quella italiana, intendo -, molto di più. Le panche per la cappella di Firenze le comprai proprio io, a mie spese,
per onorare la memoria dell'amica Chiara Asselle che aveva lasciato in eredità alla Fraternità il suo villino. E che oggi, a sentir certe parole, si rigira nella tomba.
Quindi, non esprimo giudizi negativi preconcetti sulla Fraternità che, fors'anche troppo, nel corso degli anni, a partire dal '70 o poco oltre, ho pubblicamente difeso.
Quando, tuttavia, si leggono dichiarazioni, peraltro rilasciate in una situazione di estrema difficoltà e delicatezza, che coinvolgono in un modo o nell'altro tutti i fedeli cattolici legati alla Tradizione ed alla liturgia antica, e così violente, stupide ed inopportune, nonostante il silenzio imposto dai superiori, non posso che ripetere il vecchio adagio: "Deus, quos perdere vult, amentat".
Per don Floriano come per altri sacerdoti privi dell' equilibrio necessario per poter svolgere la funzione di pastori, occorre pregare: solo tal genere di vicinanza spirituale possiamo e dobbiamo offrirgli.
Negli ultimi tre anni don Floriano è stato letteralmente "ossessionato" dal timore di una riconciliazione della Fraternità con Roma. Tutte le sue prediche, dall'elezione di Ratzinger in poi, sono state caratterizzate da un pessimismo, e quasi un astio nei confronti di questo Papa. In tutti gli anni precedenti invece, nonostante, spiace dirlo, GPII ne abbia fatte e dette di tutti i colori, non ha mai detto nulla.
RispondiEliminaIo ritengo che questo Papa abbia iniziato un percorso, sia pure timido, di restaurazione della Verità nella Chiesa, e che la revoca della scomunica sia volta a permettere alla Fraternità di collaborare liberamente a restaurare la Verità e la Tradizione, verso la quale molti si sentono attratti, e che ora potranno conoscere senza il freno dellla scomunica.
Per questo, non condividendo le posizioni di don Floriano, non sono più andate alle S.Messe da lui celebrate, da cui ogni volta uscivo angosciata e turbata. La questione ebraica è un'altra cosa, è il grimaldello attraverso il quale i nostri cari "fratelli maggiori" manifestano il loro odio contro la Chiesa di Cristo.
Certo, intelligenza avrebbe voluto che anche su questo punto don Floriano tacesse, per non cadere nel tranello di mescolare la questione ebraica con questioni dottrinali.