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mercoledì 1 gennaio 2025

Per la 171ª settimana, i veglianti continuano a pregare in difesa della Santa Messa tradizionale davanti all’Arcivescovado di Parigi

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1144 pubblicata da Paix Liturgique il 30 dicembre, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique, con lo sguardo rivolto al 2015, traccia una panoramica delle attività svolte nell’anno appena concluso.

L.V.


Cari amici,
buon anno a tutti voi!

La settimana scorsa vi ho parlato delle porte delle chiese che sono così spesso chiuse alla Santa Messa tradizionale. Ma forse in questo anno di grazia 2025 alcune di esse, a Parigi e altrove, si apriranno. Questo è il fervente desiderio di tutti noi.

In ogni caso, continueremo a pregare, a vigilare e a lottare. Affermo che la pazienza instancabile dei Cattolici che da mezzo secolo sono attaccati alla Santa Messa tradizionale è un effetto della fede che Dio è disposto a concedere loro.

Senza alcuna vanagloria, vorrei ricordare alcune delle battaglie in cui l’associazione Paix Liturgique è stata coinvolta: il sostegno a ogni tipo di azione a favore della libertà della liturgia tradizionale, come l’installazione, prima con la forza, poi con la negoziazione, della Santa Messa tradizionale nella Église Saint-Louis di Le Port-Marly; l’aiuto multiforme a tutti i «gruppi stabili» che si sono formati dopo la lettera apostolica «motu proprio data» Summorum Pontificum del 2007 per stabilire la Santa Messa tradizionale nelle Parrocchie ordinarie; la lotta nella Diocesi di Nanterre contro la sordità di mons. Gérard Daucourt [Vescovo dal 2002 al 2013: N.d.T.]; le numerose inchieste condotte in Francia e nel mondo che hanno mostrato la palese discrepanza tra la forte domanda di liturgia tradizionale da parte dei Cattolici praticanti e le elemosine che ricevono; la lotta a Saint-Germain-en-Laye, dove è stata ottenuta una mezza vittoria e dove la Santa Messa tradizionale viene ancora celebrata davanti alla cappella dell’ospedale vuota e chiusa, affinché la giusta richiesta della popolazione di Saint-Germain-en-Laye possa essere accolta; ecc.

Nel 2025, a Dio piacendo, continueremo, con dolcezza o con forza, ma sempre con pazienza, a lungo termine. Noto anche che, paradossalmente, la situazione della Santa Messa tradizionale, così repressa, è favorevole. Il numero di Cattolici praticanti «ordinari» non è mai stato così basso in Francia. Ogni settimana, in diverse chiese del Paese, si spegne la lampada del santuario. Nel frattempo, il mondo tradizionale, di tutte le tendenze, continua a crescere in numero di fedeli, vocazioni e conversioni. «Ai giovani piace la Messa in latino», ripetono fatalisticamente i Vescovi francesi. E il settimanale L’Humanité Magazine [già organo ufficiale del Parti communiste français, ne rimane vicino alle posizioni: N.d.T.] del 19 dicembre ha titolato: Catholiques: les réacs à l’offensive [Cattolici: i reazionari all’offensiva: N.d.T.], con molte foto di pellegrini tradizionali e di sacerdoti in abito talare.


Anche questa settimana, ad eccezione del giorno di Capodanno, veglieremo e pregheremo il Santo Rosario davanti all’Arcivescovado di Parigi (10 rue du Cloître-Notre-Dame), il lunedì, martedì, giovedì e venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30.

Eco dei veglianti: un giovane sulla trentina, con lo zaino in spalla, ci passa davanti e dopo un attimo di esitazione e un timido sorriso, prende posto accanto a noi e recita con noi una decina del Santo Rosario, poi ci dà un discreto «buon Natale» e se ne va per la sua strada… La bontà non fa rumore…

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