Grazie a Investigatore Biblico per questa analisi sulle nuove traduzioni della S. Bibbia.
Luigi C.
13-11-24
Siete più curiosi di conoscere l’errore di traduzione Cei 2008 o il rimedio per chi soffre d’ansia? Come rispose Odisseo ad Achille: “πᾶσαν ἀλήθειαν μυθεσομαι ὡς μὲ κελεύεις” “pasan aletheian muthesomai os me keleueis” (tutta la verità dirò, come mi chiedi) (Odissea XI, 507).
Andiamo prima a vedere l’errore del Salmo 55,3.
CEI 74: “mi agito nel mio lamento e sono sconvolto” (Sal 55,3)
Vulgata: “Contristatus sum in exercitatione mea,
et conturbatus sum” (Sal 55,3)
Ricciotti: “Mi rattristo nel mio lamento e mi conturbo” (Sal 55,3)
Martini: “Mi son rattristato nella mia meditazione, e son rimasto conturbato” (Sal 55,3)
CEI 2008: “mi agito ansioso e sono sconvolto” (Sal 55,3)
In tutte le versioni che avete letto solo la Cei 2008 utilizza il termine “ansioso”. Curioso che San Girolamo utilizzi il termine “exercitatione”. “In exercitatione mea”: “Nella mia esercitazione” o “nel mio esercizio” o “nella mia meditazione”. Exercitatione è il sostantivo al ablativo singolare del termine exercitatio, che può significare “esercizio”, “attività” sia fisica che mentale. Quindi anche “meditazione”.
La LXX utilizza due termini chiave:
La parola greca (elýpethen) che è un verbo che deriva dalla radice “λύπη” (lýpē), che significa “tristezza” o “sofferenza”. In italiano, il significato del verbo è “provare tristezza”, “essere addolorato”, o “essere rattristato”.
E (adoleskia), da “adoleskeo” che significa lamento, meditazione. Lo stesso termine i LXX lo hanno utilizzato anche nel Salmo 76,4 e nel Salmo 118,15.
Il Testo Masoretico (testo ebraico) utilizza “BESICHI” che significa “ nel mio lamento”. La radice è “SICH” che significa “lamentarsi” o anche “meditare”.
In nessuna versione quindi troviamo il termine “ansia” usato dai traduttori CEI 2008. Troviamo “lamento”, “meditazione”, ma non ansia.
Evidentemente i neotraduttori si sono lasciati prendere un po’ dall’ansia!
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