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mercoledì 23 ottobre 2024

Mons. François Touvet, Vescovo coadiutore di Fréjus-Tolone, sta facendo il passo più lungo della gamba… ma che ne sarà della Société des Missionnaires de la Miséricorde Divine?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1121 pubblicata da Paix Liturgique il 22 ottobre, in cui si analizza ed approfondisce nuovamente il rapporto tra mons. François Touvet, Vescovo coadiutore di Fréjus-Tolone (di fatto commissariata) e la Société des Missionnaires de la Miséricorde Divine, società di vita apostolica di diritto diocesano dedita particolarmente all’evangelizzazione dei musulmani ed all’adorazione eucaristica, le cui costituzioni prevedono luso della liturgia tradizionale.
Da quando, da maggio 2022, il Vescovo coadiutore ha autoritariamente bloccato le ordinazioni diaconali e presbiterali, questa florida società è stata sottoposta ad umilianti restrizioni e ed ingiustificate vessazioni; ora è stato annunciato che sei ordinazioni diaconali sono previste per il 1º dicembre, ma con condizioni che mettono a rischio la sua stessa esistenza.

L.V.


È in gioco il futuro della serietà degli impegni presi dalla nostra Chiesa…

Possiamo continuare a fidarci dei nostri legittimi pastori?

La sinodalità estesa ai laici è solo una sordida manipolazione di una Chiesa sempre più clericale?

Sulla base delle rivelazioni fatte da Philippe Darantière alla 3ª Assise della Tradizione, tenutasi a Parigi il 12 ottobre, Jean-Pierre Maugendre, in un articolo per il sito dell’associazione Renaissance Catholique del 17 ottobre [QUI; QUI su MiL: N.d.T.], fa luce sull’operato di mons. François Touvet, nominato da Roma Vescovo coadiutore della Diocesi di Fréjus-Tolone per «correggere» l’operato pastorale del vescovo locale, mons. Dominique Marie Jean Rey Comm. l’Emm.

Sembra che una delle direttive impartite all’ex Vescovo di Châlons quando la Diocesi è stata messa sotto sorveglianza dalla polizia, e senza dubbio la principale, sia stata quella di soffocare la liturgia tradizionale, particolarmente intollerabile quando si mescola alla vita diocesana. Il giornalista Jean-Marie Guénois, scrivendo sul quotidiano Le Figaro del 3 giugno 2022 [QUI: N.d.T.], in occasione della prima misura che ha colpito mons. Dominique Marie Jean Rey, il divieto di ordinazione, ha spiegato che integrando gli elementi più vivaci del Cattolicesimo francese, questo Vescovo aveva voluto fare della Diocesi di Fréjus-Tolone un laboratorio per il futuro. Così si è deciso in alto loco di rompere le provette.

Va detto che mons. Celestino Migliore, Nunzio apostolico in Francia, è ovunque al timone quando si tratta di impedire la diffusione di questa peste nera del tradizionalismo, che ha il difetto di riempire le chiese, di riunire folle di bambini nei corsi di catechismo e di seminare numerose vocazioni sacerdotali e religiose. In particolare, l’ambasciatore della Santa Sede sta spingendo i Vescovi francesi a vietare spietatamente la celebrazione di sacramenti diversi dall’Eucaristia (cresime, matrimoni, ordinazioni). E i soldatini che questi Vescovi sono diventati (anche se non tutti) stanno seguendo le direttive di avenue du Président-Wilson [al numero 10, sede della Nunziatura apostolica in Francia: N.d.T.]. Al diavolo la sinodalità!

Per quanto riguarda la Santa Messa tradizionali, bisogna impedire ai sacerdoti diocesani di dirla. Per questo mons. François Touvet sta ancora bloccando le ordinazioni della Société des Missionnaires de la Miséricorde Divine, sperando di farli cedere sul rito di ordinazione e sulla possibilità che i nuovi sacerdoti celebrino in modo tradizionale.

Secondo Jean-Pierre Maugendre, presidente dell’associazione Renaissance Catholique,

Cinque giorni prima dell’ordinazione […], il 21 settembre, nella Parrocchia di San Pio X a Tolone, mons. François Touvet ha fatto firmare a un futuro diacono un documento in cui don Thomas Duchesne si impegnava a celebrare la Messa solo secondo il Messale Romano di san Paolo VI, a impartire i sacramenti solo secondo il rito riformato e a usare solo il Breviario corrente.

Si impegnava a celebrare «senza possibili alternative» i libri del Novus Ordo «senza arrangiamenti o modifiche, o introduzione di riti o preghiere del Vetus Ordo».

Era quindi vietato fare ciò che molti sacerdoti «classici» fanno quando riprendono

elementi del vecchio rito nella liturgia conciliare, cioè di aggiungere segni di croce o genuflessioni, o anche di recitare il Canone in silenzio.

Inoltre, al futuro ordinato

È stato anche chiesto di non rifiutare di dare la comunione nella mano

a un fedele che la richiedesse, di rifiutarsi di dire la Messa rivolto verso il popolo, di usare alcune nuove preghiere eucaristiche o di concelebrare (si tratta di un palese abuso di potere: si veda la relazione del can. don Stéphane Drillon, cancelliere della Diocesi di Nizza, al 13º convegno del Centre Internationale d’Etudes Liturgiques) [QUI; QUI e QUI su MiL: N.d.T.].

Mons. François Touvet ha proposto questo testo sorprendente anche a nove futuri diaconi della Fréjus-Tolone. La maggior parte di loro ha denunciato il manifesto abuso di potere. Mons. Touvet ha concluso che «il tema doveva essere rielaborato», cosa che sta facendo attivamente, soprattutto perché vuole anche vincolare i sacerdoti della Diocesi, che sa avere tendenze «tradizionaliste».

Mons. François Touvet era un Vescovo classico, un uomo di «centro-destra». Il suo zelo era tanto più ardente in quanto neofita. Sappiamo che gli ex aristocratici che sedevano nel Tribunale rivoluzionario erano i più temibili. E così esagerò. Perché far firmare agli ordinandi un simile documento contravveniva alle disposizioni… della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970! L’articolo 4 del motu proprio recita:

I presbiteri ordinati dopo la pubblicazione del presente Motu proprio, che intendono celebrare con il Missale Romanum del 1962, devono inoltrare formale richiesta al Vescovo diocesano il quale prima di concedere l’autorizzazione consulterà la Sede Apostolica.

Sappiamo che il Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti dà sistematicamente un parere negativo, che viene automaticamente seguito dal Vescovo diocesano. Tuttavia, i giovani sacerdoti hanno il diritto di avere questo desiderio e la possibilità di chiedere di realizzarlo. La procedura prevede questa possibilità in linea di principio. Mons. François Touvet la sta calpestando. Quindi si potrebbe benissimo presentare un ricorso al Dicastero per i testi legislativi.

È noto che Monsignor Coadiutore e i Nostri Signori Vescovi della regione, ad eccezione del card. Jean-Marc Noël Aveline, Arcivescovo metropolita di Marsiglia, sono stati molto scontenti del successo del recentissimo pellegrinaggio Nosto Fe, il 5 e 6 ottobre, quando, nella stessa Diocesi di Fréjus-Tolone, duemila pellegrini hanno camminato da Cotignac a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, al suono di inni e tamburi provenzali, sulle orme di Santa Maria Maddalena [QUI; QUI su MiL: N.d.T.]. Il pellegrinaggio si è concluso con una Santa Messa pontificale tradizionale celebrata dal valoroso mons. Dominique Marie Jean Rey in una gremita Basilique Sainte-Marie-Madeleine a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume.

Ma a proposito, Monsignor Coadiutore, come può il Vescovo permettersi di celebrare la Santa Messa che voi vietate davanti a una folla così numerosa? Potete quindi immaginare la scena: mons. François Touvet che presenta il suo documento da firmare a mons. Dominique Marie Jean Rey, il Vescovo locale e successore degli Apostoli: «Mi impegno quindi, senza alcuna alternativa possibile…». Del resto, in questo pazzo mondo che è diventata la Chiesa di Francia, tutto è possibile.

Il punto più importante, infatti, è quello della Société des Missionnaires de la Miséricorde Divine, fondata da don Fabrice Loiseau e di cui don Jean-Raphaël Dubrule è il superiore, a cui tutti gli occhi sono ora rivolti. Scrive Jean-Pierre Maugendre:

il futuro della Société des Missionnaires de la Miséricorde Divine, che attende sei ordinazioni, è seriamente minacciato. Mons. François Touvet ha accettato che le ordinazioni avvengano con la Santa Messa tradizionale, ma secondo il nuovo rito di ordinazione. Si tratta di una formula liturgica piuttosto strana, dato che la riforma liturgica ha abolito gli ordini minori e il suddiaconato. Tuttavia, questa soluzione è già stata sperimentata per le ordinazioni nell’Abbaye Sainte-Marie di Lagrasse, nel Dipartimento dell’Aude, qualche mese fa. D’altra parte, mons. François Touvet si rifiuta di permettere ai sacerdoti della Société des Missionnaires de la Miséricorde Divine ordinati in questo modo di celebrare successivamente la Santa Messa tradizionale, anche se questa celebrazione è inclusa nelle loro costituzioni.

L’ordinazione di sei diaconi avrà luogo il 1º dicembre nella Église collégiale Saint-Martin a Lorgues. Preghiamo con timore e tremore.

2 commenti:

  1. Ecco cosa sarebbe successo alla Fsspx se Monsignore Levfebre avesse ceduto.
    ..il Signore suscita sempre le persone giuste al momento giusto. Apriamo gli occhi!

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    Risposte
    1. Lefèbvre è proprio il contrario della “persona giusta”.
      Forse lei dovrebbe andare su altri blog, qui siamo cattolici in piena comunione col Santo Padre.

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