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sabato 29 giugno 2024

Richiamo islamico alla preghiera nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances alla presenza del Vescovo mons. Grégoire Cador. Qual è il prezzo del sacrilegio?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1060 pubblicata da Paix Liturgique il 28 giugno, in cui si ritorna sulla vicenda del concerto svoltisi il 26 maggio nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances, in cui è stata eseguita l’opera profana The Armed Man di sir Karl William Pamp Jenkins, che al suo interno contiene anche l’adhān, il richiamo alla preghiera musulmana (QUI il precedente articolo su MiL).
In particolare, si approfondiscono le regioni ben poco onorevoli che hanno portato mons. Grégoire Cador, Vescovo di Coutances, a compiere questo sacrilegio e alla fine – in una Diocesi sull’orlo del collasso economico, oltre che spirituale – se ne scopre il prezzo: 1.700.000 euro.

L.V.


Il 26 maggio, la Messa The Armed Man, sottotitolata A Mass for Peace del compositore sir Karl William Pamp Jenkins è stata cantata nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances, compreso il suo secondo brano – il richiamo islamico alla preghiera (adhān) – alla presenza di mons. Grégoire Cador, Vescovo di Coutances. Quest’ultimo, che si è congratulato con Christian Savary, Assessore alla Cultura ed alla Memoria di Coutances, per «non aver ceduto agli oscurantisti» che volevano impedire la profanazione della Cattedrale, ha in realtà svenduto la sua Cattedrale – e la sua funzione – per un piatto di lenticchie.

Come abbiamo spiegato nella nostra Lettre 1044 [QUI; QUI su MiL: N.d.T.], mons. Grégoire Cador, Vescovo di Coutances, non ha letto – o ha deliberatamente ignorato – il quadro giuridico dei concerti nelle chiese, sia l’istruzione Concerti nelle chiese della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti del 5 novembre 1987 [QUI: N.d.T.] sia quello definito in Francia alla fine degli anni Novanta insieme alla legge del 1905, che esclude dalle chiese tutto ciò che non è a priori legato al culto cattolico.


Vietate tutte le riprese, le registrazioni sonore e le immagini durante il concerto: mons. Grégoire Cador non si assume responsabilità

I lettori del portale Riposte Catholique erano presenti al concerto di Coutances e ai suoi preparativi. Iniziato sotto cattivi auspici – alla fine delle prove, una corista ha sbagliato un passo ed è caduta di testa contro il pianoforte, riportando una ferita alla testa e dovendo essere evacuata dai vigili del fuoco – è proseguito sotto la sorveglianza di un servizio di sicurezza particolarmente burbero, che naturalmente si è accanito sui pochi spettatori che stavano scattando fotografie.

All’inizio del concerto, infatti, «è stata vietata qualsiasi fotografia, registrazione video e sonora durante il concerto», con il pretesto del diritto d’autore – nonostante su YouTube ci siano diverse rappresentazioni integrali della Messa The Armed Man. Di cosa aveva paura mons. Grégoire Cador?

Ma questo non ha impedito al portale Riposte Catholique di pubblicare i video della Messa sulla sua pagina Telegram pochi minuti dopo il richiamo islamico alla preghiera [QUI: N.d.T.] – l’informazione è (anche) una vocazione.

Sulla stessa pagina Telegram si legge che «come si può vedere, le sedie danno le spalle all’altare e la scena è in fondo, sotto l’organo. Il Santissimo Sacramento si trova in una cappella quasi fisicamente separata dalla Cattedrale, nella navata sud. Il nuovo altare è spoglio, ma la Croce è ancora presente sull’altare storico in fondo al coro. Il richiamo islamico alla preghiera sarà cantato da un solista» [QUI: N.d.T.].

Al termine dell’esecuzione, mentre i solisti delle varie parti hanno pronunciato i loro nomi e ricevuto standing ovation – c’erano quasi quattrocento spettatori, la maggior parte dei quali anziani o molto anziani – il solista che ha cantato il richiamo islamico alla preghiera è rimasto curiosamente silenzioso e anonimo.


Per mons. Grégoire Cador, la Manica è il Camerun

Rispondendo a un fedele che si era commosso per il richiamo islamico alla preghiera nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances, mons. Grégoire Cador ha preso come esempio il Camerun, che ha proseguito la sera stessa dicendo che i suoi fedeli che si sono opposti alla profanazione della Cattedrale «gli hanno fatto meno male di Boko Haram» [l’organizzazione terroristica jihadista diffusa nel nord della Nigeria: N.d.T.].

In questo caso, mons. Grégoire Cador scrive [QUI: N.d.T.]:

Io stesso ho vissuto per più di vent’anni nel nord del Camerun in un rapporto pacifico e costruttivo con i musulmani che sono presenti in gran numero in questa regione, e spesso abbiamo avuto l’opportunità di incontrarci all’interno dei nostri rispettivi luoghi di preghiera.
Quando si è sviluppata la «pandemia» del terrorismo islamico, incarnata localmente dalla setta Boko Haram, abbiamo imparato, sia Cristiani che musulmani, quanto fosse importante incontrarsi e imparare ad ascoltare e rispettare le reciproche fonti spirituali per fare un passo autentico verso la pace e la resistenza alla follia omicida. È sulla base di questa esperienza che ho deciso di ospitare l’opera del compositore sir Karl William Pamp Jenkins nella sua interezza nella Cattedrale.

È vero che seguire l’esempio di un regime autoritario che è palesemente incapace di porre fine ai ripetuti attacchi omicidi di Boko Haram nell’estremo nord del Paese – e lo è dal 2015 (!) – e che è altrettanto incapace di trovare un accordo o di porre fine alla sedizione anglofona della Repubblica Federale dell'Ambazonia (Camerun anglofono), che dal 2017 è diventata sempre più violenta, è un modello di speranza per la Francia in generale e per la Manica in particolare. Gli abitanti della Bretagna sanno che l’abisso inizia a est di Mont Saint-Michel, ma a questo punto… Davvero, questo Vescovo è un cador [in lingua francese, «campione» in senso spregiativo: N.dT.].


Un Assessore alla Cultura ed alla Memoria che è passato dal ricordo degli Ebrei al viaggio in Ucraina

In realtà, è la presenza di Christian Savary, Assessore alla Cultura ed alla Memoria di Coutances, al concerto carico di bestemmie che conta. Il Vicesindaco della città di Coutances, molto noto a sinistra e docente di storia e geografia al Lycée Charles-François Lebrun, non è nuovo ai viaggi della memoria, avendo fondato nel 2004 l’associazione Le sentiers de la mémoire con i suoi studenti dell’ultimo anno di liceo. Nel novembre 2018, il sito Le café pédagogique ha elogiato il suo viaggio con 84 giovani «sulle ultime orme degli Ebrei del Baltico, attraverso Riga, Vilnius, Kaunas, Treblinka, Auschwitz e Cracovia» [QUI: N.d.T.].

Dal febbraio 2022, ha continuato a viaggiare – questa volta in Ucraina, dove ha espresso la solidarietà della città di Coutances, a spese dei contribuenti normanni, le cui tasche sono decisamente più profonde di quanto si possa pensare. Vi si è recato nel giugno 2022 – non oltre una città dell’Ucraina occidentale, Zhovkva, poi nell’aprile 2023, quando il settimanale La Manche Libre ha riferito di aver «riportato da Kiev un ostacolo anticarro, che diventerà un garage per biciclette» [QUI: N.d.T.].

Nel marzo e nell’aprile 2024, ha fatto di nuovo parlare la stampa locale di iniziative culturali con i rifugiati ucraini in Francia […]. Sorprendente…


La Diocesi di Coutances: mal gestita, indebitata, con un esercito di impiegati messicani

Nel luglio 2023, la Diocesi di Coutances è stata scossa dalla vicenda del Carmelo d’Avranches: le monache, disgustate da una visita canonica che mirava a chiudere la loro comunità, disperdere le suore e restituire gli edifici alla Diocesi per venderli, hanno cacciato il visitatore canonico. La Diocesi, allora diretta da padre Thierry Anquetilal, Vicario generale – mons. Laurent Le Boulc’h era stato nominato Arcivescovo metropolita di Lilla in aprile – ritirò il suo cappellano e privò le suore della Messa. Difese da un’associazione locale e dal loro avvocato civilista, le suore resistettero. Alla fine, hanno evitato la chiusura e hanno potuto assistere di nuovo alla Messa.

Contemporaneamente, il portale Riposte Catholique ha pubblicato i conti della Diocesi di Coutances, sottolineando che la Diocesi aveva già cercato di imporre la demolizione della Église Saint-Germain-le-Scot a Barneville-Carteret, di sua proprietà, per vendere il terreno su cui è costruita – in una folle ricerca di denaro per salvare la botte delle Danaidi [modo di dire simile a «pozzo senza fondo»: N.d.T.].

Come nota il portale Riposte Catholique [QUI: N.d.T.],

nel 2021 la Diocesi di Coutances avrà un utile netto di 661.000 euro… ma il risultato operativo sarà ancora negativo (− 35.790 euro), anche se il risultato operativo prima delle imposte sarà positivo (+ 233.371 euro); sempre nel 2020, saranno investiti 17 milioni di euro, per 6 milioni di euro di debiti e prestiti vari e 450.000 euro di immobilizzazioni finanziarie indicate come «prestiti». La Diocesi di Coutances attrae donazioni: nel 2020, 536.000 euro di lasciti, 1.800.000 euro di donazioni manuali, 737.000 euro di altre donazioni, cioè 3 milioni di euro di «risorse legate alla generosità del pubblico»… ma dall’altra parte ci sono 2.900.000 euro di costi operativi.

Questi costi sono in parte legati a un monte salari molto elevato: 40 dipendenti nel 2020, 43 nel 2021; come sottolinea la pubblicazione, «a titolo di promemoria, la Diocesi di Montauban ha un totale di 9 dipendenti, tra cui un dirigente, e la maggior parte delle diocesi della stessa categoria ha tra i 20 e i 30 dipendenti».


Tra questi dipendenti c’è

Olivier Jourdan, nuovo economo diocesano dal 2020 ed ex direttore finanziario dell’Association des guides et scouts d’Europe (2010-2018), che è stato in prima linea nel progetto di sconsacrare e demolire la Église Saint-Germain-le-Scot a Barneville-Carteret per vendere il terreno, ma non è riuscito a convincere gli abitanti della zona, che si sono riuniti in un’associazione e hanno sventato questo progetto sciagurato… Secondo la Diocesi di Coutances, la chiesa era molto vicina al crollo. Quattro anni dopo, nonostante l’assenza di manutenzione, è ancora in piedi e ha superato il Vescovo, mons. Laurent Le Boulc’h, che è partito per Lille.

È ancora l’economo diocesano. Da allora sono stati pubblicati i conti del 2022: quest’anno la Diocesi di Coutances ha un «risultato netto negativo di 667.940 euro», si legge nella prima pagina della relazione dei revisori dei conti [QUI: N.d.T.], ha ricevuto in eredità 790.000 euro di beni da svendere, e logicamente ha un patrimonio netto in calo: 29.600.000 euro alla fine del 2021, 28.900.000 euro alla fine del 2022, un’eredità sempre più ridotta dell’era delle vacche grasse.

Ci sono ancora 43 dipendenti, di cui 5 dirigenti, 5.300.000 euro di prestiti bancari (300.000 euro in più nell’anno), 2.100.000 euro di prestiti e debiti finanziari vari, 313.000 euro di debiti verso i fornitori (190.000 euro in meno nell’anno), 123.000 euro di debiti da lasciti, 322.000 euro di debiti fiscali e previdenziali, 170.000 euro di altri debiti… insomma, 8.400.000 euro di debiti di ogni genere.

In compenso, la Diocesi di Coutances ha raccolto 2.400.000 euro in lasciti (+ 300.000 euro in un anno), 1.300.000 euro in sponsorizzazioni e 1.700.000 euro in donazioni manuali (− 300.000 euro in un anno), cioè tramite il denier du culte [contributo volontario dei fedeli per la Chiesa: N.d.T.] e i casuels [finanziamenti pubblici: N.d.T.]; ha venduto 480.000 euro di beni (+ 14.000 euro) e 939.000 euro di servizi (+ 263.000 euro), con una perdita operativa di 44.719 euro, leggermente superiore a quella dell’anno precedente (− 35.790 euro).

Gli oneri finanziari hanno subito un’impennata, in particolare gli ammortamenti e gli accantonamenti, passati da 37.000 euro a 705.000 euro. Anche i costi operativi sono aumentati di 800.000 euro rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 3.300.000 euro.

Insomma, tutto è pronto perché la Diocesi di Coutances cerchi soldi ovunque sia possibile, e faccia di tutto per ottenerli. Tanto più che il Vescovo arriva con una tabella di marcia che altri gli hanno sussurrato: sbarazzarsi dei sacerdoti più giovani del sud della Diocesi che sono classici, anche in abito talare, e che negli ultimi anni hanno portato una fragile rinascita nella regione di Coutances, un aumento del numero di fedeli e quindi della cassa. Spegnere la luce tappando qualche buco finanziario per creare un’illusione – e continuare a fare carriera altrove.


Il prezzo del sacrilegio: profanare una Cattedrale per vendere finalmente il centro visite diocesano alle autorità pubbliche?

In effetti, il sacrilegio della Cathédrale Notre-Dame di Coutancesha un prezzo. E questo prezzo è di 1.700.000 euro. A soli 300 metri in linea d’aria dalla Cattedrale, la Diocesi di Coutances possiede ancora metà dell’ex seminario maggiore – l’altra metà è stata venduta nel 1983 alla città di Coutances, che vi ha installato vari uffici, la mediateca ecc. Eudista prima della Rivoluzione francese – un affresco dedicato a San Jean Eudes decora ancora il vecchio refettorio – poi sulpiziano nel XIX secolo – furono loro a ricostruire gli edifici nel 1853-1874 – chiuse nel 1971.

Nella parte che le è rimasta, con una grande cappella, la Diocesi di Coutances ha sistemato gli uffici, gli archivi (in particolare nella cripta e in una navata laterale della cappella, con i magazzini in locali del chiostro), la casa di riposo diocesana, un centro di accoglienza con locali, per la verità spartani, che sono stati gradualmente ristrutturati, una mensa ecc.

Tuttavia, con la costruzione di una casa di riposo diocesana vicino all’ex monastero carmelitano dove si trova la nuova comunità Réjouis-toi – nota per le scandalose confessioni di mons. Michel Léon Émile Santier, Vescovo emerito di Créteil, e per i suoi abusi sia spirituali che sessuali – gli ultimi dieci sacerdoti residenti si sono trasferiti nel corso del 2020 e il centro di accoglienza si è trovato vuoto.

Messo in vendita alla fine del 2015 per 3.500.000 euro, esclusi la cappella e gli archivi, non ha trovato un acquirente. Il Comune di Coutances ha cercato senza successo di trovare un partner per gestire i tre piani superiori come hotel, ma il covid e i numerosi vincoli dell’edificio hanno fatto fallire l’affare. La Diocesi di Coutances si è ritrovata a gestire l’imponente edificio vuoto, che subisce regolarmente intrusioni e alcune parti del quale stanno crollando, in particolare il controsoffitto vicino al refettorio.

Nel febbraio 2023, una piccola parte dell’edificio, accessibile da rue Daniel, è stata concessa alla società cooperativa di interesse collettivo Les 7 Vents, che vi sta allestendo uno spazio di coworking – ma all’inizio del 2024 il suo futuro era minacciato. I locali sono molto difficili da riscaldare e quindi inutilizzabili in inverno.

Ma c’è stato un colpo di scena! A metà maggio 2024, abbiamo appreso che la comunità dei Comuni era interessata agli edifici, con l’obiettivo di raggruppare uffici e servizi sparsi sul suo territorio e di venderli. Il prezzo di acquisto è stato rivelato il 16 maggio dal quotidiano Ouest-France: 1.700.000 euro [QUI: N.d.T.]. La metà rispetto al 2018.

E l’affare è andato in porto: non solo la Diocesi di Coutances ha accettato il prezzo, ma ha permesso che la sua Cattedrale venisse sporcata. Per motivi palesemente nefasti.

Questo Vescovo è sicuramente un vero cador [in lingua francese, «campione» in senso spregiativo: N.dT.].

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