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domenica 26 maggio 2024

Il richiamo alla preghiera islamica sarà ascoltato nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances domenica 26 maggio?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1044 pubblicata da Paix Liturgique il 24 maggio, in cui si racconta del concerto organizzato nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances, fortemente voluto dal Vescovo mons. Grégoire Cador, in cui sarà eseguita l’opera profana The Armed Man di sir Karl William Pamp Jenkins: un’opera «ecumenica» che al suo interno contiene anche l’adhān, il richiamo alla preghiera musulmana.
E ciò avverrà nonostante la protesta di molto chierici e laici contro tale annunciato e consapevole sacrilegio.

L.V.


Lo scorso novembre, nella Église de la Sainte-Trinité di Parigi, gestita dalla Communauté de l’Emmanuel, è stata eseguita in concerto la Messa The Armed Man, sottotitolata A Mass for Peace, del compositore sir Karl William Pamp Jenkins, un’opera laica che combina diverse ispirazioni… e in cui il richiamo alla preghiera musulmana (l’adhān) è stato cantato per quaranta secondi su un’ora e venti minuti. In una chiesa si è scatenata una legittima protesta. Il sacerdote si scusò e fu celebrata una Messa di riparazione, ma il danno era stato fatto. Questo oltraggio, evitato a Nantes e a Lione grazie alla disapprovazione dei fedeli e al coraggio dei loro sacerdoti che hanno sfidato le recriminazioni della stampa, sta per ripetersi domenica 26 maggio nella Cathédrale Notre-Dame di Coutances, grazie a mons. Grégoire Cador, Vescovo di Coutances dal 15 ottobre 2023.

Sì, si chiama mons. Grégoire Cador, ed è nato a Solesmes. Del resto, la Diocesi di Metz ha avuto un mons. Philippe Gabriel Marie Augustin Ballot che è stato regolarmente – per esempio, quando ha lasciato che una squadra sportiva giocasse nella Cathédrale Saint-Étienne il 5 settembre 2022 [QUI su MiL: N.d.T.], o quando ha lasciato che il capo del Capitolo della stessa Cattedrale facesse caricare dalla polizia i fedeli che stavano recitando un Rosario di riparazione il 17 settembre dello stesso anno. E nella nostra lettera 968 abbiamo pubblicato le parole di un altro Vescovo, che sosteneva di non essere obbligato a essere come Gesù, e che il suo obiettivo era quello di sradicare i fedeli che seguono una certa Messa [QUI su MiL: N.d.T.]. È ancora in carica e cerca di mettere in pratica nella sua Diocesi ciò che aveva detto all’epoca, ma con un nome meno eloquente.

Mons. Grégoire Cador, ex Vicario generale della Diocesi di Le Mans, ora Vescovo di Coutances, non ha certo letto il comunicato stampa con cui don Emmanuel Pinot, Parroco della Sainte-Trinité, si scusava dopo il concerto [QUI: N.d.T.]. Ma il danno era stato fatto.

Tuttavia, come Parroco della Sainte-Trinité, se fossi stato personalmente informato che il programma di questa «Messa» di Karl Jenkins prevedeva il canto dell’adhān da parte del musicista nantese Yassine Hawa, avrei rifiutato senza esitazione di ospitare questo concerto nella chiesa sotto la mia responsabilità. Il testo cantato è in diretta contraddizione con la fede cristiana e quindi non aveva posto nella nostra chiesa, nemmeno in occasione di un evento musicale.

Sacrilegio impedito a Lione e Nantes, dove la stampa mainstream ha diffuso menzogne

Questo scandalo pubblico non ha impedito ad altre Diocesi – e ad altri cori – di mettere alla prova la pazienza dei fedeli, che avrebbero dovuto esserne all’oscuro. Di conseguenza, l’opera è stata programmata per essere eseguita nella Basilique Saint-Bonaventure a Lione il 2 febbraio 2024, nella Église Sainte-Madeleine a Nantes – anch’essa gestita dalla Communauté de l’Emmanuel, che coincidenza! l’8 giugno 2024 e il 25 maggio nella Église Notre-Dame d’Espérance a Saint-Nazaire, come riportato dal portale Riposte Catholique l’8 gennaio [QUI: N.d.T.].

A Lione, i fedeli si sono indignati e il concerto è stato rapidamente spostato in una chiesa protestante – i templi non sono spazi consacrati come le chiese cattoliche, quindi non ci può essere sacrilegio. Problema risolto.

A Nantes, invece, programmare un concerto profanatorio in una città dove i fedeli hanno, alla vigilia dell’Immacolata Concezione 2021, duecento fedeli nantesi hanno bloccato tutti gli accessi alla grande Église Notre-Dame-de-Bon-Port, impedendo a un’artista satanista di esibirsi e al suo pubblico di entrare, mentre gridavano «Morte ai preti», non poteva che nascere uno psicodramma in cui gli (ir)responsabili avrebbero alzato la voce – all’altezza del coro – per accusare i fedeli di tutti i mali quando essi stessi erano all’origine della situazione peccaminosa.

E non mancavano. Quando i Parroci interessati di Nantes e di Saint-Nazaire e la Diocesi sono stati interpellati dai fedeli, questi hanno chiesto al coro – lo stesso coro – di ritirare l’appello alla preghiera musulmana dai concerti in programma nelle chiese. Al rifiuto del coro, i concerti sono stati annullati, ad eccezione di uno, originariamente previsto in una sala polivalente. Ben sette post del coro universitario di Nantes su Facebook, tre prime pagine sul quotidiano Presse-Océan e sul quotidiano Ouest-France, per denunciare una «campagna di intimidazione» da parte del portale Riposte Catholique, che si è ridotta a… un articolo. L’8 gennaio.

Ma, come sottolinea il portale Riposte Catholique [QUI: N.d.T.],

In realtà, è stato il rifiuto del coro di accogliere la richiesta del Parroco della Église Notre-Dame d’Espérance a Saint-Nazaire di eliminare il richiamo musulmano alla preghiera  quaranta secondi su un brano di unora e venti minuti  che ha portato alla deprogrammazione dei due concerti previsti nelle chiese di Nantes e Saint-Nazaire, come ha ammesso il direttore del coro sulle colonne del quotidiano Le Figaro [QUI: N.d.T.]:
«Il Parroco della Église Sainte-Madeleine a Nantes mi ha telefonato allinizio di gennaio con tono preoccupato, racconta Annie Le Guevel. Luomo di fede aveva appena ricevuto una serie di messaggi sul concerto, “intimidazioni” legate alla pubblicazione del portale Riposte Catholique. “Era imbarazzato e dispiaciuto, e mi ha chiesto se era possibile cancellare la preghiera, perché temeva di dover affrontare una polemica odiosa, o addirittura la violenza. Naturalmente, era fuori questione tagliare un passaggio dellopera: tanto valeva tagliare lopera intera! Il giorno dopo si decise di annullare lo spettacolo.»

Infatti, se non si può cantare il richiamo alla preghiera dei musulmani sotto le volte di una chiesa perché i fedeli si oppongono al sacrilegio, che senso ha? Senza dubbio la stampa locale di Nantes loderà anche coloro che, in nome della pace, dell’apertura e dell’ecumenismo, vorrebbero eseguire la Chanson de Roland nella moschea di Malakoff, la canzone Winged Hussars [Gli Ussari alati: N.d.T.] del gruppo musicale Sabaton nella moschea turca di Janvraie o il Horst- Wessel-Lied [inno del Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei: N.d.T.] al memoriale del campo di Struthof? Ecco, tutte queste testate che chiaramente non hanno nulla da mettere nelle loro colonne e che faticano a capire il significato della parola sacro, e quindi il significato della parola sacrilegio, sono curiosamente a corto di inchiostro.

In una chiesa non si può mettere qualsiasi cosa: tutto ciò che non è di culto non trova posto

Alcuni Vescovi pensano erroneamente che la loro cattedrale appartenga a loro, come sotto l’Ancien Régime, e che possano farne ciò che vogliono, modificarne la pianta come meglio credono e programmare ciò che vogliono. Con poche eccezioni, le cattedrali appartengono allo Stato – e più raramente, soprattutto nel caso delle Diocesi soppresse, ai Comuni – e il loro sviluppo è spesso soggetto al controllo dei Monuments Historiques, mentre le attività culturali nei luoghi di culto sono disciplinate da una serie di testi che specificano il quadro giuridico e canonico applicabile.

Tali testi si trovano, con le relative citazioni, sul portale Riposte Catholique, del 1º maggio 2023 [QUI: N.d.T.]. Questi testi provengono da Roma (tra cui un documento del 1987), dalla Conférence des évêques de France e dall’Arcidiocesi di Parigi; le ultime due fonti sono legate alla legge del 1905, che esclude a priori qualsiasi attività non religiosa nei luoghi di culto.

Se questo sembra complicato da comprendere, il documento della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, intitolato Concerti nelle chiese, datato 5 novembre 1987:

Non è legittimo programmare in una chiesa l’esecuzione di una musica che non è di ispirazione religiosa e che è stata composta per essere eseguita in contesti profani precisi […]: ciò non rispetterebbe il carattere sacro della chiesa, e la stessa opera musicale.

Se questo non fosse ancora abbastanza chiaro, un documento del Consiglio permanente della Conférence des évêques de France collega le attività culturali ai luoghi di culto e precisa: «si farà in modo che la chiesa non possa mai essere considerata come un auditorium ordinario». Quest’ultimo punto è accompagnato da una nota che fa riferimento alla Legge di separazione del dicembre 1905, che stabilisce che un luogo di culto può essere dismesso «se gli edifici sono distolti dalla loro finalità religiosa».

Se un Vescovo legge questi documenti, capirà facilmente che l’opera di sir Karl William Pamp Jenkins, anche se impropriamente intitolata «Messa», non è di ispirazione religiosa cattolica, tanto meno con il richiamo musulmano alla preghiera al suo interno, e non trova posto in una chiesa, o a maggior ragione in una cattedrale.

Sono previsti tre concerti in due cattedrali: Bordeaux ha preso le misure necessarie, ma che dire di Coutances?

Il portale Riposte Catholique ha riferito il 12 maggio che quest’opera sarà eseguita prossimamente in due cattedrali [QUI: N.d.T.]:
  • a Coutances, domenica 26 maggio alle ore 19:00: l’annuncio dell’ufficio del turismo precisa che quest’opera comprende «testi di origine islamica (la chiamata alla preghiera)», quindi il sacrilegio è annunciato e commesso con cognizione di causa, per di più di domenica;
  • a Bordeaux, sabato 1 giugno e domenica 2 giugno alle ore 16:00; tuttavia il 13 maggio un membro del coro ha informato il portale  Riposte Catholique che il richiamo musulmano alla preghiera non sarebbe stato cantato, e il 15 maggio ciò è stato confermato ufficialmente dal presidente del coro, che «conferma che il richiamo musulmano alla preghiera non sarà cantato, ed è stato ritirato dall’ottobre 2023 dalle prime prove dell’opera, in accordo con il Rettore della cattedrale». Se il prezzo dei biglietti (da 15 a 32 euro) in un edificio in cui l’accesso dovrebbe rimanere «libero e gratuito"» è motivo di indignazione, nella Cathédrale-Primatiale Saint-André di Bordeaux non ci sarà alcun sacrilegio.

A Coutances, invece, silenzio radio. Alcuni fedeli – e alcuni chierici – hanno comunque espresso le loro preoccupazioni alla Parrocchia della cattedrale e persino alla gerarchia diocesana. Ma a chi ha protestato è stato detto che il concerto era voluto dal Vescovo.

E anche che in origine era previsto altrove rispetto a una chiesa – Coutances ha altre sale e anche una grande chiesa (Saint-Nicolas), che sarà ufficialmente dismessa nel 2019 ma che da decenni viene utilizzata per eventi laici, come sempre, ma che il Vescovo avrebbe insistito.

Una «Messa per la pace» con un richiamo musulmano alla preghiera sotto le volte della sua cattedrale suona «bene», ecumenica, aperta e pacifista

E se il Sacro Cuore, il Cuore Immacolato di Maria e l’ancora della Fede sul suo stemma potrebbero ingannare i fedeli sulle sue convinzioni, il suo motto rimette la Chiesa al centro del villaggio: Ibat cum illis – ha camminato con loro. Monsignore non è lì per ribadire le verità della fede o per difendere la sua cattedrale dagli empi: segue il movimento. È in marcia. Anche verso l’apostasia e la profanazione. Ma sarà onorato dalla stampa.

E se glielo chiedete gentilmente, partirà per il Levante per diffondere la parola alle bande di terroristi islamici che ancora vagano nel vasto deserto tra Siria e Iraq?

Sarebbe una festa per gli abitanti della Mancia. Perché a breve la Cathédrale Notre-Dame di Coutances sarà profanata da un richiamo alla preghiera musulmano, su richiesta del loro Vescovo – o per la sua silenziosa pusillanimità, di domenica.

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