Riceviamo e pubblichiamo il resoconto della giornata de Il Timone "La Santa Inquietudine" (QUI MiL).
Luigi C.
Il Timone, 17-4-24
«Questa vostra giornata è importante perché da una parte dà uno sguardo sul passato e da una parte uno sguardo sul futuro, sul futuro che, mi auguro, possa essere un futuro di pace». Sono alcune parole dell’intervento che il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha tenuto sabato pomeriggio aprendo la seconda giornata de “La Santa Inquietudine”, il meeting che Il Timone e la Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa hanno organizzato nella città veneta lo scorso fine settimana.
«Perché stiamo vivendo un momento veramente difficile», ha continuato il Presidente, «e spero veramente che la pace si possa costruire su quei valori che il cristianesimo ha sempre rappresentato, non a caso perdendo di vista quei valori si sta perdendo di vista anche l’importanza di avere la pace. Mi auguro davvero che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi tutta la comunità internazionale lavori a fondo per trovare soluzioni diplomatiche e di pace».
Il Presidente Fontana ha tenuto il suo intervento prima che nella serata di sabato venisse diffusa la notizia dell’attacco dell’Iran a Israele, un attacco che ha aggiunto un altro tragico pezzo a quella terza guerra mondiale che più volte papa Francesco ha stigmatizzato, anche con le parole pronunciate ieri al Regina Coeli in piazza San Pietro: «Preghiamo per la pace. Basta con la guerra, basta con gli attacchi, basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace!»
Nell’incontro di sabato sera a Bassano, con gli ospiti Michela Mercuri, Gaetano Quagliariello, Antonio Socci e il sacerdote nigeriano don Bonifacio Duru, abbiamo commentato in diretta la notizia dell’attacco dell’Iran a Israele, mentre si dialogava sul rapporto tra Africa ed Europa come snodo per il futuro di entrambi i continenti. L’Africa ha tanti problemi, ma anche una grande ricchezza spirituale e può fornire all’Europa un’occasione per comprendere se stessa e ritrovare le sue radici valoriali, fondate nel cristianesimo. Un continente senz’anima, infatti, è un continente che non riesce più a trovare le ragioni profonde della dignità umana e della pace.
Di Africa, energia e transizione ecologica, si è parlato, invece, sabato pomeriggio con agli ospiti Manuela Donghi, Raffaello Matarazzo, e i giornalisti Fabio Dragoni e Francesco Giubilei. In un dialogo sviluppato tra economia e tecnologia, si è cercato di comprendere quali trappole ideologiche possano celarsi dietro a una transizione ecologica che, invece, deve essere razionale e sostenibile, anche economicamente. L’esperienza in Africa di Eni, che è stata rappresentata da Matarazzo, responsabile Affari Internazionali e Supporto al Business Africa Sub Sahariana e Americhe dell’azienda italiana, ha fornito un esempio concreto delle attività che vengono realizzate per coniugare decarbonizzazione, sviluppo locale e nuove forme di energia, a partire dall’esempio delle coltivazioni per i biocarburanti.
La Santa Inquietudine nella prima serata di venerdì, con la presenza di Marcello Veneziani, Costanza Miriano, don Massimo Vacchetti e Raffaella Frullone, ha sottolineato la necessità dell’amore, di quella realtà che mette in moto un altro modo di vivere, di sperare e di stare insieme. Un amore che sappia riconoscere (ed evitare) i suoi surrogati e che, soprattutto, arrivi a trovare la fonte autentica della carità, quell’amore che non è wellness, ma che ha nel Dio incarnato il modello e il fine.
Monsignor Francesco Cavina nell’omelia della messa che domenica ha chiuso la tre giorni di incontri a Bassano del Grappa ha ricordato a tutti che i cristiani sono chiamati ad essere testimoni, perché sarebbe «insopportabile che gli uomini del nostro tempo, così smarriti e in ricerca, non trovino i cristiani pronti a offrire Dio che salva».
Un grande grazie ai tantissimi amici che hanno partecipato agli incontri di Bassano e che hanno condiviso con noi questa santa inquietudine.