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giovedì 14 marzo 2024

La dichiarazione Fiducia supplicans, crollo ecumenico e Chiesa copta ortodossa #fiduciasupplicans

Vi propongo – in nostra traduzione – l’articolo di Christopher R. Altieri, pubblicato il 9 marzo sul sito The catholic world report, in cui – partendo dalla recentissima presa di posizione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa copta contro la dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni (QUI e QUI su MiL) – analizza le difficoltà di papa Francesco in materia di morale (omo)sessuale.
In particolare, l’autore spiega che papa Francesco vede tutta questa controversia attraverso la lente della sua persona, ma in realtà non si tratta di nulla di tutto ciò: non è una questione personale, ma riguarda il personale.

L.V.


È giusto dire che egli avrebbe dovuto prevederlo.

«Egli» in questa frase è papa Francesco. La cosa che stava arrivando, beh, è arrivata venerdì: una caustica dichiarazione della Chiesa copta ortodossa che annunciava la sospensione delle relazioni ecumeniche con Roma.

Il motivo del ritiro dei Copti ortodossi è la recente dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della fede, sulla benedizione delle coppie in «unioni irregolari», comprese quelle dello stesso sesso.

La Chiesa copto-ortodossa ha preso la decisione durante una riunione presieduta dal suo leader, Papa Tawadros II, ad Alessandria.

«Dopo una consultazione con le Chiese sorelle della famiglia ortodossa orientale», si legge in un comunicato stampa del 7 marzo della Chiesa copto-ortodossa, «è stato deciso di sospendere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica, di rivalutare i risultati che il dialogo ha raggiunto dal suo inizio vent’anni fa e di stabilire nuovi standard e meccanismi per il proseguimento del dialogo».

Quindi, la decisione dei Copti ortodossi è arrivata dopo un’ampia consultazione ed è un potente indicatore del sentimento ecclesiastico ortodosso orientale in generale.

In effetti, gli Ortodossi copti non sono la prima Chiesa ortodossa a esprimere sconcerto per la dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni.

Il metropolita Hilarion Alfeyev di Budapest, un alto prelato ortodosso russo che per anni è stato il principale responsabile ecumenico della Chiesa ortodossa russa, ha guidato a febbraio una riunione della Commissione sinodale biblico-teologica della Chiesa ortodossa russa, durante la quale i vescovi russi hanno deciso all’unanimità che la Fiducia supplicans è una «innovazione» che «manifesta una forte deviazione dall’insegnamento morale cristiano» [QUI su MiL: N.d.T.].

Insieme a una dichiarazione dei Vescovi cattolici russi, anch’essa critica nei confronti della dichiarazione Fiducia supplicans, la dichiarazione degli Ortodossi russi equivale a un clamoroso rifiuto non solo degli sviluppi disciplinari consentiti dalla dichiarazione Fiducia supplicans, ma della sua intera logica. I Russi, tuttavia, potrebbero forse essere tranquillamente ignorati – per dirla con papa Francesco – come «cagnolini di Putin». Ma papa Francesco non può ignorare la Chiesa copto-ortodossa o Papa Tawadros II, il loro leader, che siede nella sede di San Marco ed è l’unico altro leader cristiano a potersi legittimamente definire come Francesco.

Uno dei motivi per cui questo sviluppo rappresenta un vero disastro è che, indubbiamente, papa Francesco ha fatto di più per promuovere le relazioni con i Copti ortodossi di chiunque altro nella storia.

La decisione di papa Francesco di riconoscere la canonizzazione da parte della Chiesa copta ortodossa di ventuno martiri copti della Libia è stata davvero storica, così come la Divina Liturgia che Papa Tawadros II ha celebrato nell’Arcibasilica cattedrale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, entrambi mentre Tawadros era a Roma per una visita che sarebbe stata epocale anche senza quegli eventi.

È difficile dire con esattezza quanto sia grave questa svolta della dichiarazione Fiducia supplicans, ma dire che le cose andavano bene tra la Chiesa cattolica e la Chiesa copto-ortodossa sarebbe da mettere in lizza per l’Understatement del millennio, quindi è davvero grave.

Perché papa Francesco avrebbe mandato all’aria la sua stessa eredità? Rispondere a questa domanda non è difficile, è impossibile.

Per iniziare il lavoro di risposta, bisogna essere disposti a psicologizzare. Per papa Francesco è una questione personale.

«Nessuno si scandalizza se do una benedizione a un imprenditore che magari sfrutta la gente: e questo è un peccato gravissimo», ha detto papa Francesco al settimanale italiano Credere nel febbraio 2024, «mentre si scandalizzano se la do a un omosessuale: Questa è ipocrisia!».

Il fatto è che nessuno si è scandalizzato all’idea che un Papa o chiunque altro dia una benedizione a un omosessuale. Questo accade continuamente. Ma la dichiarazione Fiducia supplicans chiede la benedizione di persone in relazioni omosessuali che si presentano come coppie e lo fa inventando una fantomatica categoria di «benedizioni non liturgiche» che in qualche modo – magicamente? – benedicono solo le persone che sono nell’unione ma non l’unione stessa.

Il motivo per cui le persone hanno difficoltà a capire questo è che non ha senso.

L’intervista con Credere è stata la seconda che papa Francesco ha rilasciato in altrettante settimane a organi di informazione amichevoli disposti ad assisterlo in quello che sembra essere una sorta di tour di controllo dei danni della dichiarazione Fiducia supplicans, il primo dei quali è stato a La Stampa (dove il suo addetto alle comunicazioni, Andrea Tornielli, ha da tempo una casa).

Lì, papa Francesco ha detto: «Il Vangelo è santificare tutti». Nessuno potrebbe mai contestare questa affermazione. «Naturalmente», ha detto papa Francesco, «ci deve essere la buona volontà». Certo.

«Ed è necessario dare istruzioni precise sulla vita cristiana», ha proseguito papa Francesco, aggiungendo tra parentesi che «non è l’unione che è benedetta, ma le persone».

«Siamo tutti peccatori», ha aggiunto ancora papa Francesco.

«Perché», ha chiesto papa Francesco, «dovremmo fare una lista di peccatori che possono entrare nella Chiesa e una lista di peccatori che non possono stare nella Chiesa?». Non dovremmo.

Perché no?

«Questo non è il Vangelo».

No, non lo è.

Papa Francesco, in altre parole, vede l’intera controversia attraverso la lente della sua persona. La considera una specie di referendum sulle sue personali inclinazioni pastorali, sui suoi impegni e sulle sue decisioni.

Il fatto è che non si tratta di nulla di tutto ciò.

Come molti nell’ovile cattolico – compresi i Vescovi latini di un intero continente e un’intera Chiesa orientale autocefala, la Chiesa greco-cattolica ucraina – la Chiesa copto-ortodossa ha accolto la dichiarazione Fiducia supplicans come un allontanamento radicale non solo dalla dottrina cristiana, ma anche dalla sana antropologia e, francamente, dal buon senso.

Non è una questione personale, ma di personale.

Papa Francesco ha scelto un favorito impreparato e moralmente compromesso, il card. Víctor Manuel Fernández, per guidare il Dicastero per la Dottrina della fede. Papa Francesco ha dato al card. Fernández un ampio mandato, essenzialmente quello di «fare casino» dal punto di vista teologico e non, ma di non immischiarsi in questioni di legge e giustizia. Missione: compiuta.

Papa Francesco potrebbe fare molta strada per sistemare questo particolare pasticcio dichiarando che la dichiarazione Fiducia supplicans è ciò che di fatto è quasi lettera morta. Potrebbe fare un bel passo avanti licenziando il card. Víctor Manuel Fernández. È altamente improbabile che papa Francesco faccia una di queste due cose, perché fare una di queste due cose significherebbe ammettere almeno tacitamente di aver commesso un errore.

3 commenti:

  1. Annamo bbene...propio bbene!

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  2. Dopo la Pachamama e la statua di Lutero in Vaticano, la dichiarazione dubbia di Abu Dhabi, la nota a piè pagina di Amoris Laetitia che ha creato confusione tra preti e laici, l'irricevibile Fiducia Supplicans e le reazioni di cattolici e ortodossi... e la "bandiera bianca" da far issare agli Ucraini... vedo un Papato in affanno... forse il Santo Padre si è circondato di gente sbagliata, forse non ascolta troppo gli inviti alla prudenza...
    Ne va ora di tutta la Chiesa Cattolica e della cristianità intera.
    Preghiamo per lui!

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  3. Vedremo cosa accadrà nella Chiesa cattolica e nelle Chiese ortodosse nel Natale 2024 quando aprirà alle ordinazioni diaconali femminili

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