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giovedì 14 marzo 2024

La Chiesa copta rifiuta l’omosessualità e offre sostegno pastorale a chi è in difficoltà #fiduciasupplicans

Continuando il precedente post (QUI), vi proponiamo – in nostra traduzione – la dichiarazione del Santo Sinodo, l’organo supremo di governo presieduto da Tawadros II, Papa d’Alessandria e Patriarca della predicazione di san Marco e di tutta l’Africa, sulla questione dell’omosessualità.
Nella dichiarazione – che prende posizione sulla 
dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni – la Chiesa ortodossa copta ha sottolineato il suo rifiuto delle relazioni omosessuali, sostenendo la sua convinzione con molti versetti biblici che dichiarano chiaramente il rifiuto di tali relazioni che sono contrarie alla natura umana che Dio ha creato.
Ricordiamo che, con questo documento dello scorso 7 marzo, la Chiesa ortodossa copta ha anche deciso «di sospendere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica, di rivalutare i risultati ottenuti dal dialogo fin dall’inizio, vent’anni fa, e di stabilire nuovi standard e meccanismi per il dialogo futuro».
Con successivi post vi proporremo l’analisi dell’impatto e delle conseguenze di questa dirompente presa di posizione.

QUI l’elenco aggiornato dei Vescovi e delle Conferenze episcopali che hanno dichiarato che non intendono applicare la dichiarazione «Fiducia supplicans», rifiutano di impartire le benedizioni e le vietano ai loro sacerdoti; QUI la rassegna aggiornata di tutti i post su MiL.

L.V.


Il credo della Chiesa copta ortodossa sulla questione dell’omosessualità:

Dio ha creato l'uomo in modo distinto e unico, come dice la Sacra Bibbia a proposito della creazione dell’uomo: «E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”» (Genesi 1, 26), il che significa che Dio ha voluto che l’uomo fosse fin dall’inizio a sua immagine e somiglianza di santità, rettitudine e libertà: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra”» (Genesi 1, 27-28).

Questa è la convinzione della Chiesa, che Dio ha creato l’uomo in santità, maschio e femmina, e li ha uniti nel vincolo del santo matrimonio perché è un Dio santo: «Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne» (Genesi 2, 24).
La chiamata di Dio all’uomo a vivere in santità è continuata [come testimoniano le Sacre Scritture:] 1 Tessalonicesi 4, 3-5, Ebrei 12, 14 e 1 Tessalonicesi 4, 7.

Dio ha dato all’uomo il libero arbitrio per vivere secondo la sua santa volontà e per vivere secondo il disegno divino di Dio per il matrimonio: un maschio che si unisce a una femmina.

Chi soffre di tendenze omosessuali e si controlla dai comportamenti sessuali, il controllo gli viene attribuito come una lotta. Chi sta lottando rimane con le guerre del pensiero, della vista e delle attrazioni, proprio come gli eterosessuali. Chi cade in un comportamento omosessuale è come un eterosessuale che cade nel peccato di adulterio/fornicazione e ha bisogno di un vero pentimento. Entrambi hanno bisogno di un continuo follow-up spirituale e psicologico. Questi controlli si sono dimostrati efficaci con le tendenze omosessuali indesiderate. Per quanto riguarda coloro che scelgono di riconciliarsi con le loro tendenze omosessuali, lasciandosi andare ad atti omosessuali, rifiutando il trattamento spirituale e psicologico e scegliendo di propria volontà di infrangere il comandamento di Dio, la loro condizione diventa peggiore di quella di chi vive in [lotta contro] l’adulterio/fornicazione. Pertanto, devono essere avvertiti e tagliati fuori dalla comunione finché non si pentono.

La Chiesa crede che la Sacra Bibbia sia la buona parola della verità per tutte le epoche e che la Bibbia, in entrambi i Testamenti, condanni, ammonisca e proibisca le pratiche sessuali tra due persone dello stesso sesso. Per esempio, San Paolo dice: «le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno» (Romani 1, 26-28). Per ulteriori riferimenti, vedere: 1 Corinzi 6, 9-10, Levitico 18, 22 e Levitico 20, 13.

Di conseguenza, la Chiesa copto-ortodossa rifiuta ciò che viene definito perversione sessuale nella sua accezione generale e completa, e tutti i tipi di pratiche sessuali al di fuori del quadro sacro del matrimonio. Rifiuta categoricamente di invocare l’idea di culture diverse per giustificare le relazioni omosessuali all’interno di quella che viene definita «libertà umana assoluta», che causa la distruzione dell’umanità. La Chiesa, pur affermando la sua completa fede nei diritti e nella libertà umana [personale], afferma anche che la libertà del creato non è assoluta al punto da trasgredire e infrangere le leggi del Creatore.

La Chiesa afferma anche la sua adesione al suo ruolo pastorale nell’aiutare i suoi figli che soffrono di tendenze omosessuali, senza rifiutarli, ma fornendo loro sostegno e assistenza per raggiungere la guarigione psicologica e spirituale, riponendo la sua fiducia nel suo Cristo, il Santo, che è in grado di guarire, cambiare e sviluppare in modi più di quanto chiediamo o immaginiamo.

3 commenti:

  1. La cosa peggiore di tutte è che hanno persino ragione.

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  2. Come vorrei che queste fossero le parole autorevoli della Chiesa Santa Apostolica Romana Cattolica...
    Arriverà il tempo!

    Grazie per questa condivisione!
    I Copti sono sparsi non solo in Egitto... Sono diffusi negli USA, in Canada, Africa ed Europa... sono una Chiesa cosmopolita che sa guardare in faccia i problemi di oggi, senza scadere nel lassismo e nell'omologazione...

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    Risposte
    1. Sicuro che sia cosmopolita? In realtà si occupa della diaspora egiziana nel mondo.

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