Confermazione dei fratelli nella fede? Esaltazione della Chiesa cattolica? Propagazione della fede? Eliminazione dell’eresia? Conversione dei peccatori? Vera concordia tra le nazioni cristiane?
Sono passati i tempi in cui queste erano le priorità «pelagiane e indietriste» di Santa Romana Chiesa! Ora la moda impone altro, ed ecco che, con il Comunicato Stampa del 16 novembre, lo Stato della Città del Vaticano, con grande enfasi, ci illumina sulle «magnifiche sorti e progressive» della sua «conversione ecologica» (anzi, «Conversione Ecologica», con le iniziali maiuscole!), in cui il magistero pontificio va a braccetto con la politica delle Nazioni Unite (sotto gli auspici del Gruppo Volkswagen).
Da notare, nella fotografia in calce, un triste papa Francesco in posa davanti alle nuove vetture con – absit iniuria verbis, parole sue (QUI) – la «faccia di baccalà» accanto ai sorridenti rappresentanti del Gruppo Volkswagen.
L.V.
Lo Stato della Città del Vaticano è impegnato da molti anni a promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso politiche ecologiche per salvaguardare l’ambiente e fornire strategie di risparmio energetico.
Applicando i principi della Enciclica «Laudato Sì» [in realtà non è l’avverbio, ma è la terza persona singolare dell’imperativo presente del verbo «essere»: «Laudato si’»: N.d.R.] e della Esortazione Apostolica «Laudate Deum» è tra i primi Stati al mondo a perseguire progetti di sostenibilità cercando soluzioni innovative e sostenibili che aiuteranno a cambiare il modo di lavorare tenendo a cura la tutela della «Casa Comune» adottando progetti che, anche attraverso l’uso di tecnologie affidabili ed ecocompatibili, consentano di ridurre concretamente l’impatto dell’attività umana sull’ambiente.
La ratifica della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e degli Accordi di Parigi costituiscono il ponte tra le politiche ambientali e le indicazioni e raccomandazioni del Santo Padre.
Il Governatorato si è impegnato a raggiungere la neutralità climatica attraverso il responsabile uso delle risorse naturali, l’attuazione di progetti finalizzati all’efficienza energetica e l’aggiornamento dei nostri asset tecnologici, la mobilità sostenibile, la diversificazione e l’approvvigionamento di prodotti energetici più puliti o alternativi per il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti e lo sviluppo di futuri e concreti progetti di riforestazione.
Raggiungere la neutralità richiederà investimenti in strutture tecnologiche utilizzando energie rinnovabili, procedendo a compensare le emissioni prodotte in un settore riducendole in un altro, ma soprattutto promuovendo la mobilità elettrica e ibrida.
Per questo motivo il Governatorato ha avviato un programma di sviluppo della mobilità sostenibile denominato «Conversione Ecologica 2030» pensato anche per la riduzione dell’impronta di CO₂ della propria flotta di veicoli.
Per lo scopo, intende: sostituire gradualmente le vetture di propria proprietà dello Stato con veicoli elettrici, al fine di rendere il proprio parco auto a impatto zero entro il 2030; implementare la propria rete di ricarica nel territorio dello Stato e nelle zone extraterritoriali estendendone l’uso ai propri dipendenti; assicurare che il proprio fabbisogno energetico provenga esclusivamente da fonti di energia rinnovabili.
Il Gruppo Volkswagen – che mira a diventare un’azienda a zero emissioni di carbonio entro il 2050 e ridurre l’impronta di carbonio dei propri veicoli del 30 per cento entro il 2030 – è il primo partner strategico per il progetto destinato a rinnovare il parco auto dello Stato con vetture a marchio Volkswagen e Škoda attraverso la formula del noleggio a medio e lungo termine.
Oggi viene siglato un accordo di partnership con il Gruppo Volkswagen, nell’ambito del programma di sviluppo della mobilità sostenibile, che appresenta uno dei passi che il Governatorato ha intrapreso per consentire di ridurre concretamente l’impatto dell’attività umana sull’ambiente.
Il papa ecológico mentre sta con i suoi amici e con 'faccia di baccalà ', come mai?
RispondiElimina«I principi della Enciclica “Laudato Sì”»: possibile che in tutta la Città del Vaticano non riescano a raggranellare due spiccioli per pagare un correttore di bozze prima di pubblicare i comunicati stampa?
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