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martedì 31 ottobre 2023

XII Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #12 - testo della predica di Mons. Schneider per i Vespri al Pantheon #sumpont2023

Pubblichiamo il testo della forte predica di S. E. Rma mons. Schneider (che ringraziamo per averci autorizzato alla pubblicazione), tenuta ai Vespri di venerdì 27 al Pantheon (qui le foto).
Uno dei concetti: la Chiesa è arrivata ormai ad un punto in cui per salvarsi ha bisogno dei laici che devono impegnarsi di far sì che i vescovi facciano i vescovi e i preti facciano i preti. Se anche i preti, vescovi e il papa perdessero la fede, la fede rimarrebbe immutata e indistruttibile e così la Chiesa.

Roberto


L'indistruttibilità della fede cattolica

Vespri solenni nella Basilica di Sancta Matria ad Martyres (Pantheon),

Roma, 27 ottobre 2023

 San Tommaso d’Aquino ci ha lasciato le seguenti parole luminose sulla verità dell'indistruttibilità della fede cattolica: «La fermezza di una casa è evidente, quando viene colpita violentemente e non cade. Allo stesso modo, la Chiesa non è mai stata smantellata. Invece coloro che la perseguitavano hanno completamente fallito. Quanto agli errori, infatti, quanto più errori sorgeranno, tanto più sicuramente apparirà la verità. La Chiesa mai sarà distrutta dalle tentazioni e attacchi dei demoni. Perché lei è come una torre verso la quale fuggono tutti coloro che lottano contro il diavolo: “Il nome del Signore è una torre forte”. (Prov. 18,10) Il diavolo, quindi, ha come intenzione principale quella di distruggere la Chiesa, ma non ci riuscirà, perché il Signore ha detto: “Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Matteo 16,18) (Le istruzioni catechetiche, articolo nono)».

 Crediamo fermamente che la Chiesa Cattolica e la Fede Cattolica siano indistruttibili. I preti, i vescovi e perfino il papa non hanno il potere di distruggere la fede cattolica. Se così fosse, la fede cattolica e la Chiesa cattolica sarebbero un’opera e un’istituzione degli uomini, e non di

Dio onnipotente. Il clero può danneggiare la fede, ma non può distruggerla. I fedeli non seguono le proprie idee o la moda ideologica del suo tempo, ma aderiscono all'insegnamento che hanno ricevuto attraverso la tradizione del Magistero constante e immutabile di tutti i tempi. Esiste, quindi, un legame indissolubile tra il sensus fidei dei fedeli e il perenne Magistero della Chiesa. Queste due realtà non possono essere separate. «Per il dono dello Spirito Santo, i membri della Chiesa possiedono un ‘senso della fede’. Questo è un tipo di “istinto spirituale” che possiamo sentire con l'Ecclesia e discernere che è conforme alla fede apostolica e allo spirito del Vangelo. Naturalmente il sensus fidei [senso della fede] non va confuso con la realtà sociologica di un’opinione maggioritaria» (Papa Francesco, Discorso ai membri della Commissione Teologica Internazionale, 6 dicembre 2013).”

 La vera fede cattolica significa cristocentrismo, significa primato del soprannaturale, della preghiera e dell'opera di Dio. Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo e unico Salvatore dell'umanità, e perciò deve essere il centro della vita di ogni persona e il centro della vita della Chiesa e della vita della società umana. L’antropocentrismo secolare regna già all’interno della Chiesa ed è diventato antropocentrismo ecclesiastico. Cristo è diventato addirittura un ostacolo per alcuni chierici nella vita della Chiesa. I fedeli devono resistere con coraggio a questa grande eresia, cioè al modernismo nella sua attuale forma di antropocentrismo e di naturalismo ecclesiastico. Quali sono i mezzi di resistenza? Soprattutto, essere immobili nell'adesione e nelle convinzioni circa la santa fede cattolica di tutti i tempi; condurre una vita di preghiera seria e profonda; essere apostoli nel diffondere la bellezza della fede cattolica a chi non la conosce; difendere la fede cattolica contro coloro che la distorcono; compiere riparazione ed espiazione per i peccati contro la fede cattolica, cioè per i peccati di eresia e di sacrilegi; ammonire con riverenza ma con chiarezza e coraggio coloro che offuscano, minano o distorcono la verità cattolica e la disciplina apostolica della Chiesa. Sant'Ilario di Poitiers, che fu l'Atanasio dell'Occidente durante la crisi ariana, diceva: «È impossibile, non è ragionevole, mescolare il vero e il falso, confondere la luce e le tenebre, e unire, di qualsiasi tipo, la notte e giorno» (Ad Constantium I, 2).

 Oggi è il tempo dei fedeli laici e Dio ha dato loro la speciale vocazione a testimoniare con coraggio, diffondere e difendere la purezza della fede cattolica, anche contro tanti traditori all’interno della Chiesa. L’arcivescovo Fulton Sheen una volta fece questa osservazione appropriata: «Chi salverà la nostra Chiesa? Non i nostri vescovi, non i nostri sacerdoti e religiosi. Dipende da voi, fedeli laici. Avete la mente, gli occhi, le orecchie per salvare la Chiesa. La vostra missione è fare in modo che i vostri sacerdoti agiscano come sacerdoti, i vostri vescovi come vescovi e i vostri religiosi agiscano come religiosi» (Parlando con i Cavalieri di Colombo, giugno 1972). In un'epoca in cui la Chiesa era perseguitata dall'interno, come nel caso della crisi ariana del IV secolo, sant'Ilario fece la seguente incoraggiante affermazione: «In questo consiste la peculiarità della Chiesa, che trionfa quando è sconfitta, che si comprende meglio quando è attaccata, che risorge quando le sue membra infedeli l'abbandonano» (De Trin. 7,4). Questa fedeltà e questo coraggio dei fedeli laici costituiscono il vero potere nella Chiesa. Vivere la vera tradizione del dogma, della liturgia e della santità è manifestazione della democrazia dei santi, perché la tradizione è la democrazia dei santi. A santa Elisabetta Hesselblad, una convertita svedese che ha rifondato l’Ordine di Santa Brigida nel secolo ventesimo, Dio ha infuso nel momento della sua conversione una fede talmente forte, che ella poteva dire queste parole: «Anche se il Papa e tutti i sacerdoti perdessero la fede cattolica, la mia fede rimarrebbe comunque incrollabile».

 Dio dimostrerà anche nel nostro tempo che Egli sceglie ciò che è debole è disprezzato (cfr 1 Cor 1, 27) agli occhi di molti ecclesiastici eretici e infedeli dei nostri giorni, cioè la fedeltà dei semplici fedeli, che essa porterà la vittoria dell’integrità e della bellezza della verità cattolica, della liturgia cattolica e della vita cattolica, consapevoli di queste ardenti parole del martire san Fedele da Sigmaringen: «O fede cattolica, quanto solida, quanto forte sei! Come sono profondamente radicati, come saldamente fondati sulla solida roccia! Il cielo e la terra passeranno, ma tu non potrai mai morire. Fin dall'inizio tutti si sono opposti a te, ma tu hai trionfato potentemente su tutto. Questa è la vittoria che vince il mondo, la nostra fede. La fede cattolica ha assoggettato re potenti al dominio di Cristo, ha costretto le nazioni al suo servizio. Che cosa fece soffrire feroci agonie e amari tormenti i santi apostoli e martiri, se non la fede? Cos’è che spinge i veri seguaci di Cristo a mettere da parte i lussi, a lasciarsi alle spalle i piaceri e a sopportare difficoltà e dolore? È la fede viva che si esprime attraverso l'amore. Questo è ciò che ci fa mettere da parte i beni del presente nella speranza dei beni futuri. È per fede che scambiamo il presente con il futuro». Amen.


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