Pubblichiamo il testo della forte predica di S. E. Rma mons. Schneider (che ringraziamo per averci autorizzato alla pubblicazione), tenuta ai Vespri di venerdì 27 al Pantheon (
qui le foto).
Uno dei concetti: la Chiesa è arrivata ormai ad un punto in cui per salvarsi ha bisogno dei laici che devono impegnarsi di far sì che i vescovi facciano i vescovi e i preti facciano i preti. Se anche i preti, vescovi e il papa perdessero la fede, la fede rimarrebbe immutata e indistruttibile e così la Chiesa.
Roberto
L'indistruttibilità
della fede cattolica
Vespri solenni
nella Basilica di Sancta Matria ad Martyres (Pantheon),
Roma, 27
ottobre 2023
San Tommaso d’Aquino
ci ha lasciato le seguenti parole luminose sulla verità dell'indistruttibilità
della fede cattolica: «La fermezza di una casa è evidente, quando viene colpita
violentemente e non cade. Allo stesso modo, la Chiesa non è mai stata
smantellata. Invece coloro che la perseguitavano hanno completamente fallito. Quanto
agli errori, infatti, quanto più errori sorgeranno, tanto più sicuramente
apparirà la verità. La Chiesa mai sarà distrutta dalle tentazioni e attacchi dei
demoni. Perché lei è come una torre verso la quale fuggono tutti coloro che
lottano contro il diavolo: “Il nome del Signore è una torre forte”. (Prov.
18,10) Il diavolo, quindi, ha come intenzione principale quella di distruggere
la Chiesa, ma non ci riuscirà, perché il Signore ha detto: “Le porte degli
inferi non prevarranno contro di essa” (Matteo 16,18) (Le istruzioni
catechetiche, articolo nono)».
Crediamo
fermamente che la Chiesa Cattolica e la Fede Cattolica siano indistruttibili. I
preti, i vescovi e perfino il papa non hanno il potere di distruggere la fede
cattolica. Se così fosse, la fede cattolica e la Chiesa cattolica sarebbero
un’opera e un’istituzione degli uomini, e non di
Dio onnipotente. Il clero può
danneggiare la fede, ma non può distruggerla. I fedeli non seguono le proprie
idee o la moda ideologica del suo tempo, ma aderiscono all'insegnamento che hanno
ricevuto attraverso la tradizione del Magistero constante e immutabile di tutti
i tempi. Esiste, quindi, un legame indissolubile tra il sensus fidei dei fedeli
e il perenne Magistero della Chiesa. Queste due realtà non possono essere
separate. «Per il dono dello Spirito Santo, i membri della Chiesa possiedono un
‘senso della fede’. Questo è un tipo di “istinto spirituale” che possiamo
sentire con l'Ecclesia e discernere che è conforme alla fede apostolica e allo
spirito del Vangelo. Naturalmente il sensus fidei [senso della fede] non va
confuso con la realtà sociologica di un’opinione maggioritaria» (Papa
Francesco, Discorso ai membri della Commissione Teologica Internazionale,
6 dicembre 2013).”
La vera fede
cattolica significa cristocentrismo, significa primato del soprannaturale,
della preghiera e dell'opera di Dio. Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo e unico
Salvatore dell'umanità, e perciò deve essere il centro della vita di ogni
persona e il centro della vita della Chiesa e della vita della società umana.
L’antropocentrismo secolare regna già all’interno della Chiesa ed è diventato
antropocentrismo ecclesiastico. Cristo è diventato addirittura un ostacolo per
alcuni chierici nella vita della Chiesa. I fedeli devono resistere con coraggio
a questa grande eresia, cioè al modernismo nella sua attuale forma di
antropocentrismo e di naturalismo ecclesiastico. Quali sono i mezzi di
resistenza? Soprattutto, essere immobili nell'adesione e nelle convinzioni
circa la santa fede cattolica di tutti i tempi; condurre una vita di preghiera
seria e profonda; essere apostoli nel diffondere la bellezza della fede
cattolica a chi non la conosce; difendere la fede cattolica contro coloro che
la distorcono; compiere riparazione ed espiazione per i peccati contro la fede
cattolica, cioè per i peccati di eresia e di sacrilegi; ammonire con riverenza
ma con chiarezza e coraggio coloro che offuscano, minano o distorcono la verità
cattolica e la disciplina apostolica della Chiesa. Sant'Ilario di Poitiers, che
fu l'Atanasio dell'Occidente durante la crisi ariana, diceva: «È impossibile,
non è ragionevole, mescolare il vero e il falso, confondere la luce e le
tenebre, e unire, di qualsiasi tipo, la notte e giorno» (Ad Constantium
I, 2).
Oggi è il
tempo dei fedeli laici e Dio ha dato loro la speciale vocazione a testimoniare
con coraggio, diffondere e difendere la purezza della fede cattolica, anche
contro tanti traditori all’interno della Chiesa. L’arcivescovo Fulton Sheen una
volta fece questa osservazione appropriata: «Chi salverà la nostra Chiesa? Non
i nostri vescovi, non i nostri sacerdoti e religiosi. Dipende da voi, fedeli
laici. Avete la mente, gli occhi, le orecchie per salvare la Chiesa. La vostra
missione è fare in modo che i vostri sacerdoti agiscano come sacerdoti, i
vostri vescovi come vescovi e i vostri religiosi agiscano come religiosi»
(Parlando con i Cavalieri di Colombo, giugno 1972). In un'epoca in cui la
Chiesa era perseguitata dall'interno, come nel caso della crisi ariana del IV
secolo, sant'Ilario fece la seguente incoraggiante affermazione: «In questo
consiste la peculiarità della Chiesa, che trionfa quando è sconfitta, che si
comprende meglio quando è attaccata, che risorge quando le sue membra infedeli
l'abbandonano» (De Trin. 7,4). Questa fedeltà e questo coraggio dei
fedeli laici costituiscono il vero potere nella Chiesa. Vivere la vera
tradizione del dogma, della liturgia e della santità è manifestazione della
democrazia dei santi, perché la tradizione è la democrazia dei santi. A santa
Elisabetta Hesselblad, una convertita svedese che ha rifondato l’Ordine di
Santa Brigida nel secolo ventesimo, Dio ha infuso nel momento della sua
conversione una fede talmente forte, che ella poteva dire queste parole: «Anche
se il Papa e tutti i sacerdoti perdessero la fede cattolica, la mia fede
rimarrebbe comunque incrollabile».
Dio dimostrerà
anche nel nostro tempo che Egli sceglie ciò che è debole è disprezzato (cfr 1
Cor 1, 27) agli occhi di molti ecclesiastici eretici e infedeli dei nostri
giorni, cioè la fedeltà dei semplici fedeli, che essa porterà la vittoria
dell’integrità e della bellezza della verità cattolica, della liturgia
cattolica e della vita cattolica, consapevoli di queste ardenti parole del
martire san Fedele da Sigmaringen: «O fede cattolica, quanto solida, quanto
forte sei! Come sono profondamente radicati, come saldamente fondati sulla
solida roccia! Il cielo e la terra passeranno, ma tu non potrai mai morire. Fin
dall'inizio tutti si sono opposti a te, ma tu hai trionfato potentemente su
tutto. Questa è la vittoria che vince il mondo, la nostra fede. La fede
cattolica ha assoggettato re potenti al dominio di Cristo, ha costretto le
nazioni al suo servizio. Che cosa fece soffrire feroci agonie e amari tormenti
i santi apostoli e martiri, se non la fede? Cos’è che spinge i veri seguaci di
Cristo a mettere da parte i lussi, a lasciarsi alle spalle i piaceri e a
sopportare difficoltà e dolore? È la fede viva che si esprime attraverso
l'amore. Questo è ciò che ci fa mettere da parte i beni del presente nella
speranza dei beni futuri. È per fede che scambiamo il presente con il futuro».
Amen.
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