Anche l'Opus Dei sotto la "misericordia" sinodale. Questa volta vescovile, ma, sembra, con l'appoggio di Roma.
QUI ABC che paventa che si andrà in tribunale.
QUI Vida Nueva.
QUI InfoVaticana: "Che c’è dietro lo scontro diocesi-Opus Dei per il Santuario di Torreciudad: “Altre fonti riferiscono a questo giornale che, oltre alla motivazione economica dietro l'acquisizione di Torreciudad, non si può perdere di vista il fatto che questa decisione sarebbe motivata anche dal motu proprio di Papa Francesco Ad charisma tuendum. Lo spostamento della prelatura dal Dicastero dei Vescovi a quello del Clero è stato inteso da molti come un tentativo di chiarire che l'Opus Dei non è una diocesi. Da qui anche la decisione del Papa di mettere per iscritto che il prelato non sarà mai più vescovo. Fonti vicine a Mons. Pérez Pueyo riferiscono a questo giornale che la strana e insolita decisione da lui presa è coordinata e sostenuta da Roma attraverso Barcellona.(…) Inoltre, le fonti consultate sottolineano che il fatto che il comunicato dell'episcopato parli tanto di "sinodalità" sarebbe un chiaro riferimento al fatto che la decisione è protetta e tutelata da Roma.”"
E' forse la prima volta, a nostra scienza, che la Prelatura si ribella ad una decisione vescovile o papale.
Luigi
BORGO PIO 20_07_2023
Il vescovo avoca a sé la nomina del rettore del santuario voluto da san Josemaría, nonostante per gli statuti sia di competenza dell'Opera. Il tutto è giustificato dalla parola "sinodale".
Innestandosi su un culto mariano millenario, a Torreciudad (Spagna) sorge un santuario eretto nel 1975 per volontà di san Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei. Giuridicamente il tempio è un luogo di culto dell'Opera ed è al loro vicario regionale che spetta la nomina del rettore e dei sacerdoti che vi svolgono il ministero.
Fino a tre giorni fa, quando il vescovo di Barbastro ha avocato a sé la competenza, nominando rettore un sacerdote diocesano, benché affiancato da tre sacerdoti della Prelatura (tra cui il precedente rettore don Ángel Lasheras). Il motivo? «Regolarizzare la situazione canonica tra le due istituzioni» (diocesi e Opus Dei), si legge nel comunicato diocesano. Situazione canonica che però era già definita dagli anni Ottanta.
A sua volta l'Opus Dei ha accolto «con sorpresa» la notizia che il vescovo ha provveduto «unilateralmente» alla nomina del rettore. Nel comunicato dell'Opera si ricorda fin da subito che la cosa «non spetta al vescovo», trattandosi «di un luogo di culto della Prelatura» e ribadendo quella situazione canonica tutt'altro che da «regolarizzare», stando agli statuti in vigore, a partire dalla competenza sulla nomina. Da oltre un anno era in corso «un lavoro congiunto – non ancora concluso – per predisporre nuovi statuti», che pur svolgendosi in un «clima di reciproca collaborazione, non è stato esente da difficoltà di comprensione e interpretazione da parte della diocesi».
Un'ultima nota, che non riguarda l'Opera: nel comunicato diocesano il cambiamento a Torreciudad è giustificato «nella stessa linea sinodale e corresponsabile (en la misma línea sinodal y corresponsable pero...) ma anche con l'obiettivo di avanzare nell'aggiornamento normativo». Sinodale, però... sinodale ma non troppo: sembra un modus operandi piuttosto diffuso nell'era del sinodo permanente.