Chiesa parrocchiale di Santa Vergine Assunta in Santi Gervaso e Protaso dell’arch. Roberto Rizzini (anni 1979-1992).
Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche dell’Arcidiocesi di Milano, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?
Lorenzo
Descrizione: L’edificio presenta orientamento est/ovest ed è caratterizzato da un’estetica che il progettista riconduce ai luoghi dell’aggregazione contemporanea come i forum, le palestre o le stazioni ferroviarie: un “tendone” o una “palestra”, “vuol essere uno spazio contemporaneo e vuole essere la presenza della Chiesa oggi e qui”. Le quattro superfici piane triangolari, inclinate verso l’interno della struttura, sono raccordate organicamente a costituire un involucro senza soluzione di continuità, la cui superficie rivestita in rame è interrotta solo puntualmente dai lucernari: sulla facciata principale, la superficie è interrotta dai due volumi parallelepipedi che ospitano gli ingressi rispettivamente dalla piazza e dal livello superiore, mentre a nord una passerella in cemento armato sottolinea l’ingresso laterale. All’interno, la plasticità dell’edificio è sottolineata dalle finiture prive di apparati decorativi: il rivestimento in legno fino ad un’altezza di circa due metri rappresenta nelle intenzioni del progettista la terra, mentre l’intonaco semplicemente tinteggiato in bianco la volta celeste. Le finestrature presenti sono distribuite in maniera da simboleggiare la storia dell’uomo dalla Creazione sino alla nascita della Chiesa. Altrettanto simbolica risulta poi la disposizione dei poli liturgici: partendo dall’altare si può tracciare una spirale che passando per l’ambone, la statua della Madonna, il tabernacolo, la sede, il coro attraversa infine l’aula. Quest’ultima è caratterizzata dalla asimmetria dovuta al piano inclinato sul lato destro, dove una rampa permette di raggiungere l’ampio matroneo in cemento armato in controfacciata, sostenuto sul lato opposto da un pilastro cavo che ospita un’ulteriore scala.
La struttura dell’edificio è completamente in cemento armato gettato in opera, intonacato all’interno e rivestito in lastre di rame all’esterno, ad eccezione del matroneo per il quale si è preferito il cemento armato lasciato faccia a vista ad eccezione dell’intradosso del solaio.
Descrizione tratta dalla pagina chieseitaliane.chiesacattolica.it.
Fotografie degli esterni:
Fotografie degli interni:
Sì, questa effettivamente fa proprio anguscia.
RispondiEliminaContinuate così, che l'8x1000 sino alla fine non vi verrà più dato. Assomiglia alla base spaziale del famoso telefilm SPAZIO 1999 AHAHAHHAHA!
RispondiEliminaL'ennesimo magazzino. E il progettista che discetta di cose che non sa ed equipara l'altare alla statua della Vergine. La colpa non è sua, ma del committente. In altre epoche la committenza era molto precisa ed esprimeva una iconologia, che è parte della teologia. Oggi il committente è ammutolito, e l'architetto o l'ingegnere, che dovrebbero essere competenti in calcoli e strutture, spiegano una teologia che hanno studiato su wikipedia e che sta solo nella loro testa. Impressionante l'incipit della descrizione: la Chiesa è lievito nel mondo, è sale della terra. Una chiesa che invece guarda al mondo per imparare, per imitarlo, e che iconicamente si fa palestra o spazio di incontro, è una Chiesa che ha smarrito completamente la sua identità.
RispondiEliminaIo magazzini così non me ho mai visti.
EliminaA me piace molto. Da fuori ricorda il Golgota, dentro sembra una grotta di anacoreti.