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venerdì 31 marzo 2023

Settimana Santa a Roma e Miserere di Allegri: echi di liturgia tridentina nei sonetti del Belli, in Goldoni e in Goethe

foto Piranesi qui
Domenica inizia la Settimana Santa. Riproponiamo un nostro post sugli echi tridentini nei sonetti del Belli, con tema proprio i riti dei prossimi giorni. 
Le cerimonie religiose, d’altra parte, racconta il popolano del Belli, danno a volte un’emozione che ti fa sentire tutto orgoglioso d’essere romano.
Per esempio, i riti della Settimana Santa, con quel “Miserere” (di Allegri) eseguito senza strumenti d’accompagnamento:

Tutti l’ingresi de Piazza de Spaggna
nun hanno antro che ddí ssi cche ppiacere
è de sentí a Ssan Pietro er miserere
che ggnisun’istrumento l’accompaggna.

Defatti, cazzo!, in ne la gran Bertaggna
e in nell’antre cappelle furistiere
chi ssa ddí ccom’a Rroma in ste tre ssere
Miserere mei Deo sicunnum maggna?

Oggi sur maggna ce sò stati un’ora;
e ccantata accusí, ssangue dell’ua!,
quer maggna è una parola che innamora.

Prima l’ha ddetta un musico, poi dua,
poi tre, ppoi quattro; e ttutt’er coro allora
j’ha ddato ggiú: mmisericordiam tua.


[“Er Miserere de la Sittimana Santa”, 31 marzo 1836. (Non sfugga il doppio senso della parola “magna”, che in dialetto romanesco assume – com’è noto – un significato del tutto diverso rispetto al latino).]

Qui quanto dice Goldoni sul Miserere di Allegri in San Pietro  e qui Goethe

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