foto Piranesi qui |
Le cerimonie religiose, d’altra parte, racconta il popolano del Belli, danno a volte un’emozione che ti fa sentire tutto orgoglioso d’essere romano.
Per esempio, i riti della Settimana Santa, con quel “Miserere” (di Allegri) eseguito senza strumenti d’accompagnamento:
Per esempio, i riti della Settimana Santa, con quel “Miserere” (di Allegri) eseguito senza strumenti d’accompagnamento:
nun hanno antro che ddí ssi cche ppiacere
è de sentí a Ssan Pietro er miserere
che ggnisun’istrumento l’accompaggna.
Defatti, cazzo!, in ne la gran Bertaggna
e in nell’antre cappelle furistiere
chi ssa ddí ccom’a Rroma in ste tre ssere
Miserere mei Deo sicunnum maggna?
Oggi sur maggna ce sò stati un’ora;
e ccantata accusí, ssangue dell’ua!,
quer maggna è una parola che innamora.
Prima l’ha ddetta un musico, poi dua,
poi tre, ppoi quattro; e ttutt’er coro allora
j’ha ddato ggiú: mmisericordiam tua.
[“Er Miserere de la Sittimana Santa”, 31 marzo 1836. (Non sfugga il doppio senso della parola “magna”, che in dialetto romanesco assume – com’è noto – un significato del tutto diverso rispetto al latino).]
Meraviglioso. Da piangere
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