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mercoledì 1 marzo 2023

Regno Unito: della guerra alla Messa Tradizionale parlano anche i settimanali inglesi.

Ringraziamo un nostro lettore che ci segnala che anche il settianale britannico The Spectator (di area conservatrice) ha parlato dello spietato trattamento che la S. Sede sta riservando ai cattolici tradizionalisti per tramite del Card. Roche.  
Questo perchè nel Regno Unito non sono pochi i sudditi di Sua Maestà legati alla TLM (sigla molto in voga oltremanica per indicare la "Traditional Latin Mass") che saranno penalizzati dal divieto delle celebrazioni nelle chiese parrocchiali (Nota Bene: in un Regno anglicano, non sono molte le chiese parrocchiali cattoliche, figuriamoci le chiese non parrochie...). 
Roberto 
 

The Spectator, 24.02.2023
La guerra per la Messa in latino si intensifica mentre il Vaticano scivola nel caos

Il cardinale Arthur Roche, il notoriamente ambizioso capo della liturgia del Papa, ha intensificato la sua campagna contro la Messa tradizionale in latino, che ha cercato di sopprimere sin da quando era vescovo di Leeds 15 anni fa. Questa settimana  [la scorsa, n.d.r] ha convinto Francesco a sostenere la sua sentenza secondo cui l'antica messa può essere celebrata nelle chiese parrocchiali solo con il suo permesso, togliendo così la decisione dalle mani dei vescovi del mondo, molti dei quali sono furiosi per essere stati indeboliti in questo modo.

I tradizionalisti sono disperati; non sono ottimisti, per dirla in parole povere, che "zio Arthur" concederà il permesso e temono che ci sia di peggio in arrivo. In Holy Smoke di questa settimana parlo con il teologo morale e parroco padre Alexander Lucie-Smith del crescente caos in Vaticano. Dice che questo tipo di manovre gli ricordano gli ultimi giorni di Papa Giovanni Paolo II, quando potentissimi capi curali approfittarono dell'età avanzata e della cattiva salute del pontefice per condurre guerre per il proprio territorio.

La Chiesa cattolica, sostiene, si sta ripiegando su se stessa, conducendo un'inutile guerra sulla liturgia e perdendo tempo in un insignificante "Sinodo sulla sinodalità" invece di affrontare il catastrofico calo della partecipazione alla Messa, specialmente in America Latina e in Europa. È un'intervista potente; non perdetelo.