Riceviamo e pubblichiamo.
La traduzione corretta di Traditionis Custodes, dice il Padre de Tanoüarn, è: "I carcerieri della Tradizione"
Luigi
Una volta ancora, eravamo in molti davanti alla Nunziatura Apostolica quest'ultimo sabato 20 novembre.
Fu un'opportunità per commentare le ultime notizie. La decisione presa dal Vicariato del Papa a Roma - che proibisce la celebrazione dei sacramenti tradizionali diversi dall'Eucaristia (confessione, cresima, estrema unzione) e la celebrazione del Triduo Pasquale, con le cerimonie del Giovedì Santo, Venerdì Santo e della Veglia Pasquale - è stata immediatamente ripresa dall'arcivescovo di Strasburgo, Mons. Ravel. Quali saranno le prossime diocesi a prendere queste misure, che aggravano il motu proprio Traditionis Custodes?
A Parigi, la Juventus Traditionis ha spiegato uno striscione davanti alla chiesa di Saint-Sulpice, dove l'arcivescovo Aupetit di Parigi stava celebrando una messa per gli studenti mercoledì 10 novembre: "No alla guerra liturgica", e ha chiesto all'arcivescovo di parlare con loro. L'arcivescovo non poteva ascoltarli quel giorno, né nessun altro, perché è molto occupato...
Può un padre a cui i suoi figli chiedono il pane, per parafrasare San Matteo, 9, 10, avere il cuore di trattarli con disprezzo? La traduzione corretta di Traditionis Custodes, dice il Padre de Tanoüarn, è: "I carcerieri della Tradizione"...