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domenica 3 ottobre 2021

Rep. Ceca: Il pellegrinaggio nazionale di San Venceslao 2021


Dal nostro caro amico e corrispondente NV.
Sull'argomento si veda anche il post sull'edizione dell'anno scorso QUI.
In calce all'articolo diverse foto con didascalia.
AZ


Ogni 28 settembre si svolge a Boleslav l’Antica il Pellegrinaggio Nazionale di San Venceslao, il principale pellegrinaggio ceco.

Venceslao, nipote di Borivogio Premislide, primo signore di Boemia, venne assassinato dal fratello Boleslao il 28 settembre del 935 proprio a Boleslav l’Antica, cittadina a circa 3o km a NE di Praga, sulla riva destra dell’Elba (che scorre verso Nord), dal 1960 unita amministrativamente alla dirimpettaia Brandýš nad Labem, che si affaccia invece sulla riva sinistra dell’Elba, nel comune di Stará Boleslav-Brandýš nad Labem. Era stato educato dalla nonna paterna, Santa Ludmilla, che aveva fatto convertire Borivogio e che fu fatta uccidere dalla perfida nuora Drahomira, rimasta pagana. Pur nel sangue del martirio di Ludmilla e Venceslao e nelle faide familiari dei primi Presmislidi, la Boemia entrò comunque nel mondo dei Paesi cristiani e per questo San Venceslao divenne il patrono principale dei Paesi Cechi. Con la rinnovata indipendenza del Paese nel 1918, la pur anticattolica prima repubblica cecoslovacca (1918-1938) lo riconobbe come Padre della Patria ed il 27 settembre del 1929, la sera precedente del millennio della ricorrenza, il presidente Tomáš Garrigue Masaryk lo celebrò solennemente in piazza Venceslao a Praga. Fino a non molti anni fa si era infatti convinti che il fatto delittuoso fosse avvenuto nel 929 e non nel 935. Sul giorno non ci sono invece mai stati dubbi perché Venceslao era stato subdolamente invitato da Boleslao a Boleslav l’Antica col pretesto di festeggiare colà insieme i Santi Cosma e Damiano, importanti santi inseriti nel Canone, e la cui ricorrenza si celebra proprio il 27 settembre. Ciò non ha impedito però al solito Paolo VI di spostarne la commemorazione al 26 settembre e di renderla pure facoltativa [cfr. QUI Nicolò Ghigi e Natale Vadori: “I Santi e le loro feste”].

La festività civile venne abolita dal regime comunista nel 1951 e ripristinata poi nel 2000.

Il pellegrinaggio data fin dal Medio Evo, celebrato con maggiore o minore solennità a seconda dei periodi storici; nemmeno i comunisti, pur limitandolo, riuscirono ad abolirlo del tutto. Con la caduta del regime, ha potuto riorganizzarsi. Nel 2009 il pellegrinaggio venne concluso addirittura con la messa papale di Benedetto XVI.

L’itinerario non è arbitrario perché ripercorre quello percorso da Venceslao da Praga per raggiungere Boleslav l’Antica per l’appuntamento fatale.

La partenza a Praga era alla Porta di San Pietro, ora scomparsa ma non lo è invece la contigua chiesa di San Pietro a Poříči, chiesa parrocchiale [QUI] (dove tra laltro il sabato si celebra UA) dal 1252 affidata all’Ordine dei Crocigeri della Stella Rossa e da dove ancora oggi parte il pellegrinaggio parrocchiale per Boleslav l’Antica (23 km). A Vinoř, circa a metà strada, si congiungono altri cammini e da lì si prosegue attraverso boschi, radure e campi fino all’Elba, oltre il quale si stende Boleslav l’Antica. Lungo il tragitto del pellegrinaggio si ergono 44 edicole, costruite tra il 1674 ed il 1690, più volte restaurate e dipinte.

Il programma dell’edizione 2021 si è dipanato da sabato 25 a martedì 28 [QUI]. Di solito la messa principale viene celebrata nella chiesa dell’Assunzione della BVM, la maggiore della cittadina e dove viene custodito il Palladio delle Terre Ceche, un prezioso rilievo medievale di Madonna con Bambino al quale si affida la protezione della Vergine sulle Terre Ceche.

Quest’anno però si è svolto nella più antica, e da poco restaurata, basilica di S. Venceslao. Ha presieduto l’arcivescovo di Praga, S.Em.R. Dominik, cardinal Duka, O.P. 

La basilica, in origine romanica, ora sostanzialmente barocchizzata, venne costruita sulla chiesa, ora cripta, dei Santi Cosma e Damiano, dove venne martirizzato Venceslao. Ogni anno vi vengono esposte alcune sue reliquie, normalmente custodite nella cattedrale di San Vito, a Praga: quest’anno il sarcofago e la sua spada.

Da qualche anno alla peregrinatio si può partecipare anche seguendo la liturgia tradizionale, grazie alla FSSP ceca, in particolare per l’impegno di padre Jakub Václav Zentner, con un pellegrinaggio da Praga e con la messa a Boleslav l’Antica nella cappella del beato Podiven, dedicata quindi al fido scudiero di Venceslao che venne ucciso dopo essere riuscito a vendicare il suo padrone, giustiziandone il sicario. Dato che il corpo di Podiven dopo tre anni ancora non si decomponeva, venne infine sepolto accanto a Venceslao nella rotonda di S. Vito, il primo nucleo della futura cattedrale di Praga. Non è inutile ricordare che l’anticattolico e massone imperatore Giuseppe II (1780-1790) aveva trasformato la cappella in polveriera.

Quest’anno le iniziative tradizionali nel Pellegrinaggio si sono moltiplicate [QUI e cfr. QUI il calendario mensile delle celebrazioni UA nell’arcidiocesi praghese]. Si è cominciato già il 27 settembre con la messa in slavo ecclesiastico (Usus Antiquior con lo slavo ecclesiastico come lingua liturgica) nella chiesa greco-cattolica dei SS. Cosma e Damiano a Praga. Sono seguiti adorazione eucaristica, preghiera notturna ed anche possibilità di pernottamento nel contiguo antico e glorioso monastero benedettino di Na Slovanech. All’alba del 28 settembre partenza, pedibus calcantibus per Boleslav l’Antica (24 km). Alle h 8.00, a metà strada, sosta alla chiesa dell’Esaltazione della Santa Croce a Praha-Vinoř, dove si è unito un secondo gruppo di pellegrini. Un terzo gruppo si è aggregato invece al villaggio di Jenštejn, antico insediamento romano e feudo degli Jenštein. Giovanni di Jenstein (1350-1400) fu un importante arcivescovo praghese che aveva studiato a Bologna e a Padova ed il cui vicario fu San Giovanni Nepomuceno, martire (1350-1393).  La messa a Boleslav l’Antica è stata celebrata alle h 13, dove nel frattempo sono sopraggiunti i fedeli che non potevano camminare.

Il rito, austero e solenne, naturalmente si è concluso con l’Inno di San Venceslao, un inno religioso del XII sec. tuttora molto popolare. Nella versione del Cantorino Ceco (sia in quello tradizionale che in quello riformato dopo il Concilio Vaticano II) vi sono aggiunte le invocazioni a tutti i patroni cechi. Si presenta qui un breve video del Pellegrinaggio a Stará Boleslav del 2016 dove vengono cantati prima l’inno nazionale ceco (Kde domov můj) e poi l’Inno di San Venceslao (Svatováclavský chorál). Si noti l’esposizione ai fedeli della reliquia del cranio incoronato di San Venceslao [QUI].

Altre messe tradizionali in latino o in slavo ecclesiastico sono però state programmate nel pomeriggio del 28 in onore di San Venceslao nell’arcidiocesi: alle 14.30 a Rabštejn nad Strelou processione dal Loreto e poi messa solenne alle 15.00 alla chiesa della BVM dei Sette Dolori, con gran concorso di pellegrini; alle 17.30 alla chiesa dell’Assunzione della BVM a Karlov (in slavo ecclesiastico), Praga; alle 18.30 al monastero benedettino di Na Slovanech, Praga; alle 19.00 alla cappella di S. Floriano, a  Kladno (in slavo ecclesiastico); alle 19.00 alla chiesa di S. Adalberto, Praga.

Il cronista, non avendo il dono della bilocazione, non è potuto andare dappertutto ma solo a Boleslav l’Antica, dove ha infine concluso in letizia la giornata con un’agape fraterna in trattoria, sia per ritemprarsi e rifocillarsi, come pure per festeggiare il suo compleanno, ringraziando San Venceslao per la sua protezione.

NV
 
Sagrato con l’ingresso alla chiesa romano-cattolica della BVM e a sinistra della chiesa greco-cattolica dei Ss. Cosma e Damiano nell’area del monastero benedettino di Na Slovanech, a Praga. Il 27 settembre, giorno della loro ricorrenza, ai Ss. Cosma e Damiano si è celebrata la messa UA e in slavo ecclesiastico, dando inizio al Pellegrinaggio tradizionale di San Venceslao. Il 28, alle cinque, dal sagrato è partito il primo gruppetto di pellegrini.

 

Essendo una parrocchiale greco-cattolica, buona parte della messa romano-cattolica si è svolta all’interno dell’iconostasi.


Il canto del Vangelo si è ovviamente svolto fuori dall’iconostasi. In questo ingrandimento si nota una curiosa ma lecita compresenza di paramenti occidentali ed orientali. Il celebrante indossa la pianeta rossa romana, presenzia il parroco greco-cattolico con il corrispettivo felon bizantino (stichàrion per i Greci), sempre rosso. Il cerimoniere ed un ceroferario indossano cotte romane, il secondo ceroferario invece un bello stichar’ da ministrante di foggia bizantino-slava.


 
 

Chiesa dell’Esaltazione della Santa Croce a Praha-Vinoř (tappa a metà strada)


Rovine del castello di Jenštejn

 
Verso lElba

 

 

Boleslav l’Antica. Sulla destra si riconosce la sagoma rossastra della Chiesa dell’Assunzione della BVM


Messa alla cappella del Beato Podiven




 

Spada di S. Venceslao


Sarcofago di S. Venceslao


Interno della basilica di S. Venceslao; in basso si intravede l’ingresso nella cripta dei Santi Cosma e Damiano

 
 
 
 
 

1 commento:

  1. Bene, ma purtroppo come accade quasi ovunque il Vetus Ordo viene a convivere con il pessimo e filo-eretico novus ordo di Paolo VI/Bugnini.
    "Carthago delenda est", soleva ripetere ogni giorno in Senato Catone il Vecchio: anch'io oggi, come lui, ripeto ogni giorno : "delenda est", ma riferendomi alla 'nuova Messa'...
    don Andrea Mancinella

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