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venerdì 14 maggio 2021

Il Vescovo di Bergamo si unisce alla festa islamica di Id al-fitr

Ancora «stranezze» dottrinali (tra le plurime precedenti e più recenti QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI) giungono da Bergamo, diocesi in cui il Vescovo – smessi i panni del successore degli Apostoli ed indossati quelli, forse più comodi, dell’imam – ha voluto unirsi gioiosamente alla «festa della interruzione», la seconda festività più importante dell’islam, celebrata alla fine del mese lunare di ramadān, che quest’anno coincide con la festa dell’Ascensione e la memoria della Beata Maria Vergine di Fatima.
Andando ben al di là della cortesia istituzionale, mons. Francesco Beschi stende una lettera d’augurio in cui non possiamo non scorgere il rinnegamento con atto esterno della fede cattolica già professata, cedendo in continuazione ad affermazioni circa l’esistenza (o coesistenza con il Dio trinitario?) di Allah, la verità e sacralità islamica ed i frutti spirituali di una falsa fede, il tutto in un contesto di acclarato sincretismo religioso.
Nella dichiarata ed esplicitata qualità di Vescovo, nella pienezza del suo Ministero episcopale, l’Ordinario della Diocesi di Bergamo, al di là del vezzo (inappropriato) di datare la sua lettera secondo il calendario islamico:

- definisce prima «sacro» il mese del Ramadan e poi utilizza la formula «tempi sacri» accostando la festa islamica con il tempo di Pasqua;
- riferendosi ad Allah, si riferisce alla creatività sostenuta «dalla preghiera e dalla fiducia in Dio» (con l’iniziale maiuscola… quindi l’unico e vero dio?), il quale Allah ha il «Suo disegno per l’umanità» (il pronome possessivo maiuscolo…), «che chiede a tutti noi, cristiani e musulmani» (tutti insieme appassionatamente…);
- sempre riferendosi ad Allah, lo invoca per affidare «a Lui, Dio Onnipotente e Misericordioso»: ricordiamo che «onnipotente e misericordioso» sono due degli attributi più frequenti di Allah, qui ancora scritti tutti con l’iniziale maiuscola;
- ovviamente non poteva che affidare ad Allah «tutti i credenti che hanno provato a vivere la pienezza del tempo sacro […] con la cura della dimensione spirituale come fonte indispensabile di nutrimento della quotidianità»: a noi risulta che «fonte indispensabile di nutrimento della quotidianità» sia Gesù Cristo, che quotidianamente si immola e si offre a noi nel Sacrificio dell’altare, e non un idolo;
- e poi l’augurio «di vivere in pienezza la gioia di questo giorno e tutti i doni che la Provvidenza di Dio Onnipotente e Misericordioso ha elargito nel mese di Ramadan»: per chi avesse ancora dubbi sul dio professato nella lettera;
- per concludere con «Eid Mubarak! Festa Benedetta!«: benedetta da Allah, immaginiamo…

Non vogliamo dilungarci oltre: memori dell’insegnamento della Santa Chiesa cattolica, sappiamo che per il ritorno degli erranti all’unità della Chiesa, più delle parole e degli scritti polemici, giovano la preghiera, la penitenza e il buon esempio.
E comunque ci uniamo agli auguri agli amici musulmani: auguriamo loro che – abbandonata la loro falsa fede – riconoscano in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, l’unico Salvatore e che possano meritare in Lui, con Lui e per mezzo di Lui la vita eterna.

L.V.

Bergamo, domenica 9 maggio 2021
27 Ramadan 1442 anno dell’Egira

Alle Comunità Musulmane,
ai loro rappresentante
e a tutte le persone di fede musulmana presenti in territorio bergamasco

Come Vescovo, in occasione della fine del mese sacro del Ramadan e della ricorrenza della festa di ‘Id al-Fitr, desidero raggiungerVi con i miei auguri.

Come l’anno scorso, anche oggi condividiamo l’aver vissuto i tempi sacri delle nostre tradizioni ancora con le restrizioni alla vita comunitaria.
Il desiderio e il bisogno di vivere insieme i momenti più importanti ha generato tanta creatività, sostenuta dalla preghiera e dalla fiducia in Dio e del Suo disegno per l’umanità, che chiede a tutti noi, cristiani e musulmani, di essere portatori di speranza per la vita presente e futura. Possiamo dobbiamo diventare testimoni, costruttori e riparatori di speranza specialmente per coloro che vivono difficoltà e disperazione.
L’esperienza dell’Iftar condiviso con alcune vostre famiglie è un segno del cammino di fraternità e di stima reciproca che sta crescendo tra noi.
Affidiamo a Lui, Dio Onnipotente e Misericordioso, tutti i credenti che hanno provato a vivere la pienezza del tempo sacro con gesti di amore e di attenzione al prossimo, con la cura della dimensione spirituale come fonte indispensabile di nutrimento della quotidianità, con il perseguimento della misericordia.

Per questo, nell’occasione di festa che l’Id al-Fitr rappresenta, Vi auguro di vivere in pienezza la gioia di questo giorno e tutti i doni che la Provvidenza di Dio Onnipotente e Misericordioso ha elargito nel mese di Ramadan.

Eid Mubarak! Festa Benedetta!

+Francesco Beschi

5 commenti:

  1. E pensare che i primi cristiani ipano la vita prr convertire i pa
    gani e non per mescolarsi ad essi e compiacersi dei loro riti! Ma questa è la chiesa postconciliare!!! Il contrario della Chiesa di sempre!!Che tristezza!!!

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  2. Chiaro: delega i parroci per le cresime in rito antico, ma per le feste dei maomettani non può astenersi dal presenziare di persona.
    Che covo di serpi! Fino a quando?

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  3. Spero tanto che la lotteria bergogliana finisca presto...

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