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lunedì 17 maggio 2021

I santi Re cattolici #15 Sant’Eric IX (18 maggio)

Continuiamo la memoria dei santi Re cattolici commemorati nel Martirologio Romano: Sant’Eric IX (1120 circa - 1160 o 1161).

18 maggio.
Ad Upsala, in Svézia, sant’Eríco, Re e Martire. (Martirologio Romano ed. 1955)
A Uppsala in Svezia, sant’Eric IX, re e martire, che durante il suo regno si prodigò nel governare con saggezza il popolo e nel tutelare i diritti delle donne; mandò in Finlandia il vescovo sant’Enrico per diffondervi la fede di Cristo e, infine, aggredito mentre partecipava alla celebrazione della Messa, cadde pugnalato per mano dei suoi nemici. (Martirologio Romano ed. 2004)

L.V.

Nel 1526, quando il luteranesimo si stabilì in Svezia, tutte le manifestazioni in onore di sant’Erik furono soppresse, come del resto per tutte le manifestazioni, culto delle reliquie, immagini, processioni ecc. inerenti i santi venerati fino allora dalla Svezia cattolica.
Quindi tutte le notizie che lo riguardano, compreso quelle per le reliquie, sono antecedenti a tale periodo.
Erik era figlio di Jedward (Edward) da cui il patronimico Jedvardsson (bisogna aggiungere che il nome Jedward, secondo alcuni storici, sarebbe la testimonianza dell’attività missionaria, svolta dall’Inghilterra in Svezia) e fu nominato re dai popoli dello Svealand nel 1150.
Cristiano tutto d’un pezzo e spinto da grande zelo, organizzò una crociata nella vicina Finlandia pagana, lasciandovi Enrico, vescovo della vecchia Uppsala (Gamla Uppsala), per continuare, come missionario, l’evangelizzazione dei popoli finni occidentali.


La tradizione presenta Erik IX come il fondatore del dominio svedese sulla Finlandia, che ebbe un benefico risultato sull’unione dei due Stati e popoli; unione durata per quasi 650 anni e che, in certo modo, è continuata anche dopo il distacco nel 1809 della Finlandia dalla Svezia.
Altro Stato vicino alla Svezia e nei tempi lontani in continua lotta con la stessa Svezia era la Danimarca, i cui principi avevano mire espansionistiche (nel secolo XI i Danesi avevano conquistato anche l’Inghilterra e la Norvegia).
E fu durante una di queste guerre che coinvolgeva i Paesi Scandinavi e la Danimarca che il 18 maggio 1161 re Erik IX il Santo, in lotta contro il principe danese Magnus Henriksson, mentre ascoltava la Messa nella chiesa della Trinità di Ostra Aros (Uppsala di oggi), fu attaccato dai nemici.
Il re volle continuare ad assistere alla celebrazione della Messa fino alla fine e solo dopo si volse contro gli assalitori più numerosi e forti; nella mischia che ne seguì, fu ucciso con un colpo di spada alla gola (come risulta dalle ricognizioni delle reliquie).
Fu sepolto nel Duomo di Gamla Uppsala e il popolo cominciò da subito a venerarne le reliquie, considerandolo la figura più rappresentativa del Cristianesimo in Svezia.


Trentotto anni dopo la sua morte, era citato come santo nel famoso diario della chiesa di Vallentuna; tre anni dopo l’uccisione, il papa Alessandro III unì le quattro diocesi svedesi in una sola archidiocesi (Uppsala), nominando come primo arcivescovo il monaco cistercense Stefano del monastero di Alvastra, consacrato in Francia.
Verso il 1245 la cattedrale di Gamla Uppsala fu in gran parte distrutta da un incendio; inoltre la vecchia Uppsala si trovò a perdere d’importanza, in quanto il delta del fiume Fyris si spostò verso Ostra Aros, perdendo così il porto fluviale; per queste ragioni la sede arcivescovile fu spostata ad Ostra Aros (Uppsala di oggi) e nel 1271 si iniziò la costruzione della magnifica cattedrale, cui parteciparono maestranze francesi.
Il 24 gennaio 1273, le reliquie di sant’Erik IX poterono essere traslate nella nuova cattedrale, partendo in processione da Gamla Uppsala; ogni anno, il 18 maggio, si teneva una solenne processione delle reliquie attraverso i campi, unendo i due centri di Uppsala; la tradizionale cerimonia si tenne per circa tre secoli, fino al 1526, quando subentrò in Svezia il luteranesimo.
Le reliquie hanno avuto una storia a parte nelle vicende reali svedesi e, nonostante la riforma protestante, il culto per il santo re continuò in varie forme.


Nel Medioevo era talmente importante per gli svedesi che ogni nuovo re pronunciava il suo giuramento poggiando le mani sulle sue reliquie.
È considerato da secoli l’eroe e santo nazionale svedese; la città di Stoccolma porta nello stemma la sua immagine. La festa si celebra il 18 maggio e il 24 gennaio si ricorda la traslazione delle reliquie.

Autore: Antonio Borrelli

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