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giovedì 26 novembre 2020

Parigi Notre-Dame: Mons.Aupetit accusato di "prurito riformista" e di "modernismo estetico"

Ancor lungi dalla ripresa dei lavori della messa in sicurezza della Cattedrale di Notre-Dame, interrotti a causa della pandemia, la stampa francese, pappagallescamente ripresa  da quella italiana, sta accusando l'ottimo Arcivescovo di Parigi Mons. Aupetit, un vero campione della missionarietà cattolica, di voler " sostituire le antiche vetrate distrutte dall'incendio con altre più contemporanee" (Cfr. La Repubblica QUI) Conoscendo purtroppo  gli scempi che in Italia i chierici hanno fatto negli spazi presbiteriali delle cattedrali e delle chiese, con enorme ed inutile spreco di denaro, a scopo precauzionale ( meglio prevenire che curare)  non ci rimane che confidare  nella "laïcité" francese e nell'onestà degli "intellectuels français" perchè dopo il restauro l'interno di Notre-Dame possa sembrare il più possibile fedele a quel che era rimasto della struttura antica. 
Nella tormentatissima storia della celebre Cattedrale apprendiamo che : "Nel 1935, il cardinale Jean Verdier, arcivescovo di Parigi, incaricò dodici artisti contemporanei - Reyere, Le Chevallier, Grüber, Ingrand, Ray, Gaudin, Mazeltier, Barillet, Hébert-Stevens, Rinuy, Louzier, R.P. Couturier - della realizzazione di ventiquattro vetrate, dodici per il cleristorio della navata centrale e altrettante per il matroneo. Realizzate in stile moderno, raffiguravano (quelle della navata) ventiquattro santi legati alla città e vennero installate nel 1938. [55] Furono poi rimosse in seguito ad una serie di aspre critiche, dovute anche alle differenze stilistiche tra i vari autori. Nel 1952, al solo Jacques Le Chevallier venne dato l'incarico, dall'amministrazione dei monumenti storici, di realizzare un progetto per delle nuove vetrate basate sul disegno di quelle degli anni trenta. Le nuove finestre vennero realizzate tra il 1952 e il 1967 nella vetreria dell'artista, presso Fontenay-aux-Roses ed installate tra il 1963 e il 1967. - QUI e QUI - L'inaugurazione avvenne il 26 aprile 1966." (Cfr. Wikipedia QUI
Ci auguriamo infine che la Cattedrale di Notre-Dame, icona della religiosità della Francia, possa nuovamente "ripetere senza posa a tutti quelli che passano: Orate, fratres; essa che sembra essere, direi volentieri, essa stessa un Orate fratres di pietra, un invito perpetuo alla preghiera." (Cfr. Omelia del Cardinale Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, al solenne Pontificale officiato nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi il 13 luglio 1937 QUI )  
AC
 Notre Dame, nuovi arredi con vetrate: 
il progetto di restauro divide la Francia 

di Francesca Pierantozzi 
 
Fuori tornerà identica, con la sua guglia neo-gotica a bucare il cielo sopra Parigi. 
Ma dentro? Notre Dame potrebbe resuscitare dalle ceneri dell'incendio del 15 aprile di due anni fa con un nuovo arredamento, più leggero, moderno e chic, con nuove vetrate più colorate e con nuovi banchi minimalisti, contemporanei, insomma il contrario delle vetrate a grisaglia delle cappelle laterali (che pure si sono salvate dalle fiamme) e l'opposto delle rustiche sedie in paglia che per decenni hanno calorosamente -anche se con qualche disordine - riempito la navata della cattedrale. 
A sorpresa, a nutrire queste fantasie di ammodernamento, che a loro volta hanno cominciato a nutrire le prime inevitabili polemiche, non è stato qualche ispirato designer, ma i preti della chiesa, capitanati da monsignor Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi. 
FASE DI RIFLESSIONE 
Per ora tutto è allo stadio di «riflessione» e «proposta», ma un'improvvida fuga di notizie, prima sul Figaro, poi sul Parisien, ha aperto il dibattito e provocato un'accesa spaccatura tra modernisti e conservativi. 
Con quasi un miliardo in donazioni da spendere per il rifacimento della Chiesa e lo Stato che avrà l'ultima parola sulla ricostruzione della struttura, i sacerdoti vorrebbero lasciare la loro traccia almeno sul mobilio interno. 
Monsignor Aupetit ha creato un comitato di una quarantina di persone incaricate di «riflettere» e «proporre» idee per una scenografia dell'interno: mobilio, illuminazione, pannelli, circolazione di turisti e fedeli. 
Le prime idee suonano come una piccola rivoluzione. 
Innanzitutto i religiosi vorrebbero sostituire le vetrate a grisaglia, con caratteri geometrici e piuttosto oscuranti, volute dall'architetto ottocentesco Viollet Le Duc con delle nuove, commissionate ad artisti contemporanei. 
Sarebbe stata addirittura evocata la possibilità di proiettare «dei versetti biblici luminosi, molto 2020». «Non capisco proprio perché (l'arcivescovo di Parigi, ndr.) si lanci in questa polemica - ha commentato il conduttore TV Stéphane Bern ( QUI N.d.R.), cui Macron ha affidato una missione speciale per la promozione e la protezione del patrimonio francese - io non ho niente contro il contemporaneo, ma Notre Dame è qualcosa di molto particolare, non è un edificio come un altro, è un simbolo politico, storico e culturale». 
«Notre Dame è miracolosamente scampata a tutto, sarebbe triste che crollasse sotto il prurito riformista di Monsignor Aupetit» ha scritto ieri il romanziere e saggista Jean-Marie Rouart, ( QUI N.d.R.) membro dell'Académie Française. 
Padre Gilles Drouin ( QUI N.d.R.), alla testa del comitato incaricato di studiare il nuovo look della cattedrale, ha cercato di placare gli animi spiegando che si tratta soprattutto di gestire meglio il flusso dei circa 12 milioni di visitatori che ogni anno entrano e escono da Notre Dame, spesso passando indifferenti davanti alle cappelle, facendo un tour intorno all'altare e occasionalmente fermandosi sulle famose sedie di paglia. 
 
SEDIE NEL MIRINO 

Proprio le sedie che tra l'altro non sono retaggio della storia ma semplicemente della creatività dell'ex arcivescovo di Parigi Lustiger, che le disegnò di propria mano negli anni '80 sono ora nel mirino della volontà ammodernatrice dei preti. 
Al loro posto, i sacerdoti vedrebbero bene dei nuovi banchi «molto contemporanei», con «dei punti luminosi» e dalle linee molto pure. «Le vecchie sedie disegnate dal cardinale Lustiger sono state tutte distrutte - ha spiegato padre Drouin. Dei banchi contemporanei faciliterebbero la manutenzione. Vogliamo che la cattedrale sia più accessibile e più visibile. Vogliamo dare più senso alla visita, ma non diventerà un museo». 

 

Fonte: Il Messaggero QUI

 

 

 

Notre-Dame ancora in pericolo, l'allarme del capocantiere: «Rischia di crollare» (QUI

APPROFONDIMENTI Notre-Dame a un anno dall'incendio. L'architetto Carlo Blasi: «Pronta la rinascita, ma il Covid ha fermato tutto» (leggere QUI

 

Foto 1:  il terribile incendio del 15 aprile 2019 che in breve tempo ha devastato la cattedrale provocando il collasso della flèche e del tetto, con il crollo del transetto. Eroicamente la sera mentre divampavano le fiamme l'Abbé Jean-Marc Fournier, cappellano dei vigili del fuoco di Parigi ha tratto in salvo le reliquie conservate nella cattedrale e, soprattutto, la presenza reale, la Santissima Eucarestia custodita nel tabernacolo. Prima di uscire, il cappellano ha altresì impartito la benedizione eucaristica alla chiesa.QUI e QUI  

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