Un pò di carità cristiana potremmo chiederla al S. Padre?
Da La Civiltà Cattolica QUI durante un suo incontro del 5 settembre scorso con un gruppo di gesuiti (lasciamo ai lettori le altre parti del colloquio che - se possibile - sono ancora più cattive):
"Non avete mai visto giovani sacerdoti tutti rigidi in tonaca nera e cappello a forma del pianeta Saturno in testa? Ecco, dietro a tutto il rigido clericalismo ci sono seri problemi. Ho dovuto intervenire di recente in tre diocesi per problemi che poi si esprimevano in queste forme di rigidità che nascondevano squilibri e problemi morali".
Ricordiamo sommessamente a Papa che il Beato Rolando Rivi, martire, assassinato dai comunisti per non avere voluto cedere a togliersi la veste da seminarista, portava come cappello il saturno, che per il pontefice è segno di rigidità e clericalismo.
Non se ne può più.
Luigi
Ci sarebbe da chiedersi se valga la pena di stracciarsi i capelli per ogni baggianata che esce dalla bocca bergogliana.
RispondiEliminaOrmai la baggianata bergogliana è all'ordine del giorno. E' vero: "non se ne può più", ma ... allora? Occorre rassegnarsi a sopportare finché un qualche evento dirompente non verrà (quando verrà) a dissolvere la ragnatela "misericordiosa" nel quale Bergoglio sta impigliando la Chiesa e i mondo.
La rassegnazione è un atteggiamento colpevole. Gli apostoli così come i loro successori nei secoli, non si sono mai rassegnati di fronte a nemici, persecutori o apostati e hanno con duro sacrificio difeso la Chiesa, per sua natura militante. Non si può continuare ad assistere ignavi di fronte ad uno scempio tale della dottrina cattolica e della morale che impone. Quei cardinali, vescovi, sacerdoti di ogni Ordine e grado così come i laici, che non condividono l'eresia e la pessima gestione non solo finanziaria, meno importante della fede, escano allo scoperto e disingannino i fedeli, perché il tesoro della Chiesa è la fede del popolo.
EliminaCaro Anonimo 16:56, il suo intervento conferma che occorre rassegnarsi. Né cardinali né vescovi né sacerdoti né laici che non condividono lo squallido andazzo ecclesiale (e sociale) usciranno mai allo scoperto in maniera netta e visibile. Ognuno, personalmente o in gruppo, se la canta e se la suona facendo bene attenzione a non provocare scossoni. Se poi aggiungiamo il silenzio in cui Bergoglio fa precipitare le critiche, lo scempio risulta completo e irrimediabile. Ci vorrebbe un evento dirompente, ma chi è colui o coloro che hanno gli attributi per compierlo?
EliminaConcordo con Anonimo delle 16:56. Peraltro ad essersi svuotate sono le chiese dove si celebra il NO, non certo le chiese dove si celebra il VO. Per ora riforme radicali non se ne vedono, e fanno più notizia gli eventi negativi rispetto a quelli positivi. Il vento tradizionale soffia ancora più forte, non bisogna farsi confondere dal fatto che c'è ancora Bergoglio pontefice: è chiaro che i riflettori sono su Bergoglio e adepti vari, ma molti sacerdoti sono ancora dottrinalmente cattolici, e i pontificati non sono eterni.
EliminaLa 'teologia' bergogliana è giusta perché descamisada. Tommaso era uno scemo perché non ha mai smesso l'abito domenicano, i papi degli esibizionisti perché indossavano la stola pontificale, la talare un 'sacco di carbone', come dicevano i comunisti, etc etc. Esisterà nella Sanità vaticana un ambulatorio di salute mentale ?
RispondiEliminaPurtroppo si vedono moltissimi preti non vestiti da preti! E lì ci sono i veri problemi e squilibri morali! E il papa non condanna loro, ma quelli che testimoniano nell'abito il loro essere preti! E proprioproprio l'attegg di Bergoglio è il problema più grave!!
RispondiEliminaNon posso commentare,qualcuno molto in alto,mi ha proibito di farlo!
RispondiEliminaNon sono degni nemmeno di allacciarli i sandali a questi martiri della fede!
RispondiEliminaBergoglio ha il coraggio di dire chiaramente e con il suo stile colorito quello che pensa e che intende fare. L'abbandono della veste talare e di tutti gli abiti propri dei sacerdoti (e dei religiosi e delle religiose) non è avvenuto sotto il pontificato di Bergoglio. Uno dopo l'altro, salvo le solite lodevoli e rare eccezioni, i preti hanno gettato la veste talare, le suore hanno accorciato i loro abiti, e così via. Chi indossa ancora la cotta, durante gli uffici? In Emilia nessuno. È da lungo tempo che i preti non vogliono più fare i preti. Chi è il responsabile? Bergoglio? No. Il Concilio Vaticano II? Sì. Bisogna sempre andare alla radice dei problemi. E per eliminare la malapianta occorre avere il coraggio di estirpare anche la radice. È quello che non vogliono fare i così detti "conservatori". Preghiamo la Madonna del Rosario e San Giuseppe affinché ci ottengano da Gesù, Sommo ed Eterno Pontefice, tutto ciò di cui abbiamo bisogno per andare in Paradiso. Ed innanzitutto sacerdoti santi, sacerdoti secondo il Suo Cuore.
RispondiElimina" Ha il coraggio di dire ciò che pensa " . Infatti rifiuta apertamente la stola papale, altri indumenti liturgici e ride del cappello e la talare etc.. Tuttavia, non è responsabile di quanto accade !?!). Quindi l'andazzo gli va più che bene e non fa nulla per correggere. Anzi.
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