Il canonico don Giuseppe Luzuy (nella foto) dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote ha esordito con parole elogiative della risposta dell'Italia Meridionale alla liturgia antica, nonostante il ritardo rispetto al resto d'Italia nella diffusione di centri di Messa.
L'Istituto Cristo Re ha ricevuto a Napoli compiti di apostolato in alcune delle zone socialmente più degradate come il Rione Sanità o la zona della stazione; ebbene, il reverendo ci ha attestato la risposta entusiasta dei fedeli nello scoprire un tesoro a loro sostanzialmente sconosciuto.
Ha poi aggiunto, sviluppando uno spunto già sottolineato dall'abbé Barthe, come la diffusione della Messa antica non abbia alcunché di clericale, e spesso proprio il contrario; nel senso che sono i laici normalmente a battersi per la sua risurrezione e spesso sono costretti ad attendere anni prima di ottenere soddisfazione alle loro pur legittima richiesta.
Spesso in silenzio e non senza combattimento, si sta diffondendo e portando frutto questa 'nuova' Messa, come i piccoli chierichetti sardi hanno definito la Messa straordinaria che per la prima volta avevano l'emozione di servire.
Enrico