In alcuni nostri post sugli ECHI TRIDENTINI nella poesia
italiana novecentesca (barte bassa della colonna di destra del blog e chicca del nostro blog) è emerso in più di un caso l’invito a considerare
Mario Luzi, sicuramente una delle voci massime della
nostra poesia nel secolo passato, e nel contempo poeta dichiaratamente,
anche se molto discretamente, cristiano.
L’invito era motivato, perché
anche in Luzi la liturgia ha lasciato le sue tracce. Prendo come esempio
una poesia dalla raccolta Onore del vero del 1957, intitolata “Las Animas”,
espressione che, come spiega lo stesso poeta in nota, in spagnolo
designa il giorno dei morti (ma la Spagna offre solo un titolo
suggestivo, perché la location, come si direbbe in ambito
cinematografico, si trova, fatto usuale in questa fase poetica di Luzi,
nella campagna toscana, in un mondo contadino fuori dal tempo, o meglio
in un tempo scandito da pochi fatti e gesti arcaici).
Per leggere la poesia, si clicchi qui.
Un interessante Dies Irae, inoltre, fu composto in lingua italian da Vincenzo Cònsolo (Nato a Sant’Agata di Militello nel 1933, morto a Milano nel 2012) considerato uno dei più validi fra gli scrittori italiani contemporanei. Se pur Spigoloso ma dotato di originalità e di carattere, Consolo rivendica con coerenza una totale estraneità alla fede cattolica, abbandonata fin dall’adolescenza. Ciò nonostante il suo Requiem per le vittime della mafia, che risale al 1993 (nell’anno precedente erano stati assassinati, con gli agenti di scorta e non solo: Giovanni Falcone il 23 maggio e Paolo Borsellino il 19 luglio).
Si tratta della traduzione in italiano – in una lingua, peraltro, di registro alto, con venature arcaiche, arricchita da parole provenienti dalla tradizione dialettale siciliana – dei testi latini della Messa dei defunti e del rito delle esequie.
Si veda qui per il testo del Dies Irae di Consolo.
Un interessante Dies Irae, inoltre, fu composto in lingua italian da Vincenzo Cònsolo (Nato a Sant’Agata di Militello nel 1933, morto a Milano nel 2012) considerato uno dei più validi fra gli scrittori italiani contemporanei. Se pur Spigoloso ma dotato di originalità e di carattere, Consolo rivendica con coerenza una totale estraneità alla fede cattolica, abbandonata fin dall’adolescenza. Ciò nonostante il suo Requiem per le vittime della mafia, che risale al 1993 (nell’anno precedente erano stati assassinati, con gli agenti di scorta e non solo: Giovanni Falcone il 23 maggio e Paolo Borsellino il 19 luglio).
Si tratta della traduzione in italiano – in una lingua, peraltro, di registro alto, con venature arcaiche, arricchita da parole provenienti dalla tradizione dialettale siciliana – dei testi latini della Messa dei defunti e del rito delle esequie.
Si veda qui per il testo del Dies Irae di Consolo.
Un' eco della Messa da Requiem la troviamo - mirabile dictu - anche nella canzone rock Foggy Dew (che ricorda le Pasque di Sangue della cattolica Irlanda, si veda QUI) di Sinéad O'Connor & The Chiedftains.
Per la storia del brano si veda QUI
Per il testo, la musica e la traduzione della canzone irlandese rock, in cui si cita la Pasqua, la campana dell'Angelus e il Requiem si veda qui.
L
Quando ancora la Liturgia lasciava una traccia indelebile anche in chi si professava ateo o non credente....
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