di don Alfredo Morselli
Un argomento a favore della storicità della Resurrezione ci è offerto dal racconto di come i Santi Apostoli Pietro e Giovanni rinvengono, il mattino di Pasqua, i lini usati per avvolgere il corpo di Gesù. Prendiamo in esame Gv 20, 6-8:
[Gv 20,6] "Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, [7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. [8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette (trad. CEI 1974)".
[Gv 20,6] "... e osservò i pannilini giacenti (appiattiti) [7] e il sudario, che era stato posto sul capo di Lui, non afflosciato indistintamente insieme ai pannilini (oppure: giacente, non un tutt'uno coi pannilni, ma per conto suo), rimasto riavvolto nella stessa ubicazione (in cui era stato avvolto). [8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette".
Dato il carattere divulgativo di queste pagine, omettiamo una spiegazione approfondita di questa scelta da un punto di vista grammaticale. Vediamo la differenza tra le due traduzioni.
Sul capo di Gesù era stato messo un sudario; secondo la prima e più comune traduzione Giovanni e Pietro vedono il sudario ripiegato in un luogo a parte rispetto alla sindone; invece, secondo l'altra ipotesi, gli stessi vedono i panni riavvolti su loro stessi e, all'interno della sindone, nella stessa ubicazione in cui era stato avvolto (cioè in corrispondenza del capo di Gesù), il sudario.
Quest'ultimo caso rende impossibile l'ipotesi del furto del cadavere di Gesù sospettato da Maria Maddalena (Gv 20,2 "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!"; infatti sarebbe stato impossibile ricomporre artificialmente i lini in maniera tale da lasciare ripiegato il sudario all'interno della sindone, e per giunta in corrispondenza del volto.
Il ritrovamente dei lini ripiegati su se stessi in questo modo fa sí che gli apostoli credano alla resurrezione ed escludano l'ipotesi di furto, avanzata molto ragionevolmente da Maria Maddalena. Infatti che cosa ci sarebbe stato di meglio per il Sinedrio che far rubare il Corpo di Gesù e, una volta che gli apostoli avessero ritrovato il sepolcro vuoto e avessero detto "È risorto", mostrare il cadavere dicendo "Ecco il vostro risorto!"
Ma il rinvenimento di lini della sepoltura riavvolti su se stessi e inviolati - cosa impossibile a ricostruirsi artificialmente - fecero sì che Pietro e Giovanni escludessero il timore del furto e credessero nella resurrezione.
Da un punto di vista grammaticale, non conosco ancora prove decisive per scegliere la seconda traduzione rispetto alla più consueta; non ce ne sono neppure a favore di quest'ultima. Ma la coerenza interna del racconto (il timore del furto che viene escluso e il fatto di credere dopo aver visto i lini ripiegati) propende nettamente a favore di questa seconda ipotesi.
Dal punto di vista della teologia fondamentale, insieme ad altre prove apologetiche, vediamo come storicamente svanisce, dal cuore degli apostoli, la paura di un verosimile furto del cadavere; e ciò coincide con l'impossibilità da parte del Sinedrio di produrre il Cadavere di Gesù.
Ecco una sinossi per chi volesse approfondire lo studio grammaticale dei versetti in questione:
Testo greco translitterato
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Vulgata
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CEI
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Traduzione secondo noi migliore
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20, 6 kai theōrei ta othonia keimena 7 kai to soudarion
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et videt linteamina posita et sudarium
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e vide le bende per terra, e il sudario,
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e osservò i pannilini
giacenti (appiattiti) e il sudario, |
A
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o ēn epi tēs kephalēs autou
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quod fuerat super caput eius
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che gli era stato posto sul capo,
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che era stato posto sul capo di Lui,
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B
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ou meta tōn othoniōn keimenon
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non cum linteaminibus positum
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non per terra con le bende,
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non afflosciato indistintamente
insieme ai pannilini oppuregiacente, non un tutt'uno coi pannilni, |
C
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alla chōris |
sed separatim
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ma ripiegato in un luogo a parte.
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ma per conto suo,
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C'
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alla chōris entetuligmenon eis ena topon
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involutum in unum locum.
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rimasto riavvolto nella stessa ubicazione(in cui era stato avvolto)
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B'
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8 tote oun eisēlthen kai o allos mathētēs o elthōn prōtos eis to mnēmeion kai eiden kai episteusen
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Tunc ergo introivit et ille discipulus qui venerat primus ad monumentum et vidit et credidit
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Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
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Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
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A'
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