Dopo avere avuto conferma del bluff sui numeri delle risposte al questionario sulle famiglie in Germania, ecco che si leva la voce anche dei vescovi tedeschi che si scoprono, come ovvio, non essere tutti a favore delle proposte in odore di eresia dei Card. Kasper e Marx. La Germania, quindi, contrariamente a quanto molti vorrebbero far pensare, non è (solo) la fucina delle nuove e "attese" dottrine familiari della Chiesa.
Ormai la contrarietà ai tentativi di modificare l'insegnamento cattolico basato sulla Rivelazione di N. S. G. C. dilaga a macchia d'olio. Inutile negarlo.
Pur essendo pacifico che su certi temi non si può certo procedere "a maggioranza" e modificare la "Parola di Dio" (come disse il Card. Burke "La Fede non si decide ai voi"), resta lo spasso che Kasper, Marx e Forte siano comunque rimasti in minoranza, e si sono resi ridicoli e palesati per quello che non sono: non sono vescovi fedeli al magistero della Chiesa e dei Papi, in ultimi San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. E neanche Papa Francesco, a volte indebitamente citato e tirato per la giacchetta da chi vorrebbe buttare all'aria la morale sessuale cattolica, potrebbe cancellare la dottrina sulla famiglia. Nemmeno se ci fosse una maggioranza in tal senso.
All'articolo da Sinodo2015, Marco Tosatti aggiunge che la giusta e indignata resistenza di Mons. Oster, non è una voce isolata tra i vescovi. Tra i più coraggiosi che si sono uniti alla protesta contro temuti e paventati stravolgimenti della dottrina cattolica in tema di comunione, risposati e coppie di fatto, si ricordano anche altri 5 vescovi:
Adesso mons. Oster non è più solo; cinque vescovi tedeschi hanno preso posizione con una lettera di sostegno a quanto scritto dal salesiano. Konrad Zdarsa (Augsbourg), Gregor M. Hanke OSB (Eichstätt), Rudolf Voderholzer (Ratisbona), Friedhelm Hofmann (Wurtzbourg) e il vescovo di Görlitz (Saxe), Wolfgang Ipolt scrivono: “Viviano oggi in Germania in una società altamente secolarizzata. Questo fatto non deve scoraggiarci e farci cercare l’avvicinamento alla corrente principale, ma deve essere compreso come un’occasione di riscoprire l’unicità della vocazione cristiana nel mondo di oggi. Siamo dunque convinti che numerosi credenti ti sono straordinariamente riconoscenti per le tue parole chiare”.
(tratto da Vescovi tedeschi contro Kasper, di M. Tosatti, da La Stampa del 18.05.2015)
Roberto
Mons. Oster rifiuta le richieste del ZdK
da Sinodo2015 Osservatorio, del 15.05.2015
da Sinodo2015 Osservatorio, del 15.05.2015
Il vescovo di Passau in Germania è un giovane
salesiano nominato in diocesi da Papa Francesco circa un anno fa. Con un
lungo intervento pubblicato su Facebook risponde
punto per punto alle richieste di “rinnovamento” che sono piovute su
Roma dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK).
Fra le “novità” avanzate dal comitato in vista del Sinodo ricordiamo
quelle di poter benedire in chiesa le coppie omosessuali e le coppie
divorziate risposate.
A questo proposito mons. Stefan Oster, secondo quanto riporta Le Salon Beige,
interviene sottolineando che il discorso dei “valori vissuti” o dei
“segni dei tempi” non è sufficiente a rovesciare un insegnamento di 2000
anni che si basa sulla Rivelazione. “Gesù Cristo”, ricorda il vescovo,
“non è un “valore”, ma la stessa Parola di Dio”.
Lo scorso settembre mons. Oster aveva già pubblicato
un testo contro quelli che oppongono abusivamente la legge alla
misericordia, a volte citando indebitamente lo stesso Papa Francesco.
Per queste sue posizioni pare che il vescovo di
Passau sia divenuto oggetto di una serie di interventi indignati, alcuni
dei quali pubblicati sul sito finanziato dalla Conferenza Episcopale
tedesca, katholisch .de
Nel frattempo i suoi confratelli vescovi, che non
hanno fatto sentire la loro voce di fronte alle richieste “innovative”
della Zdk, rimangono in un loquace silenzio.